Nel frattempo nel cosiddetto "mondo reale" una decisione della SIAE sul pagamento dei Trailer rischia di creare non pochi problemi a tutti i blog, che si occupano in qualche maniera di cinema. E per quanto io sia per difendere il diritto d'autore, mi chiedo che senso abbia limitare blog che si occupano gratuitamente e in maniera amatoriale di Cinema...facendo spesso pubblicità al settore oltretutto. Come sapete su Nocturnia non sono mai stati linkati nè trailer nè video musicali, non certo per bravura ma semplicemente per pigrizia( non ho mai capito bene come si fa,lo confesso) però l'iniziativa della SIAE mi lascia ugualmente
perplesso. Per maggiori informazioni vi rimando QUI e QUI. Ma cosa succederebbe se questo fosse solo un primo passo verso l'impedimento totale ? Nel frattempo non posso che dire di essere solidale e di unire la mia voce a quella di tutti i siti amatoriali animati solo dalla passione dei loro creatori e che si troveranno ad avere da oggi la vita più difficile senza averne in alcun modo colpa.
L'amore può giocare brutti scherzi,Luigi Certaldo, specie se sei uno squattrinato discendete di una famiglia nobiliare e l'oggetto della tua passione è Elisa, sbucata fuori praticamente dal nulla, conosciuta per caso ad una festa a casa di amici. E' bella Elisa, Luigi Certaldo. Ti affascina, ma nessuno sa niente di lei.
E quella misteriosa voce al telefono che ti implora di tenerti lontano da lei? Di chi sarà?E Lei ti chiede di accompagnarla a Volterra per documentarsi sulla sua tesi di laurea e la tua famiglia vi possiede una casa. Certo ci vive tuo cugino Alberto, l'ultimo dei conti Certaldo, un individuo strano e solitario. ma tu, Luigi Certaldo, non ti fai frenare: a Volterra ci andrai con Elisa e niente ti fermerà, niente. Non certo il misterioso cavaliere fantasma che incontri sulla strada, non certo lo strano pittore pazzo che parla di sinistre leggende riguardanti la tua famiglia e nemmeno uno strano medium bambino.
No, Luigi, non ti fermeranno neanche le dicerie su un antico tesoro etrusco di cui la gente del luogo vocifera da sempre e nemmeno la misteriosa organizzazione internazionale convinta che tuo cugino Alberto conosca la strada per trovare la necropoli perduta. Però Elisa è attratta da Alberto; questo si che t'infastidisce. Soprattutto perché Elisa si convince sempre di più di essere la reincarnazione di un' amante del trisavolo di Alberto: una storia finita nel sangue. Non ci faresti caso Luigi Certaldo; se non fosse per quel maledetto quadro antico che sembra ritrarre una nobildonna velata. Che tuttavia somiglia come una goccia d'acqua a Elisa.
Vorresti aver voluto dare ascolto agli avvertimenti, Luigi Certaldo, ma adesso è troppo tardi. Sei solo, solo in una nebbiosa e raggelante Volterra. Solo con la leggenda dell'ultima maledizione degli Etruschi.
Che si somma alla maledizione sulla tua famiglia.
Sono anni strani per la RAI quelli della prima metà degli anni settanta. Sono anni di grande creatività; il mistero; il paranormale sembrano essere sdoganati; qualche anno prima una produzione come IL SEGNO DEL COMANDO ha introdotto nelle case degli Italiani concetti come la reincarnazione; le antiche maledizioni; la negromanzia.
E gli Italiani non si sono mostrati particolarmente refrattari. Anzi.
Logico quindi che nel 1974 la dirigenza dell'ente di stato decida di ricreare quelle atmosfere e di produrre qualcosa sulla falsariga de IL SEGNO DEL COMANDO (ne parleremo presto , promesso).
Al veterano Flaminio Bollini viene affidata la regia mentre due sceneggiatori esperti come Gianfranco Calligarich e Paolo Levi si assumono il compito di scrivere il copione delle cinque puntate della storia.
Il ruolo di Luigi Certaldo viene assegnato, per andare sul sicuro, a Nino Castelnuovo mentre una giovane e semisconosciuta attrice chiamata Daria Nicolodi interpreterà il ruolo di Elisa la ragazza del mistero.
Nino Castelnuovo in quegli anni viveva il suo periodo di maggiore popolarità dopo aver interpretato Renzo ne I PROMESSI SPOSI, in pratica era assieme a Ugo Pagliai e Mariano Rigillo, uno dei "volti tipo" delle produzioni RAI con una suddivisione semplice ma costante: si doveva interpretare un personaggio di uomo maturo e affidabile?
Si chiamava Pagliai ad interpretarlo; serviva un carattere di giovane scavezzacollo però simpatico e di buona pasta? In quel caso si cercava Nino Castelnuovo. Servivano personaggi leggermente più complessi da inserire in trame cariche di sospetti e sfighe?
L'uomo giusto era Mariano Rigillo.
Ora come sempre sto semplificando ci furono molti altri attori che erano attivi in veste di protagonisti negli sceneggiati RAI come ho fatto notare in altri post della serie dedicata a questo tipo di produzioni, però questa era in linea di massima la ripartizione dei ruoli (almeno all'interno delle produzioni più importanti negli anni 70). Ma di tutti quegli altri attori parleremo e li scopriremo piano piano nel corso del futuri post dedicati ai vecchi sceneggiati RAI. Però vorrei ricordare come tutti e tre gli attori che ho nominato siano ancora oggi in attività, nonostante abbiano dovuto subire (chi più, chi meno) il successivo cambio dei gusti del pubblico ( e anche di problemi di salute come nel caso di Castelnuovo) il nonché il tramonto col decennio successivo di un certo modo di fare televisione.
Quello che però non è cambiata dagli anni settanta ad oggi, è l'indeterminatezza e l'imperscrutabilità delle decisioni dei dirigenti Rai; infatti dopo essere stato finanziato e girato nel 1974 lo sceneggiato per più d un anno venne parcheggiato negli archivi televisivi perchè ritenuto troppo difficile per il pubblico medio.
Solo il 31 Agosto dell' anno successivo arrivò il via libera definitivo alla messa in onda, ma per motivi tutt'altro che disinteressati. Fu solo il tentativo di capitalizzare l'improvviso successo di Daria Nicolodi a fare la fortuna dello sceneggiato.
L'Attrice era infatti diventata compagna e musa di Dario Argento e con lui aveva appena girato il fondamentale PROFONDO ROSSO. Certo in seguito avrebbero messo al mondo l'ultrasopravvalutata Asia Argento,ma questa è veramente un' altra storia...
- CURIOSITA' E PICCOLI AVVERTIMENTI.
Con 21 Milioni di spettatori RITRATTO rappresentò uno dei maggiori successi della Tv Pubblica di sempre, certo numeri difficilmente replicabili oggi che, fortunatamente, non esiste più una televisione monopolista, questo è sempre da ricordare, in più a voler cercare il pelo nell'uovo bisogna anche dire che in quel periodo era lo stesso linguaggio televisivo ad essere differente. La metodologia di riferimento era quella teatrale; la maggior parte dei registi; degli attori e dei tecnici provenivano da quel mondo di conseguenza la recitazione era meno minimalista di quella odierna; i tempi erano più lenti e dilatati. Di conseguenza molti spettatori odierni potrebbero essere disorientati dal primo impatto con una serie del genere.
-GLI ATTORI.
Daria Nicolodi |
Ma RITRATTO è una gran bella storia, in grado di affascinare tuttora con interpreti in stato di grazia. La Nicolodi, a differenza di tante altre sue colleghe dimostra di saper recitare e domina la scena col solo sguardo.
Nino Castelnuovo sembra agire in scioltezza, quasi pare divertirsi a recitare il suo ruolo donandogli una qual certa levità. Il suo Luigi Certaldo attraversa la storia quasi inconsapevole di essere lui il protagonista della vicenda incrociando sul suo percorso fantasmi; maledizioni etrusche e perfino leggende familiari dell'epoca napoleonica sempre con la stessa aria scanzonata.
Nino Castelnuovo |
Il ruolo del cugino Conte Alberto, invece fu affidato al più legnoso Mico Cundari,che in seguito lavorò quasi esclusivamente come doppiatore. Infatti il destino di questo sceneggiato fu quello di vedere impegnati come attori diversi artisti solitamente attivi come doppiatori, oltre al già ricordato Cundari, infatti andrebbero segnalati i grandi Manlio De Angelis e Nino Dal Fabbro. Mentre totalmente anonima risulta Luciana Negrini l'altra Attrice della mini , impiegata a dar "corpo" all'archeologa Sandra, personaggio inserito nella storia col solo scopo di scompigliare ancora più le acque.
Ruoli minori( tutti e tre da "cattivi")vennero affidati a diversi caratteristi presenza costante del piccolo come del grande schermo, talenti semi-dimenticati ma non per questo dotati di meno talento; li citerò brevemente di loro: il siciliano Arturo Dominici; il romano Toni Ucci, in seguito presenza costante di tante commedie all'Italiana, qui in un breve e divertente cammeo.
Massimo Serato |
Nonché lo "storico" artista trevigiano Massimo Serato, attore elegante e raffinato, da riscoprire prima o poi.
E per riscoprire- a scanso di equivoci, prima che arrivi il solito presuntuosetto che finge di fraintedere e viene a fare il maestrino in casa d'altri - intendo sempre in senso professionale ricordando e riguardando le cose da lui interpretate.
Un altra caratteristica del RITRATTO DI DONNA VELATA, è che, a differenza di tante altre produzioni sia coeve che successive, l'elemento paranormale e misterioso regge fino alla fine, non ci saranno almeno stavolta spiegazioni razionali che sviliranno il mistero. Per niente. Il finale confermerà tutti gli elementi irrazionali con alcune parti di grande tensione quasi horror come la discesa agli inferi rappresentata dalla scoperta della necropoli Etrusca. La maledizione ciclica si dimostrerà reale, i fantasmi anche; la temuta reincarnazione col suo bagaglio di morte si compirà. Su tutto la presenze impalpabili ma costanti degli Etruschi, veri e propri guardiani invisibili della vicenda.
Il male esiste, sembrano voler dire regista ed attori; l'inspiegabile e l'irrazionale con esso; attenzione però alle forme che possono prendere.
La serie, girata in parte, negli studi RAI, in parte tra Volterra e Castiglione della Pescaia, fu una delle ultime realizzazioni classiche dell'emittente di stato. Presto sarebbe arrivata la prima delle tante riforme del sistema radiotelevisivo, in seguito il colore ma anche la prima lottizzazione. Da qualche parte cominciavano a scalpitare le prime emittenti private.
Sarebbe cambiato il modo di fare televisione e con esso il paese.
Nel bene sicuramente, ma anche tanto nel male.
Un altra caratteristica del RITRATTO DI DONNA VELATA, è che, a differenza di tante altre produzioni sia coeve che successive, l'elemento paranormale e misterioso regge fino alla fine, non ci saranno almeno stavolta spiegazioni razionali che sviliranno il mistero. Per niente. Il finale confermerà tutti gli elementi irrazionali con alcune parti di grande tensione quasi horror come la discesa agli inferi rappresentata dalla scoperta della necropoli Etrusca. La maledizione ciclica si dimostrerà reale, i fantasmi anche; la temuta reincarnazione col suo bagaglio di morte si compirà. Su tutto la presenze impalpabili ma costanti degli Etruschi, veri e propri guardiani invisibili della vicenda.
Il male esiste, sembrano voler dire regista ed attori; l'inspiegabile e l'irrazionale con esso; attenzione però alle forme che possono prendere.
La serie, girata in parte, negli studi RAI, in parte tra Volterra e Castiglione della Pescaia, fu una delle ultime realizzazioni classiche dell'emittente di stato. Presto sarebbe arrivata la prima delle tante riforme del sistema radiotelevisivo, in seguito il colore ma anche la prima lottizzazione. Da qualche parte cominciavano a scalpitare le prime emittenti private.
Sarebbe cambiato il modo di fare televisione e con esso il paese.
Nel bene sicuramente, ma anche tanto nel male.
30 commenti:
Molto interessante Nick,mi hai messo voglia di cercarlo e recuperarlo.Ottimo anche il tuo articolo.
Prima di tutto bravo, poi mi dispiace che tu abbia problemi speriamo che si risolvano bene ed in fretta, inoltre grazie della segnalazione sulla siae, che mi sembra una carognata se diretta a blog puramente amatoriali, e poi 450 euro trimestrali, non le pagano neppure grosse attività offline, mi informerò.
Grazie di tutto Nick
Angie.
Gran bella recensione e una operazione nostalgia che sottoscrivo ed approvo in pieno - Ritratto di Donna Velata rimane secondo, nella mia personale classifica, a Il Segno del Comando, ma si tratta sempre e comunque di eccellenti produzioni, oggi purtroppo impossibili.
Ma tu guarda...anche noi facevamo della buona televisione un tempo :D
Ti aspetto subito in pvt per avere notizie sui piacevoli impresvisti! ottima recensione come sempre, anch'io come Davide Mana ritengo che sia tra i migliori sceneggiati del genere quando la Rai funzionava e non trasmetteva solo porcate solo per fare da contraltare alle troiate di Mediaset.
Eccomi qui, fresco fresco rientrato da Udine. :D
Parto immediatamente con le risposte individuali.
@ Fra.
Tra gli sceneggiati Rai questo è uno dei migliori, certo realizzato con tempi di recitazione più lunghi e dilatati rispetto a quelli a cui siamo abituati ma consigliabilissimo e di gran qualità.
@ Angie.
Si l'operazione della SIAE è discutibile nella misura in cui colpisce siti che non hanno finalità di lucro. Le cose familiari, tranne una e già conclusasi, sono abbastanza positive.
Grazie per esserti interessata.
;)
@ Davide.
Anche io sono un gran fan di IL SEGNO DEL COMANDO, la cui recensione aspetta da settimane di essere completata. RITRATTO, tra parentesi è stato girato da diversi tecnici già coinvolti nello sceneggiato precedente (tra cui lo stesso regista Flaminio Bollini che de IL SEGNO gu tra gli sceneggiatori). Presto arriveranno altre recensioni.
@Ilgiornodeglizombi.
Vero, e pensa che non è passato neanche tanto tempo dall'epoca della realizzazione.
@TIM.
Ci sentiamo domani, con molto piacere. La RAI di un tempo aveva molti difetti ma a livello di produzioni interne aveva una qualità che oggi ci sognamo.
Buon Halloween a tutti.
Ottima recensione e sceneggiato molto interessante. Io, che sono giovane rispetto all'uscita di questi sceneggiati, non sono a conoscenza di molti di essi. Provvederò, intanto, a recuperare questo:D
@ Cinefatti.
Guarda ce ne sono diversi di sceneggiati interessanti. Se mi posso permettere di darti un consiglio, ti direi di recuperare L'AMARO CASO DELLA BARONESSA DI CARINI, credimi è lontano anni luce da produzioni insipide e finto-buoniste come ne vengono fatte oggi.
Sulla norma SIAE non c'hanno fatto capire un tubo come al solito. Prima dicono tutti, poi solo siti "commerciali", poi che non è cambiato nulla... Pare che adesso abbiamo dato risposte precise e valga per tutti.
Hai detto bene, è lampante, è PUBBLICITA per il cinema, altro che storie! Il "favore" lo fa chi posta una recensione con trailer e non il contrario. Se poi pensano che qualcuno possa trarre vantaggi dai trailer sul proprio sito, al di là della semplice informazione, casca male, visto che di sicuro non sarebbe una prima scelta nei motori di ricerca, e cose così...
Personalmente non ho mai postato trailer (al massimo URL ai corti o altre opere presenti su YouTube e similari) perché non mi piace il risultato visivo: vedere quella finestra in fondo pare stoni con la grafica e sembra che tolga spazio al testo. Gusto mio, certo. :)
Sullo sceneggiato hai fatto, e non avevo dubbi, un'ottima disamina.
Visto che hai nominato anche il comparto tecnico, mi ripeto e cito nuovamente il fatto che esponenti del settore con cui ho avuto a che fare, mi hanno parlato della "scuola RAI", cioè del fatto che dovevi avere una certa preparazione per lavorare, ora ti buttano nella mischia.
Aggiungerei anche un'impressione: notato com'erano differenti anche i canoni estetici? Gli attori uomini non erano i "bellocci" (metto mille virgolette, io non credo alla bellezza oggettiva) tipo fiction attuale, ma più che altro tipi "particolari". Per non parlare poi della grande e diafana Nicolodi e delle differenze con le canottolabbrate di oggi...
Giusto anche citare le problematiche di allora, tanto per non cadere in quello spirito nostalgico che appanna molti e non fa essere obiettivi. Già allora c'erano casi di pubblico ritenuto non all'altezza, + borghesismi vari...
@ Occhio sulle espressioni.
Sulla norma Siae, alla fine credo si rivelerà un boomerang per l'agenzia dal momento che tutti e dico tutti i siti, compresi quelli professionali,non ne stanno più mettendo. Di conseguenza si sta rivelando un danno per il settore che la Siae dovrebbe tutelare. In più m'immagino tutte le complicazioni a livello pratico con piattaforme straniere come wordpress o con siti stranieri. Insomma secondo me non abbiamo ancora assistito alla fine della storia.
Sullo sceneggiato,hai fatto bene a citare la "scuola Rai". Uno dei maggiori rimpianti di molti dipendenti ed ex dipendenti di quell' azienda è proprio rivolto a quel tipo di preparazione richiesta. Sugli Attori, consideriamo che negli anni sessanta-settanta i canoni di bellezza erano molto diversi, sicuramente meno esasperati di quelli odierni. Però è vero, il requisito richiesto era quello di sapere recitare, poi si sceglievano volti interessanti in grado di poter rendere bene il ruolo.Di certo non si sarebbe associato, tanto per dirne una, un volto di belloccio come padre doloroso o prete.
sul discorso siae ho letto tremila cose, oggi, e non se ne esce con nulla di certo.
me ne fregherò, credo :)
tanto non ho soldi mi faranno causa la vinceranno andrò in galera con vitto alloggio gratis e scriverò un milione di libri
Ecco! :)
E la prossima volta che vieni a UDine avverti che ieri sera facevo un reading di halloween in friulano con a seguire concerto di gruppo dark rock con tanto di cover di fade to grey dei visage in versione rock! :D
@ Gelo.
Hai ragione, ma ieri sera ero già rientrato a Venezia per passare l'Halloween con mia moglie a casa mia.
Com'è andato il Reading?
La prossima volta avverto prima, promesso.
@nick
Seguirò anche il tuo consiglio nella risposta. Certo che uno vorrebbe procurarseli tutti, ma non gli basterebbe una vita:D
@ Cinefatti.
No, non basterebbe una vita. Io ti consiglierei di cominciare da L'AMARO CASO proprio perchè è uno dei più "cinematografici" tra gli sceneggiati RAI dei seventies. Poi dopo potresti passare a RITRATTO e al SEGNO DEL COMANDO e a A COME ANDROMEDA. Con una avvertenza: i tempi sono molto teatrali quindi più lunghi e dilatati rispetto a quelli a cui siamo abituati.
@nick
Non preoccuparti, io sono molto abituato ai tempi lunghi e dilatati e ciò che è di qualità, non farò fatica ad apprezzarlo:D
Bene, meglio così allora.
Interessantissima segnalazione! Non avendolo mai visto lo metto in lista. Ciao Nick!
Ciao Edu! Come va?
Penso proprio che ti dovrebbe piacere molto.
Ciao Nick,
Mi accorgo solo ora, con colpevole ritardo, di questo tuo post su uno dei più grandi sceneggiati Rai mai realizzati. Quando l'ho visto per la prima volta ero piccolino, ma non ho mai dimenticato la scena terrificante della figura a cavallo nella nebbia. Credo sia stata la prima volta nella mia vita che ho avuto paura di qualcosa che stavo guardando alla TV. Rividi lo sceneggiato anni dopo, da adolescente, replicato su raitre in un orario assurdo, poi per anni ne persi le tracce. Solo un paio di anni fa una nota casa editrice ebbe l'iniziativa di ripubblicare in una fantastica collana (questa), tutte le figate che avevo visto da ragazzino, inclusi Il segno del comando, Gamma, A come Andromeda, la Baronessa di Carini, ESP, La traccia verde ecc.. ecc...
La donna velata resta comunque la mia preferita in assoluto. MI sa che mi è venuta voglia di scriverci un post.... magari un giorno di questi. Nel frattempo attendo il tuo post sul segno del comando (che ci hai promesso ma non ancora esaudito)... :)
Ciao
@Obsidian Mirror.
Io e te condividiamo la passione anzi una vera e propria venerazione per gli sceneggiati Rai dell' epoca d' oro della televisione, ricordo il periodo in cui la terza rete li riproponeva : di solito o a tarda notte o la domenica alle 7 di mattina.
RITRATTOe il SEGNO sono i miei preferiti, prometto fhe per luglio manterrò la mia promessa per il post su IL SEGNO,nel caso t' interessasse ho parlato molto anche di A COME ANDROMEDA.
@ Anonimo
Caro Anton, le rispondo alle osservazioni cominciando dalla fine: per quanto riguarda Serato se ha letto bene l'articolo è ovvio che intendo riscoprire in senso professionale dal momento che so benissimo che è morto, nei miei post io intendo sempre in senso professionale perché Serato, come Bandini, Paolo Poli, Ublado Lay e tantissimi altri sono stati attori bravissimi che hanno dato tanto al cinema , al teatro e alla televisione italiana ma che non vengono ricordati quanto dovrebbero quindi quest'ultima osservazione mi sembra - mi scusi- fuori luogo e da professorino.
In quanto agli altri nomi da lei fatti, temo che non abbia letto gli altri miei post in quanto - ad esempio, di Vannucchi e di Albertini ho abbondantemente parlato in questi due link:
http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.it/2011/06/come-andromeda-1972-la-versione.html
http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.it/2011/06/destini-sbagliati.html
Mentre di Orso Maria Guerrini ho parlato qui:
http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.it/2014/02/il-fauno-di-marmo-1977.html
Per quanto invece riguarda Mariano Rigillo mi duole contraddirla ma lei ha dimenticato, ad esempio, il "Saturnino Farandola" di cui Rigillo era protagonista.
Mi sembra strano che lei non lo ricordi perché a suo tempo ebbe una grossa eco.
Le spiego una ulteriore cosa, il mio scopo è quello di presentare un poco alla volta quel meraviglioso modo di fare televisione che io, lei e tanti altri abbiamo amato ma che le nuove generazioni non conoscono o conoscono pochissimo. Quindi introduco un pezzo alla volta quel mondo, quegli attori e quegli sceneggiati. Quindi ognuno di loro avrà il suo giusto spazio, anche Zanetti che ai tempi di "Ho Incontrato un Ombra" venne crocifisso dalla critica in quanto considerato troppo legnoso.
La invito quindi a prendere per quello che sono le mie affermazioni, solo un biglietto d'ingresso, un viatico per introdurre i miei lettori al mondo degli sceneggiati, un mondo in cui intendo costruire un tassello alla volta senza correre troppo. Quindi chiedo rispetto e pazienza per quello che scrivo e per i tempi con cui lo faccio.
Altrettanto cordialmente la saluto e la invito a tornare ogni volta che vuole.
Vidi "Ritratto di donna velata" all'epoca e, con piacere , l'ho rivisto integralmente in questi due giorni. Oltre a farLe i complimenti per l'ottima analisi dello sceneggiato, volevo segnalarLe, a proposito della mania per il paranormale che fu veicolata dalla Rai in quegli anni 70, che il supercampione di 'Rischiatutto' Massimo Inardi, medico chirurgo ed esperto di musica classica, era presentato al grande pubblico soprattutto come parapsicologo. Forse è un semplice caso, ma potrebbe essere un altro sia pur piccolo anello di questa particolarissima catena centrata sull'occultismo e sull'irrazionale. Un cordialissimo saluto!
@ Emidiio De Albentiis
Innanzitutto, benvenuto su Nocturnia!
La ringrazio per i complimenti e per le gentili parole. Per quanto riguarda il particolare da lei segnalato devo ammettere di non ricordarlo, però il particolare è davvero gustoso e davvero indicativo di un epoca non solo della televisione ma anche della società.
Se non erro in altre puntate di "Rischiatutto" ed anche nel "Portobello" condotto da Tortora nello stesso periodo si parlava tranquillamente, con professionalità ma anche son serenità ed apertura mentale anche di avvistamenti alieni e cose del genere, roba che oggi non avverrebbe.
La Rai ed anche la società italiana degli anni 70 erano sicuramente più ingenue ma anche più aperte mentalmente di quanto lo siano adesso. Certo non tutto era perfetto, io che ero bambino, ad esempio notavo da parte degli adulti che mi circondavano un clima strisciante di paura e di paranoia dovute alle azioni delle Brigate Rosse ed anche di quelle Nere. Le chiedo se si tratta di un ricordo solo mio oppure il clima era effettivamente quello?
Però, niente da dire riguardo alle produzioni televisive: in molti casi erano decisamente superiori a quelle odierne, in quanto a fantasia e a recitazione.
Scusate ma la nicolodi, almeno in questa produzione, è semplicemente penosa; un pezzo di legno recita meglio.
@ Lord Franklin
Rispetto la tua opinione ma non condivido (ovviamente).
In quel caso era proprio il ruolo a richiedere una interpretazione "distante" e sono convinto che l'attrice in questo sceneggiato abbia recitato bene e sia stata "in Parte".
Cordiali saluti.
"Sarebbe cambiato il modo di fare televisione e con esso il paese.
Nel bene sicuramente, ma anche tanto nel male."
Tristemente vero; a me la RAI di allora continua a mancare e non solo perché all'epoca ero bambino, ma per una vera differenza qualitativa.
Trovo che lo spartiacque sia stato il 1983: in quell'anno Corrado lasciò l'azienda di Stato, andò in onda l'ultima edizione di "Portobello" prima dello sciagurato arresto di Tortora e - soprattutto - cominciarono i fagioli della Carrà a mezzogiorno e l'infinita, noiosa serie dei "Fantastico" condotti da Pippo Baudo.
Un capolavoro che mi spaventava da piccolo, e sempre un bel gioiellino da rivedere ogni tanto!
ciao
@ DarioG
Infatti! Anche molti dei miei primi ricordi televisivi riguardano questo sceneggiato, in particolare la discesa nella necropoli etrusca descritta nell'ultima puntata
Ciao
@robertoB.
UN INATTUALE AL TEMPO DI NETFLIX - ho rivisto con piacere su RaiPlay lo sceneggiato in 5 puntate "Ritratto di donna velata" ambientato tra Firenze e Volterra, prodotto nel 1975 (avevo 7 anni e la visione mi turbò non poco) per il Canale Nazionale (RAI 1 monopolio benedetto). Un prodotto artigianale che oggi ci fa sorridere, con una bellissima Daria Nicolodi, un vivacissimo Nino Castelnuovo, un elegantissimo Massimo Serato. Una vicenda misteriosa, popolata da fantasmi e morte che ruota intorno ad una sepolta necropoli etrusca. Tanti buchi nella sceneggiatura, dialoghi naives ma quanta poesia, quanta buona recitazione, quanta genuina capacità narrativa e di scrittura. Lo so sono un nostalgico ma quanto sono belle le riprese a Firenze quando Castelnuovo attraversa la città in auto tra piazza SS. Annunziata e Ponte alla Carraia e fa benzina in via de' Pecori con 500 lire; che bella la festa dei radical chic degli anni 70 sui tetti di Firenze (ma quale OzpeteK scusate!); che belle atmosfere nei crocicchi della misteriosa Volterra, quanta trepidazione nel viso imperlato del bambino medium. E poi la funzione culturale di promuovere un turismo intelligente, parlando degli etruschi e della loro opera. 10 e LODE. Mi dispiace per NETFLIX
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