FANTASCIENZA IN TV: QUANDO LA RAI NON ERA SOLO PRETI E COMMISSARI.

La televisione italiana. Le produzioni del nostro paese.
Le amiamo, le odiamo, più spesso ancora le ignoriamo preferendo soffermarci su serie televisive americane o inglesi.
E la cosa più triste è che spesso abbiamo ragione nel farlo.
Parliamoci chiaro: non è che ci sia molta scelta.
Le produzioni italiane di questi ultimi decenni sono un concentrato di luoghi comuni, pressapochismo, buonismo zuccheroso e rivoltante. La recitazione poi, il più delle volte è quella che è, senza dimenticare poi che i generi affrontati, gli argomenti trattati, i toni narrati sono sempre gli stessi: insomma se non si tratta di Commissari sono carabinieri, se non ci sono preti ci sono suore, oppure se andiamo proprio di lusso ci propinano  inattendibili biografie in cui il personaggio trattato è sempre invariabilmente bbbuono e sssanto. Alle volte, scherzando (ma non troppo), penso che se oggi facessero una versione televisiva dell' Iliade la RAI la farebbe finire con un prete che fa fare la pace a troiani e achei, e nell'ultima scena farebbero entrare Elena di Troia in Monastero pentita della sua precedente infedeltà così giusto per metterci un forzato lieto fine.
Oppure ancora più semplicemente la trasformerebbero in un giallo, con un commissario chiamato dagli achei ad investigare sull'omicidio di Menelao.
Eppure, non è sempre stato così.


C'è stata un epoca in cui la RAI -incredibile a dirsi- produceva sceneggiati a tema horror e perfino la tanto vituperata fantascienza.


Più volte ho parlato di queste vecchie produzioni, ad esempio quando ho parlato di A Come Andromeda.
Certo era un altro modo di fare televisione e quella era un altra RAI però - forse sarò un illuso ancora più probabilmente sarò un fottuto nostalgico - niente e nessuno mi leverà mai dalla testa che anche così si facesse servizio pubblico.
Ecco alcuni esempi, esempi di cui in futuro parlerò più diffusamente, dedicando nei prossimi mesi dei post appositi ad ognuno di loro, però cominciamo ad introdurli con qualche cenno: 

GAMMA  (1975)   

Comincia tutto con un condannato a morte che percorre futuristi corridoi, la sua destinazione finale è un' ancora più futuristica ghigliottina.
Che immancabilmente, compie il suo macabro dovere.
Tutto questo in prima serata.
Figuratevi cosa dovesse aver provato un bambino che nel 1975 si fosse trovato a dover assistere senza filtri ad una scena come questa.
Il giovane condannato si chiama Daniel Lucas, veniamo anche informati che ci troviamo nella Francia  di un imprecisato futuro, non viene detta una data precisa, ma siamo nel futuro.
Anche se è un futuro che sa tanto di anni 70 s
Poco dopo la morte di Daniel - che è sì colpevole ma che è stato strumentalizzato nei suoi crimini dalla senza scrupoli Marianne Laforet - facciamo la conoscenza con il vero protagonista di tutta la vicenda: il corridore Jean Delafoy.
Jean subisce un pesante incidente, che gli crea danni cerebrali permanenti, il suo destino parrebbe  quindi segnato  ma c'è un medico che propone alla famiglia di Jean un operazione innovativa.
Un trapianto di cervello.
L'identità del donatore dovrà rimanere anonima.
Inizialmente l'operazione sembra avere successo, ma dopo poco tempo le abitudini di Jean Delafoy cambiano radicalmente.
Diventando simili a quelle dello scomparso Daniel.
Sopratutto però Jean sembra desideroso di vendicarsi di Marianne, che lui apparentemente non conosce.

Questa era Gamma.
Quattro puntate in tutto, ognuna della durata di almeno un ora. andate in onda dal 21 ottobre all' 11 novembre del 1975 sulla prima rete. La regia era stata affidata all'esperto Salvatore Nocita, mentre il soggetto era dovuto al medico Fabrizio Trecca  (si, proprio quel Fabrizio Trecca che nel corso di tutti gli anni 90s avrebbe imperversato all'interno di miriadi di reti private conducendo le più disparate rubriche di  medicina ).

Ad interpretare il ruolo di Jean Delafoy venne chiamato Giulio Brogi, che in seguito avrebbe preferito frequentare ruoli teatrali piuttosto che il piccolo schermo, mentre  Marianne ha le fattezze di Laura Belli. In un ruolo secondario si rivide anche la stessa Nicoletta Rizzi, che anni prima era stata protagonista di A Come Andromeda

Gamma in un certo senso soffriva dei limiti imposti dai canoni comuni imposti alle produzioni RAI del periodo, tanto per cominciare l'elemento fantascientifico è subordinato a quello giallo; i ritmi poi erano indubbiamente più lenti di quelli attuali.



Però la cura nella realizzazione, la qualità della recitazione, la colonna sonora sono spesso superiori a quelle attuali. Inoltre Gamma presenta numerose riflessioni su alcuni temi molto in voga in quella porzione degli anni 70s tra cui il diffondersi delle droghe ( che preoccupava molto la società italiana dell'epoca ), l'interesse per i progressi della medicina e la fine di molti degli idealismi e degli entusiasmi che avevano animato i decenni precedenti. 
Insomma, nonostante alcuni difetti, stiamo parlando di uno degli sceneggiati più famosi della produzione fantascientifica dell' emittente di stato.

EXTRA  (1976)
Extra è stato a lungo considerato una delle produzioni più anomale e misteriose di tutta la storia della Rai-TV: proiettato una sola volta nel marzo del 1976 e poi per decenni mai più replicato. Per molto tempo sembrò che non se ne dovesse nemmeno parlare, che si volesse stabilire una sorta di oblio su questa produzione minore della nostra emittente di stato. 
Solo recentemente il tabù sembra stato infranto con la replica sul canale Rai Premium.

I motivi di questa dimenticanza ?
E' presto detto: Extra parlava di UFO, di alieni e di avvistamenti, un altro argomento che teneva banco nel corso degli anni 70s e lo faceva parlando di un controverso caso di cronaca, un presunto caso di abduction verificatosi nel 1973 nella piccola cittadina americana di Pascagoula, un caso rimasto insoluto ancora oggi.
Inoltre tra i personaggi compariva (interpretato dall'attore goriziano Mario Valdemarin  ) il discusso ricercatore americano Joseph Allen Hynek
Protagonista dello sceneggiato era invece  Mario Albertini, un attore molto amato dal pubblico nonché una delle presenza costanti del piccolo schermo di quel decennio. 

 Non aiutarono la popolarità dello sceneggiato presso i benpensanti le dichiarazioni del regista Daniele D' Anza, il quale riferì di aver ricevuto "strane telefonate"  e di essere stato contattato da ancora più "strani esseri"subito dopo la conclusione dello sceneggiato.
D' Anza però era uno dei migliori registi che la televisione avesse a disposizione a quel tempo, per la RAI aveva infatti già realizzato IL Segno del Comando ( di cui ho parlato QUI) e L' Amaro Caso della Baronessa di Carini ( di cui ho parlato QUI e QUI). Da questi sceneggiati, proveniva anche lo sceneggiatore Lucio Mandarà, decisamente più scettico rispetto al suo amico D' Anza e più interessato all'aspetto sociologico e alle radici folkloristiche del Mistero piuttosto che al Mistero stesso.
Extra quindi è la summa del pensiero dei due autori, il risultato dell'incontro delle loro opposte visioni.
 Una via di mezzo tra lo sceneggiato e la docufiction, una inchiesta sul fenomeno UFO che alla fine non propende per nessuna delle due ipotesi.

Extra, col passare del tempo è diventato uno dei più oscuri oggetti del desiderio degli appassionati, non solo di fantascienza ma della televisione tout court.

UOVA FATALI (1977)

 Di genere totalmente diverso fu questo Uova Fatali.
Al timone c'era il maestro Ugo Gregoretti, uno di quei registi a cui dovrebbero dedicare statue in ogni piazza d' Italia. Autore anche della sceneggiatura il cineasta romano adattò per la televisione il romanzo omonimo dello scrittore russo Bulgakov amplificandone i toni satirici, la critica e l'ironica denuncia degli errori  dei governi totalitari.

Ma Gregoretti compì anche numerose scelte di regia decisamente pionieristiche per i tempi.
Venne fatto un massiccio uso del chroma key, vennero costruiti anche diversi modelli giganti di mostri.

La Trama?
Nella Mosca degli anni 20s, nel tentativo di porre rimedio ad una tremenda carestia che affligge la Russia, il professor Persikov sviluppa un potente raggio in grado di accelerare lo sviluppo delle cellule animali.  Lo scopo di Persikov sarebbe la creazione di una razza di galline giganti a scopi alimentari, ma a causa di un errore burocratico alla fattoria che si dovrebbe occupare dell'incubazione della nuova fonte di nutrimento vengono consegnate uova di rettili.
Inutile dire che il risultato finale sarà un cataclisma.
E creature giganti e sanguinarie simili a dinosauri devasteranno Mosca.




Lo stralunato ed ingenuo Persikov ebbe le fattezze di Gastone Moschin mentre nel cast spiccava anche un giovanissimo, ed all'epoca sconosciuto, Alessandro Haber.

Bisogna anche dire che i vertici dell'ente televisivo inizialmente tentennarono quando Gregoretti presentò il progetto dello sceneggiato.
I costi iniziali sembravano proibitivi, inoltre dal momento che molti effetti speciali erano in fase sperimentale i dirigenti dubitavano perfino che la RAI potesse realizzare una trasmissione televisiva.
Dal canto suo Gregoretti era disposto a concentrare tutta la storia in sole due puntate, ma non voleva rinunciare alla sua visione della sceneggiatura.

La soluzione, il compromesso lo trovò un grande giornalista.
Quel giornalista era il veneziano Ugo Zatterin.
 Zatterin era stato un collaboratore della RAI sin dagli albori delle trasmissioni televisive, non solo conosceva ogni angolo dell' azienda ma era uno che sapeva come gestire il mezzo televisivo.
Da qualche anno inoltre Ugo Zatterin era stato nominato direttore del Centro di Produzione di Torino che all'epoca era  tecnologicamente all'avanguardia in Italia e in Europa
Zatterin per ammortizzare i costi propose di girare le Uova Fatali proprio a Torino -dove esistevano tecnici in grado di ottenere ottimi risultati anche con pochi capitali, inoltre ebbe la felice intuizione di realizzare contemporaneamente allo sceneggiato un documentario in cui venivano svelati tutti i segreti, le tecniche di realizzazione e gli effetti speciali impiegati nello sceneggiato.


I Segreti delle Uova Fatali  divenne quindi a tutti gli effetti una sorta di terza puntata dello sceneggiato (che inutile dirlo ebbe un ottimo successo di pubblico )
Era un' altra RAI, per l'appunto.
Anche grazie alla gente che ci lavorava, professionisti come Gregoretti; Zatterin e gli anonimi tecnici che realizzarono gli effetti speciali de le Uova Fatali.

Negli anni successivi i dinosauri ed i rettiloni creati da Gregoretti vennero reimpiegati e riciclati in altre trasmissioni mentre il documentario I Segreti delle Uova Fatali venne adottato come "libro di testo" in numerose scuole di regia.
Certo, rivisti con gli occhi di oggi   molti di questi sceneggiati potrebbero sembrare eccessivamente lenti e fin troppo didascalici e pedagogici (gli anni passano per ogni cosa) però erano prodotti figli del loro tempo, un tempo in cui comunque esisteva voglia di sperimentare, di provare a battere strade nuove senza rinchiudersi all'interno di confini narrativi troppo stretti.
C'era una curiosità, una professionalità, una capacità di stare sulla contemporaneità che oggi spesso manca.
Alle volte mi chiedo, quando scrivo queste cose, se non sto diventando un vecchio nostalgico - o se sto diventando vecchio e basta - poi però mi capita di assistere all'ennesima replica de La Omicidi o de Il Capitano oppure a fiction religiose come Bakhita. La Santa Africana e mi chiedo se non è invece la RAI* ad essere diventata - espressivamente parlando - troppo vecchia e fuori dalla realtà.

* Ma il discorso vale anche per Mediaset (anzi su certe cose Mediaset è perfino peggio della RAI ) e per molte delle fiction odierne.
Ci sono naturalmente delle lodevoli eccezioni come Montalbano oppure la Gomorra di Sky, lo stesso Don Matteo preso in piccole dosi non è troppo male ( certo è pur sempre l'ennesima storia con protagonista un prete che cerca di convertire tutti e che effettua indagini su omicidi, però per chi come me è cresciuto negli anni 70 s Terence Hill rimane sempre Terence Hill!) ma il panorama generale, tra fiction religiose, santini, preti, commissari e carabinieri rimane abbastanza deprimente.
Per non dire noioso.
Parere personale.

45 commenti:

bradipo ha detto...

post enciclopedico , da conservare, ne stavamo parlando l'altro giorno, oramai siamo a livello della supercazzola prematurata quando si tratta di fare fiction in Italia...

Nick Parisi. ha detto...

@ bradipo
Purtroppo il livello medio delle fiction italiche é davvero sconfortante.
E pensa che ci sono almeno un' altra ventina di sceneggiati che avrei potuto inserire.
Magari un domani scriverò altri post su questo argomento.

Temistocle Gravina ha detto...

No, no, non è vecchiaia la tua (e la mia!), è semplice buongusto ed educazione televisiva. Quando ti metti davanti alla TV (io lo faccio ormai molto raramente e mai per vedere fiction-reality... ) pretendi che nessuno prenda in giro la tua intelligenza, pretendi di essere trattato come una normale persona senziente, non come un anestetizzato. Purtroppo il 90% dei telespettatori vuole questo e questo gli viene dato, perché altrimenti nessuno farebbe più la pubblicità ad assrobenti e magggiche creme rassodanti. Basta vedere quello che succede in giro, parlare con la gioventù che riempie strade e happy hour (senza generalizzare) invece che musei e campagne, per capire che "non puoi" produrre niente di quello che vorremmo noi 'matusa'. Anzitutto perché, come dicevo, nessuno pagherebbe per la pubblicità e poi perché nessuno capirebbe. Oggi la società non va al di là del messaggio compulsivo, e manco quello visto che c'è il T9 che ti fa risparmiare tempo ed errori grammaticali. Sono pessimista? Sì, e il mio pessimismo nasce dall'avere a che fare quotidianamente con i giovani che vengono nella mia cartoleria (quindi in età scolare!) e che non sono in grado di mettere due parole una dopo l'altra, nè di esprimere un concetto di senso compiuto. Ma venendo agli sceneggiati proposti, ho visto il primo e il terzo, ma Extra non l'avevo mai sentito nominare, forse perché allora non c'erano i canali in cui il giorno seguente ne potevi vedere la replica, quindi se l'avevi perso la sera precedente, era finita. Certo anch'io farei fatica oggi a rivedere qualcuno di quegli sceneggiati per la loro lentezza narrativa, ma restano sempre esperimenti, proposte che riflettevano un certo mondo e una certa capacità ed elasticità mentale che ancora esisteva.

Anonimo ha detto...

Ricordo vagamente Andromeda, ma Uova Fatali fu uno dei miei incubi di gioventù... bravo Nick, questo è da stampare!

Coriolano ha detto...

Ad eccezione di Extra, (ma quando diavolo lo fecero?), mi ricordo tutte gli altri sceneggiati e che dire, c'è poco da aggiungere la situazione è questa.
Ma chi guarda la TV, e chi la guardava prima?
Il potenziale spettatore che una volta guardava quei programmi, adesso guarda e segue altro, sempre giù gente scappa dalle TV generaliste, la domanda e l'offerta così è calibrata per un pubblico che non è più vario e ampio come quello del passato, ora è più omogeneo nei gusti, ma non è una maggioranza.
Gli spettatori della TV generalista a differenza del passato quando i canali erano pochi e solo quelli, ora sono una minoranza, se si vuole vedere altro lo si può fare altrove su uno dei tanti canali digitali, se non sulla rete in originale, forse dobbiamo iniziare a tener conto di questa cosa e quando pensiamo alla TV generalista pensare che essa è la rappresentazione solo di una minoranza.

Nick Parisi. ha detto...

@ Juan Segundo \ TIM
Io temo che in questi ultimi anni (decenni?) il pubblico televisivo sia stato non solo anestetizzato ma anche completamente drogato con programmi ridicoli. Ma fondamentalmente, non si è voluto investire sulla qualità e si è voluto continuare praticare solo produzioni e generi "sicuri".
Il risultato è stato un impoverimento, non solo televisivo ma anche culturale.
Certo, è vero, oggi un tipo di programmi quali i vecchi sceneggiati non sarebbe più non dico possibile, ma nemmeno ipotizzabile, io per primo dico che i primi venti minuti de le " Uova Fatali" visti con la sensibilità di oggi risulterebbero noiosi, però almeno c'era la volontà di non parlare delle solite cose, di provare a variare i generi affrontati.
E' vero che siamo anche noi telespettatori ad avere le nostre responsabilità, ad aver accettato questo tipo di situazioni.
Ripeto, non voglio generalizzare, i giovani purtroppo hanno trovato l'eredità che noi gli abbiamo consegnato.

Nick Parisi. ha detto...

@ marzia
Ciao marzia ! Le "Uova Fatali" forse è stata la prima produzione televisiva, all'interno di una rete europea ad aver portato i dinosauri ( o comunque i rettili giganti ) in Tv.
Nel mio casoè stata anche una delle cose che mi hanno fatto amare la fantascienza televisiva.
Grazie per i complimenti!

Nick Parisi. ha detto...

@ Coriolano
Extra lo trasmisero, quasi in sordina nel marzo del 1976 e da allora, credo sia stato replicato solo una volta. Mentre gli altri sceneggiati prima o dopo sono stati resi disponibili tutti in VHS o DVD, Extra invece non è mai stato pubblicato (nemmeno nell'ultima recente edizione della Fabbri.

Vero anche quello che tu scrivi: la televisione è cambiata e sono cambiati gli spettatori. Oggi ci sono molte reti digitali (io stesso sono un grande fan delle serie che trasmette RAI4). Quello che vorrei io è un altra cosa.....mi piacerebbe cioè che i network italiani - non importa se RAI o Mediaset o SKY ) invece di limitarsi a pochi tipi di generi, cioè gialli all' acqua di rose, fiction ad argomento religioso; storie di preti, commissari e di suore e poco altro provassero a produrre anche altro.
Io amo i gialli però se le reti inglesi, francesi , svedesi e perfino spagnole oltre ai noir riescono senza problemi a produrre horror e fantascienza perchè non ci possono provare anche le nostre?

Obsidian M ha detto...

Anch'io come gli altri ricordo perfettamente il primo e il terzo. "Extra" non lo avevo mai sentito nemmeno nominare. Di "Uova fatali" non ne ho un gran ricordo (evidentemente non mi aveva colpito particolarmente), ma per colpa "Gamma" ho vissuto decenni di incubi.... ci credi che per tutto questo tempo non ho mai dimenticato la musichetta della sigla? Basta che ci penso un attimo e mi viene subito in mente come faceva. Se non sbaglio era di Simonetti (padre), giusto?

AleK ha detto...

Purtroppo mi sa che Juan Segundo abbia centrato il punto... è vero che parte del degrado hanno contribuito a trasmetterla i media, però è anche vero che trasmettono quello che il pubblico vuole vedere.
Si è passati da una TV pubblica unica, che poteva trasmettere quel che voleva senza concorrenza e che si affidava a professionisti del mestiere, come logica comanda, a una TV che deve vendere spazi per gli spot commerciali e che quindi più pubblico acchiappa più guadagna.
Anziché educare ha iniziato a livellarsi al gusto della massa. Vale lo stesso pure con la letteratura...
Se avessimo avuto governi decenti, che avessero imposto alla RAI di continuare con un servizio pubblico indipendentemente dai dati "Auditel", il risultato sarebbe lo stesso: i canali pubblici avrebbero avuto 4 gatti a seguirli, la massa si sarebbe lanciata senza pietà sulle porcherie delle TV private (che avrebbero guadagnato ancora di più) e prima o poi avrebbero chiuso i rubinetti, perché nessun governo finanzierebbe un'ottima serie TV seguita da un numero di telespettatori di due ordini di grandezza inferiori rispetto a quelli che seguono la TV privata.
Dicevi che erano serie figlie dei loro tempi, è vero, il problema è che anche queste moderne sono figlie dei loro tempi. :-(

L'unica consolazione è pensare che questa sia una tappa obbligata nello sviluppo dell'umanità, una parentesi di barbarie che possa permetterci di arrivare a una società migliore.

C'è comunque un documentario dettagliatissimo in 3 atti che spiega molto bene il perché tutto va e andrà sempre più in malora nella televisione, si intitola "Boris". ^^'

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian Mirror
Ricordi bene, la bella colonna sonora di "Gamma" venne creata da Simonetti padre.

Ebbi anche io molti incubi, la maggior parte dei quali provenivano dalla prima puntata con la scena della ghigliottina.

Pirkaf ha detto...

Mi sono sconosciuti tutti e tre, d'altronde nacqui proprio in quel periodo. :-)

Patricia Moll ha detto...

Ciao Nick, degli sceneggiati di cui parli ricordo vagamente A come Andromeda. Gli altri no!
Però non posso fare a meno di concordare con te! Ormai, se una cosa funziona una stagione si va avanti all'infinito e nascono mille e mille fotocopie/facsimili.
Guarda solo il medico in famiglia!!!!!
Effettivamente, adesso siamo abituati a ritmi più sostenuti e questi sceneggiati sarebbero troppo lenti, però all'epoca erano veramente belli. Non c'entra con la fantascienza ma stavo pensando al Conte di Montecristo...
In più, con i mezzi dell'epoca erano piccoli capolavori!
Ora, o mancano le idee oppure come scrive Juan Secundo prendono in giro la nostra intelligenza e noi non lo vogliamo! Ci siamo stancati di questo!

Nick Parisi. ha detto...

@ AleK
Probabilmente hai ragione tu, anzi avete ragione tu e @ Juan Segundo.
E la tua analisi è corretta, indubbio aggiungere che la televisione italiana ormai si è talmente livellata verso il basso, verso i gusti delle masse che è quasi impossibile immaginare un cambio di tendenza.

Riguardo alle fiction attuali, certamente anche queste sono figlie del loro tempo.
Però vedi, almeno fino al 2003\ 2006 la RAI assieme alle fiction minimaliste e scadenti come "Attenti a quei Tre" riusciva anche ad alternare produzioni più di alta qualità: "Montalbano", "L'Apocalisse" o i cartoni animati di " Corto Maltese".
Inoltre fino a quegli anni la RAI riusciva a stare sul mercato in maniera abbastanza agevole...insomma, io non sono contrario a certe cose, mi piacerebbe più differenziazione, poter avere più alternative.
Probabilmente -ripeto- avete ragione tu e Juan, questa è l'unica forma di televisione possibile oggi come oggi.
La cosa non fa piacere a nessuno di noi tre però è così.
Come te anche io penso che la nostra sia solo una fase di passaggio, auguriamoci, verso tempi migliori.
P.S
Boris era fantastica! Uno dei migliori prodotti della televisione recente. ;)

Nick Parisi. ha detto...

@ Pirkaf
C'è anche da dire che per tanti anni non sono stati nemmeno replicati.
Sono contento di averti fatto conoscere qualcosa che non conoscevi.

Nick Parisi. ha detto...

@ Patricia Moll
Infatti "Un Medidco in Famiglia", quando è nata era una buona idea, il problema sono stati tutti i cloni ed i seguiti che sono arrivati dopo.
Tu scrivi:
"Ora, o mancano le idee oppure come scrive Juan Secundo prendono in giro la nostra intelligenza e noi non lo vogliamo!"
Concordo!

AleK ha detto...

I cartoni di Corto Maltese sono un ottimo esempio, erano STUPENDI (perdonate il caps lock) soprattutto il lungometraggio che sarebbe dovuto uscire al cinema.
Purtroppo però sono stati dei flop (per me voluto, tipo terza serie di Boris, per tornare in tema, in modo da far credere che un'altra televisione NON sia possibile ^^') e alla fine li trasmetteva RAI3 il sabato mattina... peggio dei coniglitti suicidi...

Nick Parisi. ha detto...

@ AleK
Corto Maltese era anche un ottimo esempio virtuoso di collaborazione tra emittenti e tra paesi (Italia e francia nello specifico ) Sono convinto che il loro flop sia stato abbastanza voluto. Prima che RAI3 li trasmettesse il sabato mattina i primi episodi vennero pefino programmati il venerdì notte sempre su RAI3. Come dire : "Non vogliamo che li veda nessuno!"
C'è da dire che all'epoca la RAI veniva fuori da una delle sue ennesime "lottizzazioni" con almeno la metà dei direttori di rete provenienti da Pubblitalia (leggi Berlusconi ) e con un consiglio d'amministrazione (quello di Baldassarre ) proveniente dalla stessa area politica ed aziendale. Il consiglio di amministrazione targato Baldassarre fu talmente deludente che uno dopo l'altro i consiglieri si dovettero dimettere.
Logico quindi che in molte posizioni di controllo non si avesse per niente l'intenzione di far andare bene l'azienda.
Quelle poche cose buone che si riuscivano a fare (come Corto Maltese) venivano da quei pochi direttori di rete o di struttura che non provenivano da quella lottizzazione, che ancora erano interni RAI e che resistevano ancora.
La differenza con oggi?
Che quelle figure che resistevano alla politica o che conoscevano il mezzo televisivo oggi sono quasi del tutto estinte.

AleK ha detto...

"La differenza con oggi?
Che quelle figure che resistevano alla politica o che conoscevano il mezzo televisivo oggi sono quasi del tutto estinte."

Eh sì... :-(

Nick Parisi. ha detto...

@ AleK
Triste, amaro, spiacevole ma vero ! :(

Ariano Geta ha detto...

"Le uova fatali" me lo ricordo, compresa la terza puntata nella quale svelavano i trucchi per far sembrare giganti i rettili e creare le sfilate di mezzi da guerra con dei modellini (stile Megaloman e primo Godzilla in effetti ;-)
Un po' di amarcord, decisamente.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
La terza puntata di le "Uova fatali" fu una delle cose più belle di tutto lo sceneggiato. Qualcosa che veramente fece sognare i telespettatori.
Evvai con l' Amarcord ! ;-)

Gioacchino Di Maio ha detto...

Concordo con il ritmo lento che avevano, almeno a rivederli oggi, c'è da dire che la maggior parte degli attori veniva dal teatro, non c'era ancora una scuola televisiva. Ho provato più volte a rivedere oggi Il segno del comando, e devo dire che non ce la faccio a seguirlo oggi, mentre 40 anni fa era un altra cosa. Forse non siamo più abituati a questi ritmi, infatuati da serie americane, che bisogna dare atto, molto spesso sono migliori delle nostre.

Nick Parisi. ha detto...

@ gioacchino dimaio
I ritmi erano lentissimi, non nego che -visti con i gusti di oggi- possono rappresentare un limite ed un impedimento alla visione. Lo stesso Segno del Comando io l'ho rivisto una prima volta nel 1997 e devo dire che ho apprezzato, l'ho poi rivisto una seconda volta quando ho comprato le VHS della ElleU Multimedia e ho apprezzato comunque. Però comprendo che magari un giovane abituato ai ritmi da videoclip o magari uno spettatore meno legato ai ricordi d'infanzia possa trovare pesante anche "Il Segno del Comando".

Per me cose come "Il Segno del comando" rimangono superiori a molte fiction odierne, però credo che la televisione italiana potrebbe se volesse produrre cose ottime, magari prendendo elementi dalle serie americane, non a caso l'esempio di "Gomorra- la Serie" non a caso venduta in tutto il mondo dimostra che questo sarebbe possibile se si volesse fare.
Se si volesse.
Temo che non si voglia fare, purtroppo.

Alessia H.V. ha detto...

Io all'epoca non ero nemmeno 'nella mente del signore', ma spesso ho sentito parlare i miei zii degli sceneggiati Rai, magari più anni '80 o '90 ma sempre di una certa qualità.

Il fatto è che le grandi produzioni uccidono la fantasia e le idee più spontanee, forse all'epoca nonostante il moralismo generale fosse presente come e più di adesso rimaneva comunque un gusto per la sperimentazione e per l'azzardo, adesso non so cosa sia successo, la qualità anche solo delle trasmissioni domenicali si è abbassata notevolmente, da piccola (primi anni '90) ricordo che Buona Domenica era almeno divertente e 'pulita' rispetto alle cagate che hanno cominciato profilarsi andando verso il nuovo millennio e che ancora ci assalgono. Questo in generale, gli sceneggiati li ho seguiti sempre poco, ma certo è che tra giallo e religioso il circuito è abbastanza chiuso.

Nick Parisi. ha detto...

@ A.H.V.
Purtroppo la qualità generale di molti tipi di trasmissioni é diventata vicina allo zero. Non di tutto per fortuna, però almeno per quanto riguarda le miniserie Rai o Mediaset c' é poco per cui stare allegri.
Il paragone con Buona Domenica e con le produzioni per famiglie che fai è molto calzante.

Roberto ha detto...

Bellissimo post da leggere e rileggere! Relativamente a Gamma, visto che all'epoca della sua messa in onda ero effettivamente un bambino, posso dire che al termine della prima puntata chiesi a mia madre se potevo dormire accanto a lei! La trama e soprattutto la colonna sonora mi avevano inquietato non poco... Ad ogni modo, vidi anche le restanti puntate. Ricordo benissimo Uova Fatali (e i commenti al riguardo con i compagni di classe, alle elementari) e, adesso che ne hai parlato, Extra. Di nuovo complimenti per lo stupendo articolo, che farò leggere anche a mia sorella, rievocando i vecchi tempi! :)

Nick Parisi. ha detto...

@ Roberto Paglia
Complimento piú bello non potevi farmelo. :)

Unknown ha detto...

Non posso perdermi "Le uova fatali": amo molto il racconto di Bulgakov! :)

Nick Parisi. ha detto...

@ Alessandro Madeddu
Lo sceneggiato é molto fedele, anche bello spirito, al racconto di Bulgakov.

Babol ha detto...

Che meraviglia questa pionieristica voglia di fare, questa fantasia, quest'artigianalità!
Perché non recuperano queste serie con delle repliche invece di ammorbarci con le solite, stantie puntate di medici in famiglia, don babbei, signore in giallo? Oppure basterebbe metterle anche in DVD per chi come me non era ancora nato... T__T
Adoro queste rubriche amarcord, tra l'altro!!!

Nick Parisi. ha detto...

@ Babol
Visto il successo di questo post ti annuncio che anticiperò un secondo post a cui già stavo pensando su altri sceneggiati della "vecchia" RAI.

Per quanto riguarda gli sceneggiati di cui ho parlato adesso (ed anche quelli di cui ho parlato in passato) nel corso degli anni - a parte EXTRA, però potrei sbagliarmi - sono stati proposti in DVD, sia pure alla spicciolata e non sempre in maniera uniforme sul territorio nazionale. Le "Uova Fatali" e "Gamma" le ha proposte la Fabbri nella collana Gli Sceneggiati Rai del Giallo e del Mistero, però nella mia zona, ad esempio non erano facilmente reperibili.
Sarebbe bello se la RAI li replicasse più spesso e magari ne producesse anche di nuovi sullo stesso genere.
Anche perché sinceramente anche io sono stanco di cose come "Provaci Ancora Prof", vorrei vedere qualcosa di diverso almeno di tento in tanto.

Obsidian M ha detto...

@ Babolo - è vero, molti di quei meravigliosi sceneggiati uscirono qualche anno fa in una collana di DVD edita da Fabbri- Li ho comprati tutti (svenandomi) in abbonamento. Non dico di fare come ho fatto io, ma alcuni bisognerebbe proprio averli. Perlomeno Gamma, Il segno del comando, Ritratto di donna velata, Andromeda e la Baronessa di Carini. Alcuni hanno mantenuto intatti il loro fascino, altri invece sono invecchiati meno bene. Quando rividi Gamma qualche hanno fa, dopo trent'anni, ho rivissuto praticamente tutto. Mi ha stupito solo il finale, che non era esattamente quello che ricordavo.

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian Mirror
Quelli che hai citato tu sono proprio i migliori. Gli altri...non sempre sono invecchiati bene.
Ad esempio uno di cui si potrebbe fare a meno é Il Fauno di Marmo.

Marco L. ha detto...

Della RAI io sono rimasto piacevolmente sorpreso da Nero Wolfe, che è stata realizzata e adattata davvero bene. Ma ricordo purtroppo anche quell'imbarazzante sceneggiato in due puntate su Einstein, una roba di una bruttezza avvilente. Forse aver letto tra i produttori il nome di Claudia Mori avrebbe dovuto mettermi sull'avviso...

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco Lazzara
Mamma mia che schifezza immane che mi hai ricordato! Quello sceneggiato su Einstein era ridicolo a dir poco.
Ecco, uno degli attuali limiti delle produzioni RAI è proprio l'inattendibilità storica delle fiction che dovrebbero descrivere le vite di personaggi storici e che invece si prendono troppe libertà. Esempi simili si potrebbero fare per la fiction su Walter Chiari e per quella su Rino Gaetano.
Invece Nero Wolfe, a parte l'aver trasportato tutto nella Roma degli anni 50 non era male. In più c'era una bella alchimia tra Pietro Sermonti e Francesco Pannofino- tra parentesi li avevano scelti apposta proprio perché avevano già lavorato assieme su Boris.

Glò ha detto...

Non ne ricordo quasi nessuno! Ero troppo piccina ai tempi :P Che peccato!!!
Salvo... Le uova fatali: possibile che sia stata trasmessa di recente una replica???
Ebbene sì! Ho fatto una rapida GoogleRicerca... visto su RaiStoria (Rewind) nei primissimi tempi del digitale terrestre (ma credo di aver mancato almeno l'ultima puntata :P)! *__* E mannaggia, ritrasmettessero questi capolavori!
Di recente, quantomeno, la Rai sta rispolverando i grandi sceneggiati tipo I fratelli Karamazov: che sia un inizio???
Bello questo post *__*
Ciao Nick!!! ^_^
P.S.: la TV è pressoché inguardabile, massima selezione, per lo più è spenta!

Nick Parisi. ha detto...

@ Glò
Io spero che sia un inizio.
Periodicamente ne replicano alcuni, di solito in costanza con gli anniversari della RAI. Una cosa tipo. " Vedete quanto eravamo fighi una volta?"
Certo, sarebbe bellissimo se di tanto in tanto provassero anche a riprovare ad essere fighi.
Ciao Glò ^__^
Grazie per i complimenti.

Glò ha detto...

Vabbè! XD Riprovare ad essere fighi... con nuove produzioni? Naaaaa! Taccio, ma seriamente! Nel senso che non ci credo nemmeno se vedo! Ahahahahhah!
Mi accontenterei riproponessero le belle "robe" dei tempi andati!

Nick Parisi. ha detto...

@ Glò
Sinceramente non ci credo nemmeno io. XD
Temo vivamente che il futuro sia in mano ai vari Masterchef; L' Isola dei Famosi e Commissari vari. :(

Belushi ha detto...

Articolo splendido, che te lo dico a fare. Sembra quasi di calarsi in un'altra dimensione ripensando a queste produzioni italiche. "Extra" visto su Rai Premium con grande giubilo. Impensabile oggi produrre una cosa del genere, in stile quasi documetaristico, senza tuttavia perdere la sensazione di trovarsi in un'ottima opera di "fiction". Replicarono anche il mitico "Voci Notturne" del '95. di Avati/Laurenti, altra cosa ora fuori dal mondo. Grandissimo!!! Attendo altra puntata! Un grande saluto!!!

Nick Parisi. ha detto...

@ Belushi
Voci Notturne mi sa che me lo sono perso...interessante segnalazione! Vedrò di recuperare....
Si, comunque hai ragione, oggi certe cose sarebbero improponibili...però che belle cose che erano! :)
Mi metto al lavoro per un seguito di questo post.
Un grandissimo saluto!

Gas75 ha detto...

Salve, anche se è un articolo di 5 anni fa, provo a fare una richiesta...
Sto cercando di recuperare uno sceneggiato passato sulla Rai, di fantascienza, del quale ovviamente non ricordo il titolo.
Forse si trattava di una miniserie che vidi da piccolo, in un periodo che ho circoscritto tra il 1978 e il 1983. Non ne ricordo né l'inizio né la fine (ammesso che le abbia viste), e non saprei dire se fosse a colori o in b/n perché vidi questo programma su un televisore in bianco e nero!

Il mio ricordo nitido è questo: in un'atmosfera piuttosto tesa, ci sono delle persone chiuse in una specie di bunker perché fuori qualcosa impedisce loro di uscire (radiazioni, un virus fulminante, o forse delle creature aliene feroci...).
Qualcuno di loro prova a usare o riparare una radio o un dispositivo per comunicare. In un punto del bunker è possibile osservare l'esterno, vedendo una città abbandonata coperta di una strana polvere (forse la causa del loro rifugiarsi).
Non è da escludere che nelle puntate successive la gente nel bunker sia riuscita a uscire affrontando la città...
Ricordo che andava in onda di pomeriggio, probabilmente a cadenza settimanale.

Potrebbe trattarsi di un episodio (a puntate?) di "Ai confini della realtà", ma non è facile risalire a quale con esattezza trattandosi di una serie antologica...
Escluso con sicurezza "I sopravvissuti" anche se le atmosfere di alcuni episodi sono familiari, oltre alla questione dell'isolamento dei personaggi.

Se qualcuno passasse di qui e avesse un'idea, suggerisca pure, ho attivato le notifiche a questo post. Grazie.

Nick Parisi. ha detto...

@ Gas 75
Ciao Gas! Non ricordo lo sceneggiato o miniserie di cui parli, l'unica cosa che mi viene in mente è questo film che però è del 1987:
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_giorno_prima
Potrebbe essere questo?
Provo comnque ad andare in cerca, lasciami qualche giorno di tempo.
Ciao.

Gas75 ha detto...

Non è "Il giorno prima" per via dell'anno di realizzazione, anche se la trama, da quel che leggo, è pertinente.
Cerca con calma, sono anni che provo a rintracciare questo programma ma pare sia una di quelle produzioni che finiscono nel dimenticatoio perché non più replicate.
Grazie. 🙂

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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