RAGNI (2013)

In attesa di proporre l'intervista con lo scrittore Gene O' Neill, per ingannare l'attesa vi presento la mia recensione di questo libro horror scritto dal giovane scrittore Claudio Vastano, libro uscito un paio di anni fa ma ancora facilmente reperibile.
Nel frattempo: Buon 25 Aprile a Tutti!


 Sinossi ufficiale: Charles MacDermhott è l’ultimo superstite della città di Revel e lotta strenuamente contro i ragni giganti che hanno scalzato l’umanità dal podio di specie dominante del pianeta Terra. Le giornate dell’uomo trascorrono in completa solitudine fino all’arrivo di Lucia; la ragazzina è in fuga da Jacksonville, l’inferno terrestre presidiato da orde di aracnidi corridori. Nessuno sa da dove provengano queste creature né chi le abbia create. C’è una sola certezza: non c’è modo di arrestarne l’avanzata. Se MacDermhott sembra abituarsi alla sua nuova condizione di “cacciatore eremita”, altri individui non sono dello stesso parere. Dalle ceneri della società umana divorata dai ragni giganti iniziano a emergere nuovi e più terribili mostri. Chi sono i misteriosi uomini in nero che tiranneggiano fra le strade di una città in rovina e quali sono le loro intenzioni? Mentre una nuova progenie di incubi si appresta a invadere Revel, MacDermhott comprenderà che la più terribile delle minacce può nascondersi soltanto nei meandri più reconditi della mente umana.


La prima volta che ho sentito parlare di Ragni è stato un anno fa, grazie ad un paio di post usciti su  siti solitamente ben informati: mi riferisco a questa recensione del McNab e a quest'altra de Il Flauto di Pan. Due blog molto interessanti, che all'epoca frequentavo abbastanza assiduamente mentre oggi, per meri motivi di tempo non riesco più a seguire quanto vorrei.
E me ne dispiace molto.

Dopo aver letto il libro, in sostanza posso dire di concordare con le opinioni di chi mi ha preceduto.
Ragni è un buon libro, un romanzo scritto bene da un autore - Claudio Vastano, classe 1975, originario di Lucca - che dimostra di conoscere  le regole del genere post- apocalittico. Il romanzo oltretutto omaggia i B Movie degli anni 50 s e  sa rendere in maniera discretamente adeguata le atmosfere da assedio tipiche dei libri e dei film horror anni 70s.
Ma non la cosa , almeno per me,non si ferma qui.

Anche in questo caso non c'è niente di nuovo, così come non c'è niente di nuovo nella chiave di lettura data da Vastano tra pagine del suo romanzo, cioè che l'uomo rimane sempre il mostro peggiore di tutti, la bestia più crudele.
Non a caso la fonte d'ispirazione maggiormente citata (e a ragione dai recensori ) è il romanzo Io sono Leggenda di Richard Matheson, o il film Night of the Living Dead  (che pure è abbondantemente debitore del romanzo di Matheson ) con qualcos'altro al posto dei vampiri o degli zombi.
Ma questa non deve essere visto come un limite eccessivo, quanto semmai come il rito di passaggio  che devono affrontare tutti gli autori che si approcciano al genere catastrofico o apocalittico verso i  capisaldi del genere stesso. Già in un mio precedente post rimarcavo quanto fosse difficile per un artista dire qualcosa di nuovo rispetto a quei capolavori che hanno dettato le regole e che in sostanza hanno già detto buona parte di quello che c'era da dire.
Un autore però, pur  seguendo le regole del genere, può provare a dare una risposta diversa seguendo la propria sensibilità personale.
Magari soffermandosi su uno o due aspetti in particolare.

Anche Claudio Vastano a suo modo lo fa.
Ragni  così diventa l'incontro del post apocalittico, con un altro filone: l'eco-vengeance, cioè quel particolare sottogenere catastrofico in cui la Natura - o una parte di essa - si ribella all'uomo  per distruggerlo.

Claudio Vastano.
Nello specifico Vastano mette in scena i cari vecchi aracnidi, scelta indovinata direi, considerando il tipo di reazione che questi esseri possono facilmente causare in molte persone.
I ragni del romanzo sono creature gigantesche, implacabili, pericolosissime.  Non si conosce bene la loro origine e già all'inizio del libro si racconta di come le bestie  abbiano preso preso il sopravvento cancellando quasi ogni forma di resistenza. Esistono diverse specie di ragni, ognuna con le sue specificità, ognuna dotata di una forma diversa di pericolosità.
Il protagonista della storia, Charles McDermhott dedica le sua giornate a cacciare e a distruggere quante più bestie gli riesce e per farlo cerca di conoscere il suo nemico, lo studia, pur odiando i mostri dimostra quasi di rispettarli molto di più di quanto rispetti i suoi simili.
Perché almeno da loro sa cosa aspettarsi, riesce a comprenderne i meccanismi comportamentali a differenza di quanto avviene con i suoi simili, con gli altri esseri umani.
Ed è questo l'aspetto più interessante del romanzo, almeno per un appassionato di horror: il rapporto che si crea tra cacciatore e cacciati.
Così come risultano piacevoli alcuni scenari di distruzione urbana in cui immense ragnatele avvolgono quello che resta delle case abbandonate.
In fondo, non serve che un romanzo sia innovativo per far divertire i lettori e sotto questo ambito Ragni riesce nel suo intento.

CLAUDIO VASTANO.
RAGNI.
Pag. 196   Edizioni DUNWICH.
EBook: Euro 2,49
Cartaceo: Euro 9,90
ISBN: 9788898361021

11 commenti:

Michele il menestrello pignolo ha detto...

Ce l'ho!! ( ̄ー ̄) e dopo aver letto la tua recensione mi è presa voglia di iniziare a leggerlo (^_^).
Tornerò a commentare a lettura ultimata ^^

E buon 25 Aprile anche a te

Glò ha detto...

Molto interessante!
Il discorso che hai fatto sull'ispirarsi a lo condivido in pieno: troppo spesso c'è l'abitudine, soprattutto nei confronti di autori poco noti o emergenti, ma non solo, quasi a disprezzare le loro opere, perché risultano rimandi, citazioni, associazioni e via così.
Ovviamente, ci sono casi di scarsa qualità, ma lì arriviamo facilmente a scopiazzature vere e proprie. Non so, a volte, forse, anziché cercare di leggere quello che vogliamo, dovremmo piuttosto lasciarci andare e scoprire che cosa quell'autore ci può trasmettere di suo, di personale.
Leggendo molto, non di rado mi imbatto in critiche feroci perché l'autore X avrebbe copiato dall'immenso Y o perché l'idea non è originale (letto pochi giorni fa a proposito di un noir... ma santo cielo! -_- ).
Ci sono tantissimi fattori da tener presenti quando si affronta una lettura, non è tutto banalmente , così evidente ai nostri occhi, ovvero, quello che ci è così "chiaro" spesso è una sorta di muro involontario che costruiamo sulla base delle nostre esperienze. Vabbè, è una tiratona eccessiva :P

Buon 25 aprile a te Nick e agli amici di passaggio! ^_^

Nick Parisi. ha detto...

@ Michele il menestrello pignolo
Quando lo leggerai facce sapè che ne pensi. :)
Sai che sono curioso 👀
Augurissimi ancora!

Nick Parisi. ha detto...

@ Glò
Non è una tiratona eccessiva! :)
Anzi è un ragionamento molto profondo ed anche estremamente corretto.
Di nuovo augurissimi!

Pirkaf ha detto...

Mi ricorda molto quegli horror anni '50 che andavano molto nel periodo post atomico ed anche le opere di Heinlein tipo Fanteria Dello Spazio.
Ma al di là delle citazioni sembra una storia carina, me la segno. :-)

Nick Parisi. ha detto...

@ Pirkaf
Si, è un romanzo molto citazionista e dentro troviamo molti riferimenti a quella mentalità anni 50s.

cristiana marzocchi ha detto...

Ci credi se ti dico che solo il pensiero dei ra..i mi provoca la nausea?
Non è un libro per me, caro Nick.
Approfitto per augurarti un Buon 25 Aprile!
Cristiana

Nick Parisi. ha detto...

@ cristiana2011
Pensa che mia moglie ogni volta che ne vede uno mi chiama per cacciarlo via.
Invece per fortuna mia non mi creano nessun problema.
Buon 25 aprile cara Cristiana.

Obsidian M ha detto...

La mia ragazza voleva leggere questo post ma, prima di cliccarci sopra, mi ha pregato di verificare che non ci fossero foto di ragni.....

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian M.
Niente ragni, non avrei potuto essere così sadico.

Jon Hendo ha detto...

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