Da tempo la cara Patricia Moll ha inventato questa iniziativa chiamata "Insieme Raccontiamo".
Io per vari motivi , primo tra tutti la scarsa fiducia nelle mie doti di scrittore, non ho mai partecipato.
Questa volta voglio provare a fare una eccezione, sta a voi dire se ho creato qualcosa di decente e se è in linea con le regole di Pat.
Ecco l'incipit di Patricia.
"Con la mente richiamò a sè l’ YTP 100, ultimo modello in fatto di tecnologia. Almeno per una settimana perché un qualunque aggeggio dopo sette giorni era obsoleto. L'arte tecnologica era avanzatissima. A volta faticava a starle dietro ma col lavoro che faceva doveva adeguarsi.
Gli ordinò di scrivere."
Questo è il mio finale:
Il Racconto di Randagio e di Nerofumo"
A fatica Randagio uscì dal suo nascondiglio.
Anche stavolta era riuscito a sfuggire alla caccia spietata degli accalappiacani.
Ma non sarebbe andata sempre così.
Prima o poi anche lui sarebbe finito tra le maglie delle loro reti, Randagio ne era cosciente, già troppi dei membri del branco che bazzicava tra le aiole di quel parco comunale erano stati catturati e gli animali che finivano dentro quel furgone non tornavano mai indietro.
Randagio sentì ancora una volta quella indefinibile sensazione a metà tra il sollievo e la paura che ancora rimaneva, ma per adesso c'erano necessità più impellenti da risolvere.
Tipo trovare qualcosa da mettere sotto i denti.
Le cose andassero come dovevano andare ma il primo insegnamento dell'esistenza di Randagio, l'unico che rimaneva sempre costante è che si doveva sopravvivere.
Il parco comunale era in tutto e per tutto come Randagio: aveva visto giorni migliori, ma quei giorni erano passati da tempo.
In più era del tutto solitario.
Tuttavia c'era qualcosa che attirò l'attenzione dell'animale: seduto ad una panchina c'era un uomo pallido ed emaciato che parlava tenendo in mano una sorta di tavoletta metallica,l'unica compagnia dell'uomo era un altro cane.
Randagio li conosceva entrambi da tempo, non venivano tutti i giorni, ma ogni tanto comparivano quando il bel tempo lo permetteva.
L'uomo aveva un nome ma per Randagio era troppo difficile pronunciarlo, sapeva solo dai commenti sentiti qua e là in passato dagli altri frequentatori del parco che una volta doveva essere stato una persona importante. In quanto al cane si chiamava Nerofumo per via del colore del suo manto.
Randagio di solito non amava i cani che avevano padrone, forse segretamente li invidiava, ma tra se e se si ripeteva che in fondo erano solo degli schiavi.
Nerofumo però era a posto.
A volte, capitava che i due cani giocassero assieme, quando poi il padrone di Nerofumo, se lo ricordava portava un poco di cibo anche per Randagio.
Anche quei giorni però erano lontani.
Fu quindi la curiosità che portò Randagio ad avvicinarsi al suo amico e a chiedergli cosa stesse succedendo. I cani si parlano tra loro, hanno un loro linguaggio,sono gli uomini che spesso non hanno voglia di ascoltarlo.
"Ah, lui? Il mio padrone, dici?"- rispose Nerofumo a modo suo -"Una volta era un uomo ricco. Era un uomo che inventava le storie da raccontare agli altri uomini, uno scrittore molto famoso"
Randagio non poté fare a meno di osservare l'uomo: i capelli scompigliati, la barba non in ordine, avvolto da un cappotto oramai totalmente liso e scucito. L'uomo parlava, parlava ma quello che diceva non aveva nessun senso alle orecchie di Randagio.
Nel frattempo Nerofumo continuava a raccontare:" -Vivevamo in una casa enorme, eravamo sempre al caldo, il padrone era pieno di amici e la moglie del padrone non faceva altro che spendere soldi ed organizzare feste"
"E poi cosa è successo?" -Chiese Randagio.
"E poi il padrone ha perso la testa, è diventato sempre più ossessionato dalla tecnologia, ha sostituito la sua macchina da scrivere con mezzi sempre più moderni, in un certo senso è stato come se avesse trovato anche lui dei padroni l'ultima è stata quella lì"
Il muso di Nerofumo indicò la YTP 100, gli occhi profondi ed acquosi si erano fatti tristi.
" Col tempo ha perso tutta la sua fantasia e la sua immaginazione, non è più riuscito a scrivere nulla ed uno scrittore senza immaginazione non serve a niente.Piano piano abbiamo perso tutto, gli amici e la moglie del padrone se ne sono andati"
"Gli è rimasta solo quella macchina. Di tutto il suo passato ha conservato solo questa ed il piccolo sgabuzzino dove dormiamo, perfino la macchina è ormai rotta, non funziona più da tempo, ma il padrone si rifiuta di buttarla, per lui è un ricordo di quando era ricco e potente. Quindi, di tanto in tanto viene qui e sogna di essere ancora in grado di scrivere, ma sopratutto sogna...sogna...."
Randagio era affascinato dal racconto di Nerofumo, per lui però era una cosa difficile da comprendere.
La ricchezza? Gli amici?
Randagio queste cose non le poteva capire, la sua vita era sempre stata fatta di fame e freddo, di paura e dei calci presi sul muso quando da cucciolo ancora si avvicinava alle persone sperando di essere adottato.
Il sognare, questo si che lo poteva capire.
Dopotutto anche i cani sognano.
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25 commenti:
Ma certo che va benissimo Nick!!! Anzi! E' di una tenerezza unica!
Bravissimo! Hai avuto un'ottima idea. La scrittrie del futuro che detta al suo... coso... :) un racconto d'altri tempi, di quando ancora qualcuno si parlava, anche se poi erano solo cani!
Perfetto!!!!!
In riepilogo per domani,
Grazie e BACIONIIIIIIIIIIIIIIIIIII
@ Patricia Moll
Fiuuuuuuuuuu! Lieto che tu abbia apprezzato ed ancora più felice per non essere andato O.T.
E tu saresti colui che non sa scrivere storie?
Un piccolo gioiello.
Cristiana
Ottimo esordio! E mi auguro che continuerai ad accettare le "sfide" di Pat ;-)
Bellissimo racconto.
Parla di uomini e animali. I secondi di gran lunga migliori dei primi.
Quante cose avremmo da imparare da Randagio e Nerofumo.
@ Cristiana Marzocchi
E' che non ho molta fiducia nelle mie capacità di scrittore.
Anzi di scribacchino.
@ Ariano Geta
Era un poco che non partecipavo più a progetti collaborativi in rete e mi è sembrato giusto riprendere proprio con questo. Per quanto riguarda il futuro..beh...senza fare promesse e senza farlo tutti i mesi magari di tanto in tanto, potrei riaccettare il guanto della sfida. ;)
@ Mariella
Sono d'accordo, gli animali sono infinitamente migliori di noi cosiddetti esseri umani che spesso di umano non abbiamo proprio niente.
Ma che bello Nick! Mi piace molto, sei bravo. Benvenuto nei "finalisti" 😁
Io questo mese mi son persa il giochino. Vediamo il prossimo.
Un abbraccio
@ Poiana
Grazie, sono convinto che recupererai abbondantemente nei prossimi mesi.
Un abbraccio.
Molto originale e toccante, bravo!
@ fperale
Grazie davvero!
@Anonimo
Come vedi il trolling qui non è tollerato, se vuoi fare il leone da tastiera ed offendere i commentatori di questo blog, perlomeno abbi le palle di firmarti con nome e cognome.
Ma questo sappiamo entrambi che non avrai mai il coraggio di farlo.
Ciao vigliaccone! :D
Ottimo esordio, Nick! Iper-tecnologia versus fantasia. Solo che ora sei inguaiato per tutti i mesi a venire ;-D
@ Ivano Landi
Eh eh eh! Ne sono cosciente, solo che non credo che parteciperò tutti i mesi, magari una volta di tanto in tanto ci sarò anche io, ecco. ;)
Complimenti Nick! Ho letto con interesse: mi ha fatto pensare e nel finale mi ha intenerito il cuore questo tuo racconto.
Forse perchè io ho avuto per tanti anni un cagnolina e ho sempre immaginato che anche lei potesse sognare...
Buona giornata :)
@ maris
Mi hai commosso con questo tuo commento.
Credo anche io che gli animali possano sognare, perlomeno voglio sperare che la mia gattina quando dorme lo faccia e lo stesso vale per i cani.
Buona giornata anche a te. :)
Ma certo che gli animali sognano! I miei "parlano" pure nel sonno :)
@ Poiana
Che poi gli animali specialmente i cani ed i gatti quando dormono sono particolarmente teneri. :)
Niente, io stamattina mi commuovo con qualsiasi cosa. Questo racconto è bellissimo, Nick.
Primo perché hai messo in piedi una storia che dalle premesse di Patricia non so come ti sia venuta in mente e lo trovo geniale di per sé, poi nonostante i tanti rimandi alla distopia più classica, alla fantascienza in generale, ha un suo romanticismo tutto particolare che rivela una fortissima sensibilità. Grazie per questa esperienza.
@ Alessia H.V.
Ma grazie a te! Non so se merito i tuoi complimenti! E' che alle volte vorrei fare di più nel sociale,sia per gli animali che per gli umani....solo che sono anni particolari per il sottoscritto.In più sono stato sfruttato talmente tante di quelle volte da persone ed associazioni che le delusioni sono state enormi. Così scrivo, almeno faccio qualcosa per mantenere sempre alta l'attenzione nei confronti di piaghe quali il randagismo e l'abbandono degli animali.
Grazie ancora.
Il nome Randagio è ispirato a Vagabondo del cartone Disney?
L'accalappiacani mi ha riportato alla mia infanzia, quando erano molto presenti nei film ma poi è partita la canzone di Oliver & Company quando il cane gira per la città 😆 Fuori luogo per il tema maturo del racconto 😅
@ Emanuele Di Giuseppe
No, ammetto di non aver nemmeno pensato al personaggio della Disney.
Eh si, che un tempo ero anche un grosso fan del buon vecchio Walt....
E bravo Nick!
Non sapevo ti dilettassi ogni tanto con la scrittura creativa. :)
@ Marco Lazzara
Un tempo partecipavo più spesso a queste cose, di tanto in tanto però l'estro salta ancora fuori. ;)
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