In queste ultime settimane sono stato poco o per nulla presente in rete, forse qualcuno tra voi se ne sarà accorto, o forse no. Anche questo fa parte del gioco.
Sento però di dovervi dare una spiegazione per motivare questo mio comportamento.
I motivi sono semplici, i vari cambiamenti della mia situazione lavorativa.
Mi spiego meglio, ma dovrete avere un pizzico di pazienza.
Fino al 2011 avevo un lavoro fisso, lavoro di cui ero estremamente orgoglioso, peraltro.
E' vero si trattava di un lavoro come operaio, ma a parte che tutti i lavori onesti sono sempre dignitosi, si trattava di una situazione di eccellenza, ben pagata, su turni, con molto tempo libero e con diverse soddisfazioni.
Certo, come tutte le aziende anche la mia possedeva le sue brave luci ed ombre, tanto per cominciare gli enormi sprechi che venivano compiuti a tutti i livelli.
Però era la "mia" azienda, ci lavoravo da 15 anni, sentivo di farne parte e cercavo di contribuire al suo sviluppo.
Poi però -per colpe non dei lavoratori, ma di chi avrebbe dovuto amministrare e vigilare-l'azienda entrò in crisi, crisi durata a lungo tra,supermanagers strapagati, advisors nominati dalle Banche e poi un curatore fallimentare (una gran brava persona, tra tutti fu quello che fece meglio e con maggiore coscienza il suo lavoro, almeno secondo il mio personalissimo parere) scelto dal Ministero dello Sviluppo Economico. La situazione andò avanti tra alti e bassi almeno fino a fine 2013, quando l'azienda fu venduta.
Io fino a quel momento ero riuscito a barcamenarmi, a rimanere dentro e a lavorare.
Non era tanto, ma era ancora qualcosa.
Avevo ancora speranze, voglia di lottare e fiducia.
Solo che i nuovi acquirenti potevano assumere solo una piccola porzione dei lavoratori della precedente gestione e -giuste o sbagliate -fecero le loro scelte, in maniera peraltro totalmente legale, secondo le loro necessità produttive.
Io e molti altri rimanemmo fuori.
Da quel momento ho affrontato la classica trafila di tutte le persone nelle mie identiche condizioni: cassa integrazione, corsi di aggiornamento (avete presente? Si tratta di quei corsi finanziati coi fondi europei per ricreare lavoro. Nel resto d'Europa vengono utilizzati per facilitare le assunzioni o per creare posti di lavoro, mentre in Italia vengono impiegati per creare questi corsi il cui impatto reale sul mondo del lavoro sovente si dimostra pari a zero,risultando utili il più delle volte solo per le società che li organizzano), mobilità e poi tanti lavori temporanei.
In questi anni ho avuto a che fare con aziende serie ed aziende che facevano promesse che già sapevano che non avrebbero potuto\ voluto mantenere, agenzie interinali serissime ed altre con cui non ci siamo intesi. Ho spedito centinaia di curricula all'interno dei quali specificavo di non essere auto-munito (e lo scrivevo anche nelle lettere di presentazione) solo per ricevere chiamate da recruiters che dopo ore di conversazione facevano la scoperta, guarda un poco, che il sottoscritto non era auto-munito (leggere i curricola, no?); ho fatto i miei bravi colloqui, ho sentito la mia bella dose di "Le faremo sapere!"....e quando la senti sai già che non vedrai mai più il tuo interlocutore.
Ho lavorato anche.
Non mi vergogno di dire di aver fatto anche i lavori più umili.
Ma come dicevo il lavoro quando è onesto è sempre dignitoso, ma veramente ho fatto di tutto: dalle pulizie al lavapiatti, dai traslochi all'interramento cavi.
A volte sapevo in anticipo che si sarebbe trattato di impieghi temporanei (e paradossalmente quei datori di lavoro si sono dimostrati tra i più seri e corretti mai incontrati), a volte me ne sono dovuto andare io perché le condizioni interne non consentivano il proseguimento dell'attività, a volte ancora non sono stato prorogato.
Come dicevo ho conosciuto una umanità varia e a volte anche avariata.
Esperienze piacevoli e meno piacevoli.
Potrei parlare per ore di queste ultime, ma non è ancora il momento.
Semplicemente qualcosa dentro di me si è rotto, credo di aver perso la mia voglia di lottare e la mia speranza per un futuro, se non migliore, perlomeno decente.
Non incolpo nessuno se non me stesso per non aver saputo prevedere i cambiamenti e per non essere in grado di adattarmi ai tempi e alle mutate condizioni.
Colpevole anche di intestardirmi a chiedere diritti e non solo obblighi dalle aziende, stanco anche di sentirmi ripetere che alla mia età le possibilità sono poche.
Quindi per qualche giorno ho sentito il bisogno di rinchiudermi in me stesso, vi dovevo comunque una spiegazione, ve l'ho data con questo articolo.
Articolo che ho lasciato senza commenti, vi chiedo anche di non condividerlo su blog e su social, di non scriverci post sopra, di non parlarne da altre parti in rete.
E si tratta di una "conditio sine qua non", chiaro?
E' una cosa che riguarda solo me e voi, ok?
Leggetelo e basta, se volete ne parleremo in prvt, i miei recapiti li avete.
Tra qualche giorno magari tornerò il solito Nick quello che parla di film e di Misteri, quello che fa interviste e faremo tutti conto -io e voi- che questo post non sia mai stato scritto e non ne parleremo più.
Per ora quel Nick risulta "Missing in Action" ci vorrà un poco di pazienza ed un sottile gioco di ricostruzione da parte mia prima che ritorni.
Alla prossima.
Project UFO (1978) Episodi 11-13
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Si chiude con un lamento (e con T.S. Eliot) la prima stagione di questa
serie di qualità altalenante. Continua a leggere →
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