Accade in Italia # 58 - Le Segnalazioni della Ripresa.

Bentornati! In vista del nuovo anno sto preparando alcune novità, inoltre almeno fino all'inizio del mese prossimo dovrò risolvere un paio di problemini burocratici. In attesa di quel momento vi propongo il primo "Accade in Italia" del nuovo anno. Qui potrete trovare una di quelle novità che vi preannunciavo: ogni tanto all'interno di "Accade in Italia" ospiterò l'intervista con uno degli autori ospitati nella rubrica. Si comincia con Nino Baldan, che alcuni tra voi già conoscono, per via del suo blog.  Presto ne troverete altre, fatemi sapere cosa ne pensate dell'intervista e dell'iniziativa in generale. Nel frattempo: buona lettura a tutti quanti!

INTERVISTA ALL'AUTORE.



Nick:  Benvenuto Nino, ti va di presentarti ai lettori di Nocturnia?

Nino Baldan: Ciao Nick e grazie per lo spazio che mi concedi! Salutando i lettori di Nocturnia colgo l'occasione per presentarmi: sono un ragazzo di 36 anni, nato e cresciuto nel Centro Storico di Venezia; posso definirmi un Veneziano "doc" visto che non ho mai conseguito la patente! Dopo la laurea in "Tecniche artistiche e dello spettacolo" ho svolto ogni tipo lavoro; dal 2019 collaboro con il quotidiano online "La Voce di Venezia". Non amo i social, non guardo la televisione, dal 2014 gestisco un Blog (https://www.ninobaldan.com) dedicato alla nostalgia e alle curiosità degli anni '80 e '90!

Nick:  Nel libro parli molto della tua città, che città era quella Venezia della tua infanzia e che descrivi nella tua opera rispetto alla città che è diventata oggi?

Nino Baldan:  La Venezia della mia infanzia garantiva una situazione di vita idilliaca: una città popolosa, completamente pedonale, composta da isolati "autosufficienti" forniti di edicola, farmacia, tabaccaio, alimentari, fruttivendolo. "Tra un ponte e l'altro" ci si conosceva tutti, i bambini potevano giocare da soli e la maggior parte delle famiglie trovava impiego nelle attività di vicinato. La monocultura turistica degli ultimi 30 anni ha quasi dimezzato i residenti (90.000 nel 1983, 52.000 oggi): i proprietari degli immobili si sono improvvisati "albergatori" rendendo insostenibile la permanenza in città.
I Veneziani si sono trasferiti, le scuole e i negozi hanno chiuso: l'ex capitale della Serenissima è divenuta un parco a tema affollato, spersonalizzato, battuto ogni anno da 28 milioni di turisti (il 70% dei quali arriva e parte in giornata) dove a essere richiesta è principalmente la manovalanza low-cost: addetti alle pulizie, "butta-dentro", riscaldatori di cibo precotto.
I pochi abitanti che ancora resistono arrancano tra affitti esosi, lavori oberanti e masse di visitatori che rendono problematico anche l'uso dei mezzi pubblici.

Nick:  Cosa ti ha spinto a scrivere il libro? Cosa ti spinge a ricordare e a "classificare" quasi i ricordi della tua infanzia? 

Nino Baldan: Con il passare del tempo mi sono reso conto di quanto le mie memorie si stessero indebolendo, al punto da leggere quasi in terza persona gli aneddoti infantili pubblicati quattro-cinque anni fa. Conscio di quanto la nostra giovinezza fosse "diversa" e "speciale" rispetto a quella delle generazioni successive, ho estratto il blocchetto degli appunti e ho pensato: qualsiasi ricordo o aneddoto mi fosse tornato in mente l'avrei annotato, "preservando" le testimonianze di quell'era "pre-internet" che appare già così remota...

Nick:  La scheda che ti è divertito più scrivere e quella che invece ti ha creato più ricordi amari (o comunque meno piacevoli rispetto alle altre)

Nino Baldan: La scheda che mi ha procurato i ricordi più piacevoli è stata forse quella dei "Topolini" in quanto rappresentativa di tutta la mia infanzia. Senza social e senza smarphone, i "giornaletti" rappresentevano la fonte principale delle nostre notizie: dovevamo attendere un'intera settimana prima di avere l'"homepage" aggiornata con nuove storie, nuove rubriche e nuove pubblicità che stimolavano per giorni la nostra immaginazione. Quella più "triste" (ma che allo stesso tempo ho scritto più volentieri) è stata invece quella dei "Power Rangers": quel capitolo ha rievocato il mio passaggio dalle elementari alle medie, dalla spensieratezza al "mondo adulto" che ancora non capivo e che un po' mi spaventava. E' stato come rivivere quei momenti... "col senno di poi"!
Nick: Si dice che ogni luogo possieda una sua anima, un suo specifico "genius loci", Venezia ne ha ancora uno?
Nino Baldan: Parlo della Venezia attuale definendola un "non-luogo": manca quell'anima che popolava le calli, il "quelli di sotto, quelli di sopra", la sensazione di comunità e di legame con il territorio. Ci sono zone ormai prive di residenti, composte da soli B&B, affittacamere e dépendance; i negozi vendono paccottiglia; la quasi totalità di chi lavora in Centro Storico vive in terraferma.

Nick:  Descrivi quella che per te è la vera Venezia, non il supermarket turistico che tutto il mondo crede di conoscere, ma quella quotidiana.

Nino Baldan: E' la Venezia che ormai si fatica a trovare anche nelle aree periferiche: quella fatta di famiglie, negozi, persone; quella dove la maestra dei figli abitava di fronte, faceva la spesa nel negozio di alimentari sotto casa e aveva il fratello che gestiva la ferramenta. 
In poche parole: tanti piccoli "villaggi" uniti tra loro dai ponti, una Venezia dove "si stava meglio" quando i turisti erano meno degli attuali 28 milioni.

 Nick:  Bene, è tutto, concludo con la classica domanda finale di Nocturnia: esiste una domanda alla quale avresti risposto volentieri e che io non ti ho fatto?

Nino Baldan: Sì: "ti trasferiresti mai in terraferma?" e io risponderei "no". Perché nonostante tutto, Venezia è ancora la mia città: finché sarò in vita continuerò a darle il mio contributo, sostenendo gli ultimi negozi di vicinato e denunciando le situazioni di degrado. Andarmene vorrebbe dire "arrendersi", ed è l'ultima cosa che farò!

LIBRI 

1) "TOPOLINI, KOMBATTINI, BIM BUM BAM", DI NINO BALDAN.


Nino Baldan
"Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam"
24 fenomeni degli anni '80 e '90 nei ricordi di un bambino veneziano
Ed. Youcanprint, 2020
168 pagine
cartaceo 13 euro
ebook 3,99 euro
Uscita: fine gennaio/inizio febbraio

Dai LEGO a Kiss me Licia, dai Gig Tiger ai Power Rangers: un viaggio in prima persona alla riscoperta di quell'era pre-internet in cui non si sapeva ma si immaginava.
24 capitoli dedicati a 24 fenomeni pop degli anni '80 e '90 che accompagnano l'autore dall'asilo alle superiori tra ricordi, aneddoti e convinzioni infantili sulle quali nessuno avrebbe mai fatto luce.
A far da cornice, una Venezia allora viva e popolosa con le sue scuole, le sue attività, i suoi negozi di giocattoli ormai dimenticati.
Con prefazione di Alessandro "DocManhattan" Apreda.

Nino Baldan nasce nel 1983 a Venezia - dove ancora risiede.
Nel 2000 fonda la "Italian Championship Wrestling", federazione al top del panorama italiano, che abbandona nel 2002.
Nel 2006 si laurea con 110 e lode in Tecniche Artistiche e dello Spettacolo con una tesi intitolata "il wrestling come evento performativo". Per rimanere nella sua Venezia svolge lavori in ogni settore. Nel 2015 pubblica "Io e il wrestling Italiano", un libro sul suo passato nello sport-entertainment seguito nel 2016 da "Gli svegli dell'asilo", un saggio sull'inadeguatezza dei "bambini brillanti degli anni '80". Dal 2014 gestisce il suo Blog dedicato alla nostalgia e alle curiosità degli anni '80 e '90, dal 2019 collabora con il quotidiano online "La Voce di Venezia" e con il portale "Gli Anni 80".

2) "ZONA 42" PRESENTA: "AVRAI I MIEI OCCHI", DI NICOLETTA VALLORANI.

Zona 42 è orgogliosa di presentare Avrai i miei occhi, di Nicoletta Vallorani, il romanzo che segna il ritorno alla narrativa d'immaginazione di una delle più grandi autrici italiane di genere. 
(Pagg. 272 - ISBN 9788898950461 - prezzo di copertina € 13,90). 




Avrai i miei occhi è un noir distopico che prende l’avvio in un inverno milanese più disperato che mai, tra i corpi di decine di ragazze abbandonati come rifiuti nei campi industriali che circondano la città. Nigredo è chiamato a cercare una risposta al mistero di queste morti, Olivia lo accompagnerà nella discesa in un incubo che credevano di essersi lasciati alle spalle.

La fantascienza elegante ed esplosiva di Nicoletta Vallorani accoglie il lettore in un territorio conosciuto ma inesplorato, confrontandosi senza compromessi con gli aspetti più brutali che regolano i rapporti umani in questo scorcio di secolo.

Avrai i miei occhi è un viaggio attraverso i muri che circondano e tagliano Milano, muri come cicatrici a segnarne il corpo, muri e corpi come mappe per tracciare i confini di questa desolata città del cuore.

Avrai i miei occhi uscirà ufficialmente lunedì 27 gennaio.

LIBRO
Milano è una mappa che non leggerò. Da qui si vedono il centro e il confine, e non si riesce a guadagnare il senso di quel che è accaduto.
Penso a te, alla tua casa, alla tua storia. Penso a quello che vorrei. Penso che sono vecchia. Penso che a volte non sarebbe male essere solo una cosa. Funzionante e perfetta. E senza pensieri.
È inverno a Milano, la più fredda delle stagioni, nella più desolata delle città. Ma non c’è mai una stagione giusta per indagare su un mucchio di cadaveri di donne abbandonato come spazzatura alla periferia dei campi industriali.
Donne? Persone? O piuttosto cavie, cloni, cose? È quello che si chiede Nigredo, chiamato a investigare, a cercare una verità, e quindi ad attraversare i muri che dividono, separano, proteggono Milano dal deserto civile in cui la città è immersa.

Ma quando c’è un muro, c’è sempre qualcuno capace di valicarlo, e Olivia a bordo del suo taxi lo sa bene. Lei conosce Nigredo da tempo. Il loro legame è molto più profondo di quanto lui si immagini.

Olivia e Nigredo, anime gemelle, sopravvissuti a tempi migliori, a tempi diversi, non sono pronti ad arrendersi all’età e alla devastazione che li circonda. Vivono quasi sospesi ancora in cerca di attimi di bellezza, e di un’idea di giustizia diversa da quella immaginata dal Potere.
Tra noir e distopia, la fantascienza di Nicoletta Vallorani si muove elegante ed esplosiva tra le crepe di una città reduce di un’epoca che ne ha decretato il collasso. Milano è morta. Viva Milano.

L’AUTRICE


Nicoletta Vallorani scrive fantascienza dall’inizio degli anni ’90, e questo fa di lei una veterana del settore, nonostante la sua ostinazione nel considerarsi sempre pronta a crescere.
Lettrice onnivora e docente di Letteratura inglese e angloamericana all’Università degli Studi di Milano, ha esordito con Il cuore finto di DR (Premio Urania nel 1993, tradotto in Francia da Rivages), per poi continuare a scrivere seguendo la doppia pista del noir e della fantascienza.

A La fidanzata di Zorro, il primo di quattro romanzi “nomadi” (come tematiche e come editori: Marcos y Marcos, Einaudi, VerdeNero), è stato assegnato il Premio Zanclea nel 1996, e la serie è stata pubblicata in Francia da Gallimard.

Le madri cattive (Salani – Petrolio, 2011), un romanzo scomodo e difficile sull’infanticidio, si è aggiudicato il Premio Maria Teresa Di Lascia nel 2012.
Nicoletta Vallorani vive a Milano con molte contraddizioni.

CONCORSI

A) XXVI TROFEO RILL, PER IL MIGLIOR RACCONTO FANTASTICO.

Sono aperte sino al 20 marzo 2020 le iscrizioni al XXVI Trofeo RiLL, premio letterario per racconti di genere fantastico curato dal 1994 dall’associazione RiLL Riflessi di Luce Lunare e patrocinato dal festival internazionale Lucca Comics & Games.




Possono partecipare al concorso storie fantasy, horror, di fantascienza e, in generale, ogni racconto sia (per trama e/o personaggi) “al di là del reale”.

Ogni autore/autrice può inviare una o più opere, purché inedite, originali e in lingua Italiana.



Da oltre un decennio i racconti partecipanti al Trofeo RiLL sono 250-300 a edizione, scritti da autori/ autrici residenti in Italia e all’estero (Australia, Brasile, Cina, Giappone, Svizzera, USA, oltre che paesi membri dell’Unione Europea). Nel 2019 i racconti ricevuti sono stati 345.



I racconti premiati del XXVI Trofeo RiLL saranno pubblicati (senza alcun costo per i rispettivi autori) nella prossima antologia del concorso (collana Mondi Incantati).

Inoltre, il racconto primo classificato sarà tradotto e pubblicato, sempre gratuitamente:

- in Irlanda, sulla rivista di letteratura fantastica Albedo One;

- in Spagna, su Visiones, l’antologia dell’AEFCFT (Asociación Española de Fantasía, Ciencia Ficción y Terror);

- in Sud Africa, su PROBE, il magazine dell’associazione SFFSA (Science Fiction and Fantasy South Africa).




All’autore/autrice del racconto primo classificato andrà, infine, un premio di 250 euro.



RiLL selezionerà, fra tutti i racconti partecipanti, i dieci finalisti. Ciascun racconto partecipante sarà valutato in forma anonima (cioè senza che i lettori-selezionatori conoscano il nome dell’autore/autrice), considerando in particolare l’originalità della storia e la qualità della scrittura.

La giuria del Trofeo RiLL sceglierà poi, fra i racconti finalisti, quelli da premiare e pubblicare nell’antologia "Mondi Incantati" del 2019. Sono giurati del Trofeo RiLL, fra gli altri, gli scrittori Donato Altomare, Pierdomenico Baccalario, Mariangela Cerrino, Francesco Dimitri, Giulio Leoni, Gordiano Lupi, Massimo Pietroselli, Vanni Santoni, Sergio Valzania; gli accademici Luca Giuliano (Università “La Sapienza”, Roma) e Arielle Saiber (Bowdoin College, Maine – USA); la poetessa Alessandra Racca; i giornalisti ed autori di giochi Andrea Angiolino, Renato Genovese e Beniamino Sidoti.



Ogni partecipante al XXVI Trofeo RiLL riceverà una copia omaggio dell’antologia "LEUCOSYA e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni" (ed. Quality Games, 2019; collana Mondi Incantati), che prende il nome dal racconto vincitore del XXV Trofeo RiLL, scritto dalla romana Laura Silvestri.

Il libro propone dodici storie: i migliori racconti del XXV Trofeo RiLL e di SFIDA (altro premio organizzato da RiLL nel 2019) e i racconti vincitori di quattro concorsi letterari per storie fantastiche banditi all’estero (in Inghilterra, Irlanda, Australia e Sud Africa) e con cui il Trofeo RiLL è gemellato.



Tutte le antologie "Mondi Incantati" sono disponibili su Amazon e Delos Store, oltre che presso RiLL.

Nel Kindle Store di Amazon sono inoltre disponibili gli e-book della collana "Aspettando Mondi Incantati", sempre curata da RiLL e dedicata ai racconti finalisti del Trofeo RiLL.

E per adesso è tutto.
Ci sentiamo presto.

18 commenti:

Marco L. ha detto...

Tempo fa anch'io avevo raccontato sul blog di un celebre episodio legato alla città di Venezia. E in quel lontano 1989 già si vedeva la fragilità di una città che non è in grado di ospitare un tale affluvio umano.

Ariano Geta ha detto...

In effetti è tristissimo che Venezia - città che io adoro - sia resa invivibile da un turismo di massa gestito male. Sarebbe molto più bella una Venezia viva, con abitanti residenti, non una perenne baraonda umana di gente di passaggio.

MikiMoz ha detto...

Interessante l'intervista a Baldan, soprattutto perché ora so COSA NON chiedergli io :D
Immagino come debba sentirsi un veneziano doc, perennemente invaso.

Moz-

sinforosa c ha detto...

Bella l’intervista a Nino, complimenti a lui e a te, grazie per le altre informazioni. Buona continuazione di giornata.
sinforosa

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Devo anch'io con poca originalità fare i complimenti a te per l'intervista a Baldan ed anche all'autore per le risposte che ha dato. Sempre stimolante leggerti.

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco Lazzara
Venezia è un esempio classico di come non si dovrebbe gestire una città carica di Storia con la "S" maiuscola-e non parlo di politica -ma di gestione di quello che dovrebbe essere un patrimonio mondiale. Già da quando ero bambino io-e quindi parliamo degli anni '70s, ma volendo si potrebbe andare ancora più indietro- si sapeva che Venezia era una città fragile, che se non si fosse fatto niente per invertire il fenomeno di una "disneyzzazione" della città affidandosi solo al turismo essa sarebbe morta svuotandosi completamente. Nessuno ha fatto niente.
Ora il turismo non è necessariamente un male, anzi, ma sarebbe stato giusto gestirlo ed accompagnare lo sviluppo e la tutela a tante altre azioni. Non credo che sia troppo tardi adesso per fare qualcosa ma di sicuro è più difficile poterlo fare oggi rispetto agli anni '70s o al 1989.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
Questa è una cosa che si augurano in tanti, compresi molti abitanti di Venezia.
Io in quella città ci ho lavorato spesso e posso confermare che in certi giorni non si riesce nemmeno a camminarci vista la mole di persone che ogni giorno affollano le calli e i campielli, poi ripeto il turismo non è il male, anzi..andrebbe semplicemente gestito meglio e si dovrebbe cercare di fare qualcosa per affiancare al turismo anche qualcosa d'altro. Non è facile, me ne rendo conto.

Nick Parisi. ha detto...

@ MikiMoz
Conoscendo i problemi di quella città solidarizzo molto con i veneziani. Bisogna però considerare per onestà intellettuale anche il rovescio della medaglia. Cioè che il rispetto dovrebbe valere da entrambe le parti. Mi spiego meglio: è giusto anzi sacrosanto chiedere al visitatore di rispettare i luoghi dove va, senza sporcare, senza fare niente che possa danneggiare quel posto. Ma che anche il visitarore dovrebbe essere rispettato se si comporta bene e questo non sempre capita. Parlo di ristoratori o commercianti che alzano a sproposito i prezzi, parlo di baristi che offendono i propri clienti...e non mi riferisco solo a Venezia ma faccio un discorso generale riferendomi a molti luoghi di vacanza. Possibile, tanto per fare un esempio semplicissimo, che in certe località una bottiglietta d'acqua costi più di un kilo d'oro?Che il ristoratore maltratti o irrida i clienti? E che per avere uno scontrino si debba litigare col negoziante? E ti faccio esempi stupiti ma di cose che ho visto personalmente in giro, sia nella città lagunare, che a Firenze o in tanti altri luoghi diventati simbolo di vacanze. Ora la stragrande maggioranza dei rappresentanti di quelle categoie commerciali che citavo è composta di gente onesta, gentile e che fa con passione il suo lavoro. E' quella piccola minoranza che non è così che dovrebbe cambiare e che dovrebbe cominciare a rispettare quelle persone che in fondo gli rendono possibile guadagnarsi la giornata.

Nick Parisi. ha detto...

@ sinforosa c
Grazie a te e buona continuazione !

Nick Parisi. ha detto...

@ Daniele Verzetti il Rockpoeta®
Grazie di cuore e a presto!

MAX ha detto...

Venezia è una città che sta pagando un prezzo alto per delle scelte politiche molto discutibili fatte da diverse amministrazioni negli anni , rispetto ad altre città artistiche Italiane.
Chi ne rimette alla fine è chi ci vive , lavora ecc...!
Son d’accordo con te anche che i veneziani ( ristoratori , baristi ecc..)si approfittano rincarando a peso d’oro i prezzi di quello che vendono!
Detto questo non abiterei a Venezia manco mi pagassero.
Preferisco di gran lunga restare in terraferma...va be che noi possiamo considerarci quasi degli extracomunitari rispetto a chi vive a Venezia!
😀😀😀
Il libro di Nino è molto interessante anche se il range anagrafico tra la mia generazione e la sua sui giochi di cui parla si fa indubbiamente sentire.
Mi interessa di più quello che fa da cornice a quei giochi di cui parla ...cioè la realtà veneziana di quei tempi.
Visti con gli occhi del ragazzino di allora.
Apprezzo molto il suo impegno nel cercare di mantenere vivo la vera identità veneziana.
Da Venezia a Milano : interessante molto pure la seconda proposta di Nicoletta Vallorani , autrice che non conoscevo.
Il suo romanzo è molto intrigante e affascina pure uno come me che non va proprio a braccetto con la fantascienza.
Sarebbe molto bello leggere entrambi i libri Venezia versus Milano ( passato ,non troppo lontano contro un futuro fantascientifico)’.
Sul trofeo Rill dico solo che il premio di 250 € mi sembra un po’ scarsino😀😂
Ciao Nick

Nick Parisi. ha detto...

@ MAX
Ciao Max! Quello che mi fa male è vedere una città meravigliosa e che avrebbe ancora tante potenzialità come Venezia trattata solo come una vetrina da sfruttare senza migliorare la vita di chi ci vive e ci lavora, concordo con te sul fatto che un poco tutte le amministrazioni succedutesi sia quelle cittadine ma anche quelle regionali (indipendentemente dal colore politico) non abbiano poi fatto granchè per invertire la tendenza. E questo è un enorme peccato, sopratutto perché va a danno dei cittadini. I prezzi a Venezia sono una delle cose che rendono difficile la vita in quella città, il tuo commento mi permette anche di chiarire come il mio commento sui prezzi troppo alti non sia rivolto ai cittadini veneziani che anzi sono anche loro vittima dei prezzi troppo alti, ma rivolto ad una parte degli esercizi commerciali, una parte non tutti, per fortuna in quella città ci sono stati dei posti dove la cordialità e la professionalità e l'onestà sono di casa, penso ad esempio alla -piurtroppo defunta- libreria "Solaris 2" dove sono stato cliente per anni. Io a Venezia ci vivrei, anche se mi rendo conto che rispetto a Mira dove abito io è proprio un altro mondo, un altro modo di vivere. Però è una città che amo molto.
Bello il paragone che fai tra Venezia e Milano.
Riguardo al trofeo, una cosa che spesso si ignora di tanti premi gestiti da associazioni e fondazioni è che si tratta di un premio gestiti da associazioni di volontari, gente che lo fa per passione, che spesso non è pagata ma che anzi spesso ci rimette del loro. Ti posso assicurare che ci sono anche concorsi che (purtroppo) non prevedono alcun risultato in denaro,ma che garantiscono solo la pubblicazione mentre altri sono ancora più bassi. Detto questo il mio augurio è che anche qui in Italia in genere chi cerca di vivere scrivendo possa riuscirci più facilmente rispetto ad oggi. :D

MAX ha detto...

Seguire le proprie passioni è legittimo e necessario ..ma io dico una cosa senza voler polemizzare a volte bisogna guardare in faccia la realtà e stare con i piedi per terra.
E la realtà è che ormai scrivono veramente cani e porci e quelli bravi fanno fatica ad emergere e
In Italia si continua a leggere pochetto purtroppo...quindi mi associo al tuo augurio per chi aspira a vivere solo scrivendo ma sinceramente la vedo molto dura.
Se il concorso è legato ad associazioni no profit ( si dice così) di volontari allora i 250€ sono tanti!
Buona serata Nick..te sei un terrone che ama Venezia ed io un polentone che andrebbe subito ad abitare al Sud ( a determinate condizioni pero’😀)


Alessia H.V. ha detto...

Venezia 🧡
Ci sono stata per la prima volta questa estate nonostante mia madre sia della provincia di Verona e me ne sono innamorata, soprattutto quando ho trovato delle vie isolate dalla confusione centrale. Posso solo immaginare come sia stata bella anni fa, quando la si poteva vivere e godere con più calma. :)

Nick Parisi. ha detto...

@ MAX
Figurati, lo so che non sei polemico in quello che scrivi e che pensi, anzi condivido con te i tuoi pensieri sulla scrittura e sul fatto che nel nostro paese chi lavora scrivendo non sia pagato abbastanza (e alle volte non sia neanche pagato per niente)
Buona giornata a te MAX, io non solo amo Venezia ma amo tutta l'Italia, anzi scherzando alle volte mi definisco come "l'ultimo italiano". :D Rispetto molto anche posti come Chioggia (splendida città ma probabilmente ho conosciuto le persone sbagliate)dove sono stato trattato malissimo . :D
Un abbraccio vecio! ;)

Nick Parisi. ha detto...

@ Alessia H.V.
A volte nelle mie peregrinazioni mi capita di incontrare qualche vecchio veneziano, di solito si tratta di gente simpatica e con tanta voglia di chiacchierare. Bene, nei loro discorsi c'è sempre una costante: la nostalgia di come fosse bella e vivibile Venezia un tempo. Quando ne parlano i loro occhi s'illuminano ed è come se tornassero bambini. Poi si ricordano cosa è diventata la loro città e la luce si spegne. ;)

Anonimo ha detto...

Bella intervista al mitico Nino, certo che mi spaventa questa idea dei ricordi che vanno in dissoluzione...Toccherà anche a me scrivere qualcosa 😁
A parte gli scherzi: per me ricordare i prodotti "pop" di quello che è il periodo (per me e di Nino) delle medie (1994-1997) è invece fonte solo di positività. Per me il passaggio all'età adulta (si fa per dire 😁) è avvenuto solo in seconda superiore, anche se ovviamente i giocattoli erano già stati riposti da tempo e sostituiti dai..videogiochi.
Il ritratto di Venezia che è diventato un luna park per turisti è impietoso, ma ineccepibile..

Nick Parisi. ha detto...

@ Riccardo Giannini
Ritratto impietoso ma come dici tu ineccepibile, lo condivido anche io.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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