"Non c'è giorno a cui non segua la notte, non c'è notte senza alba...né gioia imperitura...né dolore infinito"
I- Ching.
"Il mistero fa parte della storia del mondo, è il lato oscuro della mente dove prendono vita le emozioni che non hanno una spiegazione. Senza il mistero tutto sarebbe piatto, l’arte e la scienza naufragherebbero in un lago stagnante e perfino il destino rimarrebbe ingabbiato nella rete dell’ovvio."
Romano Battaglia.
Siamo attratti da quello che non conosciamo, inutile negarlo.
Sin dai tempi dei nostri antenati più ancestrali abbiamo sempre cercato di conoscere quello che esisteva oltre i limiti di quello che vedevamo, abbiamo sempre tentato di scoprire quanto esistesse oltre i confini che delimitavamo.
E di volta in volta siamo andati oltre.
E' la nostra forza più grande e al tempo stesso il nostro limite maggiore.
Siamo condannati a non trovare pace.
Eppure per quanta strada potremo mai fare, per quante scoperte potremo effettuare rimarrà lo stesso qualcosa che non riusciremo mai a comprendere fino in fondo.
La mente umana.
Prendiamo il caso di Gunther Stoll, ad esempio.
A prima vista il nome di Gunther Stoll non ci direbbe niente, ad uno sguardo superficiale il suo sarebbe un volto il più anonimo possibile. perfino dopo un esame più approfondito quest'uomo non parrebbe differenziarsi in nulla rispetto a tanti suoi connazionali della provincia tedesca più profonda.
Uno dei tanti
Un uomo comune, un ingegnere che di solito lavora presso aziende del settore alimentare, un tranquillo residente di Anzhausen una piccola cittadina situata nel land settentrionale del Nord Reno- Vestfalia. La stessa Anzhausen non possiede nessun elemento che la differenzi o che la faccia riconoscere dai centri circostanti. Anzhausen è uno di quei luoghi dove non succede mai niente, un paesino da sempre più collegato geograficamente e culturalmente alla vicina Olanda che al resto della Germania.
La cosa vale nel 1984, anno in cui è ambientata questa nostra storia, tanto oggi che ci stiamo accingendo a raccontarla.
Eppure da qualche tempo l'uomo comune Gunther Stoll soffre di profonde paranoie.
La paranoia è uno di quei mali che comincia in silenzio, quasi senza che ce ne si renda conto, un pensiero alla volta.
ma quei singoli pensieri, uno alla volta, si trasformano in enormi, pesanti mattoni che finiscono per erigere muri sempre più impenetrabili tra la persona malata ed il resto del mondo.
Non che Herr Stoll sia un individuo pericoloso.
Tutt'altro.
Amici e vicini lo descrivono come tranquillo, inerme,educato, incapace di compiere atti di cattiveria né contro sé stesso né nei confronti degli altri.
Però Gunther Stoll rimugina, rimugina in continuazione...
La perdita dell'ultimo lavoro non ha fatto che acuire questo stato di cose.
Davanti alla moglie l'uomo da mesi cerca di confidare le sue ossessioni, la moglie donna infinitamente prosaica e ancora più anonima del marito raramente ascolta. Le preoccupazioni della quotidianità hanno sovente la meglio, Solo di quando in quando afferrà brandelli di conversazione, solitarie parole in un mare di affermazioni.
Ma quello che la donna comprende non le piace per niente.
Anzi le procura degli inspiegabili brividi.
Gunther Stoll dimostra di avere molta paura.
Quando la compagna gli chiede chi o che cosa tema Stoll non fa nomi in particolare.
Le risponde semplicemente che "Loro" sono pericolosi, "Loro" vogliono fargli del male; "Loro" lo stanno cercando.
Non che la consorte comprenda più di tanto, però a volte i due proseguono nei loro discorsi fino a tarda ora.
Il 25 di ottobre del 1984 è una di quelle sere.
Una di quelle peggiori.
Dopo aver trascorso quasi tutta la serata in stato di agitazione Stoll, si ferma per un attimo. Un solo breve attimo, ma durante quell'insignificante pausa l'uomo pare raggelarsi all'interno di un personale mondo interiore, l'unico forse che può concedergli una parvenza di pace e sicurezza.
Sono le ore 23:00.
L'attimo che cambierà tutto il corso della vicenda umana di Gunther Stoll.
E poi l'ex ingegnere urla a squarciagola.
La frase che la moglie crede di intendere è qualcosa tipo:
"Ora ho la soluzione!"
Oppure :
"Adesso ho trovato !"
Immediatamente l'uomo scarabocchia qualcosa su un foglio e lo mostra alla moglie dicendole che è una cosa che la donna dovrà ricordare.
Dopo averle rivolto la parola, Stoll cancella quanto scritto.
La scritta?
La grafia non è chiara, la moglie non potrà mai dirsi sicura se quanto da lei letto sia:
YOG'TZE.
O in alternativa:
YO6'TZE.
Non che questa sottigliezza interessi più di tanto alla donna, l'importante per lei è che suo marito si sia tranquillizzato.
Almeno per un po.
Ma Gunther Stoll sembra essersi talmente tranquillizato al punto che decide di uscire.
Si sente ormai così tranquillo al punto di fidarsi di guidare.
Certo la sua macchina, una fidata Volkswagen Golf modello Mk1 non gli ha mai creato problemi, è affidabile come dovrebbe essere una familiare appena revisionata.
Inoltre cosa potrebbe mai capitare ?
Così il protagonista della nostra storia si muove tranquillo. Direzione una birreria di Wilnsdorf, una cittadina limitrofa.
L'ora è tarda e le ombre della notte incombono.
In quella birreria Stoll effettivamente ci arriverà, però ci rimarrà ben poco.
Neanche il tempo di ordinare una prima birra che l'ex ingegnere stramazza a terra.
Le testimonianze degli avventori sono tutte concordi: Gunther Stoll non è ubriaco in quel momento, non ha nemmeno toccato un goccio d'alcol. Semplicemente è svenuto.
Così da un momento all'altro.
E' ormai l'una e le ombre della notte si allungano sempre di più.
Col viso sfregiato dal vetro del boccale della birra rottosi nella caduta, Stoll risale sulla sua Golf. Racconta ad un paio di amici di voler andare a trovare i genitori ad Haigerseelbach.
Ha bisogno di raccontare loro delle cose importanti.
Almeno così dice lui.
Gunther Stoll a casa dei genitori non ci arriverà mai.
Fa in tempo a vederlo una vicina, una vecchia signora che conosce Gunther sin da quando lui era bambino, lui strepita qualcosa a proposito di un terribile incidente che sta per accadere.
Poi ritorna in macchina e scompare nel buio.
Come detto, a casa dei genitori l'uomo non ci arriverà mai.
Da quel momento in poi è come se lo avesse rivendicato l'oscurità stessa.
Nel frattempo le ombre sono aumentate, qualcuna tra loro pare anche che si muova.
"Loro" sono arrivati in Città.
(Continua....)
Diario dell'Avvento /23
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Siamo agli sgoccioli e per il *ventitreesimo giorno del calendario
dell'Avvento* ho scelto uno scoiattolo di cui ignoro totalmente la
provenienza, da Tit...
5 ore fa
29 commenti:
Beh, per te avrà anche un volto comune, ma se lo dovessi incontrare di notte in un vicolo io gli consegno il portafoglio senza neanche aspettare che me lo chieda... ^_^
Dico una cosa ovvia: solo a me viene di girare la foto e leggere il numero 027,906? Non che cambi qualcosa, intendiamoci. Il mistero, da qualunque parte sia girato, resta uguale.
@ Obsidian M
Le foto sono abbastanza inquietanti, però negli anni 80 la sua era una fisionomia abbastanza comune in Germania. Sarà che dopo centinaia di episodi di "Derrick" e dopo averne visti a decine dove andavo in vacanza negli anni 80 s ma ti assicuro che a me la sua faccia fa un'impressione diversa. ;)
Introduzione che crea subito molta curiosità, e anche un po' di tensione... Nel 1984 anche se ero ancora un adolescente mi interessavo alle notizie, leggevo il quotidiano che comprava mio padre, infatti sto scavando nella memoria per vedere se affiora qualche ricordo di un fatto avvenuto in Germania... Ma mi sa che dovrò aspettare il prossimo post sull'argomento.
Sai veramente raccontare. Scusa, ma quella è la faccia di un uomo qualunque nel senso che tutti nelle fototessere sembriamo "wanted", immagino!
Letto a quest'ora, mi hai fatto venire i brividi.
Non vedo l'ora di scoprire il mistero della scritta e di... Loro.
Moz-
Brutta cosa la paranoia, ancora di più se poi si rivelano preoccupazioni fondate ma penso che lo scopriremo con la prossima parte.
Poi ho letto questo post proprio stasera, dopo che venerdì è venuto a trovarmi mio cugino (che vive a 80 km da me) proprio per parlarmi delle sue paranoie e poco fa mi ha chiamato la moglie preoccupata perché ieri è rientrato alle 4 e stasera se ne è andato dicendo che avrebbe passato la notte da un amico. Non le risponde e non si connette su WhatsApp da ore. Speriamo bene, almeno per mio cugino 😅
Ma dove le scovi 'ste storie?
Ma c'è anche un seguito? Perché parrebbe svanito nel nulla.
Voglio proprio sapere come andrà a finire. :)
@ Ariano Geta
Nel 1984 per motivi che si scopriranno nella seconda parte, la vicenda di Gunther Stoll ha avuto molta eco in patria, ancora oggi viene considerata una delle storie di cronaca nera più famose della Germania. In Italia magari è meno conosciuto ma sai com'è, di vicende di "nera" ne abbiamo fin troppe delle nostre. ;)
@ MikiMoz
E dopo la fine di questo riprendo anche il dossier sulle streghe milanesi rimasto in sospeso dall'anno scorso.
@ Ema
Accidenti mi dispiace tantissimo! Spero che adesso ci siano delle novità migliori, fammelo sapere, a questo punto sono preoccupato anche io.
Pensa che per i medici che lo visitarono all'epoca Stoll veniva considerato come un caso di paranoia leggera. Ho avuto una amica che ne sofriva, anzi più che amica era una ex fidanzata. Purtroppo la storia tra noi due finì perché non sapevo mai cosa aspettarmi, ad un certo punto lei aveva cominciato a sospettare anche che io le facessi chi sa che cosa e con dispiacere dovetti allontanarla, non ne ho saputo più niente.
Fammi sapere come evolve la storia, anche in prvt se ti va, la mia mail la trovi nel modulo dei contatti del blog.
@ Luz
Eccome se c'è un seguito, a breve comincio a scriverlo.
Concordo con Moz in toto.
@ Daniele Verzetti il Rockpoeta®
Come dico sempre in questi casi: vedrò di non farvi aspettare troppo con la seconda parte.
E stavolta dovrei finirla davvero con sole due parti.
Come sempre se riuscito subito a creare una tensione terribile e grande curiosità, e come sempre sei crudele ad interrompere sul più bello ^_^
@ Lucius etruscus
Lo faccio apposta...sono bastardo dentro. ^^
Un nuovo mistero sul blog di Nick.
Ma sai che l'individuo nelle foto mi inquieta non poco? Lo sguardo rivela tantissimo. Quelle cifre sembrano numeri piuttosto che scritte, coordinate?
Chissà, lo scopriremo alla prossima puntata.
Bravissimo come sempre:-)
Faccio un copia incolla del commento dell’Etrusco e concordo con la tua risposta ...sei bastardo dentro!
Va ben spetemo a prossima puntata veccio!😀
Anche se io stavo già pensando a qualcosa tipo universi paralleli...nebbia che apre varchi verso altre dimensioni.
Ma essendo una storia reale ...chissà quale sarà la verità?
Nessuno sa creare tensione come te! Interessante anche lo spunto di girare il foglio al contrario e leggerci un numero.
@ Mariella
Considera che si trattava di un individuo disturbato, che soffriva di paranoia anche se secondo i medici che lo avevano visitato si trattava di una forma lieve. Inoltre, a storia inquietante corrispondono immagini inquietanti... :)
@ MAX
Più che bastardo sono davvero un sadico di quelli recidivi....ahahahah.
@ il Moro
Grazie per i complimenti! Il suggerimento è davvero interessante.
Racconti molto bene storie e misteri, trasmetti tante emozioni.
Sereno giorno.
@ Cavaliere oscuro del web
Grazie, serena giornata anche a te.
Daje con la seconda parteeeee
E col dossier milanese^^
Moz-
Un giorno vorrei sapere come fai a scovare queste storie.
@ MikiMoz
Quello era rimasto fermo per colpa della chiusura dell'anno scorso, però adesso non vedo l'ora di riprenderlo.
@ Pirkaf
Un giorno ci scriverò un post sopra riguardo alle mie ispirazioni.
C'è sempre un "Loro" nei deliri paranoidi...
Questa volta bisognerà scomodare gli Antiche e il culto di Yog-Sothot?
@ Marco Lazzara
No, non andramo così lontano, però un poco di chilometri li faremo lo stesso.
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