ZOMBIES (2015)

Sam Coleman è uno dei pochi sopravvissuti di un mondo distrutto da un virus che ha trasformato la maggior parte della popolazione umana in mostri affamati di carne umana.
L'uomo non è certo migliore di altri,infatti  è riuscito a sopravvivere solo grazie ad una sfortuna sfacciata; adesso però è in cerca di sua figlia Stacy. Flebili segnali sembrano far credere che la bambina sia ancora viva, nascosta dai militari non si sa dove.
Nel corso della sua estenuante ricerca, Sam  riscopre la speranza e si riappropria della propria umanità.  Arriva così l'incontro con Josh, un altro bambino di cui Sam finirà per diventare una sorta di figura paterna; arriva anche l'incontro con altri gruppi di sopravvissuti.
Ma la civiltà può essere ricostruita? Oppure la razza umana è costretta a ripercorrere sempre gli stessi medesimi errori?
Mentre Sam si pone tutte queste domande, mentre Serge La Pointe un ex attore canadese divenuto leader dei superstiti tenta di trovare un posto dove ricominciare per lui e per tutti i suoi compagni....gli zombi continuano ad aumentare.
E ad assediare i vivi.

Che i cari vecchi morti viventi siano di moda non è un segreto per nessuno, una buona parte - non tutta certamente, ma di sicuro una parte fondamentale del merito per la nascita di questa moda è stato l' arrivo nel 2005 del primo numero del fumetto The Walking Dead  ( comics che continuo a leggere sempre con grande piacere ) e poi, qualche anno dopo, è arrivato anche il successo planetario del serial televisivo ( che invece mi lascia altamente perplesso a causa delle numerose cazzate ingenuità presenti puntata dopo puntata ) tratto dal medesimo fumetto.


Quel primo successo ha reso possibile la nascita di tutta una serie di progetti analoghi, alcuni riusciti, altri sinceramente molto meno.
Questo non solo in America ma in tutto il resto del mondo.
Nel 2010 infatti in Francia esce per i tipi delle edizioni Soleil il volume La Divine Comédie, il primo capitolo di una trilogia a fumetti chiamata Zombies.
Oggi, questo stesso fumetto sbarca anche in Italia tradotto in un unico volume che contiene  l'intera trilogia in edizione integrale.
Autori del fumetto sono due artisti transalpini: lo sceneggiatore Olivier Peru ed il disegnatore Sophian Cholet, entrambi molto giovani ma già talentuosi.

Olivier Peru racconta una vicenda che è certamente debitrice dei tanti film di George Romero e del già ricordato The Walking Dead , tanto per dire, anche in questo caso la narrazione comincia nel momento in cui tutte le strutture sociali e governative sono già cadute in un mondo in cui sacche disperate di umanità tentano di sopravvivere; perfino gli zombi presenti nel fumetto sono quelli che ormai siamo abituati a conoscere, e cioè:  famelici, pericolosi, contagiosi ed assolutamente inesorabili.
Gli elementi per raccontare la  solita lotta per la sopravvivenza, in definitiva,  ci sono decisamente tutti.
Al tempo stesso però lo scenarista riesce a far in modo che quegli stessi elementi siano aggiornati ed attualizzati in chiave differente dal solito.
Mi spiego meglio. 
Di solito quando si narra una storia "di" e "sugli" zombie  due sono le strade che potrebbero essere praticate dagli autori: la via semplice e in cui ci si può limitare a tratteggiare il semplice conflitto tra normali ed infetti, tra uomini e mostri, tra vivi e morti e così via.
Di solito chi pratica quella strada insiste molto su sparatorie, riserva grande attenzione verso gli aspetti gore e splatter e sulle attività alimentari dei morti viventi. Se poi  proprio dobbiamo dirla tutta, un autore che pratichi quella strada narrativa sovente  non insiste più di tanto su approfondimenti o sulla caratterizzazione dei suoi personaggi , che sono tutti anonimi, antipatici o intercambiabili;;anzi i vari personaggi hanno la stessa importanza e la stessa valenza narrativa che potrebbe avere un hamburger all'interno di un Mc Donald's 



Con la seconda via, quella autoriale invece il creatore sfrutta il contesto della zombie apocalypse come scusa per inserire  un messaggio.
Che, poi  - a voler vedere bene -  è sempre lo stesso.
Cioè che la maggior parte degli esseri umani, se posti in condizioni estreme, finiscono per perdere quella sottile patina di civiltà che li riveste, dimostrandosi più mostruosi dei mostri medesimi.

Ora, Olivier Peru almeno nei primi due tomi della serie ( il già ricordato La Divina Commedia  e il successivo intitolato suggestivamente La Brevità della Vita) affronta le cose da un diverso punto di vista, offrendoci un ritratto meno nichilista del solito. I suoi personaggi, la maggior parte di loro  perlomeno, sono figure estremamente positive: lo stesso protagonista Sam Coleman praticamente adotta il piccolo Josh che ha perso il resto della sua famiglia e se ne prende cura quasi come se fosse lui il padre, lo stesso Josh, un bambino cresciuto troppo in fretta  sarà responsabile del recupero di una sorta di ottimismo e di gioia di vivere per Sam che credeva di aver perso tutto quello che gli rimaneva della sua vecchia natura; altrove troviamo un manipolo di militari che si prende veramente cura dei civili che gli sono stati affidati; in altre pagine ancora assistiamo ai tentativi dei vari gruppi di sopravvissuti non di farsi la guerra, non di depredare quel poco che è rimasto quanto bensì di aiutarsi a vicenda; lo stesso capo di uno di questi gruppi, un ex attore canadese di film action ( simpatica invenzione questa) come suo unico scopo ha quello di salvare quante più vite umane possibile. E, se anche capita che alcuni di questi personaggi possono compiere errori, a volte anche clamorosi spesso lo fanno animati da buone intenzioni( ad esempio, in una delle scene più strazianti del primo capitolo un uomo spara per errore ad un altro personaggio che sta avendo una crisi epilettica solo perché teme che sia stato morso dagli zombi.
Però, attenzione, Zombies non è certo una serie ingenua o dotata di una visione buonista e semplicista delle cose, quanto piuttosto è un tentativo di dare una chiave di lettura più ottimista che descrive il tentativo di ricostruzione di una forma di civiltà organizzata. Ma ricordiamoci che anche nel mondo di Zombies la tragedia è spesso dietro l'angolo e- credetemi - non mancano neppure momenti di crudeltà, di violenza ed  i gesti di egoismo, solo che spesso questi momenti vengono semplicemente raccontati e non mostrati, oppure rimangono sullo sfondo rispetto alle manifestazioni di umanità dei vari protagonisti principali.

 In una parola, Olivier Peru preferisce mantenere intatto il sottile fil rouge della speranza, magari lasciandolo sottofondo, magari mimetizzandolo ma preferisce che ci sia..

Anche se, questa visione nel terzo capitolo, Sommario di Decomposizione sarà parzialmente ribaltata e parzialmente stravolta. Perchè a qualsiasi sceneggiatore di una certa bravura piace rimescolare le carte e Olivier Peru non fa eccezione.

Così come non manca l' aspetto orrorifico e catastrofico e non si lesina nemmeno con la guerra contro gli infetti, che poi è la ragione prima per l'esistenza di ogni fumetto, film o telefilm a tema zombie che si rispetti, anzi diciamo pure che s'incontrano più morti viventi in una pagina di Zombies che in tutte le prime due stagioni televisive di The Walking Dead.

La sceneggiatura soffre però di una caratteristica comune del fumetto francese risultando in diversi momenti eccessivamente verbosa ed  a tratti prolissa. Non si tratta di una pecca in sè stessa però la cosa finisce spesso per ingabbiare e sacrificare i disegni del bravo Sophian Cholet, che meriterebbero spazi più ampi.

Cholet si dimostra la rivelazione migliore di tutto il libro, il suo tratto è preciso, dettagliato e maturo. Il disegnatore dimostra così di aver saputo unire la grande tradizione della scuola  della bande dessinèe francofona con la visione statunitense del fumetto d'azione.
Cosa che, visti i tempi, certamente non è poco.
Riguardo ai fumetti d'oltralpe devo aggiungere che ho sempre invidiato la capacità che hanno gli operatori di quel settore nel riuscire a mantenere una buona qualità media nelle loro produzioni, sia nelle serie di elite sia in quelle per il pubblico medio, sia nelle produzioni mainstream che in quelle di genere; capacità che un tempo possedevamo pure noi ma che nel corso dei decenni ci siamo lasciati sfuggire.
Non sto facendo un discorso esterofilo, sto semplicemente parlando di rispetto per il lavoro creativo che altrove c'è mentre in Italia manca.
Probabilmente è un ragionamento che dovremmo ricominciare a fare anche da noi.
Nnon solo per i fumetti, ma anche per il Cinema e per le serie Televisive.


Visto il successo della prima trilogia a fumetti in patria, Peru e Cholet sono già al lavoro su un secondo ciclo suddiviso in ulteriori tre volumi mentre da noi recentemente ci ha pensato - come ho scritto all'inizio del mio post - la Saldapress che ha pubblicare in un unico volume i tre tomi.

OLIVIER PERU -SOPHIAN CHOLET
ZOMBIES - EDIZIONE INTEGRALE.
Pag. 156         Edizioni SALDAPRESS.
Cartaceo         EURO 15,90.
ISBN   9788869190193

12 commenti:

AleK ha detto...

Siamo mattinieri eh? :)
Devo dirti che un po' rimpiango i tempi in cui quando parlavi di zombi ti guardavano tutti come un mentecatto (tranne gli appassionati di cinema di genere ovviamente) ma non perché fossero tempi migliori, solo perché ero più giovane. :))))

Nick Parisi. ha detto...

@ AleK
Si sono mattiniero. ;)
Ricordo molto bene quei tempi.
Temo che adesso invece gli zombie faranno la fine dei vampiri con vari Twilight dedicati ai morti viventi.
Per questo é importante continuare a ricordare Romero e parlare di fumetti come questo "Zombie".

Pirkaf ha detto...

Ancora Zombie?
Non posso farcela, passo. :-p
A me inizia a stufare anche The Walking Dead, figuriamoci iniziare altre serie.
Per me stanno saturando il mercato con tutti questi morti viventi.
Però alcuni aspetti della tua recensione un po' mi hanno avvinto, ma non cedero'.

Nick Parisi. ha detto...

@ Pirkaf
Ma non voglio convincere nessuno. :)
È vero che il settore comincia ad essere inflazionato però per un appassionato horror alcune cose rimangono fondamentali come i film di Romero. Poi per quanto riguarda tutto il resto bisogna fare una cernita.
Se quando parli di The Walking Dead ti riferisci alla serie televisiva ebbene hai pienamente ragione, il fumetto di Kirkman per fortuna è molto meglio della serie TV.

Alessia H.V. ha detto...

Sapevi che Sommario di decomposizione è il titolo di un libro scritto dal filosofo rumeno Emil Cioran? Non l'ho mai letto quindi non so che affinità ci possano essere effettivamente con quest'opera, ma è interessante come coincidenza!

Nick Parisi. ha detto...

@ A.H.V
Lo sceneggiatore ha voluto omaggiare dei grandi scrittori e filosofi del passato.: i titoli infatti dei vari capitoli sono tutti presi da libri famosi, tra cui il già ricordato Sommario di Decomposizione di Cioran e La Divina Commedia di Dante.
C'è anche una citazione di Cioran all'inizio del volume.
Una gran bella idea, aggiungerei io.

Glò ha detto...

Le tavole a me sembrano davvero belle: mi piace parecchio lo stile del disegnatore!
Io non sono una anti-zombies: se una storia è buona, lo è a prescindere dall'argomento e dal soggetto, questo vale per letteratura, cinema, fumetti...
Carina l'idea di utilizzare titoli di libri famosi! *___*
Devo dire che non mi pare niente male questo fumetto, vero che a me i francesi in genere piacciono anche per quelle caratteristiche che forse spesso disturbano gli altri :D
Ciao Nick, buona domenica!!! ^_^

Nick Parisi. ha detto...

@ Glò
I francesi hanno da tempo capito la via giusta per creare fumetti di qualità; in più per loro il fumetto non è un prodotto di serie B come facciamo noi.
Invidio molto questo lato della loro mentalità.
Buona domenica anche a te cara amica mia! :)

Ivano Landi ha detto...

E con questo post mi sono più o meno rimesso in pari con il blogroll.
L'articolo è davvero ben scritto e lo diffonderò volentieri sui social. Ho ragione se mi azzardo a ipotizzare che il tuo european tour preveda un'intervista ai due tipi, o almeno a uno dei due?

Nick Parisi. ha detto...

@ Ivano Landi
Non svelo nessun segreto di Stato se ti rivelo che ho contattato il disegnatore Sophian Cholet, il ragazzo mi sembra entusiasta all' idea di essere intervistato. Adesso speriamo di riuscire a concretizzare la cosa. :)

Obsidian M ha detto...

Scrivere di zombi oggi è bizzarro. E' vero che puoi finire per sfruttare il successo commerciale di altri (anche se difficile), ma è anche vero che rischi di essere uno nel mucchio e come tale passare inosservato se ti va bene.

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian M.
Purtroppo è vero, oggi il settore comincia ad essere inflazionato; girano tanti prodotti, alcuni buoni altri scadenti...un po' come per i Vampiri.
Per fortuna" Zombies" fa parte della prima categoria, quella dei prodotti di buon livello.
Perlomeno è piaciuto a me. :)

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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