L'occasione è arrivata adesso con questa intervista, che serve a poter sviscerare tutte le sue varie attività in Italia come all' estero, ma anche le varie iniziative della casa editrice Indipendent Legions e dei programmi della Horror Writers Association Italy.
Al termine dell'intervista potrete trovare come Bonus Card una scheda biografica sullo scrittore.
Ringrazio Alessandro, per la sua disponibilità e per la sua gentilezza, a tutti voi invece auguro buona lettura.
Attendo i vostri commenti.Nick: Ciao Alessandro. Benvenuto! È un piacere averti ospite. Come prima domanda ti chiedo di presentarti ai nostri lettori e di parlarci del primo momento in cui hai deciso di diventare uno scrittore. In particolare, cosa ti ha avvicinato a generi come l'horror, il soprannaturale ed il weird?
Alessandro Manzetti: È sempre un piacere essere tuo ospite, Nick.
Dunque, la passione per il genere horror è vecchia come me, mi ha sempre accompagnato fin da ragazzo, sono stato preso nella ‘rete oscura’ leggendo i primi racconti di Poe e Lovecraft. Avevo sedici anni, e una grande sete di cose.
Ho coltivato questa passione col tempo, leggendo di tutto e scoprendo cose fantastiche, lo faccio ancora oggi. Sono stato fortunato a trasformare questa passione in un lavoro a tempo pieno, prima come editor ed editore, poi addirittura mettendomi a scrivere. Ma senza l’arroganza di credermi uno scrittore vero, ho letto troppi grandissimi autori, non solo di genere horror, così inarrivabili, e ho tentennato molto a propormi nelle vesti di narratore (come è naturale che sia) fino a qualche anno fa.
Mi ha convinto a scrivere Sergio Altieri, questo glielo devo, dopo aver letto qualche bozza delle mie prime follie. Un altro grande curioso come me.
Non immaginavo di poter ricevere i riscontri che mi hanno portato dove sono oggi, come autore, a una visibilità di livello internazionale. Ecco, dev’essere accaduto qualcosa di soprannaturale.
Nick: Hai sempre dichiarato che uno degli autori per cui provi maggiormente ammirazione è il purtroppo scomparso Richard Laymon. Laymon è stato uno dei grandi maestri dell'horror ma ultimamente (specie in Italia) è caduto un po’ nel dimenticatoio. Quindi ti chiedo, nell'ordine di parlarne ai lettori italiani e successivamente di raccontarci quali elementi o romanzi apprezzi nella sua opera?
Manzetti: Sono molto legato alla narrativa di Richard Laymon e, personalmente, anche alla sua famiglia; alla moglie Ann e alla figlia Kelly, con le quali collaboro in modo continuativo con grandissimo piacere.
Laymon è uno di quegli autori di genere che può insegnare molto a chi vuole intraprendere la carriera di scrittore. Semplicità, idee, ritmo, linearità della struttura narrativa, caratterizzazione dei personaggi, uso sapiente dei dialoghi.
Laymon fa scuola ancora oggi, e quando affronta (come accade spesso) il vorticoso mondo dell’adolescenza, si rivela davvero un grande maestro.
Per fortuna è stato uno scrittore estremamente prolifico, e ci ha lasciato moltissime opere, diverse delle quali (romanzi e racconti) ancora non tradotte in Italiano, delle quali mi sto occupando.
In Italia sono stati pubblicati una decina dei suoi romanzi, ma c’è ancora tantissimo da scoprire, e mancano le cose migliori, a mio avviso. Romanzi come ‘Island’ o ‘Midnight’s Lair’ è davvero strano che non siano già stati tradotti in Italiano. Ma li leggerete presto (insieme ad altri inediti) grazie a Independent Legions, la casa editrice che ho fondato recentemente, che sta diventando un contenitore ‘vintage’ del meglio dell’horror internazionale, specie per le opere cult mai tradotte.
Parlo principalmente degli anni ‘80 e ‘90, periodo d’oro dell’horror. Sono un reazionario e un nostalgico, in questo senso. Il mio lavoro come editore è principalmente quello di far riscoprire le grandi gemme dell’horror.
Tornando alla tua domanda, di Laymon ammiro la sua immediatezza narrativa, i suoi vividi ragazzi e ragazze, le virate improvvise verso l’horror più crudo, che spesso spiazzano, i suoi plot originali e ambigui.
Ma come autore sono piuttosto lontano dal suo stile, lo prendo come scuola, ma poi seguo una strada diversa, più marcatamente splatterpunk, una via aperta da autori straordinari come Poppy Z. Brite o Edward Lee, con i quali ho diversi punti di contatto, e amo usare un’alchimia di maggiore caratterizzazione letteraria, riprendendo sentieri battuti da ‘big’ come Ramsey Campbell e Peter Straub, o, parlando di autori meno celebrati (in Italia) da penne ispirate (che sanno essere anche liriche) come quelle di Gary Braunbeck, Caitlin Kiernan e Sarah Langan. E, non stupitevi, uso volentieri anche i variopinti tasselli del mosaico psichedelico della poesia moderna, con particolare predilezione della scuola della Beat Generation, che ha rivoluzionato (sul serio) tanti vecchi canoni.
Ma come autore sono piuttosto lontano dal suo stile, lo prendo come scuola, ma poi seguo una strada diversa, più marcatamente splatterpunk, una via aperta da autori straordinari come Poppy Z. Brite o Edward Lee, con i quali ho diversi punti di contatto, e amo usare un’alchimia di maggiore caratterizzazione letteraria, riprendendo sentieri battuti da ‘big’ come Ramsey Campbell e Peter Straub, o, parlando di autori meno celebrati (in Italia) da penne ispirate (che sanno essere anche liriche) come quelle di Gary Braunbeck, Caitlin Kiernan e Sarah Langan. E, non stupitevi, uso volentieri anche i variopinti tasselli del mosaico psichedelico della poesia moderna, con particolare predilezione della scuola della Beat Generation, che ha rivoluzionato (sul serio) tanti vecchi canoni.
Inutile scomodare altri big di genere (vedi King, Ketchum, Ligotti o Palahniuk) che possiedono un impronta diversa e caratteristica, o i classici che hanno influenzato me come l’intero immaginario horror e fantastico stesso, e le grandi opere della narrativa moderna, che dovrebbero essere fondanti a prescindere dal genere che si affronta.
Laymon resta un fondamentale mattone della mia formazione ‘oscura’, ma ciò che si ama si deve presto superarlo per trovare nuovi accordi.
Nick: A parte Laymon, quali sono state le tue maggiori influenze letterarie ? Quali sono stati gli autori che ti hanno influenzato maggiormente, come lettore più che come scrittore? Lo stesso vale naturalmente per i film, serie televisive, musica e tutto quello che ti viene in mente.
Manzetti: Ho già anticipato sopra la risposta, allargando il discorso su Laymon. Ma c’è ancora da dire, da aggiungere, in questo senso. Ne approfitto per uscire dal genere horror, che ho già trattato prima.
Autori come Henry Miller mi hanno influenzato profondamente, a vari livelli, le sue dieci o venti improvvise pagine di narrativa vertiginosa, che troviamo spesso incastonate nei suoi romanzi, così creative, sono uniche, è come trovarsi davanti un magnifica cattedrale, dopo essere passati per strette viuzze che nulla del genere lasciavano immaginare. Come ‘scuola’ Hemingway è sempre una fortezza di cui tener conto, da cui imparare continuamente. Borges mi ha sempre affascinato, e qualcosa penso di doverglielo, come visioni e come approccio quasi mistico a certe realtà culturali. Ho sicuramente rubato pezzi dei fantastici personaggi di John Fante, come alcuni momenti di brutalità narrativa e quotidiana dei racconti di Bukowski. A William S. Burroughs devo molto, mi ha aperto gli occhi, mentre in poesia ho sempre ammirato le visioni di Gregory Corso, ancora oggi leggo i suoi versi in alcuni momenti.
Poi ci sono libri che da ragazzo hanno sicuramente cambiato le mie traiettorie, prima di tutto come persona e come lettore, che dire di magnifiche opere come ‘Il Maestro e Margherita’ di Bulgakov, ‘Memorie dal Sottosuolo’ di Dostoevskij o dell’’Immoralista’ di André Gide. Tra gli autori italiani, non posso non citare Pier Paolo Pasolini, basta lui per tutti. Ma sono solo esempi tra i tanti. In alcune pagine di questi libri si accende la meraviglia, il carburante degli scrittori.
Mi fermo qui, per la letteratura, altrimenti dovrai pubblicare questa intervista a puntate.
Ma altre arti sono fondamentali per la mia formazione, più che al cinema (ma mi prendo volentieri Kubrick e Tarantino, giusto per citare due visioni molto diverse e contrapposte) penso alla pittura, alla purezza delle linee di Ingres come ai colori di Gauguin, fino ad arrivare alle spontanee magie di Pollock. Anche la musica è una di quelle muse da non sottovalutare, se Prokofiev sa smuovere le radici più profonde, almeno le mie, I Metallica, Johnny Cash o Lou Reed (per citare quelli che alcune volte hanno fatto da sottofondo, da virtuosa vibrazione, nei miei racconti) parlano linguaggi che creano piccoli intensi mondi da cesellare. Pezzi di quotidiano con cui sporcarsi le mani.
Ma, mi ripeto, sono solo pochi esempi, tutti eterogenei, di quello che mi ha cucinato per anni, e continua a farlo. Bisogna guardare in tante direzioni, senza fossilizzarsi.
Occorre essere continuamente provocati.
Nick: Vorrei suddividere questa intervista in blocchi, in modo da poter dedicare spazio sia all'Alessandro Manzetti scrittore che al Manzetti operatore del settore in Italia e all'estero. Cominciamo a parlare dello scrittore: in questa tua attività da sempre impieghi lo pseudonimo di Caleb Battiago, anzi si può dire che lo utilizzi talmente spesso che col tempo è diventato una sorta di tua seconda pelle. Da cosa deriva questa scelta e, soprattutto, ha un significato particolare per te questo nickname?
Manzetti: Caleb Battiago è lo pseudonimo che uso quando firmo opere di narrativa in lingua Italiana (eccetto per la poesia e la saggistica), mentre sul mercato internazionale, per le opere in lingua inglese, uso il mio vero nome, ormai abbastanza conosciuto. Chissà che un giorno non riuscirò a usare il mio pseudonimo anche all’estero, ormai iniziano ad essere molti, negli Stati Uniti e Inghilterra (mercati dove trovo maggiore spazio) che conoscono la mia doppia ‘anima letteraria’.
Non mi piace usare il mio nome, specialmente il cognome, per motivi che affondano nella mia storia personale. Credo di aver già raccontato l’aneddoto della ‘invenzione’ dello pseudonimo di Caleb Battiago: Sergio Altieri è stato il fautore del nome (che è quello di un personaggio a lui caro, che trovate spesso nelle sue opere) mentre il cognome lo ha scelto mia figlia Maja.
Il significato del mio nickname Caleb Battiago non è semplicemente quello di assecondare motivi di marketing o di opportunità, ma risiede nella sfera personale, in abissi nei quali è meglio non entrare.
Il mio vero nome, in un certo senso, è un peso e lo uso malvolentieri.
Nick: Come lettore ti ho scoperto all'epoca di "Naraka - L'Inferno delle Scimmie Bianche" (Mezzotints) e della raccolta di 14 racconti "Parigi Sud 5" (Kipple Officina Libraria) collegata allo stesso universo. In entrambi descrivi un crudele mondo alternativo (se non ricordo male, le opere sono rispettivamente del 2013 e 2014) E sempre in entrambe le opere sono presenti elementi costanti che poi ritorneranno nelle tue opere, quali le perversioni dell'animo umano, le visioni apocalittiche e un evoluzione della razza umana in cui si sviluppano principalmente i lati negativi della nostra razza. Da dove deriva l'interesse per questi temi?
Manzetti: ‘Naraka’ è stato il mio primo romanzo, firmato proprio come Caleb Battiago, ed è la radice primordiale da cui si dirama un mondo futuro (non troppo lontano) distopico e brutale, che viene poi raccontato e approfondito in altre mie opere, tra le quali la raccolta di racconti ‘Parigi Sud 5’, che hai citato, il romanzo ‘Shanti La Città Santa’, il racconto ‘Kiki – Sangue a Berlino Brandeburgo’, le raccolte di racconti ‘Limbus – Trilogia di Scarafaggi’, ‘Mictlan – Doppio Inferno’, ‘I Giorni della Gallina Nera’ ‘Tenderloin Sud 5’ (scritta con Gene O’Neill). Dalla Parigi (e dal suo ‘Iper-Bronx’ Parigi Sud 5) e dal penitenziario spaziale di Naraka questo mondo immaginario, aggressiva caricatura del mondo moderno, si dipana in varie direzioni, raccontando le realtà delle future megalopoli di Berlino – Brandeburgo, della Repubblica Mesoamericana, e di una Apocalittica Roma dominata da una Papessa transgender.
Ci si muove avanti e indietro nel tempo, e a livello geografico, si incontrano di nuovo realtà, temi e medesimi personaggi; leggendo tutte queste opere si riesce a ricostruire l’intero universo ‘narakiano’. Manca solo l’ultimo tassello, il terzo romanzo della serie (quando avrò il tempo per scriverlo) che di fatto concluderà questa sorta di ‘saga distopica’.
Come ti dicevo l’universo ‘narakiano’ rappresenta l’evoluzione peggiore del mondo moderno, non così pessimista come visione, se non per i toni e le immagini pulp e splatter volutamente caricaturali, pensando alle dinamiche attuali, ma anche alla storia che abbiamo dietro le spalle. La lunga coda che spiega tante cose, anche l’eterno ritorno di istinti primordiali. La sopravvivenza allo stato puro.
Quest’universo è fondato da alcuni virus che io ho semplicemente ‘ingrassato’, come l’estrema sovrappopolazione del pianeta, la carenza di risorse alimentari (in particolare le proteine animali), le multinazionali che organizzano business creativi approfittando di una estrema guerra di sopravvivenza, metropolitana e non. La deriva è generale, umana; riguarda l’etica, la morale, i tabù come il sesso promiscuo e la diffusione del cannibalismo. Questo, sicuramente, è un eterno ritorno alle nostre origini.
L’alienazione, la perversione, la crudeltà del mondo moderno e le terrificanti prospettive, le medicine per la solitudine (sorprendenti super-droghe) e nuove armi e metodi (super-organizzati) per sfogare la proprie pulsioni, frustrazioni o per gestire la detenzione, sono temi attuali che ho ritenuto di sviluppare e interpretare con una prosa molto diretta, senza filtri, che vuole provocare il lettore, fargli sporcare le mani a tutti i costi, toccare alcuni nervi scoperti. Insomma, non sono storie da leggere per rilassarsi, pensando di essere dei semplici estranei, osservatori di fantasiose vicende. Tutt’altro.
L’Apocalisse sa vestire panni molti moderni, è già tra noi. Io ho suonato la carica con i tamburi dell’horror, del pulp, del weird e della fantascienza. Ma, come dicevo in precedenza, i lettori attenti o curiosi troveranno tra le righe moltissimi riferimenti letterari e artistici.
C’è una seconda lettura, sotto traccia.
Nick: Possiamo dire che per te come autore il mostro peggiore è l'essere umano, la sua coscienza sporca ed i lati nascosti dell’animo?
Manzetti: Ne sono convinto, nelle mie opere sono molto rari gli interventi del soprannaturale, di creature mostruose, di fantasmi, demoni e altra roba del genere. La realtà è molto più creativa dell’immaginazione del lettore, basta guardarsi intorno. Spingersi magari oltre i nostri piccoli confini nazionali e culturali.
Il lato oscuro dell’uomo (che cerchiamo di tenere sotto controllo, a volte fallendo) crea i più straordinari mostri che si siano mai visti o scritti, quelli che fanno davvero paura, perché possiamo incontrarli davvero, da un momento all’altra, nel nostro semplice (e terribile) quotidiano.
Nick: Molti lettori hanno apprezzato la killer Kiki Leger da te creata per "Naraka", da dove ti è venuta l'ispirazione per quel personaggio?
Manzetti: Sono molto legato a Kiki, la mia splendida e contraddittoria killer professionista protagonista di due romanzi e di un lungo racconto. La racconto in diversi momenti della sua vita, il lettore può seguire le sue evoluzioni, e comprendere alcune scelte (e personali visioni) che possono sembrare estreme.
Qualche lettore ha trovato delle similitudini col personaggio cinematografico di ‘Nikita’, ma conoscendo meglio le vicende di Kiki la sua natura, e la sua esperienza di vita, è molto diversa e ben più profonda. Non c’è un modello che mi ha ispirato il personaggio di Kiki, se non per il nome, che deriva da Kiki De Montparnasse, personaggio celebre e originale legato al movimento surrealista. Léger, il suo cognome, è invece un omaggio al grande pittore Fernand Léger.
Kiki vive in un mondo parossistico, e sopravvive a suo modo. Come solo le donne sanno far fronte ai problemi, alle difficoltà Nelle mie opere, per chi mi conosce, molto spesso uso delle donne come protagoniste delle mie storie, sono le migliori muse per me per raccontare di sensibilità, di contraddizioni, di creatività, di passione, di rabbia, di incertezze e di scelte. Sentimenti che si scontrano nel nostro animo, che creano eventi, che muovono la vita.
A livello narrativo è stata una bella sfida narrare e pensare con voce e animo femminile, molte lettrici (proprio loro, in particolare) hanno apprezzato Kiki e altri personaggi femminili che ho messo in scena. Nessuno stereotipo, le mie donne spesso sono ‘tigri’. Ma non solo.
Perché le donne sanno essere molte cose tutte insieme.
Nick: Leggendo un altra tua opera e cioè la raccolta di dieci storie "Malanima -Storie di Lame e di Presenze" (Kipple Officina Libraria), si ha come la sensazione che la tua narrativa sia, fondamentalmente, un amalgama di horror e di weird mescolati al bizzarro, e che tu ti diverta spiazzare i lettori distruggendo tutti i canoni prestabiliti e di rompere con le tutte le standardizzazioni. E' un'impressione sbagliata la mia?
Manzetti: Malanima rispetto alle altre mie opere ha una natura e caratterizzazione diversa. All’epoca dell’uscita del libro ancora non era nota l’identità di Caleb Battiago (rivelata poi dopo qualche mese) e in questa raccolta, che ho firmato col mio nome, ho cercato di differenziare lo stile e gli obiettivi.
In questo caso la presenza del soprannaturale (anche se come metafora) è più evidente, il fil rouge della raccolta è rappresentato dalla Mietitrice, dalla Morte che interviene nelle vicende attraverso tante diverse maschere, che si porta via le vittime, magari dopo averle usate. Lo stile di queste storie, eccetto alcuni passaggi, è meno diretto e crudo, forse più tradizionale, anche se è sempre di difficile catalogazione, come genere, come tu stesso hai notato.
Credo poco nei generi, nelle classificazioni, per cui percorro strade diverse e parallele; in questa raccolta, come in altre opere, si trovano varie contaminazioni di generi e sottogeneri: thriller, weird, horror, splatter e pulp.
In Malanima manca la componente SCI-FI che spesso è protagonista, come sottofondo tecnologico e sociale, di molti miei libri, come anche il bizzarro, il gore e gli ingredienti di epic-horror con cui ho condito alcuni racconti a sfondo storico, divertendomi a ribaltare il vecchio west, l’impero azteco, le crociate ecc.
Dunque, sì, niente standardizzazioni, non servono allo scrittore e tantomeno al lettore.
Nick: Nel 2015 esce "Monster Masters – I Segreti dei Maestri dell’Horror" (Cut Up Publishing) una raccolta di interviste che hai realizzato con ai grandi scrittori maestri dell' horror contemporaneo, completata da racconti inediti in Italiano (da te tradotti) di Ramsey Campbell, Richard Laymon, Graham Masterton e Gary Braunbeck e da altri contributi saggistici. A tutt'oggi "Monster Masters" è una delle tue opere più conosciute, inoltre come sai l'argomento interviste m'interessa molto, quindi vorrei soffermarmi un attimo su questa raccolta. Com'è nato questo volume?
Manzetti: Questo progetto, per la parte relativa alle interviste, ha lontane radici.
Gran parte delle interviste contenute in Monster Masters sono state pubblicate, anni fa, in Inglese e Italiano, sul mio blog Il Posto Nero (oggi non più attivo, manca il tempo per occuparmene).
Stefano Fantelli, curatore della nuova collana di saggistica ‘Suture’ di Cut Up Publishing, si è mostrato interessato a pubblicare questi contenuti, e abbiamo creato un nuovo progetto, includendo le interviste, aggiungendone altre, integrando il format del saggio con alcuni racconti inediti in Italiano di alcuni grandi maestri (che ho personalmente tradotto) con miei interventi di approfondimento, una sezione dedicata alle opere perdute o non pubblicate di Stephen King, con la pubblicazione di un capitolo del saggio ‘Stephen King – Uncollected Unpublished’ di Rocky Wood, saggio pubblicato integralmente da Kipple Officina Libraria nel volume dal titolo ‘Stephen King – Le Opere Segrete del Re’.
Completano il libro una selezione di 66 libri horror da salvare in caso di un nuovo Diluvio Universale (non si sa mai), fantastiche illustrazioni a colori di Vincent Chong e alcune illustrazioni di Paolo Di Orazio, che ha curato anche il progetto grafico del saggio (molto innovativo nella forma e nella struttura). Si tratta di una pubblicazione molto particolare, credo non ci sia nulla di simile in commercio, in Italia. Monster Masters ha un approccio assolutamente non scolastico, come saggio, mi piace dire che è a ‘presa diretta’, ossia lascia grande spazio ai protagonisti, sia attraverso le interviste che i racconti inclusi; io mi sono semplicemente preoccupato di stimolare gli autori con domande ficcanti, e di selezionare i contenuti di narrativa da leggere, analizzandone in sintesi le caratteristiche stilistiche e di struttura narrativa per una lettura analitica dei testi di fiction.
Il protagonista di un saggio a mio avviso non dev’essere il curatore, ma i contenuti stessi che esso raccoglie e analizza; nel caso di Monster Masters si tratta di contributi straordinari e inediti, di aneddoti e riflessioni di maestri del genere come King, Straub, Campbell, Lansdale, Ketchum, Keene, Laymon, Maberry, Masterton, e tantissimi altri, testimonianze che a partire dalla horror fiction sforano anche verso il cinema e il fumetto di genere.
Un libro bellissimo, in formato cartaceo, da collezione, che consiglio a tutti gli appassionati.
Scoprirete molti segreti dei vostri autori preferiti, e vi divertirete a leggere i racconti e gli altri particolari contenuti di questo atipico saggio, che Paolo Di Orazio ha voluto generosamente definire come ‘la nuova Bibbia dell’horror, ammesso che ce ne sia mai stata una’
Nick: Tra tutte le interviste realizzate per "Monster Masters" quali sono quelle che più ti hanno soddisfatto? Quali ti hanno più sorpreso? Quali sono state le più difficili da realizzare? E quali sono stati gli aneddoti nel bene o nel male che ti senti di condividere con noi al proposito?
Manzetti: L’intervista con Brian Keene non è stata facile da ottenere, ho dovuto usare una creativa escamotage che non posso rivelare, ma poi ne è venuto fuori qualcosa di straordinario; praticamente si ripercorre l’intera carriera dell’autore, con approfondimenti sulla sua completa produzione, con aneddoti e informazioni davvero gustose. Fatto sta che lui stesso, quando finimmo l’intervista, scrisse sul proprio blog (molto seguito dai suoi fans), un post che più o meno diceva questo: ‘per tutti quelli che continuano a farmi domande sul mio lavoro, seguite questo link e troverete tutto quello che vi serve’
Tra le altre interviste, ho trovato molto interessante quella con Ramsey Campbell, fuori dai soliti standard, straordinaria e, a livello affettivo, una delle nuove interviste aggiunte al progetto con Cut Up Publishing, quella con Ann Marshall Laymon, moglie dello scomparso Richard Laymon, che mi ha consentito di pubblicare toccanti ricordi della carriera di questo grande autore, informazioni preziosissime; da dove ha tratto ispirazione per molti suoi romanzi (scoprirete che la realtà è una delle migliori Muse, anche per Laymon), come organizzava la sua giornata di lavoro, e tante altre chicche.
Ma ogni intervista che troverete in Monster Masters è ricca di spunti inediti di grande interesse per gli appassionati. E non dovete perdervi il comparto fiction, con racconti molti diversi l’uno dall’altro.
Nick: Pubblichi spesso pubblichi direttamente in lingua inglese e questo ha fatto si che alcune tue opere (cosa rara per uno scrittore italiano) fossero pubblicate su riviste ed antologie internazionali arrivassero in finale di premi prestigiosi: in particolare la tua raccolta di poesie dark "Venus Intervention" (Kipple Officina Libraria, 2014 scritta assieme a Corinne De Winter) è stata nominata per il Bram Stoker Award 2014, per il Rhysling Award 2015 ed anche per l' Elgin, mentre la raccolta di poesie ‘Eden Underground’ (Crystal Lake Publishing, 2015), insieme al racconto ‘The Massacre of the Mermaids’, ha raggiunto il Preliminary Ballot del Bram Stoker Award 2015, ed ha ricevuto anch’essa una nomination all’ Elgin Award 2016 e al Rhysling Award 2016. Raccontaci di queste esperienze.
Manzetti: Il mercato statunitense e inglese mi ha dato molto spazio e attenzione, miei racconti e poesie sono stati pubblicati su diversi magazines e antologie, tra i quali (più volte), The Horror Zine, Dark Moon Digest, Devolution Z Magazine, Disturbed Digest, Illumen Magazine, Rhysling Anthology, Bones III Anthology.
Per quanto riguarda i premi internazionali, naturalmente è stato una grande soddisfazione arrivare alla finale del Bram Stoker Awards 2014 con la mia raccolta di poesie dark (scritta insieme a Corrine De Winter) Venus Intervention (Kipple Officina Libraria, 2014). Si tratta della prima nomination di un autore Italiano dal 1987, anno della prima edizione di questo prestigioso premio, organizzato dalla Horror Writers Association. Ho avuto occasione di partecipare alla cerimonia premiazione del Bram Stoker Awards ad Atlanta, nel maggio scorso, durante la World Horror Convention 2015, durante la quale mi è stato concesso l’onore di presentare e premiare, insieme a Yvonne Navarro, una delle categorie dello Stoker, la ‘Fiction Collection’.
A questa importante affermazione se ne sono poi aggiunte altre, come la doppia nomination per il Rhysling Award 2015 e l’Elgin Award 2015, che ho raggiunto anche quest’anno, per l’edizione 2016 con la nuova raccolta di poesie dark ‘Eden Underground’ (Crystal Lake Publishing, 2015) che, mentre rispondo alla tua intervista, come hai anticipato, ha già raggiunto il Preliminary Ballot alla nuova edizione del Bram Stoker Awards in corso (insieme al mio racconto ‘The Massacre of the Mermaids’, dalla raccolta omonima, Kipple Officina Libraria, 2015). Entrambe le opere, nelle categorie short fiction e poetry collection, ora si giocheranno la finale. Le nuove nominations per lo Stoker Awards saranno rese pubbliche il 23 Febbraio. Tra pochissimi giorni.
Un’altra grande soddisfazione è stata quella di avere ottenuto ben sei recommendations (per sei miei diversi racconti pubblicati durante il 2015) per il celebre The Best Horror of The Year Volume 7, una long-list annuale selezionata dalla più nota e influente editor del mercato anglosassone, Ellen Datlow.
Non è tanto importante o così essenziale ottenere nominations o affermazioni in prestigiosi premi internazionali; quello che conta, per un autore, è avere l’occasione di confrontarsi con i migliori e poter avere un riscontro ‘serio’ sul proprio lavoro, da parte di veri professionisti, editor, editori e colleghi da ogni parte del mondo. Serve questo prima di poter decidere seriamente (mai a cuor leggero, viste le grandi difficoltà e incertezze di questa attività) di portare avanti la propria attività autoriale come professionista, investendoci tempo e tutto quello che serve. Sacrificandosi e mettendo in conto molti momenti difficili. Fare lo scrittore come semplice hobby è tutt’altra cosa.
Un altro riscontro che ho avuto recentemente, che mi ha confermato di poter godere della stima del mercato internazionale, è rappresentato dall’essere stato chiamato a far parte della giuria del Bram Stoker Award in corso per il premio più prestigioso, nella categoria denominata ‘Lifetime Achievement’, ossia il Bram Stoker Award alla carriera. Sono stato onorato di aver lavorato in questa giuria, insieme a colleghi di grande fama internazionale. Ma non posso rivelarti il vincitore, naturalmente, deve ancora essere annunciato. Riscontri seri sul proprio lavoro, per uno scrittore, sono fondamentali. Il mercato editoriale Italiano di genere, purtroppo totalmente scollegato dalle dinamiche internazionali, ad oggi non è in grado di offrirli a nessuno, per vari motivi. Questo impedisce il vero confronto e la crescita per i nostri autori.
Nick: Hai recentemente fondato la casa editrice Independent Legions Publishing. In rete già circolano corposi programmi (e qualcosa ho detto anche io in proposito) Ti andrebbe di raccontarci qualcosa di questa CE, delle sue finalità, e di condividere con i lettori di Nocturnia qualche programma o qualche pubblicazione a cui tieni particolarmente?
Manzetti: Il programma editoriale di Independent Legions, più che circolare in rete, come semplice indiscrezione, è già stato da tempo annunciato e ufficializzato sul sito internet www.independentlegions.com e copre un lungo periodo, dal 2016 al 2019.
Questo fa capire che si tratta di un progetto, non di un tentativo.
Sono già in vendita tre eBook in lingua Italiana (le antologie di racconti ‘I Sogni del Diavolo’, ‘Danze Eretiche Volume 1’ e ‘Danze Eretiche Volume 2’, con racconti di Laymon, Campbell, Morton, Braunbeck, Snyder e altri) e due in lingua inglese (le raccolte retrospettive ‘Poppy Z. Brite – Selected Stories’ e ‘The Hitchhiking Effect’ di Gene O’Neill), e stati annunciati oltre venti nuovi titoli in lingua Italiana, più altri in lingua inglese, tra edizione cartacee (per la maggior parte) ed eBook..
Gran parte del catalogo dobbiamo ancora pubblicarlo, siamo partiti a Settembre 2015; cito alcuni titoli in uscita in lingua italiana, per pubblicazione sia in formato cartaceo che digitale nel 2016: il romanzo ‘l’Isola’ di Richard Laymon (Luglio 2016), la raccolta di racconti ‘Dread in the Beast’ di Charlee Jacob (Giugno 2016), il romanzo ‘Disegni di Sangue’ di Poppy Z. Brite (Settembre 2016), il breve romanzo ‘I Travel by Night’ di Robert McCammon (Settembre 2016) e il romanzo ‘La Casa a Nazareth Hill’ di Ramsey Campbell (Dicembre 2016).
In lingua inglese usciranno altre pubblicazioni, in questo caso solo digitali, tra le quali: l’antologia ‘The Beauty of Death ‘ (con opere di Straub, Campbell, Skipp, Poppy Z Brite, Edward Lee, O’Neill, Monica O’Rourke, Rena Mason e tantissimi altri), in uscita ad Aprile 2016, e la raccolta di racconti ‘The Ushers’ di Edward Lee (in uscita a Luglio 2016).
Tutto questo riguarda il solo 2016, nei prossimi anni abbiamo già pianificato molte altre opere, tre romanzi di Laymon, altri due di Poppy Z. Brite, un romanzo della coppia Skipp & Spector, un romanzo di Edward Lee, uno di David J. Schow e un altro di John Skipp.
Potete trovare maggiori informazioni, e la lista degli autori che hanno pubblicato e pubblicheranno con noi, sul sito web www.independentlegions.com.
Dai nomi citati, è evidente come la strategia editoriale di Independent Legions sia quella di proporre opere mai tradotte in Italiano dei più grandi maestri dello splatterpunk mondiale, in totale esclusiva.
Per quanto riguarda gli autori italiani, i migliori saranno proposti nelle varie antologie in programma.
Una proposta specializzata e caratteristica, dedicata ai grandi appassionati della horror fiction di alto livello.
Vista la pubblicazione anche di opere di autori anglosassoni in lingua inglese, Independent Legions si pone come nuova realtà del mercato internazionale, non solo come attore del mercato italiano.
Manzetti: Anche questo è un nuovo progetto. La HWA Italy, la filiale Italiana (chiamata Chapter) della Horror Writers Association, è stata formata a Dicembre 2015, e ne sono responsabile come Italy Representative, come per le altre attività in Italia che riguardano la Horror Writers Association. Ad oggi contiamo 27 membri, abbiamo creato un programma di servizi e opportunità riservate agli associati Italiani davvero concreto, consultabile online sul sito web www.horroritaly.org che, grazie alla partnership con diversi Editori Partner Italiani (Independent Legions, Cut Up Publishing, Kipple Officina Libraria, Acheron Book, il Magazine Splatter, Edizioni Hypnos) offre submissions riservate per pubblicazioni in antologie, premi per romanzi inediti, gift pack (quattro libri di grandi maestri internazionali che i nostri associati riceveranno ogni dicembre in omaggio), e tanti altri servizi innovativi, che completano quelli standard (anch’essi molti) già offerti dalla HWA Corporate.
Saremo presenti con stand e spazi espositivi alle principali manifestazioni editoriali Italiane (con le pubblicazioni dei nostri associati esposte), e presto organizzeremo la prima convention annuale, in Italia naturalmente. Presto sponsorizzeremo anche eventi non organizzati da noi. Tutto questo grazie ai finanziamenti di cui possiamo fruire da parte della Horror Writers Association corporate, la più antica, grande e influente associazione di autori e professionisti di genere, che oggi conta oltre 1.400 membri in tutto il mondo.
Posso dirti che pur essendo partiti da poco, già oggi la filiale Italiana, per la comunicazione, le attività organizzate e il programma di servizi dedicati innovativo, viene già ritenuta dalla Horror Writers Association un modello per le altri filiali internazionali.
Capita, alle volte, che l’Italia sia all’avanguardia, questo è uno dei casi, e suggerisco a scrittori, professionisti del settore e appassionati di consultare il nostro sito web, informarsi su ciò che stiamo facendo e contattarci per avere maggiori informazioni. Prima di rendervi conto che potreste essere esclusi dalle tante opportunità, che presto vedrete concretizzate a favore dei nostri associati.
Nick: Cosa conoscono all'estero della nostra narrativa di genere (se la conoscono) e che idea se ne sono fatti?
Manzetti: Purtroppo all’estero la nostra narrativa di genere è piuttosto sconosciuta, le traduzioni sono pochissime.
Ma negli ultimi tempi si sta muovendo qualcosa; alcuni autori Italiani, oltre me, stanno iniziando a proporsi in lingua inglese, tra i quali Paolo Di Orazio e Stefano Fantelli e Nicola Lombardi, che hanno partecipato alla edizione in corso del Bram Stoker Awards.
Le attività della HWA Italy, essenziali, stanno creando interesse e molti contatti tra gli autori Italiani e il mercato anglosassone. Credo che la situazione sarà molto diversa nel giro di due o tre anni, quando alcuni autori Italiani, quelli dotati di maggior talento, potranno competere in ambito internazionale offrendo alla nostra narrativa riconoscibilità e caratterizzazione; servono tre o quattro autori in grado di trainare poi il resto della truppa italica, aprendo tante altre opportunità.
Il tallone di Achille è sempre quello della lingua e delle necessarie (e costose) traduzioni sulle quali gli editori Italiani sono restii ad investire, non conoscendo bene il mercato estero. Ma le nuove leve, i nuovi autori Italiani che appariranno sullo scenario dell’horror tra qualche anno, probabilmente supereranno molto più facilmente il gap della lingua; oggi l’inglese è senz’altro molto più diffuso (e utilizzato) in Italia rispetto a dieci o venti anni fa.
Questo gruppo di nuovi intepreti, insieme ai pionieri che saranno riusciti ad aprire qualche importante breccia, rappresenteranno la nuova frontiera dell’horror italiano, quello con visibilità internazionale. Posso assicurarvi per esperienza diretta che il mercato estero è molto più aperto del nostro, e che gli autori italiani, se ben tradotti e dotati di talento e personalità, sono molto appetibili.
Insomma, purtroppo adesso si tratta di lavorare partendo da zero, l’eredità del lavoro fatto (o non fatto) finora è pari allo zero, grazie alla scarsa capacità e visibilità di editori italiani e operatori del settore che hanno creato il falso mito dell’impossibile, in riferimento a mercati importanti per il genere come quello statunitense o inglese.
Ma la strada intrapresa oggi è quella giusta. Ne riparleremo presto.
Io, da parte mia, sto offrendo il massimo supporto possibile a diversi colleghi Italiani, approfittando dei canali e delle relazioni che sono riuscito a crearmi sul mercato internazionale in questi ultimi anni.
Nick: Dal tuo punto di vista di addetto ai lavori qual'è lo stato di salute della narrativa e dell'editoria di genere italiana e quale sarebbe la ricetta, se ne hai una, per migliorare lo stato delle cose?
Manzetti: L’editoria Italiana è malata, terminale, e tale resterà, col respiratore ficcato in gola, almeno finché non cambieranno le persone che spingono i bottoni (parlo dei manager super-pagati delle case editrici major ma anche dei piccoli baroni e feudatari della media editoria) la salute non potrà migliorare.
Ci vuole un ricambio totale, idee nuove, persone con competenze specifiche, ma anche le regole e l’etica del lavoro dovrebbero essere totalmente riviste.
L’offerta dell’editoria Italiana è ai minimi termini, questo è sotto gli occhi di tutti, sia in termini di qualità della proposta che di vendite (a parte i soliti pochi casi), e la cosa sembra una contraddizione.
Eppure è proprio così, ‘schiacciare’ la qualità per allargare al massimo l’audience potenziale continua (ovviamente) a non pagare, e così si stanno allontanando anche i buoni lettori, stanchi della seriale ripetitività di format letterari commerciali senz’anima.
Si dovrebbe fare letteratura, non hamburgers in serie.
Figuriamoci i giovani lettori, che non vengono presi in considerazione, ai quali non viene dedicata un’offerta qualitativa che possa poi farli crescere e trasformare nei buoni o forti lettori di domani, che invece sono facilmente catturati da altre forme di intrattenimento. Questo trend non potrà che peggiorare.
Gli investimenti delle major sono più che altro dedicati a pagare i lauti stipendi di una generazione vorace di baroni, editor e curatori di collana, che fanno del nepotismo la loro migliore competenza.
E quando si devono ridurre i costi, perché le vendite calano, vengono fatti fuori editor, traduttori, personale specializzato e giovane. Vengono fatte fuori le nuove idee.
Per l’esportazione di titoli di nostri autori all’estero, ormai i nostri editori di punta non riescono più a fare affari nelle fiere, sono comprimari che cercano solo di trovare l’autore giusto, naturalmente straniero, per fare il colpaccio di vendite nell’immediato, magari replicando qui da noi le idee e i format editoriali che hanno funzionato all’estero. Senza programmazione, senza strategie, senza pensare a domani.
Servono nuove risorse, idee, competenze, regole e etica del lavoro.
Non conosco altra ricetta che questa.
Il problema è nella proposta, non nel formato digitale o cartaceo, anche se oggi naturalmente contano molto anche le nuove dinamiche di distribuzione, elettronica e non, per le quali servono risorse specializzate e un nuovo approccio.
Nick: Progetti futuri: di cosa ti stai occupando adesso e cosa ci dobbiamo aspettare da Alessandro Manzetti, nelle sue plurime attività di autore, traduttore ed editore nel prossimo futuro?
Manzetti: Dunque, i miei progetti autoriali sono molti ed eterogenei. Tra le nuove uscite, tra pochi giorni sarà in distribuzione (librerie, fumetterie e stores online) la mia nuova raccolta di racconti ‘Kannibalika’, pubblicata da EUS Edizioni, firmata con lo pseudonimo di Caleb Battiago, che contiene un’ampia selezione di racconti, anche quelli più recenti pubblicati in varie antologie. Parliamo di formato cartaceo, 320 pagine, con tante illustrazioni a colori di grandi artisti internazionali come Vincent Chong, Ben Baldwin e George Cotronis. Subito dopo sarà disponibile in distribuzione, sempre in formato cartaceo, la raccolta ‘Mar Dulce – Acqua. Amore. Morte’ (pubblicata da Cut Up Publishing) che includerà il mio lungo racconto ‘Midnight Baby – Horror Lolita’ (già pubblicato in inglese da Kipple Officina Libraria nella collection ‘Stokholm Syndrome’) insieme a una novella di Peter Straub e a racconti di Paolo Di Orazio e Stefano Fantelli. Ad aprile è in programma un’altra pubblicazione in cartaceo (per Cut Up Publishing), che dividerò con il grande maestro Richard Laymon. Due novelle zombie che vi sorprenderanno. Il titolo sarà ‘Carne Cruda’ (fai finta che non ti ho detto niente, che l’hai scoperto con le tue attività di intelligence)
Per quanto riguarda invece le pubblicazioni in lingua inglese, ad aprile uscirà, in formato cartaceo per Kipple Officina Libraria, una raccolta di racconti western-horror insieme a Paolo Di Orazio, dal titolo alla Sergio Leone ‘The Monster, the Bad and the Ugly’, illustrata da Paolo stesso (oltre a diversi racconti conterrà anche una innovativa graphic novel) che presenteremo a Maggio, a Las Vegas, allo StokerCon 2016 organizzato dalla Horror Writers Association.
A giugno invece è in programma una nuova pubblicazione di poesia, con la nuova raccolta ‘Sacrificial Nights’ (per Kipple Officina Libraria), scritta a quattro mani con il grande Bruce Boston, plurivincitore del Bram Stoker Awards. Abbiamo lavorato insieme per sette mesi su questo libro, che sarà illustrato da Ben Baldwin. Un format di poesia e flash fiction molto particolare, con personaggi ricorrenti.
A settembre, se tutto va bene e riesco a tenere il ritmo, è in uscita, sempre in lingua inglese, una mia raccolta di racconti inediti per Crystal Lake Publishing.
A livello autoriale direi che siamo più o meno a posto, per il 2016, a parte una sorpresa per Natale.
Come traduttore invece sto attualmente lavorando al romanzo ‘The Island’ di Richard Laymon (in uscita per Independent Legions a Luglio 2016) e questa estate lavorerò alla traduzione del romanzo ‘Drawing Blood’ di Poppy Z. Brite (in uscita per Independent Legions a Settembre 2016). Entrambe queste fantastiche opere non sono mai state tradotte in Italiano. Oltre questo dovrò lavorare alla traduzioni di alcuni racconti.
Come editore, ti ho già risposto in precedenza, parlando del programma editoriale di Independent Legions.
Come editor invece ci sono altri progetti che sto curando. Come curatore della collana K-Noir di Kipple, dopo la recente nuova uscita (‘Sex and the Zombie’ di Stefano Fantelli) stiamo lavorando a un romanzo vincitore del Bram Stoker Awards che uscirà, in lingua Italiana, alla fine di marzo.
Come responsabile dei diritti esteri per Cut Up Publishing, sto selezionando vari titoli che l’editore metterà sul mercato quest’anno, tra narrativa e saggistica, tra i quali anche un progetto dedicato a una nuova collana di narrativa young-adult di livello.
Insomma, mi fermo qui, temo di aver approfittato fin troppo della tua pazienza.
Nick: Bene Alessandro, siamo arrivati alla fine, ti ringrazio ancora per esserti sobbarcato questa lunga intervista. Nel salutarti ti rivolgo la classica domanda finale di Nocturnia: esiste una questione di cui avresti parlato con piacere, una domanda alla quale avresti risposto volentieri e che io invece non ti ho rivolto?
Alessandro Manzetti: Grazie a te per l’ospitalità, Nick. Mi hai già dato modo di rispondere a tutte le domande possibili.
Sei stato originale a non propormi una domanda che mi fanno spesso: Ma riesci a trovare il tempo per dormire?
BONUS CARD: BIOGRAFIA DI ALESSANDRO MANZETTI.
Alessandro Manzetti (aka Caleb Battiago)
Autore di narrativa horror e weird, poesia dark, editor e traduttore. Ha pubblicato, in Italiano e Inglese, col proprio nome e con lo pseudonimo di Caleb Battiago, varie opere di narrativa e poesia, tra le quali due romanzi, Naraka - L'Inferno delle Scimme bianche e Shanti - La Città Santa, vari racconti e raccolte di poesie dark, in formato ebook e paperback, tra le quali Limbus, Weird West Blues, Parigi Sud 5, I Giorni della Gallina Nera, Vessel, Mictlan,Tenderloin Sud 5 (con Gene O'Neill come coautore), Midnight Baby. Tra le opere in lingua inglese ha pubblicato raccolte di racconti, tra le quali The Massacre of the Mermaids, The Shaman, Dark Gates con Paolo Di Orazio come co-autore, Stockholm Syndrome con Stefano Fantelli come coautore, e le raccolte di poesie dark, Venus Intervention ed Eden Underground. Diversi suoi racconti e poesie sono stati pubblicati su magazines e antologie in Italia, Stati Uniti e Inghilterra, tra i quali The Horror Zine, Dark Moon Digest, Devolution Z Magazine, Disturbed Digest, Illumen Magazine, Rhysling Anthology, Bones III Anthology. La sua raccolta di poesie dark Venus Intervention, con Corrine de Winter come co-autrice, ha ricevuto una nomination per il Bram Stoker Awards 2014 e per l'Elgin Award 2015. Sue poesie hanno ricevuto la nomination al Rhysling Awards 2015 e 2016. La sua nuova raccolta di poesie Eden Uderground ha ricevuto una monination per l'Elgin Award 2016, ed è arrivata al ballottaggio preliminare del Bram Stoker Awards 2015 (insieme al racconto 'The Massacre of the Mermaids). Sei dei suoi racconti hanno ottenuto una recommendations da Ellen Datlow per il Best Horror of the Year 2014. Ha tradotto opere di Ramsey Campbell, Richard Laymon, Poppy Z. Brite, Graham Masterton, Gary Braunbeck, Lucy Snyder, Lisa Morton e Gene O'Neill. E' fondatore ed Editor in chief di Independent Legions Publishing, Italian Representative per la Horror Writers Association, curatore della collana K-Noir di Kipple Officina Libraria, e responsabile dei diritti esteri per Cut Up Edizioni. Sito Web:www.alessandromanzetti.net
28 commenti:
Intervista esaustiva e interessante, come al solito. Tocca davvero molti punti e aiuta a capire chi sia questo un autore/operatore del settore che ho già incontrato più volte, da Mezzotints a, più recentemente, Stranimondi. Come sai l'horror lo frequento poco, ma mi fa molto piacere come ha raccontato la Independent Legions come nuova realtà editoriale, non solo italiana.
@ Salomon Xeno
Ho voluto incontrare Manzetti proprio per poter parlare come anche in Italia si riesca a poter lavorare in chiave internazionale.
Grazie per aver commentato per primo questa intervista.
Ottima intervista, esauriente come poche; ormai su internet siamo abituati ad articoli da 1 minuto massimo di lettura. Finalmente sembra che anche in Italia qualcosa si stia muovendo nella giusta direzione... Vorrei un consiglio da te, Nick: se io volessi iniziare a leggere Battiago/Manzetti, da quale ebook (non ho più spazio per il cartaceo) dovrei iniziare?
Ciao e grazie, Simone.
Interessante come sempre. Una frase come "Il lato oscuro dell’uomo (che cerchiamo di tenere sotto controllo, a volte fallendo) crea i più straordinari mostri che si siano mai visti o scritti, quelli che fanno davvero paura, perché possiamo incontrarli davvero, da un momento all’altra, nel nostro semplice (e terribile) quotidiano" è di una attualità tremenda (basta leggere certi articoli sui quotidiani...)
Non sono un appassionato di horror proprio perché sono terrorizzato dall'orrore concreto che si consuma ogni giorno nelle strade, nelle case, nelle vite di persone comuni come noi.
@ Simone A. Peruzzi
Caro Simone, come prima cosa: benvenuto sul blog Nocturnia!
Come avrai notato a me non piacciono gli articoli da 1 minuto, preferisco magari rischiare di essere noioso, ma di dare quante più informazioni possibili, spero poi di riuscire a farlo in maniera il più leggibile e scorrevole possibile, anche se mi rendo conto di non riuscire sempre a farlo.;)
Venendo ora alla tua domanda, io ti consiglierei di cominciare proprio da "Naraka" (che mi sembra sia disponibile anche in formato kollection, "Parigi Sud 5" e "Malanima", ad ogni modo, se lo scrittore ci sta seguendo rigiro ben volentieri anche a lui la tua domanda
Ciao e grazie per essere intervenuto.
@ Ariano Geta
Si è sempre detto che il mostro peggiore è proprio l'essere umano, concetto questo che, per dirne una, per decenni ha fatto la fortuna di un fumetto come Dylan Dog.
Certo se poi si va a leggere di eventi storici come il genocidio di interi popoli: Armeni; ebrei durante la seconda guerra mondiale; Hutu- Tutsi in Ruanda o semplicemente di certi delitti di cronca non si può che confermare questa visione.
Purtroppo per tutti noi.....:(
Grazie Nick, leggo di tanto in tanto il tuo blog (dipende ovviamente dall'argomento), ma è la prima volta che commento. Grazie del consiglio su Manzetti, proverò. Ti chiedo l'ultima cosa: se invece volessi leggere qualche racconto, che collezione dovrei prendere, sempre in ebook?
Ciao e grazie, Simone.
Ciao a tutti, per Simone se è interessato ai racconti, in versione ebook, consiglierei di partire con Delikatessen, come piccolo aperitivo, si tratta di una selezione di racconti a tema cannibalico, alcuni dei quali presentano anche alcuni scenari del mondo Narakiano. Come romanzo, sempre in versione eBook, Naraka l'inferno delle Scimmie bianche, il primo della trilogia, e' quello da cui partire. L'opera in questione ha una forte contaminazione SF, se ti piace, ma l'anima e' horror a tinte pulp.
Per qualsiasi info o approfondimento, sono a disposizione,
Grazie ancora Nick per lo spazio.
@ Simone A. Peruzzi
Mah, se vuoi fiondarti sui racconti ti consiglierei qualcosa su Kiki Leger, magari "Kiki- Sangue a Berlino Brandeburgo" che è uscito in forma autonoma, oppure di provare la raccolta "Tenderloin Sud 5" con 2 racconti di Manzetti e due di Gene O' Neill, così avresti due autori al prezzo di uno.
Ehm ehm, tra un minuto e quarantacinque minuti ci sono anche le vie di mezzo... Scherzi a parte, l'intervista è bellissima e la vitt... l'intervistato stavolta non si è davvero risparmiato.
Il suo giudizio su Henry Miller è praticamente identico al mio... mi è capitato in varie occasioni di scrivere più o meno le stesse cose.
"Il posto nero" me lo ricordo come uno dei primi blog che ho visitato.
Notevole anche l'analisi impietosa e lucidissima della realtà editoriale italiana. Un vero horror reality.
Domani condivido un po' in giro, intanto ti do la buonanotte :)
@ Simone A. Peruzzi
Come vedi anche Manzetti ha raccolto la tua richiesta.
@ Alessandro Manzetti
E' stato un piacere, grazie a te.
@ Ivano Landi
E' vero esistono anche le vie intermedie, ma si vede che non fanno per me; ogni volta che comincio a scrivere un nuovo post o che preparo una nuova intervista mi riprometto di essere il più succinto possibile...i risultati ogni volta mi smentiscono.....si vede che non fa per me la stringatezza.
Riguardo alla situazione editoriale italiana, temo che sia uno specchio della più generale situazione italiana, com'è malata la prima è malata anche la seconda.
@ Alessandro Manzetti Grazie Alessandro della pronta risposta. Il Maestro Altieri è il mio scrittore italiano preferito, quindi che sia stato il tuo mentore è già un buon indice di qualità per me. Proverò con "Delikatessen", che fra l'altro è il titolo di un film geniale (per chi non sapesse).
Grazie e ciao, Simone.
Background "classico" e parti originali, bella cosa.
E fa sempre piacere sentir nominare, per qualsiasi mansione che non sia quella musicale, Paolo Di Orazio.
Ti prego Nick di non essere mai succinto! Adoro gli articoli lunghi e approfonditi e le interviste dense ed esaustive come questa a Manzetti (che ancora non conosco, ma di cui ho appena acquistato "Naraka L'Inferno delle Scimmie Bianche"). Ho letto l'intervista con immenso interesse e anzi, non essendo io per nulla addentro a questo tipo di narrativa, mi fa molto piacere cominciare a sperimentare nuove letture!
Complimentissimi e a presto!
Anche questa intervista me la sono "sgranocchiata" per bene. Interessante, sopratutto per le dinamiche del suo lavoro di autore.
@ occhio sulle espressioni
Vedo che anche tu conosci Paolo Di Orazio. Ricordo di aver sentito il suo nome per la prima volta all'inizio degli anni '90, all'epoca delle riviste a fumetti "Mostri" e Splatter" della Acme, poi per un bel pezzo era sparito dai miei radar, solo da un paio di anni ne sento riparlare. Ignoravo della sua attività nel campo musicale.
Mi sai dire qualcosa in più ?
@ Fumetti di Carta (Orlando Furioso)
Ciao Orlando! E' un piacere risentirti! E' dai tempi del primo "Malpertuis" e di quando commentavamo su "Strategie Evolutive" che non ci si ribeccava.
E' un piacere risentirti! :)
Non credo che riuscirei mai ad essere succinto nemmeno se lo volessi, anzi mi piacciono troppo gli articoli belli corposi, magari risultano più faticosi da scrivere, però alla fine danno più soddisfazione. E sono sempre felice quando mi arriva un lettore come te che mi dice di aver scoperto qualcosa di nuovo grazie ai miei post.
Come diceva qualcuno: per una soddisfazione come questa non c'è prezzo, mi ripaga di tutto.
@ massimiliano riccardi
Forse è una delle interviste più lunghe che abbia mai fatto, quindi, mi dà una doppia soddisfazione vedere che sia stata apprezzata.
Grazie!
@Nick Batterista dei Latte e suoi derivati, insieme ad altri elementi che "hanno fatto strada", apparentemente cinefili e fumettisti, ma che non mi sono mai piaciuti molto, tali Lillo e Greg. E chissà quante altre collaborazioni musicali...
Io però lo tengo "nel cuore" proprio perché tassellino della mia infanzia horroristica (anche se ero già alle scuole medie e quindi estimatore già da anni) proprio con Splatter e Mostri, e soprattutto con i due fenomenali libri Primi delitti e Madre mostro. il secondo mi scioccò parecchio, chissà rileggendolo adesso...
Il seguito della sua carriera anche per me è quasi sconosciuto.
@ occhio sulle espressioni
Ah, ecco, ne avevo sentito parlare di "Latte e i suoi derivati" ma ignoravo che ne avesse fatto parte anche Di Orazio.
In quanto a Lillo e Greg li preferisco come attori che come musicisti . ;)
Laymon è uno di quegli autori che tutti dovrebbero aver letto almeno una volta nella vita, se non altro quel piccolo gioiello de "La Bara", uno dei pochi titoli abbastanza ben distribuiti sinora, che io scoprì qualcosa come un quarto di secolo fa.
Tanto di cappello quindi a Manzetti che, oltre che ad essere uno dei più interessanti nomi dello scenario fantastico italico, ed oltre che ad essere una persona modesta (a quanto vedo qui), è anche una persona dai gusti davvero ottimi. Un caloroso grazie quindi ad Alessandro per voler spendere gran parte dei suoi prossimi mesi a tradurre e a rendere finalmente disponibili quei titoli di cui sopra. So bene quante energie richieda un lavoro di traduzione, avendo avuto modo di farlo anch'io nel mio piccolo alcuni anni fa (nel mio caso erano però solo manuali, per tradurre i quali non serviva un particolare talento, escluso quello di saper vincere la noia) .
@ Obsidian Mirror
La Bara è davvero un romanzo sorprendente, se non altro perché fa entrare in scena la vampira solo nell'ultima pagina, per tutto il romanzo ci si convince che il tutto è solo un delirio nella mente del protagonista e dell'antagonista e poi arriva la sorpresa finale....
Non era facile, decisamente....
Bellissima *_* A parte l'aver annotato molti titoli (Delikatessen su tutti), sono rimasta colpita dalla formazione dell'autore e dalle influenze varie (film, libri/autori) citate (ne condivido molte a livello di "passioni").
Il discorso finale sull'editoria non fa una piega, purtroppo :P
Complimentoni *__*
@ Glò
Il discorso finale sull'editoria non fa davvero una piega, ha semplicemente descritto la realtà! Non resta che lavorare per cambiare le cose tutti noi messi assieme.
Grazie a tutti per i contributi e l'interesse, e a Nick per lo spazio che mi ha riservato. Ho piacere di aggiungere che Nocturnia porta sicuramente fortuna, proprio iei sono state annunciate le nominations per la nuova edizione del Bram Stoker Awards, e la mia raccolta di poesie dark 'Eden Underground' (Crystal Lake Publishing) è riuscita ad arrivare in finale, e ad aggiudicarsi la nomination. La seconda che ricevo a questo prestigioso premio. Un bel messaggio per l'horror Italiano. Un caro saluto a tutti.
@ Alessandro Manzetti
Ne sono molto contento, sia della nomination sia del fatto che dopo Lastrucci, dopo la disegnatrice portoghese Joana Afonso e tanti altri, Nocturnia abbia portato fortuna anche a te.
Che si sparga pure la voce che Nocturnia porta fortuna!
Un caro saluto.
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