Arcani Tour #6 – La Papessa (Guest-Post di Marco Lazzara)

Il blog riparte, diciamo che non è ancora tutto a posto, ma un giorno alla volta si riprende a bloggare.
Si ricomincia con una sorpresa, il primo guest post di Nocturnia.
Come sapete, non amo molto i guest post, però in questo caso faccio volentieri un' eccezione dal momento che l'iniziativa serve a festeggiare -e a presentare - sia pure con un pizzico di ritardo il nuovo blog di Marco Lazzara.
Consideriamo la cosa, come una sorta di capitolo "spurio" del Midnight Club, come un modo per rinsaldare legami, collaborazioni ed amicizie nel web, per contribuire a parlare del nuovo libro di Marco ed anche per divertirci un poco.
Sigla:

-MIDNIGHT CLUB: L'OSPITE INATTESO. - Il CAPITOLO "SPURIO"

"Questo è il Midnight Club!
Benvenuti!
mettetevi comodi e raccontateci la vostra storia.
Questo è il Midnight Club!
Benvenuti!
Sentitevi a casa vostra.
Questo è il Midnight Club!
Benvenuti!
I bambini lasciati incustoditi saranno venduti come schiavi"

Lascio la parola a Marco. Per il prossimo guest post, se ne riparlerà molto più avanti, magari tra qualche anno.

Arcani Tour #6 – La Papessa (Guest-Post di Marco Lazzara) 

L’Arcani Tour è un giro promozionale del mio secondo libro, Arcani, per i blog che decidono di ospitare l’iniziativa. Il blogger che partecipa deve scegliere una carta dei Tarocchi, ognuna delle quali nel mio libro è rappresentata da un racconto, e riceve in cambio da me un guest-post correlato. Nick Parisi (che ringrazio dell’adesione) ha scelto la carta de La Papessa.





La Carta: “La Papessa, conosciuta anche come La Sacerdotessa, rappresenta la conoscenza segreta, da un lato dei misteri della fede, dall’altro di quelli del mondo, in ogni loro forma: il passato, il presente e il futuro, la legge e la scienza.”

Il racconto nel mio libro: Si tratta di Concorso di Bellezza, dove un pubblicitario si deve occupare suo malgrado del Concorso di Miss 2200...



Kasuya Oshiire Yūrei – Il Fantasma di Kasuya


Vi è mai capitato di avvertire l’inquietante sensazione di non essere soli in casa, nonostante sappiate benissimo che oltre a voi non c’è nessun altro? Un brivido che corre lungo la schiena, un’impressione appena afferrata con la coda dell’occhio, rumori repentini che non si sa come interpretare... E non appena si volge la testa, si fa attenzione e se ne cerca la fonte, niente. Tremiti, un aumento della sudorazione, il respiro che si fa teso... Non era niente, ci diciamo per rassicurarci. Continua però a permanere in noi la sensazione che qualcosa, una presenza, in effetti ci sia, nonostante quello che ci dice la nostra parte razionale. Forse alle volte bisognerebbe invece dare
ascolto a quell’altra nostra parte, quella irrazionale, ma al contempo più sensibile e intuitiva, oltre che più antica...
È il 2008 e siamo a Kasuya, Giappone, nella prefettura di Fukuoka, dove il protagonista della nostra storia vive da solo nella sua abitazione (vedi foto).



Da qualche tempo l’uomo ha la sgradevole sensazione che in casa sua stia succedendo qualcosa di molto strano. Capita spesso che dopo aver acquistato alcune cose per la spesa, queste spariscano. Per esempio il cibo nel suo frigorifero sembra essere meno di quanto ricordi. Inizialmente pensa forse di essersi sbagliato, di ricordare male, ma quando comincia ad annotarsi le quantità, si rende conto che il cibo sparisce per davvero. Immaginatevi la situazione: nella vostra casa, dove vi sentite al sicuro, gli oggetti spariscono nel nulla. Quale può essere il vostro primo pensiero? Che qualcuno sia entrato in casa vostra. Eppure non può trattarsi di un ladro, perché la cosa va avanti da parecchio tempo e si tratta sempre di cibo. Ma soprattutto c’è dell’altro, che fino a quel momento non aveva mai ammesso a livello cosciente: ovvero la sensazione che lì in casa sua ci sia qualcuno, una presenza che si mantiene invisibile e che si riesce ad avvertire solo a tarda notte, quando i timori di ognuno di noi vanno a diluirsi nel buio e tutto ci sembra più spaventoso. Passi. Rumori soffocati. Ombre in movimento. A questo punto l’uomo comincia ad avere paura: se è pur vero che siamo nel Terzo Millennio, il timore degli yūrei, i fantasmi della tradizione giapponese, è comunque difficile da sradicare.
Sempre più terrorizzato, l’uomo decide di installare un antifurto con telecamera, di quel tipo che se rileva un’intrusione, manda una foto sul cellulare. Solo allora potrà finalmente sapere se non sta impazzendo o se davvero in casa sua c’è qualcuno. O forse qualcosa. Dopo essere uscito di casa, l’apparecchio si attiva e gli manda una foto. Una volta osservata con attenzione, l’uomo comprende
che i suoi timori erano assolutamente reali. Ma non avrebbe mai immaginato di cosa si sarebbe trattato...
Decide quindi di rivolgersi immediatamente alla polizia. Gli agenti mandati sul luogo trovano che la porta della casa non è stata forzata e che le finestre sono tutte chiuse. Allora entrano e iniziano a perlustrare l’intera abitazione palmo a palmo, finché trovano una stanzetta usata unicamente come sgabuzzino. Aprono l’oshiire, l’armadio a muro, e dentro, nella parte alta, vi trovano stesa su di un materasso, raggomitolata nervosamente sul fianco, una donna.



Si tratta di una senzatetto, Tatsuko Orikawa, che viveva in casa dell’uomo, nascosta nell’armadio, da oltre un anno, dopo esservi riuscita a entrare un giorno che aveva trovato la porta aperta. Quando lui era fuori di casa, lei usciva dal suo nascondiglio per usare la cucina e il bagno. Era ovviamente lei a prendere il cibo dal frigorifero. Alle volte lo faceva di notte, mentre l’uomo dormiva nella propria stanza, illuso dell’inviolabilità della propria dimora. La donna è stata arrestata, mentre il protagonista di questa storia, forse più triste che inquietante, ha dovuto cambiare casa, non riuscendo più ad abitarvi con la stessa serenità di un tempo.
E voi? Siete certi di essere soli in casa? Avete guardato per bene dappertutto? Forse è meglio controllare anche gli armadi, sapete...
Per seguire gli altri post dell’iniziativa, vedi:
http://tinyurl.com/hap3fs3
Link al mio libro:
http://tinyurl.com/zwtwq9j

Adesso è lo Zio Nick che riprende la parola, piaciuto il post?
A presto con I Migliori Libri del 2015!
Nel frattempo: Buon 8 Marzo a tutte le lettrici di Nocturnia e alle loro famiglie

34 commenti:

Ivano Landi ha detto...

Ahahahah! Ebbene sì, ammetto che anche io ho fatto una scoperta anlaoga a quella del giapponese: ho aperto l'armadio e vi ho trovato dei tarli, principali responsabili del diminuire dello spessore dei libri.

P.S. Nick, da adesso ci accomuna anche la coincidenza di avere affidato il nostro primo, e per ora unico, guest post alla penna di Marco Lazzara.

Ariano Geta ha detto...

Riesco a capire l'uomo. Penso che anch'io avrei cambiato casa dopo un'esperienza del genere.

Ivano Landi ha detto...

Pardon. "Tarme" non tarli :P :P :P

Massimiliano Riccardi ha detto...

Marco Lazzara ha tenuto a battesimo molti, è stato il primo guest post del mio blogghetto.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ivano Landi
Avevo supposto che ti riferivi alle tarme e non ai tarli. :P
Ora che ci penso, mi sa che ricordavo male: l'anno scorso era già apparso una sorta di guest post, sto parlando del post recuperato di fra Moretta sul Vampiro di Highgate che se non fosse stato pubblicato su Nocturnia sarebbe scomparso.
Però è vero che Marco Lazzara è diventato un elemento di collegamento tra molti di noi.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
Se per questo io me ne sarei andato già il giorno dopo.
Capisco quella poveraccia della senzatetto, ma poche cose mi spaventanoe mi fanno arrabbiare come la violazione dei miei spazi e della mia privacy.

Nick Parisi. ha detto...

@ massimiliano riccardi
Me lo ricordo, me lo ricordo! Come dicevamo prima, l'ex blogger senza blog è una presenza gradita ed unificante per molti blog!
:)

Marco L. ha detto...

@Ivano: tarme divoratrici di cultura...

@Nick (rif. Ivano): in effetti sul tuo blog era comparso anche un mio racconto in occasione dell'intervista a Cristiana Astori, però non ricordo se prima o dopo.

Marco L. ha detto...

@Ariano e Nick: eh sì, comprensibilissimo, pensate una persona che vive da oltre un anno in casa vostra senza che ne sappiate nulla. Brr!

Marco L. ha detto...

@Massimiliano: con questo sono stato su ben 18 blog diversi.

@Nick (rif. Massimiliano): in effetti un po' mi manca il nomignolo di IlSenzaBlog. :)

Marco L. ha detto...

@Nick: forse sarebbe più comodo per te rispondere ai commenti di ciascuno se avessi il modulo di risposta a tendina.

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco Lazzara
Mi sa che è apparso prima il tuo racconto in occasione dell'intervista a Cristiana, quindi credo che il primato rimanga tuo. ;)

Obsidian M ha detto...

Ciò mi ricorda un recente thriller coreano (questo) dove si narra esattamente la stessa storia. Evidentemente la paura dell'intruso è profondamente radicata in diverse culture. Se solo la gente imparasse a chiudere le porte a chiave....

Marco L. ha detto...

@Obsidian: Beh, è una situazione bella inquietante, non mi stupisce affatto.

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian M.
Credo che sia davvero una paura davvero molto radicata nelle culture orientali, dopotutto loro possiedono un concetto della privacy che è molto più rigido del nostro.
Riguardo al chiudere le porte a chiave, beh...mi raccontava mia nonna che quando era bambina, negli anni immediatamente precedenti alla Seconda Guerra Mondiale, a Licusati, un piccolo paesino del Sud italia dove lei era nata e cresciuta avevano l'abitudine di tenere sempre le porte di casa spalancate.
Vallo a fare adesso....a Licusati come a Napoli, Roma o Milano come in Corea o in Giappone.....non credo che sarebbe tanto salutare....

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco Lazzara
Ribadisco che se fosse successo a me avrei messo in vendita la casa il giorno stesso.

Marco L. ha detto...

@Nick: Quello che dici sulle culture orientali è vero. Viene studiato dall'aptica, la branca della psicologia comportamentale che si occupa dei gesti di contatto. In Oriente sono scoraggiati (esattamente come il manifestare apertamente le proprie emozioni), per cui non mi stupisce il loro maggiore senso della privacy.

AleK ha detto...

Sul tema dell'intruso c'è anche il racconto L'horla di de Maupassant. ^^

In ogni caso ora attendiamo l'adattamento hollywoodiano, dove la senzatetto sarà interpretata tipo da Jennifer Lawrence e finirà con il tipo che si innamora... per via della sua sensibilità e intelligenza però. E dopo averla sposata scoprirà pure che era una ereditiera.

Così il mondo intero tornando a casa aprirà l'armadio sperando di trovarci qualcuno dentro. ^^

Marco L. ha detto...

@AleK: O di finire a Narnia, magari. :)

Marco L. ha detto...

E sul tema dell'intruso c'è anche il racconto di Matheson "Accadde una notte". Anche se è un intruso MOLTO diverso. E forse anche più inquietante.

Nick Parisi. ha detto...

@ AleK
Io mi accontenterei di trovare una come Debbie Rochon che, tra parentesi, prima di fare l'attrice per un certo periodo ha veramente vissuto come clochard a New York:
http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.it/2013/02/intervista-con-l-attrice-debbie-rochon.html

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco Lazzara
Gli intrusi aumentano, suppongo che sia uno dei tanti archetipi del terrore.

Marco L. ha detto...

@Nick
Direi di sì, come ragionavamo prima, la molla psicologica è la violazione del territorio, che fa scattare istinti primordiali. Nel caso di spiriti e fantasmi (ma anche streghe e vampiri), il territorio è la casa, nel caso di demoni (il racconto di Matheson, anche se in realtà non si trattava di demone) è il corpo stesso a venire violato.

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco Lazzara
Un particolare interessante è che in alcune delle versioni della leggenda del Vampiro si dice chiaramente che questi esseri possono entrare in casa solo se vengono invitati.
Questo la dice lunga a proposito della violazione del territorio.

Marco L. ha detto...

Credo si potrebbe fare una riflessione molto interessante su questo discorso dello "sconfinamento".

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco Lazzara
Si, credo proprio di si. Sarebbe un bell'articolo per la tua serie "Ore d'orrore". ;)

AleK ha detto...

Com'è umile Nick, si accontenta proprio di poco... :))))

PS: mi ero perso quell'intervista! ^^

Nick Parisi. ha detto...

@ AleK
Sai com'è, per me la Rochon è la perfezione fatta donna: simpatica, gentile, bella ed intelligente. Inoltre è da apprezzare per il fatto che nella sua vita non si è mai lasciata abbattere dalle disgrazie ma è sempre riuscita a risollevarsi dalle disgrazie.
E poi parliamoci chiaro: è veramente una bellissima donna! :D
P.s
Sono molto orgoglioso di quell'intervista ed ancora oggi Debbie è una delle persone migliori che mi è capitato di incontrare nella mia attività di intervistatore. ^^

Blogghidee - Ximi - ha detto...

Ma come ha fatto a non accorgersene... Che razza di armadio era 70 ante con due bagni ahaha scusami Marco!!! Ihihi
Comunque bella realizzazione d l tuo Arcani Tour :D il mio e' il prossimo vero?

Glò ha detto...

Piuttosto inquietante o.O Credo che la sfera violata dell'intimità sia una delle peggiori cose che possano capitare, però... che pena per la donna -_-
Complimenti a Marco ed evviva l'Arcani Tour ^_^
E bravo Nick per l'eccezione fatta ;)

Nick Parisi. ha detto...

@ Blogghidee- Ximi
Secondo me, dipende dal fatto che in Giappone in casa la gente ci sta ben poco, visto che lavorano alle volte anche venti| ventitre ore al giorno.
Credo proprio che la clochard si fosse imparata bene gli orari del padrone di casa.

Nick Parisi. ha detto...

@ Glò
Si la donna fa veramente pena, alla fine ha pagato un prezzo fin troppo alto per quello che ha fatto.

In quanto all'eccezione, sono molto felice di averla compiuta proprio con Marco!

Marco L. ha detto...

@Ximi
Come si vede dalla figura, un oshiire è abbastanza grande da ospitare una persona, se rannicchiata. E comunque l'uomo usava quella stanza solo come sgabuzzino.
Sì, il prossimo è il tuo. Tra qualche giorno ti mando il post. :)

@Nick (rif. Ximi).
Penso anch'io avesse imparato alla perfezione gli orari di casa.

Marco L. ha detto...

@Glò:
Vedo proprio che quella dell'intruso è un tema che scatena un bel po' di inquietudine...

@Nick (rif. Glò):
E io ne sono stato altrettanto felice! :)

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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