NOTE SUL SURVIVAL BLOG...E SU CHI E' VENUTO DOPO.
Da diversi giorni mi torna alla memoria una battuta di
Antonio Serra.
Incontrai lo sceneggiatore di
Nathan Never nei primi mesi del 1998, lui teneva una conferenza alla Scuola
Comix del Fumetto di Napoli, io assieme ad altri due o tre amici mi ero unito agli studenti di quella Scuola in rappresentanza dei
fanzinari della città partenopea.
Serra, in quell'occasione in cui parlò del suo lavoro di sceneggiatore, quindi di creatore, insistette molto su un concetto in particolare, un concetto che all'epoca abbastanza scherzosamente chiamavamo
Legge di Serra sull' Idea.:
" Se pensi di aver avuto una buona idea, qualcun altro l'avrà avuta prima di te. Se pensi invece di aver avuto un idea geniale allora questo significa che dieci altri l'avranno avuta prima di te !"
Ne consegue, aggiungo io,
che qualsiasi cosa si crei in ambito artistico o letterario non ci si dovrebbe mai avere la presunzione di sostenere di essere stati i primi a fare una cosa del genere, né si dovrebbe dichiarare di aver fatto qualcosa di totalmente innovativo, meno che mai si dovrebbe pubblicizzare il proprio prodotto come qualcosa di originale con la O maiuscola in giro, anzi come il primo effettuato in un dato paese (la nostra Italia in questo caso) perché potrebbe tranquillamente non essere così.
Una premessa così lunga perfino per il mio standard, solo per dire che stiamo per parlare ancora una volta del Survival Blog.
Il
Survival Blog è nato quasi per caso, il 26 Novembre 2010 sul vecchio blog di
Alex McNab Girola, solo che in quel caso ha "contagiato"- si! "Contagiato" è la parola giusta- molti di noi.
Molti di noi (quanti saremo stati? Trenta? Quaranta?) hanno aderito entusiasticamente e hanno scritto storie -sia nei commenti al blog del
Girola, sia all'interno dei propri blog personali- ambientate in quell'Universo narrativo, in cui una pandemia conosciuta come
"la Gialla" ha quasi distrutto ogni residuo di civiltà, salvo i blogger che disperatamente cercano di tenersi in contatto tramite la rete.
Ma sopratutto che cercano di resistere alla pandemia.
E' stato creato materiale che ancora circola in rete, sono stati scritti degli eBook, gratuiti di cui la maggior parte molto belli, se n'è parlato un poco ovunque in rete perfino con concorsi a tema, ci sono stati anche alcuni articoli di giornali che ne hanno parlato.
Tutto alla luce del sole.
Talmente alla luce del sole che non si sono mai nascoste le influenze: il
WORD WAR Z di
Max Brooks tanto per dirne una. Il cinema a tema
Zombie-movie, tanto per dirne un altra.
Influenze non solo mai nascoste, ma anche palesemente dichiarate sin dall'inizio.
Poi un bel giorno...
Poi un bel giorno, a distanza di nemmeno due anni arriva un altro progetto.
A pagamento stavolta, un progetto molto ma molto simile al Survival Blog :
similare per look,struttura, ambientazione e temi e perfino nel titolo.
E sempre nello stesso bel giorno in cui arriva questo secondo progetto, le persone in esso coinvolte, dichiarano più o meno ovunque, che è il primo esperimento che sia mai stato svolto in rete in quest'ambito.
Il primo ...?
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Il libro di Germano è praticamente
un best seller in rete: uno dei libri più scaricati di sempre
Niente male per qualcosa di cui nessuno ha
sentito parlare prima, vero? |
Certo, va riconosciuta ai titolari del progetto in questione, una indubbia capacità nel marketing, una buona dose di conoscenza dei meccanismi pubblicitari, questo bisogna dirlo.
Non si tratta certo di voler piantare per forza una bandierina, nemmeno di fare a gara a chi è più figo, l' ispirazione in teoria è libera.
Ho detto in teoria...e poi come in tutte le cose, c'è modo e modo...
Infatti sin da subito c'è stato chi ha fatto notare le similitudini tra il "nuovo nato" e il precedente Survival Blog, un caso tra tanti è tra i commenti di QUESTO post sul bel sito LEGA NERD, oppure QUI sul blog di Mr .Giobbin (articolo molto lucido e ben scritto, che raccomando a tutti di leggere perché merita davvero).
Mr. Giobbin,in fondo si poneva un unica semplice domanda che qui vado a copiaincollare:
""Il mio grosso, grasso problema è che non trovo da nessuna parte una menzione del Survival Blog- non c'è nel Manifesto, nè nelle altre pagine di The Survival Diaries. E non prendiamoci in giro: il nostro Web è piccolo. Inutile girarci intorno. SB non sarà finito in televisione, ma è piuttosto difficile non inciamparci sopra se si è appassionati del genere zombesco/aspiranti scrittori 2.0.""
L'unico tipo di risposta dato è che non solo non conoscevano niente del Survival Blog ( e per assurdo che sia potrei anche giustificarlo)
ma (ed è questa la parte che non giustifico nè comprendo)
che nessuno è obbligato a conoscere tutto quello che succede sul Web.
Mi dispiace ma non funziona propriamente così...
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Esempio di eBook nato dal S.B.
E ne potrei fare molti altri! |
Non funziona così, perché se vuoi lanciare qualcosa sul mercato vantandoti di esserne stato il primo ad aver fatto o creato quella determinata cosa, credo che la prima azione da compiere sia quella di fare prima di tutto, una ricerca ben ponderata ,
anche sul Web, specialmente per tutelare te stesso. Così almeno sarai sicuro che nessuno potrà un giorno venire a smentirti.
Solo un caso di superficialità, magari. Però la cosa poteva essere gestita meglio .
Secondo aspetto, una volta che ti viene fatta notare da più fonti-quindi non da uno, non da due persone ma da più testimoni credibili , e non parlo di scrittori ma di semplici lettori, allora come minimo cambi la tua linea d’azione non ti presenti più come un innovatore (ma innovatore de che? ) citi il passato, semmai cercando di far passare quelli che ritieni siano i tuoi miglioramenti rispetto al passato medesimo, ma non continui a far finta di niente.
Cerchi comunque di dimostrare la tua buona fede.
Perchè vedete, io sono un eterno idealista, mi piacerebbe poter aver fiducia, vorrei credere sempre che ci sia la buona fede ovunque nel mondo. Perché a me non interessa fare polemiche, né voglio offendere nessuno. A me interessa "capire" le cose, ma Mr. Giobbin ha ragione: il mondo della rete in Italia, il nostro Web è piccolo, alla fine si sa tutto di tutti, specialmente se sei fan del genere pandemia\ survivalist non fai fatica a trovare tracce del Survival Blog sparse un poco ovunque.
Badate bene, a questo punto del mio ragionamento, sempre per correttezza devo ammettere che il testo del nuovo progetto in questione non l'ho ancora letto, quindi è giusto che lasci la parola a chi, come
Narratore quel libro lo ha letto e lo ha
RECENSITO.
E devo dire, dopo aver letto l'articolo di Narratore, che anche io ho la stessa sensazione che ha avuto lui.
Terzo aspetto da considerare: e di questo aspetto ne parlano sia
ALEX che il
MANA.
Scrive il
Mana:
""Non ha contribuito a placare gli animi, io credo, il fatto che i titolari del nuovo progetto, oltre a non dare il credito al Survival Blog per essere arrivato prima (sostengono semplicemente di non esserne stati a conoscenza), abbiano anche attuato una politica meno che urbana nel gestire quei commenti e quelle recensioni che segnalavano le affinità col Survival Blog.""
Usando citazioni decontestualizzate, articoli che criticavano pesantemente i Survival Diaries come derivativi e inferiori al Survival Blog sono stati trasformati in stringati ma entusiastici apprezzamenti**.
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Eccone un altro: anche questo molto bello ! |
Davide ,come sempre esprime i suoi concetti con garbo, però, come fa del resto anche Alex, pone l'accento su un particolare di non poco conto.
E questa è un'altra cosa di tutta al faccenda che mi lascia perplesso: che bisogno ci sarebbe di cancellare dei commenti; non sarebbe bastato rispondere adducendo le proprie ragioni?
E filtrare gli articoli poi ?
Niente di illegale, però cosa dovrebbero pensare gli autori di quei commenti o di quelle recensioni?
Cosa dovrei pensare io che sono stato uno dei partecipanti al
Survival Blog - non certo uno dei migliori, ma indubbiamente c'ero anche io- che sono un appassionato del genere
Zombi al punto da aver divorato i libri di
Manel Loureiro, che conosco a memoria i film di
Romero e che magari avrei anche potuto pensare di leggere qualcosa del nuovo progetto ?
Secondo voi invece, io personalmente lo leggerò adesso?
Non sto invitando gli altri a non leggere il libro, non parlo nemmeno di boicottaggio, non è nella mia natura e in più io non amo le polemiche.
Sto parlando di me!
A me piacerebbe poter parlare sul mio Blog di libri, di film di cose che mi sono piaciute e mi costa oggi parlare di ben altro.
Oggi sto solo parlando dei miei dubbi, delle mie sensazioni.
Non è questo il mondo del Web che mi piace. Non è questo nemmeno il mondo della narrativa che vorrei vedere, non è quello in cui voglio vivere ed operare.
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Questo è quello di Gianluca.
Anche di questo nessuno ne ha sentito
parlare? |
Sarebbero bastati dei comportamenti diversi e magari, io non avrei avuto questi dubbi.
E come me forse anche altre persone.
C'è adesso l'ultima questione, e per questo ritorno alle parole del
Mana:
""Di fatto, nell’usare un’idea altrui senza dare il credito minimo – non parliamo di soldi o visibilità, ma di una semplice nota, un ringraziamento, un cenno del capo – si mina il meccanismo del credito.
Si giustifica quella famosa paura di esporsi con nuovi progetti, il classico precetto di non divulgare le proprie idee per paura che qualcuno le rubi.
I progetti si riducono, le idee non circolano.
Il meccanismo si inceppa.
Una sciocchezza come la macchina promozionale dei Survival Diaries rende tutti noi un po’ più poveri – riduce le nostre opzioni, ci rende un po’ più diffidenti, ammazza un po’ la collaborazione online.
Il backlash investe naturalmente anche chi ha trovato strumentale ispirarsi al lavoro altrui e non dargli un segno di considerazione.
È probabile che per un certo tempo goda di un buon successo, ma alla lunga il meccanismo non può reggere – la rete ha una memoria lunga, le opinioni negative rimangono, la fama di essere persone meno che scrupolose tronca drasticamente la possibilità di collaborazioni.
La mancanza di sangue nuovo porta alla stagnazione.
Quindi, la domanda finale è – ne valeva la pena?""
Me lo sto chiedendo anche io.
E la risposta, mentre continuo a chiedere una maggiore "chiarezza" in proposito, almeno fino ad ora non mi sta piacendo per niente.