TALKING ABOUT RAMSEY CAMPBELL

Avvertenza: nella giornata di venerdì il blog potrebbe rimanere offline a causa di alcuni lavori, quindi ci saranno alcuni ritardi nella programmazione dei post. Intanto fedele alla tradizione di Nocturnia, anche questo mese vi propongo un incontro\chiacchierata dei miei. L'intervistato stavolta sarà uno dei pilastri mondiali dell'horror letterario: il britannico Ramsey Campbell.
L'intervista- un po diversa dal solito- uscirà la settimana prossima, nel frattempo, fedeli alla linea, ecco una piccola "scheda" sullo scrittore.



Ramsey Campbell: un maestro nel suo regno.
Ramsey Campbell nasce a Liverpool  nel 1946, i suoi primi anni purtroppo non sono molto facili segnati come sono dalla separazione dei genitori (che per anni vivranno come "separati in casa" ) e dalla crescente schizofrenia della madre, non a caso in seguito una volta diventato scrittore, Campbell  inventerà più di una volta personaggi schizofrenici all'interno delle proprie storie.


A segnare per sempre il destino del giovane Campbell sarà l'incontro con la narrativa weird, in particolare la narrativa dello scrittore H.P. Lovecraft . 
L'anno è pressappoco il 1957 e Campbell non ha nemmeno 12 anni e pur essendo già a modo suo un appassionato, le opere di Lovecraft, i suoi Miti di Cthulhu popolati da creature più antiche dell'umanità, da geometrie non euclidee, e da pseudobiblia come il Necronomicon quasi gli esplodono addosso.

Alcuni anni dopo Campbell proporrà le sue prime storie proprio
alla Arkham House, l'editore americano che si occupa di mantenere vivo il ricordo di Lovecraft; a dirigere la Arkham
c'è August Derleth,  scrittore lui stesso sebbene non eccelso e vecchio amico ed allievo di Lovecraft.
Derleth, che nel corso degli anni si è dimostrato migliore come talent scout che come artista, incoraggia molto il giovane inglese: nel 1964 ne pubblica anche la prima raccolta dal titolo The Inhabitant of the Lake and Less Welcome Tenants.
Inoltre, dal momento che nella fase iniziale l'autore britannico utilizza la geografia lovecraftiana senza conoscerla bene Derleth suggerisce a Campbell di utilizzare location 
prettamente inglesi nelle sue storie proprio per evitare inesattezze: questa intuizione permetterà al pubblico britannico di conoscere e apprezzare meglio le doti letterarie dello scrittore di Liverpool.
Nascono così la Severn Valley con la fittizia città di Brichester, vero e proprio contraltare europeo del New England lovecraftiano, nascono anche nuove entità come Gla'aki che arricchiscono il già nutrito Pantheon dei Grandi Antichi.


In seguito però già con la seconda raccolta Demons by Daylight (scritto nel 1968 ma pubblicato 5 anni dopo ) lo scrittore, pur rimanendo come lettore sempre legato come lettore alle tematiche di Lovecraft , comincia a separarsene come autore e a tentare una sua strada personale.
Altri scrittori come Nabokov e Fritz Leiber, sono stati nel frattempo scoperti durante il cammino. In più Campbell si rende conto che nessuno potrà mai ricreare completamente le atmosfere letterarie del suo primo idolo.
Anche per questo gli anni dal 1971 al 1975 sono anni di profondi ripensamenti, anche di dubbi: l'uomo lascia il lavoro per tentare la strada della scrittura a tempo pieno, ma il suo agente dell'epoca lo avverte che il mercato della narrativa horror non ha sbocchi e che sarebbe preferibile dedicarsi alla più remunerativa science fiction (altri tempi....)

Oltre alla science fiction Campbell in questo periodo riprende in mano, concludendoli alcuni racconti incompiuti di Solomon Kane, lo spadaccino puritano inventato da Robert Howard.
Ma si tratta di racconti, e nemmeno molti, perché Ramsey Campbell in quegli anni, come dichiarerà lui stesso più volte sente di non aver ancora trovato la sua direzione.

La svolta arriva solo nel 1976 con un romanzo dal titolo inquietante. 
The Doll Who Ate His Mother ( tradotto da noi come La Bambola che Divorò sua Madre da Mondadori  a più riprese, l'ultima nel 1992 ) è tuttora considerato uno dei capolavori dell'autore inglese ed è una cupa storia di cannibalismo urbano che rinsalda il rapporto dello scrittore con la natia Liverpool, vera e propria coprotagonista della storia.
The Doll Who Ate His Mother rende il nome di Ramsey Campbell acclamato da colleghi come Fritz Leiber, dalla critica -tra gli altri  ST Joshi l'esperto di letteratura horror per eccellenza -  e dai lettori.
Da questo momento in poi Campbell  verrà definito come "Britain's most respected living horror writer" ( definizione non mia ma della Oxford Companion to English Literature)   

Ramsey Campbell in compagnia di Stephen Jones, il re delle antologie inglesi

A ruota seguono altri capolavori, come il Thriller soprannaturale The Face That Must Die  (narrato dal punto di vista del serial killer ) scritto per la prima volta nel 1979, ma anch'esso rivisto più volte, il romanzo del 1991 The Hungry Moon ( 1986 da noi tradotto nel 1991 da Mystbooks Mondadori col titolo di Luna Affamata   e la raccolta Alone With The Horrors  (1993) che raccoglie il meglio dei suo racconti brevi.


Importante anche il rapporto col Cinema, rapporto che si muove da entrambi i lati del binario: da un lato lo scrittore effettua (bene ) alcune novellizzazioni di film gotici, dall'altro il talentuoso regista spagnolo Jaime Balaguerò trasforma in pellicola - sia pure con alcune variazioni - il romanzo The Nameless ( in Spagna col titolo di Los Sin Nombre, da noi invece ha circolato come La Setta ) nel 1999. Il film ottiene un buon successo di pubblico e critica vincendo il Melies d'Oro al Fantafestival di Gérardmer in Francia.


Ramsey Campbell non si è più fermato, la sua carriera continua tra romanzi e racconti  (peccato che da noi siano anni che non viene tradotto niente di suo )  il suo è un horror a metà strada tra lo psicologico e il soprannaturale, importante è anche la sua attività di antologista, cito tra le tante la raccolta New Tales of The Cthulhu Mitos ( 1980- tradotta però da Fanucci come Orrore a Crouch End dal racconto omonimo di Stephen King ivi contenuto nella raccolta ) e la serie di antologie Best New Horror curate assieme a Stephen Jones, praticamente il corrispettivo inglese delle antologie statunitensi annuali del "Meglio dell'Horror" ( alcune delle antologie Best New Horror sono arrivate anche in Italia grazie alle vecchie Edizioni Nord ). 


 In patria, e più in generale nei paesi anglofoni, la fama di Ramsey Campbell è ormai talmente affermata da essere stato nominato presidente a vita della British Fantasy Society
numerosi sono i premi a lui assegnatigli come il Bram Stoker
per l'horror, il British Fantasy Award e anche il Word Fantasy
Award, qualsiasi antologia del meglio dell' Horror e del Weird vi capiterà mai di leggere troverete un suo racconto, ma io come lettore ed appassionato preferisco ricordare di più le sue frequenti prese di posizione contro ogni tipo di censura in letteratura.

Ci sarebbe molto altro da dire sul conto dello scrittore, ma forse la migliore definizione su Campbell, la dà lui stesso ogni volta che si presenta a un reading o a un incontro con i lettori:
" Mi chiamo Ramsey Campbell e scrivo storie Horror".

Al più presto vi presenterò l'intervista.
Stay Tuned

25 commenti:

Loredana Gasparri ha detto...

Ramsey Campbell! Di lui lessi Antiche immagini, diversi anni fa. Mi ricordo che non mi aveva lasciato una grande impressione, ma poco tempo fa, per la mia #svoltahorror, mi e' ritornato in mente ed e' sul mio tavolino da un po'. Grazie di questa presentazione...

Nick Parisi. ha detto...

@ Loredana Gasparri
È una cosa normale. Ti confesso volentieri che quando avevo 20 molti, non tutti ma molti sicuramente si, mi lasciavano freddino. Con questo non vuol dire che non mi piacessero ma sicuramente apprezzavo un altro modo di scrivere mentre Campbell era troppo psicologico per i miei gusti dell' epoca. Rileggendo i gli stessi racconti adesso ammetto di star scoprendo particolari che prima mi erano sfuggiti. Non sono cambiate le storie, sono cambiato io.
Forse 20 anni fa non era per me il momento giusto per leggere Campbell.
Probabilmente sarà la tua stessa identica situazione.
Ciao.

Argonauta Xeno ha detto...

Questa volta non posso dire di non aver letto nulla di suo, perché di Solomon Kane ho letto tutti i racconti! Scopro infatti che la mia edizione contiene la versione Campbell (e non, per esempio, quella di altri prosecutori). Non mi sono accorto di nulla, naturalmente. Ora sono curioso di leggere qualcosa di totalmente suo.

Nick Parisi. ha detto...

@ Salomon Xeno
Tra parentesi, credo che Campbell abbia scritto anche la novellizzazione del recente film su Solomon Kane, però dato che il film in sè stesso era francamente orriduccio può essere che abbia rimosso la cosa.

Argonauta Xeno ha detto...

Hai ragione, l'ha scritta! Potrebbe proprio essere interessante vedere come lega la storia del film ai racconti! Potrebbe essere la prima novelization che leggo. (Il film, nonostante i difetti, a me era piaciuto!)

Massimo Citi ha detto...

Purtroppo lo conosco meno di quanto sarebbe giusto, al massimo qualche racconto, comunque debitatamente apprezzato. Aspetto con curiosità la tua intervista. Ottimo lavoro, comunque, che opziono senz'altro per una futura uscita sul sito di LN (se sei d'accordo).

Boh non so mah ha detto...

Anche io come massimo ho letto solo qualche racconto, quindi ben venga la sua conoscenza!

Nick Parisi. ha detto...

@Salomon
Del film avevo apprezzato alcune cose tipo le interpretazioni di James Purefoy e Alice Krige....purtroppo però ci sono state le solite imprecisioni ammerregane, ad esempio il piccolo fastidioso particolare dei medaglioni con dentro le foto, roba che nel XVI secolo non sarebbe nemmeno dovuta esistere.
A proposito sai che all' inizio per il ruolo di Solokon Kane si era pensato a Christopher Lambert?

Nick Parisi. ha detto...

@ MaxCiti
Se l' intervista ti piacerà una volta pubblicata io non avrei alcun problema a passartela, quindi per me luce verde. Per correttezza comunque avviso anche Campbell.

Nick Parisi. ha detto...

@ Eddy
C' è stato un periodo una quindicina di anni fa in cui Mondadori, Fanucci Newton e Nord pubblicavano tante antologie americane e inglesi quindi era facile trovare i racconti di Campbell in circolazione. Per questo molti in Italia lo conoscono più per i racconti che per i suoi romanzi.

Argonauta Xeno ha detto...

Christopher Lambert? :O

Nick Parisi. ha detto...

@ Salomon Xeno
Già : Christopher Lambert!
A quanto pare il progetto del film su Solomon Kane è abbastanza vecchiotto, praticamente se ne è cominciato a parlare già dal 2000 solo che poi, di anno in anno la produzione veniva sempre più rimandataritardata (un po come è successo per il fantomatico film su Red Sonja che avrebbe dovuto dirigere Robert Rodriguez ed interpretare Rose MacGowan)
Comunque all' inizio si era auto-proposto
Lambert per il ruolo diKane

Marco L. ha detto...

Io a casa ho un racconto di Campbell "I diritti d'autore sono scaduti" nell'unica pubblicazione italiana:
http://www.fantascienza.com/catalogo/volumi/NILF108690/terrore/
Questo libro contiene anche un racconto di Robert Bloch "Gli Iugoslavi", anch'esso nella sua unica pubblicazione italiana.

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco Lazzara
Ce l' ho anche io a casa....era una delle antologie della inglese Robinson Publishing nella collana i Mammoth e poi tradotte nel nostro paese da Newton- Compton.
Era una delle migliori di quella serie. Comunque in tutte c' era almeno un racconto di Bloch ( e gli Jugoslavi è bellissimo) uno di Campbell e uno di Hugh B. Cave. La filosofia del curatore Stephen Jones era, per l' appunto, quella di alternare racconti di grandi maestri a racconti scritti per l' occasione. Se ne trovi altre in giro te le consiglio....in particolare quella sui Vampiri e quella sui Lupi Mannari.

Marco L. ha detto...

Le ho lette tutte, anche quelle su Dracula, Frankenstein, le streghe, le mummie, gli zombie... davvero bellissime le antologie Mammoth.
La migliore secondo me è quella sui vampiri. Ce l'ho ancora in mente il racconto "Quel vampiro di Lovecraft" di Bloch, che ha ispirato un racconto che ho da poco pubblicato.

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco Lazzara
Anche per me la migliore di tutte rimane quella sui Vampiri mentre invece mi ha deluso un po l' antologia sugli Zombie.
Peccato che la Newton non abbia continuato a proporle
Dovrò leggerlo prima o poi quel tuo racconto.;)

Pirkaf ha detto...

E' un autore che ho adocchiato da un po', ma La Bambola Che Divorò Sua Madre e' dannatamente difficile comprarlo a prezzi ragionevoli, mi riferisco ovviamente alle librerie online, nella mia citta' di opere di Campbell manco l' ombra.

Nick Parisi. ha detto...

@ pirkaf
Hai ragione. Purtroppo molti autori, Campbell compreso sono anni che non vengono ristampati o tradotti nel nostro paese. Adesso pare che la Mondadori sia intenzionata a recuperare qualcosa ma ancora non si sa cosa.
Ti svelo un retroscena: quando ho contattato Ramsey Campbell, lui mi ha chiesto cosa io avessi letto di suo. Gli ho dovuto dire che avevo letto molti racconti e Il Volto che Divorò sua Madre ma che, purtroppo, erano anni che di suo non veniva tradotto niente. Insomma, mi è sembrato un po deluso da questa mancanza di traduzioni.
P.s
Benvenuto su Nocturnia.

Unknown ha detto...

un'altra chicca dello zio nick! Grande!

Nick Parisi. ha detto...

@ Donata Ginevra
Grazie nipotuzza.

Marco L. ha detto...

Concordo con te sull'antologia sugli zombie: era un po' deludente... Però erano fatte bene, bisogna riconoscerglielo alla Newton.
Mi farebbe davvero piacere se un giorno leggessi quel mio racconto... è ispirato a "Quel Vampiro di Lovecraft" e in fondo è una continuazione de "Gli Iugoslavi".
Si trova nel mio primo libro, che ho appena pubblicato:
https://plus.google.com/u/0/photos/102810293123229452162/albums/5929127485615621153/5942905633166458050?pid=5942905633166458050&oid=102810293123229452162
e s'intitola "A Casa di Robert Bloch".
E' già uscito in formato e-book, ma direi che ormai è anche già disponibile in cartaceo.
Alla prossima luna piena!

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco Lazzara
Grazie del link, appena ho un attimo di tempo corro a dargli un occhiata.

angie ginev ha detto...

Altro che io, sei ma tu bravissimo, cambi grafica al blog... i tuoi articoli sono sempre più interessanti...sono felice, avevo ragione io....
Un abbraccio Angie
P.S. Perdonami se la mia è ormai una presenza rarefatta.... mia mamma con lentezza sta guarendo...sei l'unico che non dimentico e che non mi ha dimenticata, insieme a pochi altri, ma tranquillo pubblicherò sempre qualcosa, nessun progetto particolare per il mio blog....fino all'anno nuovo...

Nick Parisi. ha detto...

@ Angie
Non ti devi preoccupare, e nemmeno scusare: la presenza o meno sul mio blog è una cosa secondaria. Pensa a tua madre (a proposito: tutti i miei pensieri vanno a lei e a te)
Che tanto i tuoi amici non scappano.

angie ginev ha detto...

Grazie Nick, lo so, ed appena potrò materializzeremo ciò che avevo promesso a suo tempo, il premio mi è rimasto in sospeso, ma se tutto andrà per il meglio tra dicembre e gennaio magari dopo le feste di Natale...
Un abbraccio e mi raccomando continua così....
Angie

Ricordando il passato

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