Qualche settimana fa, mentre parlavo delle prime interviste del 2014 preannunciavo la presenza di uno scrittore americano e di un disegnatore italiano, sulla cui identità, volevo mantenere il riserbo, ricordate?
E' arrivato il momento di svelare almeno uno dei due nomi coinvolti.
Sono orgoglioso di preannunciarvi che, tra pochi giorni Nocturnia pubblicherà un intervista con Allen Steele, uno dei massimi scrittori americani contemporanei di fantascienza.
Magari voi sarete stufi ormai delle mie interviste, ma per me è motivo d'orgoglio avere ospiti così importanti.
Questo è un gran risultato per un blog piccolo ed indipendente come il mio.
Adesso, com'è tradizione ecco a voi una piccola scheda sull'intervistato.
Allen Mulherin Steele Jr è originario del sud degli Stati Uniti, è infatti nato a Nashville nel 1958, anche se in seguito si trasferisce per motivi di studio nel New England, possiamo comunque dire che la fantascienza fa subito capolino nella sua vita: durante gli anni della scuola Steele si fa spesso notare nel circuito dei Club del fandom specializzato ( nonché come appassionato giocatore di Dungeons & Dragons, ma questa è un altra storia ). Logico quindi che presto accarezzi l'idea di oltrepassare la barricata cominciando a scrivere lui stesso.
L'occasione arriva nel 1988 quando, dopo diversi anni passati a lavorare come giornalista, Allen Steele comincia a pubblicare i suoi primi racconti.
L'esperienza si rivela così soddisfacente che nel 1989 arriva anche il primo romanzo: Orbital Decay.
Tradotto da noi da UraniaMondadori (numero 1386) col titolo di Orbita Olympus, il romanzo dà il via alla prima delle due serie per cui l'autore diventa famoso, quello dello Spazio Vicino ( o Near -Space nella versione originale), una sorta di lunga sequenza, o di Storia Futura, se preferite, che descrive l'esplorazione e la conquista della porzione di Spazio a noi più vicina.
Già, perché quella di Steele è una fantascienza in cui l'elemento tecnologico e quello umano si fondono in maniera credibile, in cui l'elemento scientifico è accuratamente descritto senza mai risultare noioso.
L'autore infatti utilizza un linguaggio semplice ed alla portata di tutti dimostrandosi bravissimo anche nella caratterizzazione dei personaggi: niente superuomini, ma semplicemente uomini e donne normali che presentano gli stessi pregi e gli stessi difetti del comune uomo della strada, uomini e donne,magari in fuga da regimi dittatoriali in cerca di una libertà che ormai solo lo Spazio può garantire, ma che essenzialmente rimangono persone comuni.
Non a caso, molti tra esperti e semplici lettori, hanno ribattezzato la serie del Near Space anche col sottotitolo di Rude Astronauts Serie
A Steele non interessa il misticismo tanto caro a diversi suoi colleghi, nemmeno si cura di descrizioni filosofofiche. Semmai utilizza un solido background tecnico e ivi vi traspone una altrettanto solida conoscenza della Storia- americana in primis - Senza considerare concetti come Libertà, Fuga dalla Tirannia e Possibilità per ognuno di poter disporre di una seconda occasione. Concetti questi molto americani, ma immediatamente comprensibili in ogni parte del globo terracqueo.
Con Orbita Olympus e con romanzi successivi come 2049, Contea di Clarke ( Clarke County, Space - 1990, tradotto su Urania 1321) e L'Ultimo pdi William Tucker (A King of Infinite Space - 1997, tradotto su Urania 1343) lo scrittore americano entra di diritto in quel ristretto numero di autori che a cavallo tra gli anni 80s e 90s rilanciano la fantascienza tecnologica (o Hard Science Fiction come la definiscono gli americani) e la Space Opera.
La serie del Near Space alla fine risulterà costituita da 5 romanzi maggiori, alcuni romanzi collegati e tutta una serie di racconti singoli o raccolti in diverse antologie.
In particolare saranno i racconti e i romanzi brevia far vincere per ben tre volte il Premio Hugo ad Allen Steele, segnale questo di un continuo gradimento da parte dei lettori.
Nel corso degli anni lo scrittore si specializza anche nel genere della Storia Alternativa, romanzi in cui l'esplorazione spaziale parte in genere molto prima rispetto alla storia ufficiale, ma sarà un altro ciclo di Hard Science Fiction a trasformarsi nel maggior successo internazionale dell'artista di Nashville.
La serie in questione risponde al nome di Coyote. Tutto comincia come una trilogia ma immediatamente si trasforma in un ciclo che, al momento, conta sette volumi e che promette di di continuare ancora.
Ambientazione di tutta la saga è un sistema stellare scoperto dagli umani, in cui tutti i pianeti e le lune sono state ribattezzati coi nomi della Mitologia dei Nativi Americani: Coyote - l'unico corpo abitabile di quel sistema stellare - è ad esempio, una luna di Orso, un pianeta gigante simile a Saturno.
Tutta la saga racconta la lunga operazione di colonizzazione, espansione, conquista dell'indipendenza e incontri con razze aliene da parte di un gruppo di fuggitivi da una Terra ormai sovrappopolata e soggetta a pericolosi regimi dittatoriali.
La serie è espressione di uno Steele al suo meglio, che dimostra di divertirsi durante la scrittura e vien tradotta con successo in buona parte del mondo. Anche in Italia almeno un paio dei romanzi sono stati pubblicati, benché io da un paio di anni la stia leggendo in lingua originale, con sommo piacere aggiungerei.
Steele si è dimostrato una persona gentilissima ed anche un ottimo affabulatore, presto potrete leggere l'intervista che gli ho fatto.
Nel frattempo, però continuo a mantenere segreta l'identità del disegnatore italiano.
Anche se spero di poterla svelare presto.
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3 ore fa
4 commenti:
Cosa consigli per cominciare a conoscere questo signore? (In italiano, sure!)
@ Eddy
Ti consiglierei allora "La Morte di Capitan Futuro" pubblicato dalla Delos.
Era uno degli autori citati da Paul De Filippo ai Delos Days, fra le attuali correnti della SF. L'ho già sentito da qualche parte ma sono quasi sicuro di non aver ancora letto nulla di suo. Aspetterò l'intervista!
@ Salomon
So che esiste una profonda stima tra i due scrittori.
Riguardo all'intervista dovrai aspettare pochissimo.
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