Ut letto da Cristiana Astori
A " Nocturnian" Guest Post.
“Di nulla doveva essere fatta una copia, di nulla poteva esistere il duplicato... (…) ma quando il quadro venne svelato (…) l'ombra dietro la donna era la mia.”
(da: Ut n.1, di Roi-Barbato, Sergio Bonelli Editore)
In un'epoca come la nostra, che va oltre il postmoderno, leggere Ut è un'esperienza sorprendente, oserei dire un'esperienza antemoderna.
Le storie nate nell'era postmoderna, infatti, attingono a una fitta rete di rimandi e citazioni: la prima cosa che ci viene detta quando ci accostiamo a un libro o a un film, è sempre del tipo “se ti è piaciuto Games of Thrones, oppure Harry Potter, o le storie di zombie e vampiri, o se sei un amante dell'urban fantasy eccetera... allora questa storia ti piacerà.”
Il meccanismo del marketing è sottile: in apparenza ti viene incontro suggerendoti un prodotto che incontra i tuoi gusti, ma a livello subliminale ti impone un'identità costruita a tavolino in base alla moda del momento.
In Ut tutto questo non accade: intanto perché Ut non appartiene a nessun genere, e può essere definito soltanto per quello che non è. Ci troviamo dinanzi a una storia che non può essere raccontata alle presentazioni, né descritta nelle cartelle stampa: l'unico modo per entrare nel mondo di Ut è leggere Ut.
Attraverso le pagine del fumetto si crea infatti quel legame che Stephen King definisce telepatico, tra autore e lettore, i quali finalmente balzano al centro dell'opera e se ne riappropriano, senza alcuna mediazione promozionale.
Per leggere Ut è necessario spogliarsi di tutti i referenti del nostro mondo, persino dalla nostra stessa natura di esseri umani, visto che i personaggi non lo sono.
Il lettore viene catapultato in un mondo nuovo e apocalittico di cui non si conoscono le regole, e i cui personaggi si comportano in modo spiazzante, vanificando i codici di comportamento che pensavamo di aver acquisito.
“Le vie della fame”, il titolo del primo volume, è un po' la metafora della fame del lettore, che spogliato di tutti i suoi punti fermi, è alla ricerca di una conoscenza che gli permetta di orientarsi.
“Raccontami una fiaba e io mi sazierò” dice la bambina a Ut, e in questa dichiarazione si legge la fiducia nel potere della narrazione fantastica che ci guida fin da bambini alla scoperta del mondo.
L'importanza della parola è dunque fondamentale, ed è rispecchiata nell'uso di termini insoliti, come mastaba, astragalo o i nomi arcaici dei personaggi che ci fanno riscoprire il fascino dell'inusuale.
Ciò che è narrato sembra avere maggior consistenza di ciò che accade davvero: oltre all'inquietante fiaba che chiude la storia, uno dei motori dell'albo è la ricerca da parte del misterioso Iranon, del Diario di Hog, che contiene i suoi sogni e dunque la chiave per l'autoconoscenza.
Non è un caso, secondo me, che il protagonista del Diario abbia le sembianze di Umberto Eco, il pensatore per antonomasia che ha posto l'ironia al centro dei suoi scritti, persino come soluzione del suo più celebre romanzo. L'ironia è infatti uno degli aspetti dominanti in Ut: la si avverte nei dialoghi surreali, nelle situazioni stranianti; si configura come arma di distruzione, ma nello stesso tempo di ricostruzione.
Un altro elemento forte su cui si muove la storia è quello dell'istinto. Ut è infatti una creatura primitiva e violenta, ma dall'anima di bambino, un novello Frankenstein che si rapporta al mondo senza secondi fini o mediazioni: l'unico personaggio che indossa una maschera, ma in realtà l'unico che non si nasconde mai.
Questo non è il solo ossimoro di Ut, che, proprio come l'ironia, si snoda attraverso opposti e paradossi.
È la prima volta che Corrado Roi ci regala una storia, e non potrebbe essere una storia diversa: come i suoi disegni viene fuori dal contrasto tra il buio e la luce, il chiaroscuro e le ombre.
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Cristiana Astori ha letto e recensito UT |
I disegni oscuri ed espressionisti di Corrado Roi e gli efficaci dialoghi di Paola Barbato sono la via iniziatica che ci conduce nel profondo, una sorta di alchemica opera al nero che unisce il maschile e il femminile, per rivelare junghianamente il simbolo, in cui Ut si trasforma in Tu... Tu Lettore, il vero protagonista del misterioso Viaggio verso la conoscenza di te stesso.
© Cristiana Astori, marzo 2016
Nota dello Zio Nick: cosa è "Visti da Lontano"?
Ciao gente! Vi debbo una spiegazione, ma come lo
Zio Nick dichiara, giura e spergiura di non amare i guest post e poi in tempi ristretti ne pubblica ben due (il precedente è quello di
Marco Lazzara) ?
Un motivo c'è: come sapete ho sempre cercato di rendere
Nocturnia un punto d'incontro per gli appassionati, un luogo dove si potesse discutere delle cose che a noi piacciono, ma senza le isterie da prime donne, le guerre tra bande, o le polemiche che- purtroppo -in rete sono diventate sempre più diffuse.
Insomma un luogo dove il padrone di casa avesse certo il proprio nome iscritto sul campanello ma dovesse anche l'obbligo di far sentire a proprio agio tutti quanti, indipendentemente da come la sipensasse.
In questi anni sono nate amicizie, collaborazioni e tante altre meraviglie che non sto qui a ripetere ma che hanno fatto progredire
Nocturnia finora.
L'altro giorno è stata proprio una di queste amicizie, la brava
Cristiana Astori a farmi venire un'idea.
Cristiana aveva scritto una articolo su
UT la nuova miniserie
Bonelli, in edicola dal
22 marzo e mi ha proposto di pubblicarla proprio su
Nocturnia, considerandola come sede adatta per il suo post.
Ormai mi conoscete, la cosa ha fatto in modo che il mio unico neurone superstite si risvegliasse, cominciasse a fingere di lavorare e mettesse su qualche idea sulla quale io da gran schiavista quale sono me potessi poi approfittare.
Quindi questo post oltre al piacere di ospitare la grande
Cristiana Astori rappresenta un esperimento, il tentativo di lanciare una nuova rubrica aperiodica nella quale ospitare interventi sulla vita, l'universo e tutto quanto da parte di scrittori professionisti.
Se la cosa piacerà, anche se i
guest post continueranno a rimanere un' eccezione, di tanto in tanto in maniera aperiodica potrei utilizzare questa rubrica per ospitare articoli o recensioni scritte da professionisti del settore.
Anni fa, collaboravo con una blogzine dedicata al mondo della fantascienza) chiamata IFET, qualcuno tra voi se la ricorda? Per quella blogzine creai una rubrica chiamata Visti da Lontano, nella quale ogni volta una persona diversa ( e stiamo parlando di blogger bravissimi ) che non avessero mai letto niente riconducibile alla fantascienza, che non avessero mai nemmeno visto un film, che magari fossero anche pieni di preconcetti in proposito si cimentassero nella visione o nella lettura di un capolavoro del settore.
Bene, vi assicuro che vennero fuori un sacco di gustose e piacevoli sorprese e quella rubrica mi diede moltissime soddisfazioni.
Oggi
IFET ha chiuso i battenti, anzi dal gennaio di quest' anno è completamente
off line, quindi mi riapproprio della mia vecchia rubrica dandole una seconda incarnazione.
Come ogni genitore mi auguro che questa mia creatura riesca presto a camminare con le sue gambe, nel frattempo però diamo un caloroso bentornato, sicuri che non sarà nemmeno l'ultimo a
Cristiana Astori (che ringrazio per il bel regalo che mi ha fatto)
Per chi volesse approfondire:
- Piccola Biografia di Cristiana Astori
-Intervista rilasciata a Nocturnia.
Per le illustrazioni pubblicate nell'articolo © Sergio Bonelli Editore