Un anno fa, settimana più settimana meno, recensivo con soddisfazione l'antologia collettiva Storie dal Domani 2 (QUI) oggi torno sull'argomento e su quella serie di antologie.
Dico serie di antologie perché nell'intenzione del curatore Francesco Verso e della etichetta Future Fiction quello con il titolo Storie dal Domani dovrebbe diventare un appuntamento fisso, a cadenza annuale, che riproponga in un unico volume una selezione delle opere pubblicate dall'editore romano nel corso di una intera annata solare.
Antologie legate tra loro quindi sia da un sottile elemento tematico unificatore ( il tema quest'anno è quello dell' identità) sia dalla volontà di effettuare una sorta di "best of" riepilogativo delle uscite più recenti dell'editore.
Nell'attesa che il sinceramente vostro recuperi finalmente la prima uscita della serie eccoci qui a parlare della più recente Storie dal Domani 3
Il volume è più snello rispetto ai precedenti, segno questo forse di una maggiore esigenza di razionalizzazione e contiene 8 storie tra racconti e porzioni di romanzi.
Corpi Ospiti – Tendai Huchu (Zimbabwe)
Cervello di Maiale – Ekaterina Sedia (Russia)
La Promessa dello Spazio – James Patrick Kelly (U.S.A.)
L’Intera Immensa Sovrastruttura: un’Installazione – Ken MacLeod (UK)
Il Quinto Dragone – Ian McDonald (Irlanda del Nord)
Etere – Zhang Ran (Cina)
L’Eterno Addio – Chen Qiufan (Cina)
L’Imitatore – Fabio Fernandes (Brasile)
Come si vede, anche in questo caso si tratta di una selezione di opere provenienti da tutti gli angoli del globo, però si nota il predominare di due tendenze di scelta, polarizzatrici e tra loro contrastanti: la prima è quella di una giusta attenzione nei confronti della Cina qui presente con due opere, la nazione asiatica ormai da più parti viene indicata come nuova emergente potenza letteraria o comunque nazione da tenere d'occhio per il prossimo futuro e i curatori della Future Fiction questo sembra averlo compreso bene.
D'altro canto, e qui arriva l'altro criterio di scelta, rimane costante l'attenzione nei confronti di quello che è stato finora e che continua ad essere il maggiore mercato al mondo per quanto riguarda la fantascienza e cioè l'area anglo-americana, presente con tre opere provenienti da USA, Inghilterra ed Irlanda del Nord.
Proprio quest'ultima storia, Il Quinto Dragone si rivela essere una delle sorprese più piacevoli del volume. Il Quinto Dragone in realtà è un brano facente parte di un più lungo romanzo di Ian McDonald intitolato Luna : New Moon, storia della colonizzazione commerciale del nostro satellite. Il Quinto Dragone è una delicata storia d'amore tra due donne estremamente diverse tra loro, ma è anche un' opera che parla del conflitto tra i sentimenti e le ambizioni, della lotta tra cinismo e creazione artistica.
McDonald si conferma anche stavolta come un fine narratore, in grado di trovare un buon equilibrio tra il respiro epico della grande letteratura e le vicende più intimiste dei singoli esseri umani.
Ad ogni modo Luna : New Moon dovrebbe essere pubblicato nella sua interezza da Mondadori proprio quest'anno quindi, chi vorrà potrà verificare se il seguito della vicenda manterrà o meno le promesse di questo frammento.
Molto belli anche Corpi Ospiti e L'Imitatore.
Il primo descrive le traversie di alcune persone costrette per vivere a dover letteralmente affittare per soldi i loro corpi e le loro menti a malati, maniaci sessuali o a ricchi in fin di vita desiderosi di poter prolungare la propria esistenza. Uno di questi "lavoratori precari del futuro" incontra quella che potrebbe davvero essere l'occasione della vita, ma per farlo dovrà trovare anche la maniera di sopravvivere.
Ambientato in uno Zimbabwe prossimo venturo e scritto dall'autore locale Tendai Huchu, Corpi Ospiti è un affresco sui rischi delle tecnologie future e, a suo modo, anche una condanna del sempre maggiore dislivello tra minoranze ricche sempre più ricche e maggioranze di poveri sempre più poveri e con sempre minori diritti.
Il secondo invece, cioè L'Imitatore, del brasiliano Fabio Fernandes si dimostra come una tipica allegoria sud-americana e finisce per diventare al contempo sia citazione che omaggio del più sud-americano tra gli scrittori: cioè l'argentino Jorge Luis Borges.
Se siete ammiratori dell'opera di Borges, in questo racconto troverete pane per i vostri denti.
Altro racconto riuscito è il decisamente commovente è La Promessa dello Spazio di J.P. Kelly.
L'autore americano imbastisce una delicata storia incentrata sull'amore e le relazioni umane e sull'impatto della tecnologia nella vita di due amanti. Protagonisti della storia sono una scrittrice di fantascienza e il di lei marito, un astronauta il cui corpo (ma sopratutto la sua mente) risultano compromesse dalla permanenza nello Spazio, rimarrebbe la possibilità di utilizzare i ricordi dell'uomo trapiantati nella simulazione di una intelligenza artificiale.
Ma è legittimo superare determinati limiti sia pure per amore ?
In che misura i ricordi ci possono definire nella nostra umanità?
E sopratutto, cosa può essere definito legittimamente come umano e cosa no?
James Patrick Kelly fa decisamente centro con questa storia che in America ha attirato l'attenzione dei selezionatori delle varie antologie dei migliori racconti pubblicati (tra gli altri è stata selezionata da quel grande curatore che risponde al nome di Gardner Dozois in uno dei suoi Year's Best Science Fiction )
Difficile non arrivare commossi alla fine del racconto, per quanto cinici si possa essere.
Discorso diverso per Cervello di Maiale.
Nato dalla penna della scrittrice di origine moscovita (ma da tempo residente negli USA) Ekaterina Sedia, Cervello di Maiale affronta l'annoso tema della sperimentazione animale vista con gli occhi di Joel un porcellino reso intelligente dagli esperimenti subiti.
Buono spunto anche se tanto classico, classico anche lo sviluppo della vicenda per un finale però, forse decisamente un poco scontato.
Allo stesso modo L’Intera Immensa Sovrastruttura: un’Installazione sia pure nato dalla fantasia di un ottimo autore come Ken MacLeod (uno dei migliori tra quelli attualmente in circolazione) rischia in alcune pagine di trasformarsi in un mero esercizio di stile.
Promossi a pieni voti i due racconti cinesi.
Apparentemente diversissime tra loro ad un primo esame in realtà entrambe le storie, sia pur molto sotto traccia, ne approfittano per effettuare una sottilissima critica sociale.
Dopotutto è sempre stata usanza costante da parte degli scrittori di fantascienza, quella di sfruttare i canoni ed i mezzi del genere per denunciare o per prendere per i fondelli i lati sbagliati della società contemporanea senza rischiare di incappare nelle maglie della censura.
Lo facevano gli autori dell' Est ai tempi dell'Unione Sovietica e della Cortina di Ferro, pare lo abbiano imparato a fare pienamente anche gli scrittori della Cina contemporanea.
Ed è proprio di censura e del controllo della rete e degli altri mezzi di comunicazione che parla Etere, storia dai tratti molto intimistici e nostalgici imperniata sulla nascita di una nuova forma di comunicazione che potrebbe restituire alla gente la libertà ed il piacere della comunicazione umana. Mentre invece L'Eterno Addio sotto le spoglie di una classica vicenda da "Primo Contatto" ( nel sottosuolo terrestre viene scoperta una nuova forma di vita potenzialmente dotata di intelligenza) nasconde una nemmeno troppo, velata critica al sistema delle assicurazioni sanitarie.
Insomma, da qualsiasi latitudine provengano i racconti contenuti in Storie dal Domani 3 sono un ottimo esempio di quello che la fantascienza sa fare meglio.
Cercare di capire il mondo in cui viviamo oggi fingendo di parlare del futuro ma anche parlare di noi uomini e donne del presente facendo finta di raccontare qualcosa di diverso.
Dopotutto, finché ci saranno esseri umani sulla Terra ci saranno sempre storie da raccontare.
AAVV STORIE DAL DOMANI 3
( A cura di Francesco Verso)
Collana Future Fiction
Mincione Edizioni
Pagine: 236
ISBN: 978-1-54998-916-2
Edizione Cartacea: Euro 13,99
Edizione Digitale (F.to Kindle): Euro 4,99.
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1 ora fa
10 commenti:
Una raccolta interessante.
Saluti a presto.
Una raccolta interessante, Nick. Peccato per l'autrice russa, una delle mie letteratura preferite, ma la infilo nel mio ahimé interminabile elenco di cose da leggere... *_*
Leggendo le tue recensioni (fra parentesi, le leggo tutte, anche quando non commento) ho ogni volta la sensazione che la fantascienza, forse più di qualsiasi altro genere, richieda un nucleo di lettori specializzati, che leggano quasi solo quella, per essere divulgata a dovere. Il che la avvicina alla scienza, da cui guarda caso prende metà del nome.
@ Cavaliere oscuro del web
Saluti anche a te.
@ Massimo Citi
Lo so, mi rendo conto.
Dopotutto il tempo è sempre meno, comunque dai mettiamola così: la Ekaterina Sedia pur essendo russa vive e pubblica negli Stati Uniti, mettiamola così. ;)
@ Ivano Landi
Non è proprio così, quello che però accade spesso è che un opera di fantascienza richieda un'attenzione diversa da quella che richiedono molte opere di mainstream.
Sempre molto belle e interessanti le tue recensioni, Nick.
Mi è piaciuto molto, e mi trova completamente d’accordo, anche ciò che hai voluto mettere in evidenza parlando dello scopo principale della migliore narrativa fantascientifica, cioè la sua funzione di denuncia indiretta, velata ma puntuale e pungente, della società in cui vivono gli stessi autori.
Credo che la giusta prospettiva per il lettore che si approccia per la prima volta a questo genere letterario sia questa, dopodiché la fantascienza di qualità, necessariamente, mette in gioco altre funzioni, oltre a quelle di puro intrattenimento, come proporre suggestioni e soprattutto suggerire orientamenti alternativi a determinati problemi. In fondo, credo che il bravo scrittore di fantascienza si ponga anche questo obiettivo: cercare un punto di vista inedito al tema che più lo coinvolge, capace di sovvertire i metodi, e i risultati derivanti da essi, finora perseguiti e raggiunti. Quest’ultima aspirazione, però, forse trova la sua realizzazione solo quando il lettore è perfettamente addentro a certe logiche e, quindi si rivela già in grado di decodificare interamente il messaggio. Chissà…
@ Clementina Daniela Sanguanini
Tu hai centrato completamente il punto.
La fantascienza quando è scritta bene, non è solo intrattenimento, c'è anche quello per carità, non c'è niente di male nell'intrattenimento,anzi....Però la fantascienza scritta bene comporta anche una riflessione continua. Riflessione su tutti gli aspetti del mondo che ci circonda, sulla natura umana e sulle trasformazioni che noi stessi provochiamo con la nostra tecnologia.
Insomma è un genere con tantissime chiavi di lettura e che presenta sempre tanti stimoli.
Grazie davvero per il tuo intervento, grazie di vero cuore.
Corpi Ospiti mi ricorda abbastanza il film Self/less.
@ Marco Lazzara
Non lo conosco.
Link?
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