In altri casi ci affidiamo alla fiducia che ci ispira la reputazione dell'editore stesso.
Quante volte però ad incuriosirci è il titolo stesso del libro in questione?
Per esempio, non si può negare come Lacerazioni sia un titolo decisamente indicato per una raccolta di racconti come questa, dal momento che le storie contenute nel presente volume parlano proprio di "lacerazioni", di ferite del corpo, ma anche dello spirito e della mente.
I racconti di Lacerazioni descrivono ognuno a modo suo, ognuno in una maniera diversa, una scissione dalla realtà,parlano di personaggi che si perdono all'interno di personali ossessioni, uomini e donne che rinunciano alle proprie identità per le motivazioni più varie. Di vere e proprie fratture dalla realtà quotidiana dalla quale i vari interpreti poco alla volta finiscono per allontanarsi.
Si tratta di un perdersi quasi dolce, il più delle volte voluto anzi desiderato dagli stessi protagonisti delle varie vicende.
Non aspettatevi però scenari splatter, o meglio l'aspetto sanguinario non manca ma passa in secondo piano. Quindi se leggerete questo libro dimenticatevi proprio di trovare strade già battute dalla maggior parte degli altri autori, perché c'è un che di intimistico, quasi da filosofia solipsistica contenuto nei vari racconti.
Cominciamo per gradi, però.
Lacerazioni è il titolo di una raccolta contenente 14 racconti pubblicata in Italia sul finire dell'ottobre 2017 dalle Edizioni Hypnos. Tutti i racconti appartengono al cosiddetto genere-non genere weird (cosa s'intenda generalmente e genericamente come weird l'ho affrontato a suo tempo QUI). Autrice dei racconti è la francese Anne-Sylvie Salzman, una delle rappresentanti moderne della solida tradizione del fantastico d'oltralpe. Per essere ancora più precisi possiamo aggiungere che Lacerazioni raccoglie in un solo volume due ben diverse antologie scritte dalla Salzman: nello specifico parliamo di Lamont uscito in Francia nel 2009 e il successivo Vivre Sauvage dans les Villes del 2014. All'interno di queste storie ambientate in diversi paesi, la scrittrice offre la sua personale visione di weird, partendo dagli spunti e dalle ambientazioni classiche del fantastico europeo (ma non solo) finendo sempre con l'affrontare le deviazioni dell'animo umano.
Fascinazioni che l'autrice dimostra di conoscere bene per via del suo lavoro.
Così come dimostra di saperle trasporre bene sulla carta.
In realtà, Anne-Sylvie Salzman è lo pseudonimo, il nickname se preferite, di Anne-Sylvie Homassel una delle più valide traduttrici d'oltralpe. In Francia la Homassel è stata responsabile dell'adattamento dall'inglese di diversi scrittori di genere come Fritz Leiber; Arthur Machen; Thomas Ligotti; Iain M. Banks e Lord Dunsany. Oltre a questo lavora come co-direttrice di un'apprezzata rivista letteraria chiamata Les Visage Vert.
Tutte attività parallele al lavoro di scrittrice.
Lavoro che sta dando evidentemente i suoi frutti visto che, sia pure con tutte le difficoltà che può incontrare un autore non anglofono, il nome di Anne-Sylvie Salzman sta cominciando ad essere conosciuto a livello internazionale.
Nel 2014 infatti la piccola ma prestigiosa casa editrice britannica Tartarus Press pubblica in lingua inglese il volume Darkscapes che raccoglie diversi tra gli scritti della Salzman e, più o meno nello stesso periodo, il suo racconto Fox into Lady viene inserito nell'antologia Year's Best Weird Fiction Vol. 1 (di nuovo QUI)
Internazionalizzazione che prosegue con questo volume tradotto nella nostra lingua.
E' un fantastico decisamente viscerale quello della Salzman \Homassel ma di un viscerale quasi uterino decisamente istintivo, un fantastico in cui la dimensione onirica si fonde spesso con quella della veglia.
Col risultato che spesso risulta difficile separare l'una dall'altra.
E tutti i racconti finiscono coll'avere più punti di contatto tra loro.
Ci sono infatti ossessioni che ritornano storia dopo storia: più di una volta vengono affrontate le paure di una degenerazione mostruose della maternità; in certe altre i personaggi subiscono la fascinazione di parti ben definite del corpo umano, come gli occhi (veri, finti, giganti ) come nei due racconti Memorie dell'Occhio e La Mano Veggente e qui l'autrice pare voler esorcizzare elementi della propria di storia personale o familiare, ispirandosi alla figura di un proprio antenato che si manteneva costruendo occhi di vetro e che ad un certo punto venne accusato di omicidio.
In altri racconti, come il già citato Fox into Lady che compare anche qua, la Salzman sembra volerci dire come l'umanità non abbia del tutto smarrito la propria dimensione bestiale e ferina.
Basata sulle leggende giapponesi della donna volpe, Fox into Lady è la infatti storia di una mutazione intimamente violenta ma anche descritta in chiave molto surreale.
E non è nemmeno un caso che i racconti della Salzman siano disseminati di animali quali cani e specialmente pecore.
Pecore spesso destinate a fare una brutta fine.
Un poco come quei personaggi che non riescono ad accettare del tutto il loro mutamento.
Ed i protagonisti dei vari racconti, i personaggi "tipo" della Salzman sono praticamente tutti dei mutanti.
Mutanti del corpo, ma sopratutto dello spirito, esseri incapaci di amare o incapaci di accettare e comprendere la quotidianità. Creature desiderose di scoprire una nuova dimensione dell'altrove.Pronti a pagare qualsiasi prezzo pur di trovarla.
O al massimo di scorgerla.
Concetto questo portato ai limiti estremi in racconti come Vivere da Selvaggi in Città, storia di Kim, una ragazza che dopo essersi lasciata alle spalle una comoda vita all'interno della nostra società civile sceglie volontariamente di regredire allo stato selvatico.
Una visione estrema che forse potrà non piacere a tutti i lettori, ma senza dubbio sentita, istintiva e desiderosa di raccontare vicende al di fuori dei soliti schemi.
Raccomandata a quegli appassionati pronti ad assaggiare dei racconti in grado di superare i limiti e gli stereotipi del fantastico e del weird.
Tra qualche giorno vi proporrò una intervista (in italiano ed in inglese) che la scrittrice mi ha rilasciato .
Così potremo continuare questo discorso.
ANNE-SYLVIE SALZMAN
LACERAZIONI
Edizioni HYPNOS,
VERSIONE CARTACEA
Traduzioni: BARBRA BUCCI
& ELENA FURLAN
Pag.230, EURO. 16,90
ISBN 9788896952627
14 commenti:
Adoro i racconti! In lista desideri
Ciao Nick
@ Patricia Moll
Il meglio della narrativa fantastica il più delle volte è venuto fuori proprio dai racconti.
Ciao, buon w.e.
Nick
Ok, Questo l'ho comprato a scatola chiusa lo scorso ottobre a Stranimondi (d'altra parte ho ormai capito che tutto ciò che esce da Hypnos è una sicurezza... inutile stare qui a discutere).
Devo ancora leggerlo, lo ammetto, ma a questo punto non è escluso che "Lacerazioni" possa essere il prossimo titolo a finire sul mio comodino. Mi piacerebbe anzi riuscire a leggerlo prima che esca la tua intervista ma temo che non me ne darai il tempo... ^_^
Wow! Dalla descrizione sembra proprio una meraviglia. Attendo ora di leggere l'intervista ^__^
@ Obsidian M.
Quasi quasi t'invidio per esser riuscito ad andare a Stranimondi 2017, spero di riuscire ad esserci quantomeno quest'anno.
La Hypnos è uno di quegli editori che sta facendo davvero un ottimo lavoro, poche uscite l'anno ma tutte di un certo livello.
@ Ivano Landi
Di solito, arrivati a questo punto scrivo sempre che cercherò di fare il prima possibile a tradurre l'intervista, stavolta -purtroppo- devo ammettere di aver poco tempo, quindi spero di riuscire a farcela quantomeno per la fine della settimana prossima.
Ottimo. Le interviste agli scrittori sono sempre interessanti per me.
@ Ariano Geta
Ottimo!
Grazie davvero, ultimamente temevo che le interviste non interessassero più a nessuno.
Tu che l'hai letto, Fox into lady parla quindi delle kitsune o delle kitsune-mochi?
@ Marco Lazzara
In pratica si, perché è ambientato in Giappone e ed è la storia di Keiko che vive il dramma interiore della trasformazione in donna-volpe, solo che la parola kitsune non viene mai pronunciata durante tutto il racconto.
Mmh no... Le kitsune-mochi sono un'altra cosa: sono le streghe-volpi del folklore giapponese, cioè donne che hanno il potere di controllare le kitsune.
@ Marco Lazzara
Ok, grazie per il chiarimento.
Titolo che cattura subito l'attenzione...Le raccolte di racconti mi piacciono, insomma questo sarà un libro che leggerò sicuramente!
@ Federica R
Ciao Federica, benvenuta su Nocturnia!
Effettivamente il titolo è perfettamente adatto al tipo di racconti contenuti nella raccolta.
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