Sto parlando di un artista che come scrittore è stato uno dei padri del genere splatterpunk, come sceneggiatore ha lavorato a film come A Nightmare on Elm Street 5: The Dream Child ,(1989) ma è anche un grande musicista e che si è anche tolto lo sfizio di comparire come comparsa in un paio di film come il remake de La Notte dei Morti Viventi realizzato da Tom Savini nel 1990 (ne ho scritto a suo tempo QUI)
Diamo quindi il benvenuto al grande Craig Spector.
Spector incontra l'orrore, l'orrore vero sin da piccolo, dato che subisce una grave ustione per colpa di un incidente domestico quando ha solo pochi mesi di vita. La sua passione diventa il perturbante in tutte le sue forme artistiche, all'inizio è il disegno poi con la sua fervida fantasia comincia ad immaginare vere e proprie storie.
Il primo amore rimane però la musica.
Spector nel 1982 si diploma in Professional Music al Berklee College of Music di Boston e frequenta anche l'Atlanta College of Art in Georgia.
Dopo la laurea si trasferisce a New York e -seguendo la classica trafila dei futuri scrittori - svolge diversi lavori, per un certo periodo si mette a lavorare come street messenger, sono quelli anni difficili per la città più famosa al mondo che sta faticosamente venendo fuori da una lunga crisi economica e sociale ed ancora è evidente il degrado urbano.
Girando per la città Spector ha la prima intuizione di quello che diverrà poi uno dei romanzi cardine degli anni '80 s.
Cosa succederebbe se tra gli anfratti più bui della città si aggirasse una creatura soprannaturale?
Cosa accadrebbe se si rinnovasse uno dei mostri più classici di tutta la narrativa horror?
Craig ne parla con un suo conoscente, John Skipp un altro aspirante scrittore.
I due decidono di scrivere la storia assieme.
E' il 1985, nasce sia una delle coppie artistiche più famose di tutti i tempi, il binomio Skipp & Spector sia il romanzo (che sarà pubblicato l'anno dopo) The Light and the End che da più critici verrà considerato come l'inizio vero e proprio delle fortune dello splatterpunk.
The Light and the End è la storia di Rudy Pasko, un giovane punk diventato vampiro che elegge i tunnel della metropolitana newyorkese come suo territorio di caccia, almeno fino a quando un gruppo eterogeneo di persone decide di dargli la caccia.
Nel romanzo (che diventa ben presto un New York Times Bestseller) vengono tracciate alcune caratteristiche che poi diventeranno abituali nelle opere horror: tanto per cominciare Rudy nella sua nuova fase di succhiasangue di comporta in tutto e per tutto come un drogato in crisi d'astinenza.
Inoltre tra i cacciatori non c'è nessun eroe predestinato ma un misto di esponenti della working class cittadina (compreso un artista)
Anni dopo un certo Joss Whedon utilizzerà la figura di Rudy Pasko come ispirazione per la creazione del "suo" vampiro Spike nelle serie Buffy ed Angel.
A quel primo romanzo (che viene anche tradotto in Italia nel 1991 col titolo Maledizione Fatale e poi ristampato come In Fondo al Tunnel prima da Einaudi e più recentemente da Fanucci) ne seguiranno molti altri: The Cleanup", "The Scream", "Dead Lines", "The Bridge" e "Animals"
John Skipp e Craig Spector all'epoca del loro sodalizio letterario |
Anche The Cleanup (1987) viene tradotto nel nostro paese, ad occuparsene è la piccola e sfortunata casa editrice Phoenix fondata da Daniele Brolli che, nel 1995, dà alle stampe il romanzo col titolo de: L'Angelo della Carne
I due si cimentano anche come editors curando due antologie dedicate al regista George Romero, all'interno delle quali diversi scrittori -tra cui Stephen King, Ramsey Campbell; Richard Laymon; Joe Lansdale, Robert McCammon e tantissimi altri- danno la loro versione della zombie outbreak continuandola anche a modo loro, narrata da Romero nella sua serie di film sui morti viventi.
Le due antologie, Book of the Dead del 1989 e Still Dead: Book of the Dead 2 del 1992 si trasformano rapidamente, la prima nel manifesto del movimento splatterpunk (e al tempo stesso anche nel suo apice), la seconda invece nel suo colpo di coda.
Nel nostro paese ci penserà nel 1995 il solito Brolli, stavolta per l'editore Bombiani a proporre Book of the Dead traducendola col titolo Il Libro dei Morti Viventi all'interno della collana I Grandi Tascabili- Gli Squali Bombiani
Edizione Italiana di Book of the Dead |
Nel frattempo che avviene tutto questo il binomio Skipp &Spector è diventato un marchio spendibile anche per l'industria del Cinema, nel 1985 i due si occupano della novelizzation del film Fright Night di Tom Holland con la star Roddy McDowall (da noi il film è conosciuto come Ammazzavampiri) e nel 1989 scrivono la sceneggiatura di A Nightmare on Elm Street 5: The Dream Child (Nightmare 5-Il Mito ) mettendo così le loro idee al servizio della saga horror più rappresentativa degli anni '80 s ed anche del boogeyman per eccellenza, quel Freddy Krueger che da sempre infesta i sogni ( in ogni senso) di tutti i veri horror addicted.
Nel 1990 Clive Barker chiama molti colleghi ed amici artisti a rivestire piccole parti nel suo film Nightbreed ( Cabal in Italia) tra questi ci sono anche Skipp &Spector, i due replicano in altri film, tra cui il già citato Night of the Living Dead di Savini.
Ma sono gli ultimi fuochi, lo splatterpunk è stato un fuoco talmente dirompente che ha finito per bruciare sé stesso, il mercato sta cambiando, i gusti dei lettori anche. Perfino all'interno del sodalizio tra Skipp e Spector qualcosa si è infranto, i due scrittori ritengono di aver detto tutto quello che avevano da dire lavorando insieme e nel 1993 dividono le loro strade.
Entrambi abbracceranno una proficua carriera solista.
Spector in particolare scrive alcuni romanzi di grande interesse: To Bury the Dead arriva nel 2000,
nel 2005 è il turno di Underground ( che, alcuni anni dopo, vincerà in Francia un prestigioso riconoscimento, il Prix Masterton come miglior romanzo horror straniero ) Nel 2010 arriva una terza opera, intitolata Turnaround.
Lo scrittore non dimentica certo gli altri media, nel 1997 il Network ABC incarica lui e Steve Womack di produrre una sceneggiatura per il Tv Movie Volcano: Fire on the Mountain. Nel 2008 invece sarà il solo Spector ad occuparsi del copione di Animals, un lavoro cinematografico tratto dall'omonimo libro scritto a suo tempo dallo stesso scrittore assieme a John Skipp
Spector non rinuncia nemmeno al suo primo amore: la musica e per una decina di anni suona nella rock band degli Smash-Cut, gruppo nel quale hanno militato anche altri scrittori come Preston Sturges, Jr. e Richard Christian Matheson.
In questi ultimi anni Craig Spector ha ridotto la sua attività a causa di pesanti problemi di salute di cui parlerà lui stesso nell'intervista che mi ha rilasciato.
Rimane un' avvertenza, dal momento che l'intervista è davvero molto lunga e dettagliata, perfino in confronto ai miei già abitualmente prolungati standard sto valutando modi alternativi di pubblicarla, ad oggi mi sto orientando a proporre prima la versione originale in lingua inglese e dopo qualche giorno pubblicare la verone tradotta in italiano.
Voi cosa ne pensate?
10 commenti:
Penso che ancora proporrai qualcosa di interessante che ti consiglieri di pubblicare, almeno la versione in italiano , in 2/3 parti.
Cristiana
Se è davvero così lunga, pubblicala in due o tre parti come consigliato anche da Cristiana.
@Cristiana Marzocchi
Adesso vediamo, sicuramente stavolta separerò le versioni, pubblicando in maniera autonoma la versione inglese da quella italiana e poi in base alla lunghezza della traduzione deciderò, di certo -per motivi che saranno chiari leggendo l'intervista- voglio rendere a Craig tutto lo spazio e l'attenzione che merita.
@ Ivano Landi
Sto valutando, è possibile che succeda proprio così. Intanto -purtroppo-visto che il mio tempo libero è sempre di meno credo che questo sarà l'ultimo "Talking About..." per un bel pezzo.
Devo fare delle scelte e me ne dispiace.
Siamo nella stessa barca, allora. Anche il mio blogging per un altro bel po' procederà a scartamento ridotto. Però mi sembra che tu invece ultimamente stia pubblicando a ritmo sostenuto assai.
@ Ivano Landi
Mah!Dipende dai periodi, ci sono settimane veramente pienissime in cui riesco a scrivere solo la sera tardi e singole giornate (come ieri) in cui riesco a recuperare tutto l'arretrato accumulato.
In quanto al caso specifico dei "Talking About....", come sai li avevo reinseriti perché me l'avevate chiesto in parecchi, però continuano ad essere i post di Nocturnia meno seguiti (non parlo solo dei commenti ma anche di lettori e di semplici contatti). Dico questo come semplice constatazione, quindi, pur essendo molto affezionato ai "Talking About..." almeno in questo periodo preferisco investire tempo ed energie -per quanto riguarda il blogging- su qualcosa che almeno riesca a procurarmi -in termini di soddisfazione a livello umano- qualche dialogo in più con i lettori.
I "Talking About" purtroppo non sembra che scaldino i cuori ed ottengano soddisfazioni più di tanto-ripeto lo scrivo come semplice constatazione- quindi ne inserirò uno ogni tanto (come ho fatto ieri con l'amico Craig) ma la norma d'ora in poi sarà la classica bio a fine dell'intervista.
Io ho letto Il Libro dei morti viventi e devo dire che l'edizione italiana è una vera vergogna. Guardati la copertina nell'edizione che ho letto io:
https://www.google.it/search?q=il+libro+dei+morti+viventi+stephen+king&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwi4p5LIpIjaAhUBtBQKHRYvA6MQ_AUICigB&biw=1309&bih=699#imgrc=tx_na8oEVBHPYM:
Sembra un farlocco di Stephen King!
Comunque se proprio così lungo, io ti direi di suddividere il post in due parti (ognuna con la parte della lingua originale).
E spero che il tagliando vada bene!
Buona Pasqua con un pochino d'anticipo! :)
@ Marco Lazzara
Ho visto,ho visto....concordo con te sul fatto che quella cover sia "leggermente" ingannevole, non so quanto sia stata voluta la cosa. Debbo dirti che ( e io da lettore non concordo con questa politica)spesso gli editori italiani mettono il nome del King in prima fila in antologie in cui è solo uno dei tanti partecipanti solo perché è il nome più conosciuto mettendo così in ombra non solo gli altri partecipanti ma anche i curatori. Al'inizio degli anni '90s la Fanucci fece una cosa simile con l'antologia "New Tales of Cthulhu Mythos" di Ramsey Campbell (a cui aveva partecipato il "Re") ne "Orrore a Crouch End" di Stephen King.
Bisogna comunque ammettere che in entrambe le antologie tra i vari racconti quelli di King erano comunque tra i migliori.
Io per fortuna ho comprato l'edizione degli "Squali Bombiani" ed in quella per fortuna le cose sono citate in maniera corretta.
Grazie degli auguri! A prestissimo!
Perdona il mio scetticismo ma un bambino che subisce ustioni a pochi mesi di vita, non può avere collegamenti con la sua professione da adulto e quindi Nightmare 5. Mi sembra una cosa forzata. Il più genio dei geni ha i primi ricordi dopo un anno di vita.
Ad ogni modo ottimo articolo che mi ha fatto conoscere una persona di cui non sapevo nulla!
@ Emanuele Di Giuseppe
Nessun problema,qui vige l'assoluta libertà di pensiero e di parola, aspetta comunque l'intervista (che uscirà dopo Pasqua) lì sarà tutto molto ma molto più chiaro.
Fidati. ;)
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