Una delle maggiori maledizioni per un attore o per un'attrice avviene quando cominciano ad essere associati sempre e solo con le stesse tipologie di ruoli. Certo, tutti gli artisti hanno le loro peculiarità e ci sono attori più bravi in un ruolo rispetto ad un altro, però ci sono ad esempio fior fiori di attori comici che poi risultano crediblissimi anche quando recitano in parti drammatiche. Però, pubblico, registi e produttori (e a volte anche gli stessi attori) molto spesso si dimostrano estremamente pigri e preferiscono non rischiare. Per questo capita sovente che attori identificati con un certo tipo di Cinema raramente finiscano per andare oltre determinati tipi di ruoli o di generi.
Non sempre però.
Le eccezioni avvengono.
E sono molto meno rare di quanto si pensi.
A volte si tratta di piccole parti avvenute all'inizio di una carriera, volte di ruoli recitati quando si era già famosi però queste cose avvengono.
Ed ogni volta quando rivediamo quelle scene è sempre una sorpresa.
E' capitato anche nel Cinema italiano, con attori che anche noi di solito identifichiamo per i loro film brillanti hanno recitato in film
horror;
fantastici o comunque molto vicini a quei generi.
Ecco a voi: gli Insospettabili"
VITTORIO GASSMAN (1922-2000)
Da sempre uno dei più apprezzati e conosciuti attori italiani,
Gassman (o
Gassmann dato che i figli hanno recentemente ripristinato l'antica denominazione del cognome) è considerato uno dei
Quattro Colonnelli della Commedia italiana, gli altri tre ovviamente sono
Alberto Sordi;
Ugo Tognazzi e
Nino Manfredi (anche se molti aggiungono a questa breve lista anche
Monica Vitti e
Marcello Mastroianni che comunque aveva un registro più internazionale rispetto ai suoi colleghi testè citati). Figlio di un ingenere tedesco e di una toscana di religione ebraica debutta come attore teatrale nel
1943 e il Teatro rimarrà sempre il suo grande amore.
Il Cinema almeno all'inizio sarà solo una scelta alimentare, il suo debutto avviene nel
1945 nel film
Incontro con Laura, pellicola poi andata perduta, inizialmente gli offriranno parti da antagonista nei primi film nerorealisti o di eroe in tante pellicole di
Cappa & Spada dopotutto il
phisique du role ce lo aveva tutto.
Poi arriveranno i film comici e cambierà tutto.
Tuttavia proprio all'inizio della sua carriera cinematografica, un piccol, piccolissomo incontro con il Cinema fantastico c'è stato.
Galeotto fu un film del quale non si ricorda quasi nessuno.
Stiamo parlando del misconosciuto Le Avventure di Pinocchio del 1947.
Si tratta del
quarto film interpretato dal grande attore, all'interno di un cast che- a parte poche eccezioni come
Luigi Pavese;
Dante Maggio e l'ex pugile
Erminio Spalla- presenta pochi nomi di rilievo. Sconosciuto era l'attore che interpretava
Geppetto (
Augusto Contardi), poco noto lo stesso regista
Giannetto Guardone.
Per non parlare della maggior parte degli attori interpellati.
Dopotutto l'
Italia stava uscendo da una guerra molto sanguinosa e si stava tentando di ricostruire un poco tutto, compresa l'industria cinematografica.
Proprio per questo non bisogna stupirsi dei tanti binari morti e dei molteplici percorsi intrapresi e abbandonati.
Come per l'appunto questo Le Avventure di Pinocchio.
Che però un suo primato ce l'ha.
Si tratta della prima pellicola nella quale il ruolo del burattino di legno viene interpretato da un bambino (anche se, per tutta una serie di motivi, poi l'attore in erba venne doppiato da una ragazza, nello specifico dalla doppiatrice
Germana Calderini, che all'epoca aveva solo
15 anni).
Gassman non ha poi un grande ruolo,anzi si tratta di una comparsata di pochi minuti, ricordiamoci che si trattava di un attore all'inizio della sua carriera, si fa anche fatica a riconoscerlo, tanto che è truccato.
La sua infatti è la parte del
Pescatore Verde che cattura il burattino e per poco non lo frigge in padella.
Penso che lo stesso attore in quel momento non avrebbe potuto immaginare che pieghe avrebbe preso la sua carriera futura.
ALBERTO SORDI (1920-2003).
Sordi era un altro dei ,già ricordati, quattro "
Colonnelli", tra tutti quello più a suo agio nel tratteggiare i difetti e le piccolezze dell'italiano medio.
Albertone (anche se a quanto pare lui odiava essere chiamato in quel modo) a modo suo era il prototipo di quella generazione uscita dalla guerra e che si era trovata a vivere il
boom economico.
Come molti altri attori comici però
Sordi possedeva una eccezionale vena drammatica, un ottimo spirito critico e quando voleva sapeva essere molto crudele nella sua rappresentazione della società italiana.
E per questo all'inizio degli anni
70s andò molto ma molto vicino ad un appuntamento col Cinema horror.
Il film in questione s'intitola
La Più Bella Serata della Mia Vita venne girato da
Ettore Scola nel
1972.
Avverto già le critiche rumorose degli esperti e dei tanti amici appassionati di Cinema.
La Più Bella Serata della Mia Vita è quasi universalmente considerato un film comico- drammatico (
Wikipedia, ad esempio lo definisce così) e questo in buona sostanza è anche vero, verissimo anzi direi sacrosanto.
Tuttavia all'interno della pellicola i momenti perturbanti, le atmosfere inquietanti non solo non mancano, ma man mano che ci si avvicina al finale diventanto preponderanti.
Tanto per cominciare buona parte della vicenda si svolge all'interno di un antico castello con tanto di impalpabili presenze, non mancano gli incubi, si assiste perfino a visioni disturbanti compresa quella di una forca costruita a bella posta.
La stessa figura di
Alfredo Rossi, il personaggio incarnato da
Sordi, col procedere degli eventi acquista dettagli sempre più sgradevoli e luciferini.
E non solo lui.
Insomma se non siamo in pieno nei territori dell' Orrore sia gotico che psicologico di sicuro stiamo parlando di un film che dimostra di saperne maneggiare perfettamente i vari orpelli.
Tratto da un romanzo dello svizzero
Friedrich Dürrenmatt La Più Bella Serata della Mia Vita racconta di un processo istituito dal proprietario del Castello e dai suoi amici nei confronti di
Rossi\
Sordi con tanto di presenza di giudici; pubblici ministeri ed avvocati difensori .
Trattandosi di una coproduzione tra
Italia e
Francia nel
cast sono presenti tanti validi attori di area francofona, come lo svizzero
Michel Simon ed il parigino
Pierre Brasseur (che morì poco dopo aver terminato le riprese).
A completare il quadro, in quota "
italiana" venne inserita l'attrice svedese
Janet Agren, una veterana delle commedie scollacciate, ma che nel nostro paese avrebbe dato ottime prove di sè sia nel cinema horror che negli sceneggiati a sfondo fantastico della nostra emittente di stato come
l'Amaro Caso della Baronessa di Carini. Nel film l'attrice scandinava risulta essere il vero elemento di contatto tra il nostro mondo ed un universo più
ctonio, oltre che il massimo elemento di disturbo delle certezze del protagonista
sordiano.
Dopo diversi colpi di scena e dopo alcuni cambi di binario, il finale, l'unico possibile per quel tipo di storia per quanto annunciato si rivela comunque un discreto pugno nello stomaco, ma visti i risultati complessivi dispiace perfino che uno dei nostri migliori attori non abbia voluto \potuto proseguire su quella strada.
Una cosa va detta però come avvertimento, per quanto
Sordi nei suoi ultimi decenni di attività ci abbia abituato a dei frequenti cambi di registro e sopratutto ad una certa dose di cattiveria nei suoi ultimi film, a vederlo in
La Più Bella Serata della Mia Vita non si può fare a meno di provare una sorta di ambivalente sensazione di straniamento. Sensazione probabilmente voluta fino in fondo dallo stesso attore ma anche da
Ettore Scola.
Ma di esempi come questo se ne potrebbero fare altri.
Se volete QUI potrete trovare il resoconto della volta in cui Bud Spencer si trovò a lavorare con Dario Argento.
Nella prossima puntata, manterrò un'altra delle mie vecchie promesse (leggete il finale sempre di QUESTO articolo) co, quale ricorderò alcuni attori "naturalizzati" nel nostro paese come i fratelli Rassimov o Andrea Bosic e ricorrenti nel nostro cinema di "genere".
Alla prossima gente!
19 commenti:
Sempre interessanti i tuoi post, NIck.
Hai ragione sulla maledizione dello stesso ruolo.
Un nome a caso, il primo che mi viene in mente.
Aldo REggiani. Chi è? Il protagonista della Freccia nera :)
Ciaooo
A proposito di gotico. Gassmann in Anima persa interpreta un personaggio a cui conferisce davvero un'anima horror, in una scena inquietante. Quello è un film che nelle mani di Pupi Avati sarebbe stato un capolavoro, benché lontano dal libro da cui è tratto.
@ Patricia Moll
Reggiani è uno di quegli attori ad aver subito una sorta di maledizione, quella di aver avuto un enorme successo al suo primo ruolo importante, un po come è successo ad Henry Winkler con il personaggio di Fonzie in Happy Days. Reggiani ha fatto pochissime cose dopo in Tv e al Cinema, io stesso credo di averlo visto dopo in un paio di collaborazioni con Dario Argento ( il primo episodio de "La Porta sul Buio" ed il film "Il Gatto a Nove Code") e il film "La Donna della Domenica". Da quello che so ha lavorato moltissimo in teatro, però in effetti non è più riuscito a scrollarsi nel ricordo della gente da "La Freccia Nera".
L'ho visto quel film. Non saprei come inquadrarlo, è difficile inserirlo in un genere preciso, però certamente non è la solita commedia italiana. A partire - paradossalmente - dal finale, che è in netto contrasto con la tradizione della commedia italiana (l'unica similitudine che mi viene in mente è "Il sorpasso", non a caso considerato non proprio una commedia).
Sordi è stato bravissimo anche in film veramente drammatici come "Un borghese piccolo piccolo" e "Detenuto in attesa di giudizio".
@ Riky Giannini
Sai che amo molto Pupi Avati, mi sono sempre chiesto come sarebbe stato un film horror magari uno degli horror rurali avatiani con l'interpretazione di uno dei "colonnelli del cinema italiano", Avati ci andò vicino ai suoi inizi col grande Ugo Tognazzi ne "La Mazurka del Barone, della Santa e del Fico Fiorone" ma quello era un film grottesco non horror, secondo me Tognazzi e Gassmann sarebbero stati ottimi interpreti anche per dei film gotici. Tra parentesi sono curioso di vedere come sarà il suo film drammatico con Pozzetto.
@ Ariano Geta
Sordi era un attore a tutto tondo, come molti comici possedeva una vena drammatica molto forte. Come puoi immaginare ho visto entrambi i film che hai citato e per me sono dei capolavori, "Il Sorpasso" lo hanno replicato poche settimane fa ed è uno dei miei film italiani preferiti di sempre. Anche se ammetto che tra i 4 colonnelli del cinema italiano il mio preferito rimane Nino Manfredi.
Per curiosità sia a te che agli altri lettori faccio questa domanda: chi preferite tra Sordi; Manfredi; Tognazzi e Gassmann ? Sia a livello di simpatia personale che in base ai personaggi e ai film interpretati.
Sordi nel "Borghese piccolo piccolo" è gigantesco. Ed è un film di grande attualità anche oggi.
Ma tra i film drammatici inserirei anche l'ingorgo. Film stupendo e Sordi è tra i più brillanti.
Sordi davanti a Tognazzi, poi Gassmann e Manfredi.
@ Riky Giannini
Grazie per aver cominciato con la classifica delle preferenze.
Se dovessi farla io direi: 1) Manfredi (l'italiano provincialotto, ingenuo ma ancora in grado di difendere le sue idee, i suoi valori e con la voglia di combattere contro le storture della società). 2) Sordi (l'italiano medio con i suoi difetti e con i suoi rari pregi). Di Sordi non ho apprezzato solo forse i film degli ultimi anni che ho trovato più debolucci come "Sono un Fenomeno Paranormale" o "Io e Caterina", probabilmente era stanco e con meno idee. 3) Gassmann (l'italiano magari che parte con grandi idee e grande talento ma che poi si perde per strada, si corrompe e si svende) e sempre 3) e a pari merito Tognazzi ( che era in grado di dar vita a personaggi sgradevoli, diciamo l'italiano della provincia del Nord Italia con tutti i suoi vizi peggiori e il ricordo degli errori fatti) Di Tognazzi ho apprezzato molto i film iniziali, quelli in coppia con Vianello e quelli della fase medio-finale della sua carriera ("Amici Miei","Il Vizietto").Invece, limite mio, tutta la fase autoriale quella dei film con registi come Ferreri non riesco ad apprezzarla fino in fondo. Limite mio lo ripeto. Poi in mezzo ci sono delle piccole perle misconosciute come "Stanza 17-17 palazzo delle tasse, ufficio imposte" che te ne consiglio la visione, ci sono un sacco di ottimi caratteristi ed un grande Tognazzi.
Nel mio caso proprio Sordi, forse anche per vicinanza geografica a Roma che è una città che per me significa tanto. Manfredi, Tognazzi e Gassman li metto a pari merito subito dopo.
Il pescatore verde è un personaggio talmente di nicchia che non me lo ricordo nemmeno. Ma nel Pinocchio di Comencini c'era? Non mi pare...
Sordi ovviamente il più grande di tutti. Quando poi lui ha abdicato Verdone si è preso il il trono di Roma.
Una classifica? Nell'ordine: Sordi, Gassmann, Manfredi, Tognazzi
@ Ariano Geta
Penso che, se proponessimo una classifica in qualsiasi momento in qualsiasi regione italiana Sordi stravincerebbe a mani basse. Il motivo è che nessuno meglio di lui ha saputo rappresentarci con tutte le nostre contradizioni e le nostre inadeguatezze.
Un abbraccio.
@ Obsidian M
Sai che non me lo ricordo se il pescatore verde ci fosse o meno nel Pinocchio di Comencini? Mi sembra di no, ma potrei sbagliare... il ruolo era comunque piccolissimo, lo stesso Gassmann quando parlava dei suoi inizi cinematografici ammetteva di aver fatto tante piccole comparsate. Recentemente Rai5 ha replicato meritoriamente la trasmissione "Il Mattatore" reallizzata nel 1959, all'interno di una delle puntate l'attore ironizza sui suoi esordi, c'è una scenetta con Paolo Ferrari e Sylva Koscina nella quale sfottono il film "Riso Amaro" trasformato in "Rape Amare", le mondine diventano le "Mondirape" e così via. Poi si parla dei piccolissimi ruoli fatti prima di trovare il successo. Insomma, anche un grand ecome Vittorio Gassmann ha fatto la sua brava gavetta.
Stanza 17-17 palazzo delle tasse, ufficio imposte" che te ne consiglio la visione, ci sono un sacco di ottimi caratteristi ed un grande Tognazzi.
E certo che l'ho visto :)
@ Riky Giannini
Mi fa piacere, è uno di quei tanti film di cui se ne parla meno di quanto meriterebbero, ce ne sono parecchi. Sono felice che qualcuno altro lo conosca.
Secondo me il caso più significativo che riguarda Sordi fu il suo ruolo drammatico in "Un borghese piccolo piccolo" di Monicelli.
Decisamente apprezzabile rispetto ai suoi classici cliché.
@ Luz
Il finale poi è di una cattiveria assoluta, molti critici hanno definito questo film come della vera e propria pietra tombale della classica commedia all'italiana e secondo me hanno ragione. Si tratta di un film con molti meriti e con una fantastica interpretazione di Sordi.
Ricordo anch'io bene il film che ha citato Ricky- Bentornato è bello rileggerti.
@ Daniele Verzetti il Rockpoeta®
Grazie amico mio in questi giorni torno anche a leggervi tutti e a commentare i vostri splendidi blog.
Posta un commento