Messico. 1673, immersi in uno scenario assolato e bucolico una famiglia festeggia un momento di felicità e di pace. Pochi secondi e la scena cambia radicalmente, il marito scompare nel nulla e la moglie si trasforma in una creatura rabbiosa che annega i suoi due figli.
Los Angeles 1973, Anna Tate- Garcia un'assistente sociale rimasta da poco vedova di un poliziotto ucciso in servizio, si trova a seguire il caso di una donna di origine ispanica che ha segregato i suoi bambini all'interno di una stanza chiusa. Per proteggerli sostiene la donna. Nel corso delle sue indagini all'interno della comunità latino america Anna viene a scoprire alcune inquietanti leggende a proposito di una sinistra creatura ribatezzata come "la llorona", lo spettro vendicativo di una donna maledetta per aver ucciso i suoi figli per vendicarsi del marito traditore. Ma avvicinarsi al Male può rivelarsi pericoloso, adesso è Anna a dover temere per la vita dei suoi bambini Chris e Samantha. La llorona è sulle loro tracce.
In Narrativa, così come al Cinema diventa sempre più complesso riuscire a dire qualcosa di nuovo, spesso ci sono concetti, idee e teorie che spesso fanno tendenza, che ritornano più e più volte.
Questo non è necessariamente una cosa negativa a prescindere perché come per la maggior parte delle cose conta non solo quello che si dice ( o si scrive o si mostra) ma anche il come viene detta ( o scritta o mostrata), logico quindi che ci siano concetti che ritornino spesso.
Uno di questi è legato all'utilizzo del folklore e delle leggende locali nell' horror e nel fantasy.
Gli Stati Uniti d'America in particolare, si sa, sono nati dall'immigrazione e dal mix (non sempre riuscito, sopratutto in tempi recenti bisogna ammetterlo) di diversi popoli e diverse sensibilità tutte diverse tra loro.
Nel 2001 nel suo fondamentale romanzo American Gods lo scrittore britannico Neil Gaiman sfruttava un concetto -per l'appunto non nuovo ma affascinante-cioè che col loro emigrare i vari popoli che compongono il melting pot statunitense anche i loro dei, divinità che finivano per camminare letteralmente sul suolo americano attraverso diverse incarnazioni.
A distanza di quasi venti anni da quel libro con La Llorona- Le Lacrime del Male (tit.or. The Curse of la Llorona) si sviluppa un livello successivo di questo giochetto: nella nuova globalizzazione dei generi, a diventare internazionali, non sono più solo le divinità ma anche i vari fantasmi, creature soprannaturali ed entità demoniache.
Un passo logico se ci pensiamo: in un mondo dove i confini diventano sempre più labili e virtuali, dove sia pur tra tante difficoltà e contradizioni, il rapporto e la mescolanza tra le popolazioni sta diventando un fatto quotidiano e dove con un click si può ottenere informazioni su di tutto anche il mercato della paura e del brivido ottiene la sua brava patente di internazionalità trasformando in dote collettiva qualcosa nata come fenomeno esclusivamente locale.
Nello specifico, la pellicola del 2019 sfrutta un mito latino-americano tra i più conosciuti: quello dello spettro della "donna che piange".
Due parole sul fenomeno in generale.
Parlare della Llorona significa parlare di uno spettro o un demone della tradizione orale ispanica molto probabilmente derivato da una o più divinità precolombiane.una creatura ctonia dedita all'omicidio di creature innocenti, bambini sopratutto. Centinaia di varianti un po per tutto il Centro ed il Sud America, ognuna di queste però concorda su alcuni elementi: si trattava di una entità femminile (spesso viene descritta come una india sedotta, messa incinta ed abbandonata da un colonizzatore o possidente spagnolo che per vergogna o vendetta dopo si sarebbe macchiata dell'omicidio dei pargoli) con lunghi abiti bianchi costretta a ripetere il suo atto criminale. Per concludere il suo arrivo veniva preannunciato da forti grida o da altrettanto risonanti lacrime. In particolare il mito è ancora vivo in nazioni come il Messico, sono state scritte ballate sulla leggenda, sono state girate diverse pellicole in proposito, compreso il bizzarro La venganza de la Llorona del 1974, uno dei tanti film che univano i lottatori messicani della lucha libre (la versione locale del wrestling) come il mitico El Santo facendoli scontrare contro mostri, vampiri e perfino contro alieni.
Tony Amendola e Linda Cardellini. |
Logico quindi che anche la maggior industria mondiale dell'intrattenimento, ovvero il Cinema hollywoodiano prima o poi s'impossessasse di questo Mito.
Lo ha fatto James Wan, stavolta in veste solo di produttore, col film di cui stiamo parlando adesso, un nuovo tassello di quello che comunemente viene chiamato conjurverse, una serie nata nel 2013 con la pellicola L'Evocazione. Il legame con le storie precedenti (abbastanza tenue per la verità) viene ottenuto con una breve citazione del film Annabelle (2014) e con la presenza di uno dei personaggi lì comparsi. Tony Amendola riprende così il ruolo di Padre Perez, giusto per mantenere l'imprinting "cattolicocentrico" del ciclo. L'attore italo-americano, riconoscibile dal caratteristico volto butteratogran veterano della televisione -è apparso in ruoli ricorrenti in serie come Stargate SG-1 dove interpretava il maestro Jaffa Bra'tac o più di recente è stato Geppetto in C'era una Volta-un interprete che aveva un volto da vecchio perfino quando era giovane (lo stesso Amendola nel corso di una intervista ha raccontato divertito di quando non appena ottenuto il ruolo di Bra'tac, un personaggio descritto come una sorta di matusalemme alieno, la truccatrice assegnatagli aveva raccontato estasiata ai produttori che non serviva truccarlo più di tanto per renderlo credibile nel ruolo ) Amendola rappresenta il legame con la storia dell'intrattenimento di "genere",una di quelle scelte che produttori e registi compiono spesso per fidelizzare maggiormente gli appassionati e i fruitori di fantascienza ed horror alle loro produzioni ma non è comunque il solo attore scelto (anche ) per questo.
Raymond Cruz |
La protagonista Anna Tate- Garcia è infatti interpretata da Linda Cardellini che si è rivista ultimamente nei cinecomix della Marvel (era la moglie di Clint Burton- Occhio di Falco in Avengers: Endgame) ma ha militato a lungo nel caso di E.R e in altre produzioni per il piccolo schermo. La Llorona vede anche il ritorno al perturbante di Raymond Cruz, dopo decenni nei quali l'interprete di origine messicana si era visto principalmente in serie thriller come The Closer o Breaking Bad nelle quali alternativamente passava da parti da tuttore dell'ordine a quelle da criminale senza scrupoli.
Apro una parentesi (che comunque chiuderò presto)a tale proposito: un giorno o l'altro sarebbe interessante aprire una discussione sul perché in America il destino di tanti attori latino.americani sia quello di esser destinati quasi principalmente a ruoli da poliziotto o da criminali, cosa che comunque accade anche qui da noi con interpreti di origine napoletana o siciliana, vedasi ad esempio la carriera di un attore bravissimo come Tony Sperandeo, interpreta di grandissimo talento che però nella sua vita lavorativa è stato chiamato per parti da mafioso o da poliziotto.
Chiusa comunque la digressione.
La Llorona non è un film innovativo, non presenta niente di nuovo, c'è tanto di quel già visto, però quel poco che c'è è comunque realizzato molto bene.
James Wan che già come regista si era dimostrato un uomo di gusti classici e dalla messa in scena elegante conferma questa tendenza come produttore. In questo viene anche aiutato dal regista Michael Chaves. La classicità si vede in ogni più piccolo particolare: la creatura malefica che dà il nome al titolo una volta tanto non viene realizzata in computer grafica ma tramite il più canonico dei maquillage apposto ad una vera attrice in carne ed ossa (Marisol Ramirez). Le scene drammatiche e spaventose sono piazzate nei momenti giusti, la sceneggiatura, pur senza particolari sussulti, procede spedita rispettando tutti i canoni del genere perturbante, certo non mancano le ingenuità (ad esempio, come fa la famiglia di un poliziotto e di un'assitente sociale a permettersi una casa con piscina?) così come non mancano le sensazioni di déjà vu che si respirano quà e là, tuttavia la pellicola procede speditamente verso il suo finale. Il climax si raggiunge poco a poco, la resa dei conti finale tra la famiglia oppressa dalla creatura e la creatura stessa, una volta tanto non si rivela eccessivamente stucchevole. La piovosa Los Angeles del 1973 ricostruita nel film ha un suo fascino, rappresenta un valore aggiunto nella narrazione, specialmente adesso in questi anni in cui la metropoli californiana ha dovuto vivere sulla sua pelle momenti di siccità sempre più gravi, questo finisce per aggiungere un'atmosfera da altri tempi, un modo di fare Cinema che era quasi scomparso e che si cerca di ricreare.
Non solo per nostalgia.
Ma anche per tornare a qualcosa che c'era e che forse potrebbe funzionare ancora oggi.
Un buon pop corn movie in grado di regalare qualche momento di svago, magari una visione da serate autunnali o invernali, da vedere con un mano una tazza di cioccolata calda ed in questo senso andrebbe fruito ed apprezzato.
Senza aspettarsi nulla di più.
O di meno.
32 commenti:
Il film, visto al cinema ai tempi della sua uscita, garantisce una buona ora e mezza di svago senza tuttavia offrire, come dici tu, qualcosa di davvero originale (la llorona è troppo simile a Sadako, Kayako e compagnia bella). Avrei voluto approfondire la leggenda della Lorona ai tempi, specialmente quando ho scoperto dell'esistenza di pellicole precedenti, come quasi tutti i miei tanti propositi, anche questo si è tramutato in niente.
Una volta ero appassionata di letteratura horror, storie come quella della Llorona mi attiravano e mi inquietavano. Ora questa passione mi è passata e vado su libri e film più tranquilli. Interessante il tuo post ! Saluti.
@ Obsidian M
Io a suo tempo avevo visto qualche frammento del film con El Santo che ho citato nell'articolo, un film decisamente trash se non totalmente folle. Comunque non è detto che prima o poi non si riparli della leggenda della llorona, anche se è un tema che mi fa tremare i polsi viste tutte le varianti esistenti tra Sud America e Spagna, anzi a ripensarci bene....meglio che mi dedichi per il momento alle leggendee ai miti di casa nostra che già sono tanti di loro....
@ Mirtillo
Non è detto che prima o poi non si riparli della llorona su questo blog, ma come dicevo sopra ci sto ancora pensando su, per fortuna gli argomenti di cui parlare non mancano....;)
Saluti a te.
Anch'io come Mirty non seguo più questo tipo di letteratura e filmografia horror, ma resta interessante vedere come certe realtà (che potremmo quasi definire archetipi popolari) siano presenti in ogni cultura. Come dire che... tutto il mondo è paese! E in fondo penso sia così, perché l'uomo 'collettivo' ha bisogno di rintracciare ciò che lo unisce al proprio passato e questo tipo di racconti si prestano benissimo. Come sempre ottimo articolo!
Nick, come sempre hai saputo creare il giusto interesse attorno alla storia e al film che ci hai raccontato. Io ad esempio, non avevo mai sentito parlare della creatura protagonista e mi ha fatto davvero piacere leggerne le origini o meglio la mitologia da cui è tratta.
La mia passione per l'horror è qualcosa che contino ad approfondire di volta in volta e succede molto spesso con i tuoi articoli ben strutturati e avvincenti.
Anche io mi sono spesso chiesta il motivo della "ghettizzazione" di alcuni bravissimi attori costretti ad interpretare sempre gli stessi personaggi. Come dici, dovremmo approfondire prima o poi l'argomento.
Intanto mi segno il film tra quelli da vedere, una sera tranquilla ma non tempestosa;)
Abbraccio!
Io ammetto che all'epoca l'ho saltato vinto dalle recensioni negative e dal fatto che i film di Annabelle avevano iniziato a farmi crollare il mito dei personaggi creati da Wan.
Volevo solo raccontare un aneddoto. Molti anni fa ebbi per un breve periodo una relazione con un ragazzo sudamericano che aveva una famiglia numerosa e che una sera per far stare tranquilli i (numerosi) nipotini figli di fratelli e sorelle raccontò loro storie sulla Llorona e i bimbi/bimbe stettero subito buoni! E' lì che la sentii nominare la prima volta e quando chiesi ulteriori informazioni JC mi guardò serio e disse solo "niente. roba da indios." e cambiò subito discorso...
Un aneddotico saluto! :)
Lo vidi al cinema, e senza aspettarmi assolutamente nulla uscii dalla sala piacevolmente sorpreso. Appunto, niente di straordinario, ma tra i tanti horror inutili, questo l'ho trovato niente male.
Da nipponofilo quale sono, non posso fare a meno di notare come questa leggenda latinoamericana assomigli molto a una giapponese, quella di uno spettro femminile che cerca "vendetta", ma nella versione nipponica la donna si è suicidata per colpa di un uomo...
E anche nel folklore russo esiste una cosa simile, la leggenda delle rusalka che si sono suicidate annegandosi per colpa di un uomo e quindi cercano vendetta su ogni uomo che si avvicina allo specchio d'acqua in cui dimorano afferrandolo e trascinandolo in fondo insieme a loro.
Suppongo che tali leggende esprimano in modo simbolico il senso di colpa dell'uomo dei secoli passati per i loro abusi verso le donne, che arriva al punto di temere una "vendetta" da parte di quelle che ne sono state vittime...
@ Temistocle Gravina
Hai detto bene, "l'uomo collettivo" ha bisogno di miti, ci aiutano ad aver fiducia in un mondo dopo la morte, la stessa llorona ha centinaia di varianti diffuse in tutta l'America latina, dal Cile all'Argentina passando per il Messico e la cosa bella è che sono tutte spaventose.
@ Mariella
Il tema degli attori costretti ad interpretare sempre gli stessi tipi di ruoli m'interessa da anni, è vero ci sono i cosidetti caratteristi, quelli specializzati poi ci sono quelli costretti per anni a passare alternativamente da ruoli di sbirro a quelli di criminale, cosa che capita sovente ad artisti siciliani come Sperandeo che ho citato ma anche a napoletani, un po meno ai romani ma capita anche lì lo stesso Claudio Amendola per anni è passato dai commissari ai malviventi nonostante fosse un discreto attore in grado di fare anche altro.
Ma mi sa che ne riparlerò presto.
Ciao! :)
@Pirkaf
Di quella saga a parte il primo "L'Evocazione" quelli che mi sembrano i prodotti migliori sono proprio "La llorona" e "The Nun" che è collegatissimo a "L'evocazione", dei tre "Annabelle" secondo me se ne potrebbe fare tranquillamente a meno. Il secondo "The Conjuring" è carino, ma a sentire gli esperti è molto traditore, nella realtà a quanto pare Ed Warren andò da solo in Inghilterra, ci rimase un solo giorno e poi si disinteressò totalmente del caso, invece nel film fanno risolvere il caso praticamente solo i coniugi Warren.
Il bello del Cinema.... ;)
@ Fumetti di Carta (Orlando Furioso)
E a me piace moltissimo il tuo aneddoto! Stupendo! Mi ha trasportato proprio nell'atmosfera latino americana. Mi fa anche capire come quella della llorona sia una tradizione ancora molto sentita, un po come la janara da noi a Napoli o le Masche in Piemonte.
Grazie per averlo condiviso con noi.
@ Guido P
Benvenuto su Nocturnia, caro Guido!
Concordo in pieno con te, niente di straordinario, nulla di innovativo ma una piacevole visione, un paio di ore passate con soddisfazione.
Ciao e alla prossima!
Dunque, inizio dalla parentesi che hai aperto: evidentemente sono archetipi così impressi nell'immaginario collettivo che è difficile sradicarli, e sappiamo che il cinema ha bisogno di tali archetipi per arrivare prima, per "fissarsi".
Ma alla fine i messicani anche anche ruoli da giustizieri, vedi Machete XD
Tornando a noi... l'ho evitato, innanzitutto per il conjurverse (Annabelle ecc mi hanno sempre fatto tutto tranne che paura e piacere), ma soprattutto per il titolo, che sembra una baracconata dato il nome lasciato in spagnolo (ok, certo, nella cultura sudamericana si chiama così, ma stride un sacco come nome di mostro... la Gliorona, sembra tipo la massaia dietro casa! XD). È un nome esotico giusto per il pubblico di lingua inglese.
Insomma, da come ne parli sembra non essere così male... anche ricostruire un'affascinate L.A. del 1973 è particolare.
Magari darò una possibilità, anche se so già cosa mi aspetta... ossia l'ennesima annabellata XD
Moz-
Molto più interessante la leggenda che il film in sè, che oddio orrendo più di altri non è, però mi aspettavo di più che una sempre e solo discreta tecnica, una sceneggiatura per esempio..
"la Gliorona, sembra tipo la massaia dietro casa! XD)"
Sono MORTO!!! :DDD
" la Gliorona, sembra tipo la massaia dietro casa! XD). È un nome esotico giusto per il pubblico di lingua inglese."
Ahahahahhhhh! Beh, considera che per lo statunitense medio, quello che vive nella "Bible Belt", che mangia solo Big Mac e beve solo birra Bud anche quando va all'estero perfino il Canada è un paese esotico. XD XD XD
Per quanto mi riuguarda la trilogia di "Annabelle" è tranquillamente dimenticabile, film non brutti ma che si dimenticano immediatamente dopo la visione, diciamo---già cinque secondi dopo aver finito di vederli, non sono certo "L'Esorcista". Ahahaahhhhhh.
Il Cinema di genere messicano a me interessa moltissimo, se hai Netflix ti consiglio di vedere la serie "Diablero", anche lì niente di trascendentale ma guardabile e che oltretutto permette di conoscere qualcosa della cultura popolare e del folklore di quella nazione.
@ Pietro Sabatelli
La sceneggiatura nel ciclo di "The Conjuring" è il vero tallone d'achille di tutta la saga, nel post ho parlato di quanto sia poco credibile il fatto che un'assistente sociale oltretutto vedova di un poliziotto (due categorie che notoriamente non godono di buoni stipendi negli USA come in Italia) possa permettersi una villa con piscina ma sarebbe da citare anche la cazzata che compie la bambina con la sua bambola. XD Tutta la simpatia e la considerazione per i sentimenti di una bambina, ma possibile che faccia una cavolata così grossa in un momento così pericoloso per tutta la sua famiglia?
@ Fumetti di Carta (Orlando Furioso)
Una massaia di origine romagnola magari.... :D :D :D
Vuoi che "muoro"? XD XD XD
È possibile che lo abbiano dato su Sky?
Perché son certa di aver visto alcune scene mentre altre che si vedono nel trailer non le ricordo. Se è quel che ho visto, non conoscendo la varia storia, posso dirti che ho avuto difficoltà a comprenderne il senso. Infatti ricordo di averlo addirittura riguardato, proprio per capire meglio. Ora, col tuo post ho compreso tutto e ti ringrazio. Spero solo che sia lo stesso film. Ciao Nick.
*vera storia...
@ Pia
Non ti so dire se abbia mai circolato su Sky, però è probabile. So che Sky spesso fa delle interessanti prime visioni.
Mi dispiace non poterti essere più utile.
Trovo interessante che si parta da una figura non inventata dall'autore o dallo sceneggiatore ma una figura di uno spettro che cmq affonda le sue origini nel passato, ai tempi delle civiltà precolombiane e che pertanto fornisce, secondo me, un tocco maggiore di "realismo", e pertanto rende secondo me l'opera più credibile perché potresti pensare che In qualche modo, per qualche oscura ragione, la Llorona sia in qualche modo il frutto di eventi o figure terribili di quel periodo storico e quindi, almeno per quanto mi riguarda, porta ad interessarmi di più.
Onestamente non mi era piaciuto granché. Pur partendo da un'idea originale, o meglio, potenzialmente originale, l'ho trovato uno degli episodi più deboli dello Wanverse Conjuriano.
@ Daniele Verzetti il Rockpoeta®
Utilizzare il folklore locale è una delle idee vincenti per il genere horror, da alcuni anni se ne sono accorti anche ad Hollywood. Il che secondo me potrà dar luogo a cose interessanti, almeno me lo auguro, anche perché detto tra noi, non è che le ultime uscite siano state così appetibili.... Salvo alcuni blockbuster come "IT", comunque imperfetti, non è che ci siano state poi tutte queste novità.
@ Babol
Non è certo un capolavoro, questo è vero e non è nemmeno un film innovativo. Sa anche di già visto in molti momenti, però almeno personalmente ho trovato molto peggio i tre "Annabelle", specialmente il terzo che mi è sembrato più a livello di un fan service che altro. "La Llorona" almeno si fa guardare e regala qualche momento di relax. Però si è vero, non è che il ciclo del Conjurverse preso nella sua totalità brilli per originalità...
Ho cercato di saltare vari punti dato che non ho ancora visto il film (ripasserò sicuramente una volta visto, sono un fan di Wan ma soprattutto del conjurverse, anche se produce solo). Mi fa piacere che non lo bocci, a differenza di altre opinioni che ho intravisto.
Se per i tempi recenti americani ti riferisci alla buffonata (per me) del Black Lives Matter, non concordiamo, per me è pura propaganda (di buonismo e contro Trump) che alimenta ancora di più un razzismo che è in calo. Statisticamente gli afroamericani che hanno subito torti sono meni dei latinos e una manciata confronto ai caucasici, che restano quelli più colpiti ma solo perché sono di più. Però se un poliziotto picchia un colorato (spesso con colleghi della stessa etnia del criminale), fa più notizia. Il classico "razzismo inverso" (o vittimismo esagerato) che combatto da anni, da quando ho una connessione internet.
Sul minestrone di culture USA che crea questo genero horror (vedi i tanti con la magia nera, tipo The Skeleton Key o Scappa, o se torniamo in America centrale la commedia Dal Tramonto all'Alba), nulla da dire!
"il destino di tanti attori latino.americani sia quello di esser destinati quasi principalmente a ruoli da poliziotto o da criminali, cosa che comunque accade anche qui da noi con interpreti di origine napoletana o siciliana,"
Oh, mica è colpa degli sceneggiatori se questa è la realtà dei fatti 😝
Non so se sia un caso o dovuto a qualche motivo in particolare ma questo aspetto lo abbiamo in comune, come sottolinei. Anche se nel "Bel Paese" se ci sono più poliziotti "terroni", è per l'assenza di lavoro nel sud Italia, gli altri non sono assolutamente criminali! Ma l'assenza di lavoro del sud l'ho notata anche quando andavo all'università (La Sapienza di Roma), dove c'era una media di: 3 calabresi, 1 siciliano e 1 romano su 5!
@Ema
Io in realtà tenterei di fare un discorso più generale. :P
Comincio dal discorso degli attori. a me quello che lascia perplesso è che ci siano alcuni attori condannati a ripetere sempre gli stessi ruoli, non a caso nel post facevo riferimento a Tony Sperandeo che una volta fa il mafioso e un'altra il poliziotto eppure l'attore siciliano in alcuni casi ha dimostrato di saper essere anche un discreto interprete comico, un esempio è il film "I Mitici- Colpo Gobbo a Milano", è vero che anche lì vestiva i panni di un fuorilegge, però si trattava di un delinquentello di mezza tacca ed era un ruolo brillante! E allora perchè non darli altri tipi di ruolo rispetto al solito Mafioso? Un altro esempio è la napoletana Antonia Truppo: ne "La squadra" era una poliziotta, in "Lo Chiamavano Jeeg Robot" era una capoclan della Camorra, in "Coliandro" una poliziotta corrotta. Dopo un poco si finisce in una gabbia,ed è anche un poco ghettizzante non credi?
Magari i suddetti sono ben felici di interpretare sempre gli stessi ruoli, però il senso di ghettizzazione rimane.
Tanto per fare un altro esempio che c'entra relativamente: se non ci fosse stato un regista come Avati a dare fiducia ad un comico caduto in disgrazia, forse oggi non avremmo mai saputo che Diego Abbatantuono fosse capace di interpretare ruoli drammatici. Lo stesso si può dire per Andrea Roncato e tanti altri....
Veniamo al discorso sociale. Io ho idee diverse riguardo al Black Lives matter, anche se non mi piace la degenerazione nella violenza o i due pesi e due misure che si applicano spesso, quello che dico è che molte scelte narrative in film o serie tv mi sembrano dettate più che da reali convinzioni degli sceneggiatori dal desiderio di non scontentare nessuno (o se preferisci da Buonismo).
Cioè che tante decisioni nel Cinema come nella televisione americana (ma anhce in quella nostrana )non nascano dalla voglia di descrivere una soicetà che cambia o di manifestare l'appoggio ai diritti civili delle minoranze ma giusto per non scontentare nessuno... e forse anche da una ormai cronica carenza di idee, ti faccio un ltro esempio pratico, a me la serie "American Horror Story" piaceva, ma quando per ben dieci stagioni gli autori non sono riusciti ad andare oltre la solita ripetizione stantia del tema della lotta tra Patriarcato e matriarcato, il sottoscritto che pure è uno di quelli che crede e combatte per una società veramente paritaria e dove si possa guardare alla persona e non al suo sesso di appartenenza e dove tutti possano avere gli stessi diritti e doveri, dopo un poco si scoccia e si comincia a chiedere. possibile che questi non abbiano altre idee?
Altra cosa, è vero che i filoni ci sono sempre stati, ma possibile che i film horror di adesso sembrino tutti uguali?E sopratutto che sembrino tutti la solita minestrina riscaldata? Quasi quasi rimpiango quel Cinema brutto sporco, policiamente scorretto e cattivo degli anni 70.
Non ho visto il film, ma quel titolo mi piace molto.
Mi ricorda gli anni in cui portai sulle scene uno spettacolo su Frida Kahlo, nel quale immaginai con me in scena proprio la LLorona. Esperienza meravigliosa e straniante.
@ Luz
Ricordo la tua passione per Frida Kahlo, se non ricordo male ne hai parlato spessissimo sul tuo blog. Mi piacerebbe aver visto quel tuo spettacolo! Frida Kahlo assieme con la Llorona deve essere uno spettacolo meraviglioso!
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