TORINO NERA: LO STRANO CASO DEL MOSTRO DI PIAZZA SAVOIA. - Prima Parte

 Attenzione: alcune immagini e alcuni contenuti di questo post potrebbero urtare la sensibilità dei lettori!

" Il fascino dell’ignoto domina tutto."
Omero.

  "Il mistero non è un muro, ma un orizzonte. Il mistero non è una mortificazione dell’intelligenza, ma uno spazio immenso, che Dio offre alla nostra sete di verità."
Antoine de Saint-Exupery.

Questo mondo non è mai stato un posto completamente sicuro.

Non è qualcosa che nasce adesso, non c'entra niente la modernità, non c'entrano niente le  ragioni dell'evoluzione. Non è colpa del progresso che ha portato ulteriori preoccupazioni. 

Ci piacerebbe poter credere in una passata età dell'oro, in un periodo in cui tutto era più semplice, dove il Male non esisteva.

Idea rinfrancante di sicuro, consolante forse.

Ma inesatta.

Perchè un' epoca del genere non è mai esistita.

 E arriva un momento, arriva per tutti, nel quale questo semplice concetto ci diviene improvvisamente ma drammaticamente chiaro. Nella vita di ciascuno di noi giunge un istante, avviene un evento che ci trasporta dalla fase dell'innocenza a quella della consapevolezza.

La consapevolezza  che le cose cattive semplicemente avvengono, anche alle persone che non ne hanno nessuna colpa. A volte in maniera progressiva, un poco alla volta, evento dopo evento, ma in alcune circostanze è come se arrivasse una rivelazione improvvisa, una "epifania" come l'avrebbero definita gli antichi greci.

Questa è la Storia di quando una intera città  andò incontro alla sua "epifania" delle Tenebre.

Ma attenzione, questa non è una favola, anche se- credetemi- l'Orco purtroppo non manca.

TORINO, LA CITTA'.

Torino, 1902.

Ogni città ha una sua anima. Un'anima che la differenza, la distingue dalle altre, che ne determiina la caratteristiche.

L'anima di Torino è stata ridefinita più volte, ha vissuto i suoi momenti di sospensione quasi come se si fosse lasciata trasportare dagli eventi piuttosto che viverli. Uno strato patrizio e nobiliare perso in un eterno confronto con una incombente marea popolare. Una città che ha vissuto, come tutte le altre, le sue vittorieed i suoi momenti  accompagnate da grandi drammi.

Nonché la sua dose di rimpianti.

 Torino è la Storia dell'Unità d'Italia, la città che è stata la prima capitale del Regno ma che ha perso quasi subito questo primato, la città dove sono nate tante cose ma che poi gli sono state portate via.

Eppure in quel gennaio del 1902 quei primi scorci del nuovo anno per molti rappresentavano la promessa di un nuovo inizio, la speranza verso un qualcosa di nuovo.

Una speranza condivisa anche dalla famiglia Zucca.

Gli Zucca sono ben conosciuti in città, da tempo il capofamiglia Edoardo Zucca gestisce un Caffè molto frequentato e tutto il resto della famiglia a cominciare dalla moglie passa più tempo in quel luogo piuttosto che a casa propria.

Del resto al Caffé Savoia, così si chiama il locale il lavoro non manca.

Perfino la posizione è ottima,  quella che all'epoca si chiama Piazza Paesana è in una delle zone meglio frequentate dal capoluogo sabaudo.

All'ombra dell'obelisco centro già di suo di leggende e di dicerie si dà spesso appuntamento una buona fetta della borghesia taurinense. Vicinissimo alla Piazza si può raggiungere il palazzo comunale, altrettanto si può dire del Duomo dedicato a San Giovanni Battista, la Sindome è lì e a prescindere se ci si creda o meno tutti sanno dell'esistenza dell'antico reperto.

Oggi questo stesso luogo, questa medesima piazza ha cambiato nome, con forse poca fantasia ma con grande orgoglio è battezzato e conosciuto come Piazza Savoia.

Gli Zucca a modo loro fanno parte del panorama locale, di Edoardo si sa che è un gran lavoratore, con un pessimo carattere, non sempre rispettoso nei confronti dei dipendenti ma tutto sommato una brava persona.

Ma sono sopratutto i figli ad essere ben conosciuti nella zona, il maschietto Giulio di sette anni e le più piccole gemelle  di anni cinque. Specialmente Veronica, un vero peperino. Un angelo dai fluenti capelli, in un certo senso è lei la vera leader dei vari gruppi di bambini che si agirano per la piazza.

Con più di un sospiro la madre la lascia andare, controllandola dalle finestre del Caffé fino ai confini di Via della Consolata, il punto più lontano dove lo sguardo può arrivare.

Ma in quel 12 gennaio del 1902 in città ha nevicato, una nevicata talmente dirompente da aver fatto danni, inoltre quasi come se fosse stata chiamata dall'inferno stesso una pesante nebbia giallastra si diffonde conquistando l'intero paesaggio.

Inolltre il locale è pieno, gli avventori chiamano in continuazione, così tra un Bicerin e una Ratafià al tavolo, la signora Zucca si distraee per un istante, un unico singolo e maledetto istante distoglie i suoi occhi dai figli.

Così quando finalmente riesce a chiamare la prole per farla rientrare solo due su tre le rispondono.

La piccola Veronica Zucca è scomparsa, quasi come se fosse stata inghiottita dallo stesso inferno che ha evocato la nebbia.

Si sa, Torino ha le sue leggende, anche soprannaturali, la magia è di casa in città, almeno secondo le varie voci. Così il chiacchiericcio si diffonde quasi immediatamente.

Una sola cosa è certa la piccola Veronica di soli cinque anni non si trova, nessuno riesce a riontracciarla.

E questo, purtroppo, sarà solo l'inizio di questa macabra Storia Nera.

Solo un triste Primo Atto. 

( Continua....)

 

26 commenti:

Obsidian M ha detto...

Non conosco questa storia ma il sentore che non potrà mai in nessun caso finire bene mi attanaglia. Il "mostro" del titolo, d'altra parte, dice già molto...

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian M
Diciamo che questa volta un colpevole ben definito ci sarà.
Solo che prima di arrivarci succederanno alcune cose poco piacevoli.

Poiana ha detto...

Ciao zio Nik. Solo un saluto per dire che sono ancora viva.
Come staiiiiiii? :D

Nick Parisi. ha detto...

@ Poiana
Che piacere risentirti. :D Mi eri mancata.:D
Io abbastanza bene e tu? Ho qualche problemino ma niente di irrisolvibile.
Un abbraccio.

Poiana ha detto...

Mi sei mancato anche tu. E anche gli altri. Sono sparita ma vi penso 😁
Io come te: qualche problemino però risolvibile.
Ho inviato il link del tuo blog a un'amica appassionata del genere. Non può non leggerti 😆
Un abbraccio forte

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Storia terribile che lascia rpresagire molto di peggioin futuro

Ariano Geta ha detto...

Quando le vittime sono bambini sono sempre tentato di non leggere, mi fa troppo male.
Dici bene quando affermi che si guarda al passato sempre come se fosse un'età dell'oro, ma è solo un'illusione che ci mettiamo in testa perché vogliamo in qualche modo credere che un mondo perfetto sia esistito almeno in un tempo remoto.

Maria Teresa Steri ha detto...

Caspita che storia inquietante... già lo so che mi lascerà male, ma difficile resistere. Aspetto il proseguo.

Nick Parisi. ha detto...

@ Daniele Verzetti il Rockpoeta
Purtroppo prima che le cose migliorino sono destinate a peggiorare :(

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
È insito nella natura umana il mitizzare a tutti i costi il passato, spesso sbagliando. In realtà ogni epoca ha avuto la sua brava dose di brutture e di cose sbagliate. Intendiamoci, tante volte anche io finisco per cadere in questo errore.

Nick Parisi. ha detto...

@ Maria Teresa Steri
Quello che ti posso promettere è che stavolta un finale ben definito ci sarà.

Nick Parisi. ha detto...

@ Poiana
Grazie davvero, spero di non deludere la tua amica.
Un abbraccione forte.

Innassia ha detto...

Ciao Nick. Gli occhi sono puntati sulle prossime pubblicazioni, solo che .... se l'inizio della storia è così e mi preoccupo per le sorti della piccola conoscendo solo pochi particolari ... la vedo male.

Nick Parisi. ha detto...

@ Innassia Z
Ciao Innassia, si al momento posso solo confermare che l'inizio di questa storia è molto inquietante. Al momento non aggiungo altro...

Massimo Citi ha detto...

Parli di Torino? Bene, io stesso ignoro (quasi) completamente la vicenda di Piazza Savoia, una piazza che ho attraversato soltanto due giorni fa per partecipare a un incontro. Avanti così, Nick.

Nick Parisi. ha detto...

@ Massimo Citi
Beh , è normale che l'evento sia poco ricordato. È successo più di centoventi anni fa e a Torino da allora ne sono successe di cose.
Domani scrivo la seconda parte e cerco di farla uscire il più presto possibile.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PS. ok hai ovviamente il permesso di pubblicarla e ne sono davvero come ogni volta onoratissimo.

Nick Parisi. ha detto...

@ Daniele Verzetti il Rockpoeta
Ok grazie mille anche per questa

Mariella ha detto...

Che angoscia questa storia. La follia umana non dovrebbe stupirci eppure ogni volta che si presenta nella quotidianità ci coglie impreparati. Vado a leggere la seconda parte!

Nick Parisi. ha detto...

@ Mariella
La terza puntata arriverà a breve.
In quanto alla follia umana, purtroppo non c'è mai limite al peggio.

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Torino ha un passato molto particolare, e una sua aura un po' decadente da antichi splendori. Spesso è collegata esotericamente a una sorta di triangolo magico, così almeno ho letto. Molti dei colleghi con cui lavoro da freelance sono proprio di Torino, tra l'altro! Vado a leggere la seconda parte, che hai appena pubblicato...

Nick Parisi. ha detto...

@ Cristina M Cavaliere
Torino in effetti viene spesso chiamata in causa quando si parla di magie e di esoterismo. Proprio l'altro giorno ho visto una puntata della trasmissione " Wonderland" su Rai4 dedicata a Torino dove si citava anche questo caso. Ho già dedicato alcuni post ai Misteri torinesi come quello su Diaboliche e penso tornerò presto a parlare di questa splendida città.

Patricia Moll ha detto...

Ciao Nick,
dicono che Torino sia al centro di un triangolo magico. Quasi diabolico. Quanto di reale non so dirti ma le leggende sono queste.
Forse è anche l'importanza della città a renderla vittima di credenze popolari

Nick Parisi. ha detto...

@ Patricia Moll
Infatti dicono che Torino sia uno dei vertici sia del " triangolo" della magia nera che di quello della magia bianca. Di leggende in un senso o nell'altro ne ho sentite molte . Visto che Torino è una città che amo molto (nonostante che io sia napoletano fino nell'anima) e quindi penso tornerò ancora a narrare le vicende di questa meravigliosa città.

Long John Silver ha detto...

Magari ci fosse stata da qualche parte una epoca d'oro dove il male non esisteva, purtroppo il dolore e la malvagità sono nate con l'uomo.

Nick Parisi. ha detto...

@ Long John Silver
Infatti. Siamo rimasti nell'animo le stesse bestie che eravamo all'età della pietra.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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