INTRO.
Negli ultimi dieci anni un gruppo di autori provenienti dalla Scozia ha completamente rivitalizzato la Fantascienza, al punto che molti critici hanno parlato di una vera e propria Scottish Invasion. E se oggi la maggior parte dei critici considera come portabandiera di questo gruppo il fenomenale Iain M. Banks, la maggior parte dei lettori ( me compreso ) si è orientata principalmente verso Ken MacLeod.
Spulciando il curriculum di Kenneth Rae MacLeod, classe 1954, inizialmente sembrerebbe di trovarsi di fronte a ad un uomo lntanissimo dal mondo della letteratura, il " nostro " frequenta gli studi di zoologia all 'Università di Glasgow, in seguito prende perfino un master in biomeccanica.
E una volta terminati gli studi lavora dieci anni come programmatore di Computer.
La passione per la scrittura, evidentemente però, deve essere sempre stata lì pronta a sbocciare, così a metà degli anni novanta, finalmente, escono i suoi primi lavori.
MacLeod sin dall'inizio si dimostra senza ombra di dubbio uno scrittore di fantascienza tecnologica o hard, con una forte peculiarità però.
L' autore infatti non rinuncia ad inserire nelle sue storie una propria personalissima filosofia. Niente di trascendentale intendiamoci, ma se molti suoi colleghi britannici si dilungano sulle possibili evoluzioni della razza umana, spesso in chiave entusiastica, ed infarciscono i loro romanzi di temi come le possibili trasformazioni di un umanità futura quali la singolarità, lo sviluppo di Inteligenze Artificiali o il post-umanesimo, MacLeod, per contro su questi concetti si dimostra molto più critico.
E meno entusiasta.
In breve lo scrittore scozzese sembra voler avvertire che il vero progresso tecnologico potrà avvenire solo parallelamente ad una costante evoluzione culturale e politica.
MacLeod infatti non dimentica le sue giovanili passioni politiche,così leggendo le sue opere sarà facile trovare numerosi richiami all' Anarchismo; al Trozkysmo; e al Libertarismo. Non a caso viene definito da critici e colleghi come uno scrittore tecno-utopista. Ma non spaventatevi da queste definizioni, da questi paroloni perchè le storie dello Scozzese rimangono delle robuste avventure spaziali, piacevoli da leggere e ben strutturate.
Sopratutto, i concetti che ho ricordato si accompagnano felicemente alla trama senza appesantirla ma anzi arricchendola di numerose sfumature corpose come una birra scura Scozzese.
Narrativamente parlando Ken MacLeod è conosciuto principalmente per due cicli:il primo, quello che lo fa conoscere al grosso pubblico è la quadrilogia chiamata THE FALL REVOLUTION.
Dei quattro romanzi solo due LA DIVISIONE CASSINI (The Cassini Division) e IL PIANO CLANDESTINO (The Star Fraction)sono stati tradotti nella nostra lingua da Fanucci in anni ormai lontani.
Il secondo ciclo, invece è rappresentato dalla cosidetta ENGINES OF LIGHT trilogy: storia di un primo contatto con ben due diverse specie aliene in guerra tra loro da parte di un Unione Europea alternativa. Questa Unione è infatti dominata da una ricostituita Nuova Unione Sovietica. I Cosmonauti europei (termine utilizzato non a caso per sostituire l'americanizzante Astronauti) incontreranno sul loro cammino oltre a queste due razze aliene anche una cultura costituita da discendenti dell'Umanità e da dinosauri evoluti rapiti entrambi proprio sulla Terra dalle due razze aliene in epoche immemori.
La serie è stata integralmente presentata da Urania in tre volumi:
-LA FORTEZZA DEI COSMONAUTI. (Cosmonaut Keep) # 1541.
-LUCE NERA. (Dark Light) # 1545.
-ENGINE CITY (Engine City) # 1549.
Altri romanzi singoli di Ken MacLeod,degni d'interesse sono il romanzo breve HUMAN FRONT (The Human Front tradotto su Odissea \ Delos # 34 nonchè i, purtroppo entrambi inediti in Italia, i pregevoli NEWTON'S WAKE del 2004 THE NIGHT SESSION
del 2008 vincitore del prestigioso BSFA il più importante premio britannico del settore.
Lo scrittore negli ultimi anni ha anche lanciato The Human Genre Project serie di racconti online in collaborazione con altri scrittori per attirare l'attenzione del pubblico verso le problematiche della genetica e della genomica.
Da appassionato ho contattato Ken qualche giorno fa. Come David Moody e Jack MacDevitt, prima di lui si è dimostrato una persona molto disponibile, anche a lui ho chiesto se aveva voglia di rilasciarmi una piccola intervista; niente di trascendentale, giusto tre o quattro domande; una semplice chiacchierata tra amici.
Bene: sono felice di poter dire che la prossima intervista su Nocturnia sarà dedicata a Ken MacLeod
Tra un paio di giorni la potrete leggere.
VIAGGI DA POLTRONA #41
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Hola readers,
come ogni lunedì eccoci qui pronti a ripartire con la nostra amata poltrona
magica. Siete pronti a riattivare i motori?
Volete partire a...
2 ore fa
19 commenti:
Bella l'iniziativa dell'intervista. Bravo!
Per quanto riguarda MacLeod, io sono molto meno entusiasta di te riguardo la sua fantascienza (oh… io tifo Banks! :-)).
Per dire, mi capita spesso di apprezzare di più le sue idee politiche che non i romanzi in cui sono inserite, ma ok, non è che questi ultimi siano poi tutti da buttar via.
BTW, ho parlato della trilogia dei Cosmonauti (gli Engine of Light di cui parli nel post), uscita su Urania negli ultimi anni, in qualche post sparso nel blog.
@ Iguana.
Lunga vita anche a Banks!
tra parentesi quei post che citi li avevo letti ed apprezzati a suo tempo...assieme all'intervista che tu e De Matteo faceste in quel di Verona a Banks.
Non voglio dar l'impressione di non amare Banks o di essermi schierato.
Semplicemente ognuno ha le sue preferenze.
Se ti va potrei mandare i tuoi post a Ken, dal momento che gli scrittori anglosassoni spesso mi fanno notare che ricevono pochi feed dall'Italia.
Tu pensaci...
Ma figurati! Il tuo post è davvero equilibrato.
Oltretuttto nella vita vera MacLeod e Banks sono pure amici…
(non ho nulla in contrario a che MacLeod legga i miei post, se hai voglia di farglieli avere, beh… accomodati :-))
Infatti MacLeod non fa altro che parlare di Banks e della loro amicizia durante l'intervista.
Ottima cosa l'intervista.
A questo punto è ovvio che prima o poi dovrà toccare anche a Banks.
Io leggo sia MacLeod che Banks con uguale piacere, quindi non ho troppi problemi.
Alla via così!
Ma che bello! Mi fa piacere sapere che c'è gente che non si monta la testa e si presta ad un'intervista senza fare storie. Cosa rara al giorno d'oggi.
Non vedo l'ora di leggerla!
Bravo Nick!
Io semplicemente ignoro totalmente l'opera dei due scozzesi. Credo che metterò qualcosa in coda d'attesa. Nel frattempo, attenderò l'intervista.
Rullo di tamburi....
Sventolio di Pompom...
LO ZIO NICK E' TORNATOOOOOO!
@ Davide.
Alla via così.
Su Banks mai dire mai, ma avendo letto finora poco di lui avrei paura di fare figuracce.
@ Melinda.
Al massimo giovedì dovrebbe uscire l'intervista.
@ Salomon.
Magari dopo l'intervista avrai qualche elemento in più per poter giudicare.
@ LadyGhost.
Grazie cara Ginevra.:D
Caspita questa sì che è una notizia ...di quelle col baffo..
Un grande in bocca al lupo..ma tanto non ne hai bisogno...già questa recensione ha raggiunto il top.
Complimenti Nick...non mi dimenticare quando sarai famoso...capito?
Un abbraccio
Angie.
@ Angie.
Non potrei mai dimenticarmi di te, della tua gentilezza e della tua amicizia. ;)
Da amante della fantascienza d'oltre cortina dovrei buttarci un occhio. Quando vedo questi casi mi dispiace non praticare molto il genere puro!
Comunque, lo dico senza piaggeria (che odio): sei un punto di riferimento per i fantafan italiani, lo dico con tutto il cuore!
C'è chi parla e chi fa... Nick appartiene alla seconda categoria. Bel colpo!
@ Occhio.
E considera che macLeod è unoscrittore occidentalissimo con delle simpatie ben definite, che non manca di elencare ogni volta.
Tu comunque come blogger sei meglio di me, dai, scovi certi gioiellini alle volte.
E lo dico con tutto il cuore.
@ Angelo.
Grazie mille, adesso auguriamoci che riesca quell'altro "colpo".
Ti ringrazio, ma abbiamo blog impostati diversamente, si può dire che stanno bene entrambi in un "preferiti" di un appassionato. Molto modestamente, eheh! :D
Nick grazie di questo post e della prossima intervista. Amo leggere ma amo anche conoscere gli autori, e sono curiosa di leggere le tue domande.
Mi fa piacere vedere che trovano il tempo di rispondere, qui in Italia per la mia esperienza non rispondono neanche all'email.
@ Lady Simmons.
Spero che non ti deluda l'intervista, adesso la sto sistemando e traducendo.
Ciao.
Mmmmh, conosco pochissimo MacLeod - mentre, come sai, conosco Banks praticamente a memoria. Mi fa quindi molto piacere leggere perlomeno il suo modo di vedere la sf, sperando che funga da molla a leggerlo.
@ Max.
Se tutto va bene stasera dovri pubblicare l'intervista,nella quale sentirai nominare molto Banks questo te lo posso già anticipare. ;)
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