INTERVISTA CON JOÃO AMARAL.

Nocturnia è orgogliosa di presentare una nuova intervista ai suoi lettori.
L'ospite di oggi è il disegnatore di fumetti João Amaral e questa credo che sia la prima volta che un blog italiano intervista un disegnatore di fumetti proveniente dal Portogallo.
Ringrazio molto João Amaral per la sua gentilezza e disponibilità, così come ringrazio il blogger italiano Marco Sabatino. Inoltre un ringraziamento particolare va all'esperto portoghese Geraldes Lino sicuramente il maggior conoscitore  Comics  lusitani attualmente in circolazione. 
Qui in Italia conosciamo molto poco della realtà culturale portoghese, eppure Italia e Portogallo sono due paesi molto più simili quanto si pensi, mi auguro che questa intervista possa dare qualche conoscenza maggiore sul mondo del fumetto lusitano.
Una piccola scheda sull'autore la trovate QUI.
Vi auguro buona lettura! 

(Para a versão em Português e Inglês, por favor, vá para baixo)
(For portuguese and  english version please scroll down )
Nick: Ciao João , innanzitutto benvenuto. Con la tua intervista raggiungiamo due primati: sei il primo disegnatore portoghese intervistato da un blog italiano e sei anche il primo ospite del mio progetto di presentazione dei fumetti lusitani.
Come prima domanda ti chiedo se ti va di presentarti ai lettori di Nocturnia?

João Amaral: Cosa posso dire? In realtà, io sto realizzando un sogno che ho avuto fin da bambino, Cioè quello di diventare un autore professionista di fumetti, attività che pratico da oltre 20 anni. In mezzo a tutto questo, ho lavorato nel campo  giornalismo (in particolare scrivendo di cinema), della pubblicità, collaborato con alcune riviste e ho illustrato diverse cose, dai libri di scuola ai biglietti di auguri. Ma i fumetti sono sempre stati la mia passione.

Nick:  Quando è nata la passione per la Banda Desenhada? E quali fumetti e quali disegnatori ti hanno influenzato maggiormente come lettore prima ancora che come artista? Naturalmente puoi citare anche film, libri, serie televisive e tutto quello che ti viene in mente?

João Amaral: La passione per i fumetti mi viene dall'infanzia. Prima è arrivato il gusto per il disegno. Poi, allo stesso momento ho scoperto i film ed ho scoperto i fumetti. Le ho sempre considerate due arti molto simili. Tuttavia, i fumetti hanno un vantaggio: per realizzare alcune scene, ho solo bisogno di una matita o una penna e un po 'l'immaginazione e non ho bisogno di fare grossi budget, come accade nei film. Ma possiamo dire che queste sono le mie due grandi passioni, perché mi permettono di raccontare una storia in modo sequenziale. I fumetti, permettono inoltre un'alleanza che mi piace molto: cioè tra l'arte della narrazione e il disegno. Per quanto riguarda i riferimenti, posso dire che le mie prime influenze, hanno  avuto qualcosa a che fare con i fumetti franco-belgi. Quando ho letto la versione portoghese di Tintin, ho scoperto alcuni dei grandi artisti per cui ancora oggi provo grande ammirazione, come William Vance, Hermann, Jean Giraud o Rosinski, solo per citarne alcuni. In seguito ho scoperto anche alcuni grandi autori di fumetti americani e di manga giapponese. Tra i riferimenti per il mio lavoro  una costante sono sia i Film che la televisione. Ho imparato molto sulle tecniche narrative per guardare film e, non è un caso, che ho fatto un fumetto intitolato "O Fim da Linha", che non è altro che un remake del famoso "Mezzogiorno di Fuoco", per la regia di Fred Zinneman, con Gary Cooper e Grace Kelly, la cui azione è ambientata in un villaggio portoghese a cavallo del millennio.

Pagina  tratta da O Fim da Linha


Nick:  M'incuriosisce in particolare la tua passione per Tex, ce ne vuoi parlare?

João Amaral : "Tex" è entrato nella mia vita attraverso un mio amico che ha iniziato a prestaemi alcuni dei numeri della sua collezione. Poi, a poco a poco, mi sono immerso nel mondo della fantasia abbagliante di Gian Luigi Bonelli e nei disegni di Galleppini. Più di recente, ho scoperto tra le pagine di Tex  alcuni disegnatori che amo molto, come Fabio Civitelli o Claudio Villa, e ancora ho la possibilità di vedere il lavoro di altri che apprezzavo già da prima, come José Ortiz, Alfonso Font o Victor de la Fuente. Oggi, di solito compro ogni mese i numeri che vengono tradotti qui nel mio paese. Ed è notevole, che, nonostante il western stia subendo una grave crisi al Cinema, la cosa non sembra influenzare Tex, dal momento che le avventure del ranger continuano a stupirci continuamente ... Inoltre, aggiungo che mi è sempre piaciuto il buon western.

Nick:  Mentre visitavo il tuo blog, mentre osservavo le tue illustrazioni e i tuoi fumetti. ho notato che passi con grande facilità da uno stile all'altro. dallo stile ironico di "Fred & C" fino all'iperrealismo di "História de Fornos de Algodres ".
Tu con quale stile ti trovi più a tuo agio, quale preferisci?

João Amaral : Quasi sin dal momento in cui ho avuto coscienza di me, io mi sono sempre considerato come un autore realista. Quindi questo è uno stile che sento un po' più confortevole, perché con esso ho avuto più anni di apprendimento. Fred è nato quasi come una sfida che mi sono imposto, perché ho sempre ammirato il lavoro di alcuni autori, che in piccole strisce,erano capaci di una storia con un inizio, uno svolgimento e una fine e ancora oggi riescono ancora a farci sorridere. Mi sono sempre piaciute la "Mafalda" di Quino o "Zits" di Jerry Scott e Jim Borgman. Così un giorno, ho deciso di creare una striscia che contenesse un po 'di umorismo. Tuttavia, è rimasta per anni nell'armadio e, quindi, ho usato i personaggi a fare un po 'di biglietti di auguri divertenti. Quando ho cominciato ad inserire i miei lavori sul blog, la gente mi ha sfidato ancora una volta a fare una striscia comica. In un primo momento, ho esitato un po', perché ho pensato che non avevo soggetti da sviluppare. Ma, ho messo quelle strisce che avevo conservate nel blog e, da allora, Fred è stata una sfida che mi diverte molto.

Un esempio di Fred & Companhia
la strip che Amaral pubblica sul suo blog.

Nick: Mi piace molto il tuo personaggio e la tua comic strip di Fred & Companhia.
Lo vuoi introdurre ai lettori di Nocturnia?

João Amaral : Fred è un bambino cattivo che spesso mette in discussione il mondo intorno a lui, sorprendendo continuamente i suoi amici, i suoi genitori o i suoi nonni. Ha anche un cane un po' pacifista chiamato Indy. Ha dato quel nome al cane, il giorno in cui ha sentito dire ad Indiana Jones che Indy è solo il nome di un cane. Le strisce sono fondamentalmente una visione ironica di tutte le forme della società, dal consesso sociale agli aspetti politici. La crisi in cui l'Europa è sprofondata negli ultimi anni mi ha fornito tanto materiale permettendomi di  sviluppare questo personaggio che si è evoluto in molti modi, da quando ho iniziato a pubblicare sul blog  quattro anni fa, e può essere che uno di questi giorni, si possa cominciare a pubblicare Fred sotto forma di libro qui in Portogallo.


Nick:  Una delle tue opere più recenti è l'album "Cinzas da Revolta" realizzato assieme allo scrittore Miguel Peres. Ce ne vuoi parlare?

João Amaral : "Cinzas da Revolta", pur essendo ambientato negli anni '60 del secolo scorso, è una  di quelle sfide che è stata possibile realizzare solo nel XXI secolo. Tutto è nato quando Miguel,  che io davvero non conoscevo, un giorno mi ha mandato una e-mail, lui aveva visto i miei lavori sul blog,  e poi mi ha proposto di realizzare un fumetto insieme. L'idea di creare la storia di una giovane ragazza che vede la sua vita cambiare dopo un feroce attacco alla fattoria dei suoi genitori, è venuta da lui e mi ha sorpreso fin dalla prima volta. La guerra coloniale è un tema poco discusso qui in Portogallo e, d'altra parte, questo è un fumetto che vede la maggior parte dell'azione nella giungla. Questo mi conquistò, perché mi è sempre piaciuto disegnare scene di grandi spazi naturali.

Nick: "Cinzas da Revolta" affronta temi difficili ed importanti come l' occupazione coloniale portoghese in Angola e la stupidità di tutte le guerre. Come è stata accolta in Portogallo?

João Amaral : L'opera mi ha dato un paio di sorprese che non ho mai pensato fossero possibili. Il fumetto è stato citato in un blog di veterani della guerra coloniale e mi ha permesso di fare diverse visite alle scuole in tutto il paese, un fatto che, all'inizio, non pensavo avvenire, dal momento che le ferite lasciate dal conflitto sono ancora relativamente recenti. Pertanto, in generale, il fumetto è stato accettato, probabilmente perché, anche se il libro colloca tutta l'azione in Angola, negli anni sessanta, la storia potrebbe essere ambientata durante qualsiasi altro conflitto, e anche perché stiamo parlando soprattutto di una storia senza eroi, che mette in luce alcune delle terribili conseguenze che ogni guerra genera.

Nick: In Italia conosciamo molto poco sul mondo della BD portoghese. Secondo te quali sono le peculiarità ed i punti di forza della BD nel tuoi paese? E quali sono gli autori e i comics più importanti e che meriterebbero di essere conosciuti anche da noi?

João Amaral :  Quello che posso dire è che in Portogallo ci sono persone di grande talento e questo talento è diversificato in diversi settori. A partire da che autori veterani come José Ruy, José Pires (che per lungo tempo ha lavorato con Jean Dufaux a "Irigo", una serie sulla rivista belga Tintin ), Augusto Trigo, Santos Costa o Pedro Massano solo per citare alcuni esempi, fino ad autori più recenti, come Ricardo Cabral, Rui Lacas. Posso anche nominarti una serie di artisti portoghesi che attualmente lavorano per la Marvel o per altri editori nord americani come Nuno Plati, Filipe Andrade, Daniel Maia o Jorge Coelho. Quindi c'è un sacco di varietà nell'offerta. E mi riferisco  anche qui solo ad alcuni esempi. Il problema dei fumetti nel mio paese ha più a che fare con gli editori e con la costante crisi, perché non esiste un chiaro focus sul talento che c'è. Spesso, gli artisti portoghesi sono costretti a lavorare al di fuori dei nostri confini, per essere in grado di ottenere qualcosa con l'arte di cui sono dotati. E posso dire che se esistono i fumetti nel mio paese, questo è dovuto al grande amore che molti autori hanno  nei confronti della loro arte.


Nick: Invece quali sono i maggiori limiti le maggiori difficoltà che un disegnatore di fumetti deve affrontare nel tuo paese?

João Amaral : Come  ti accennavo in precedenza ci sono molte difficoltà, in quanto, nella maggior parte dei casi, il lavoro dell'autore non è correttamente pagato o riconosciuto. Gli autori, come ti  ho detto, in Portogallo spesso lavorano perché hanno un grande amore per quello che fanno e, se ci sono alcuni che riescono a lavorare fuori delle nostre frontiere e possono guadagnare qualcosa da questa professione, molti altri devono lavorare senza condizioni, perché non vi è alcun impegno chiaro. Diciamo che la situazione nel mercato dei fumetti non è mai stata facile, ma ora  questo vive come una sorta di parente povero, in un momento in cui anche i giornali e la televisione fanno poco o nulla da rivelare. Fortunatamente Internet sembra essere un buon veicolo per molti autori per riuscire a raggiungere cose che anticamente erano impossibili da raggiungere.

Nick: Veniamo adesso all'aspetto tecnico del tuo lavoro: che strumenti utilizzi per disegnare? Preferisci il pennino o il pennello (o magari i supporti digitali) ? E quanto tempo mediamente impieghi per disegnare una tavola?

João Amaral :   I miei primi amori sono stati ovviamente matite, penne e pennelli, perché ho iniziato in un momento in cui non c'erano ancora i computer. Tuttavia, il supporto digitale per me è diventato uno strumento molto pulito e potente. Così ho fatto alcune cose solo in modo tradizionale come mi è capitato per altre di lavorare esclusivamente in formato digitale. Attualmente, io preferisco usare una sorta di un mix di entrambi: io faccio lo schizzo e il disegno su carta e quindi l'intero processo di colorazione viene gestito sul computer. Mi piace molto farlo, perché mi permette di godere dei vantaggi di entrambi i supporti. Infine il tempo che mi ci vuole per disegnare e rendere i colori di una pagina, varia, ma posso dire che è una media di una settimana.

Nick: Descrivici una giornata tipo di João Amaral.

João Amaral:  A questa domanda è facile rispondere. La giornata tipo inizia con João Amaral che si alza, mangia e  si prepara. Dopo essere andato fuori per un caffè, si chiude in studio e ne esce solo dopo il pranzo per prendere un altro caffè. Fatto questo, lavora fino a sera. La sera, si siede un po 'e vede alcuni film o serie per riposarsi un po'. Dopo aver letto qualcosa va a dormire fino al giorno successivo.
Tavola tratta da Lua Clara
Un progetto di Joao Amaral
in attesa di pubblicazione.

Nick:  Sempre sul tuo blog, mi sono interessato molto al tuo progetto "Lua Clara"*. Come sta procedendo il progetto?
E' prevista una pubblicazione?

João Amaral: " Lua Clara" è purtroppo uno di quei progetti che sono rimasti incompiuti, proprio perché non avevo un editore interessato. Tra il tempo e l'incombere di altri progetti l'avevo dovuto accantonare. E ora, sto valutando la possibilità che qualcuno mi possa affiancare lavorando con me ai baloon e  alla sottotitolazione, in modo che il progetto  riesca finalmente ad essere sviluppato. La  cosa che posso dire in questo momento, è che questo fumetto non è stato da me dimenticato. 

Nick: Programmi futuri: a parte "Lua Clara"a cosa stai lavorando adesso e cosa ci dobbiamo aspettare da João  Amaral nel prossimo futuro?

João Amaral :  In un futuro più o meno immediato uscirà un nuovo libro. Si tratta di un adattamento del romanzo del Premio Nobel per la letteratura José Saramago dal titolo " A Viagem da Elefante " (Il viaggio dell'elefante) . Sarà un volume di 120 pagine, il fumetto più lungo  che io abbia mai fatto. Mi ci sono voluti circa due anni e mezzo per realizzare il libro. Questo racconto si basa su un episodio storico e racconta la storia di un elefante che ha viaggiato da Lisbona a Vienna, dopo essere stato consegnato come un regalo dal re portoghese per l'arciduca austriaco. Qui in Portogallo, il libro uscirà nel mese di novembre ( Nota di Nick: il volume è uscito in Portogallo,  pochi giorni fa, cioè il 21 di novembre ). Così adesso , mi ritrovo a preparare le cose per il lancio. Dopo di che, come  ti ho detto, ci sono alcune idee che potrebbero essere realizzabili, ma su cui non ho ancora pensato a fondo.

Nick : Bene João  è tutto. Ti ringrazio ancora per la tua gentilezza. Prima di salutarti ti rivolgo la classica domanda finale di Nocturnia: esiste una domanda alla quale avresti risposto volentieri e che io invece non ti ho rivolto?

João Amaral :   Non esattamente. Posso solo aggiungere che circa 20 anni fa ho realizzare il sogno che avevo da bambino e che spero di continuare a poterlo realizzare ancora per qualche anno e, quindi vorrei dire a tutti i lettori del blog di cercare di lottare per i propri sogni.
Prima o poi, i risultati arriveranno.

* Lua Clara: in italiano si tradurrebbe come Luna Chiara. Una storia a tematiche Horror con protagonista una vampira metropolitana.

ENTREVISTA COM JOAO AMARAL- VERSÃO EM PORTUGUÊS E INGLÊS !

INTERVIEW WITH JOAO AMARAL- VERSION IN PORTUGUESE AND ENGLISH !

Eu sou muito grato a João Amaral por me dar esta entrevista. 
Quero dedicar esta entrevista para o meu amigo Geraldes Lino.
Eu quero desejar uma boa leitura a todos os leitores portugueses.
Bem-vindo ao blog Nocturnia!


Nick Parisi:  Olá João, antes de mais, bem-vindo. Com a sua entrevista conseguimos dois factos inéditos: é o primeiro artista português a ser entrevistado por um blogue italiano e é também o primeiro convidado dos meus quadradinhos a apresentar os seus projetos lusitanos.
Como primeira pergunta, será que gostaria de se apresentar aos leitores de Nocturnia?

João Amaral :  O que é que eu posso dizer? Na verdade, estou a cumprir um sonho que tenho desde criança, que é o de me tornar um autor de banda desenhada profissional e já desenvolvo a minha actividade há vinte anos. Pelo meio, trabalhei em jornalismo (mais concretamente escrevendo sobre cinema), publicidade, colaborei com algumas revistas e ilustrei várias coisas, que vão desde manuais escolares a postais de felicitações. Mas a banda desenhada sempre foi a minha paixão.

What can I say? Actually, I'm fulfilling a dream I have since childhood, which is to become a professional author of comics and I´m in the business for twenty years. In between, I worked in journalism (specifically writing about cinema), advertising, collaborated with some magazines and I illustrated several things, from school books to greeting cards. But the comics were always been my passion.

Nick Parisi:  Quando desenvolveu a sua paixão pela banda desenhada? E que história aos quadradinhos e que desenhadores o têm influenciado mais como leitor, antes mesmo de ser um artista? É claro que também pode mencionar os filmes, livros, séries de televisão e tudo o que vier à sua mente.

João Amaral :A paixão pela banda desenhada vem desde criança. Primeiro veio o gosto pelo desenho. Depois, na mesma altura em que descobri o cinema, descobri também a banda desenhada. Sempre considerei que estas são duas artes muito similares. No entanto a BD tem uma vantagem: para concretizar cenas, apenas preciso de um lápis ou uma caneta e alguma imaginação e não tenho que estar a fazer contas aos orçamentos como acontece nos filmes. Mas pode-se dizer que estas são as minhas duas grandes paixões, pois permitem contar uma história de forma sequencial. Na BD, junta-se ainda uma aliança que me agrada muito: a arte de contar histórias e a do desenho. Em relação a referências, posso dizer que as primeiras que me surgiram têm a ver com a BD franco-belga. Foi a ler a versão portuguesa da revista Tintin que descobri alguns dos desenhadores que ainda hoje muito admiro como William Vance, Hermann, Jean Giraud ou Rosinski, para referir alguns. Depois descobri também alguns excelentes autores nos comics e no manga. Quanto ao cinema e à televisão também são referências constantes no meu trabalho. Aprendo muito sobre técnicas narrativas a ver filmes e não é por acaso que fiz uma banda desenhada chamada “O Fim da Linha” que mais não é do que um remake do célebre “O Comboio Apitou Três Vezes”, de Fred Zinneman, com Gary Cooper e Grace Kelly, cuja acção se passa numa aldeia portuguesa na viragem do milenio.

The passion for comics comes to me from childhood. First came the taste for drawing. Then at the same time I discovered the movies, I discovered comics. I always considered that these are two very similar arts. However, the comics have an advantage: to realize some scenes, I just need a pencil or pen and some imagination and I have no need to do budgets, as it happens in the movies. But we can say that these are my two great passions, because they allow me to tell a story sequentially. In comics, still joins an alliance that pleases me very much: the art of storytelling and drawing. Regarding references, I can say that the first that came to me, have something to do with the French-Belgian comics. When I read the Portuguese version of Tintin, I discovered some of the great drawers who still have my greatly admiration, as William Vance, Hermann, Jean Giraud or Rosinski, to name a few. Then I also discovered some great authors in american comics and japanese manga. Movies and television are also constant in my work references. I learn a lot about narrative techniques to watching movies and, it is no coincidence, that I made a comic book called "O Fim da Linha" which is nothing more than a remake of the famous "High Noon", directed by Fred Zinneman, with Gary Cooper and Grace Kelly, whose action is set in a Portuguese village at the turn of the millennium.


Fred&Companhia
Copyright Joao Amaral.


Nick Parisi:  Em particular, me intriga a sua paixão por “Tex”, quer falar sobre isso?

João Amaral :Tex” surgiu na minha vida por intermédio de um amigo meu que começou por me emprestar alguns dos livros da sua coleção. Depois, aos poucos, fui ficando imerso pela imaginação estonteante de Gian Luigi Bonelli e pelo traço de Galleppini. Mais recentemente descobri lá alguns desenhadores dos quais gosto muito, como seja o caso de Civitelli ou Claudio Villa, tendo ainda a particularidade de ver o trabalho de desenhadores que já admirava de outros trabalhos, como José Ortiz, Alfonso Font ou Victor de la Fuente e ainda hoje costumo comprar todos os meses os números que cá vão chegando da colecção. E é notável que, apesar do western estar a sofrer no cinema uma grande crise, isso parece não afetar Tex que continua a surpreender-nos continuamente… Além disso, posso sempre dizer que sempre gostei muito de bons westerns.

"Tex" came into my life through a friend of mine who started for lending me some of the books of his collection. Then, gradually, I became immersed in the dazzling imagination of Gian Luigi Bonelli and the trace of Galleppini. More recently, I discovered there are some drawers that I love very much, as is the case Civitelli or Claudio Villa, and I still having the distinction of seeing the work of others that I love before, as José Ortiz, Alfonso Font or Victor de la Fuente. Today, I usually buy every month the numbers that come here in my country. And it is remarkable, that despite the western to be undergoing a major crisis in the movies, it does not seem to affect Tex, because the adventures of the ranger continue to amaze us continually… Besides, I can always say I've always liked good westerns.

 Nick Parisi:  Enquanto eu visitei o seu blogue e observava as suas fotos e BDs, notei que passa com grande facilidade de um estilo para outro. estilo irónico de "Fred & Companhia" até ao hiper- -realismo de "História de Fornos de Algodres."
Com que estilo é que se sente mais confortável e qual é que prefere?

João Amaral : Eu sou, quase desde que me conheço, um desenhador realista. Por isso, esse é um estilo em que eu me sinto um pouco mais à vontade, pois é o que leva mais anos de aprendizagem. O Fred surgiu quase como um desafio que impus a mim próprio, pois sempre admirei o trabalho de autores, que em pequenas tiras, conseguem colocar uma história com princípio, meio e fim e ainda por cima nos conseguem fazer sorrir. Eu sempre gostei muito da “Mafalda” de Quino ou o “Zits”, de Jerry Scott e Jim Borgman. Por isso, um dia decidi criar uma tira que fizesse um pouco de humor. No entanto, ficou anos na gaveta e utilizei depois as personagens para fazer alguns postais de felicitações humorísticos. Quando coloquei isso no blogue, as pessoas desafiaram--me novamente para fazer uma tira. Ao princípio, hesitei um pouco, pois pensava que não tinha assunto para desenvolver. Mas fui colocando aquelas que tinha como certas no blogue e, de lá para cá, o Fred tem sido um desafio que me tem divertido muito.

Almost since I know me as somebody, I’m a realistic author. So this is a style that I feel a little more comfortable, because I’m taking more years of learning. Fred came almost as a challenge that I imposed myself, because I have always admired the work of some authors, that in small strips, can put a story with a beginning, middle and one end and they still manage to make us smile. I always liked the "Mafalda" by Quino or "Zits" by Jerry Scott and Jim Borgman. So one day, I decided to create a strip that took a bit of humor. However, it was years in the closet and, then, I used the characters to do some of humorous greeting cards. When I put those cards on the blog, people challenged me again to do a strip. At first, I hesitated a bit, because I thought I had no subject to develop. But, I put those strips that I had as certain in the blog and, since then, Fred has been a challenge that amuses me greatly.

Nick Parisi:  Eu realmente gosto da sua personagem e da história em quadradinhos "Fred & Companhia”. Eu gostaria de o apresentar aos leitores de Nocturnia

João Amaral : O Fred é um rapazinho traquinas que frequentemente coloca em causa o mundo à sua volta, surpreendendo os amigos, os pais ou os avós. Tem também um cão algo pacifista ao qual chamou Indy, desde que o Indiana Jones lhe deu a dica de que Indy é nome de cão. As tiras são fundamentalmente uma visão irónica da sociedade, desde os aspectos políticos aos sociais e a crise em que a Europa tem estado mergulhada ao longo dos últimos anos, tem proporcionado muito material para eu desenvolver esta personagem, que tem evoluido em vários sentidos, desde que eu comecei a publicá-la no blogue há quatro anos e pode ser que um dia destes comece a ser publicada em livro aqui em Portugal.

Fred is a naughty boy who often puts in question the world around him, surprising his friends, parents or grandparents. He also has a dog a little pacifist called Indy. He gave to him that name, since the day he heard Indiana Jones say that Indy is just a dog’s name. The strips are fundamentally an ironic vision of society, from the social to political aspects. The crisis in which Europe has been plunged over the past few years has provided much material for me to develop this character that has evolved in many ways, since I started to publish it on the blog for four years ago, and it may be one of these days, he begins to be published in book here in Portugal.

Cinzas da Revolta
by Miguel Peres- Joao Amaral

Nick Parisi: Um dos seus mais recentes trabalhos é o álbum "Cinzas da Revolta", criado com o escritor Miguel Peres. Quer falar?

João Amaral :  "Cinzas da Revolta”, apesar de se passar na década de 60 do século passado é um desafio que só foi possível no século XXI, uma vez que o Miguel, que eu realmente não conhecia, um dia me enviou um e-mail, depois de ter visto o meu trabalho no blogue para fazermos uma BD juntos. A ideia de criar a história de uma rapariga que vê o seu quotidiano alterado, depois de um feroz ataque à fazenda dos seus pais, foi dele e agradou-me desde a primeira hora, pois a guerra colonial era um assunto muito pouco tratado aqui em Portugal e, por outro lado, esta era uma banda desenhada que, tendo a maior parte da ação passada na selva me agradava, pois sempre gostei muito de desenhar grandes cenários naturais.

"Cinzas da Revolta", despite passing in the 60s of the last century, is a challenge that was only possible in the XXI century, since Miguel, I really did not know, one day sent me an email, after seeing my work on the blog, to do one comic together. The idea of creating the story of a young girl seeing her life changed, after a fierce attack on the farm of his parents, was from him and surprised me since the first time. The colonial war is a subject little discussed here in Portugal and, on the other hand, this is a comic book that has most of the action in the jungle. That pleased me, because I always liked to draw large natural scenes.


Nick Parisi :  "Cinzas de Revolta" aborda temas difíceis e importantes como a ocupação colonial de Portugal em Angola e a estupidez de todas as guerras. Como foi recebida em Portugal?

João Amaral :  Proporcionou-me algumas surpresas que nunca pensei serem possíveis. Foi referenciada num blogue de antigos combatentes da guerra colonial e permitiu-me fazer várias visitas a escolas pelo país inteiro, facto que eu no início pensava não ser possível, uma vez que as feridas deixadas pelo conflito ainda são relativamente recentes. Por isso, de um modo geral, a banda desenhada foi aceite, provavelmente porque, apesar do livro situar a sua acção em Angola, nessa época, a história poderia situar-se durante outro qualquer conflito, pois o livro é acima de tudo uma história sem heróis que alerta para algumas das terríveis consequências que qualquer guerra gera.

Gave me a few surprises that I never thought were possible. The comic was referenced in a colonial war veterans blog and allowed me to make several visits to schools across the country, a fact that, at the beginning, I thought not be possible, since the wounds left by the conflict are still relatively recent. Therefore, in general, the comic was accepted, probably because, although the book situate the action in Angola, in the sixties, the story could be set in any other conflict, because we are talking above all about a story without heroes, which highlights some of the terrible consequences that any war generates.

Nick Parisi:  Na Itália, sabemos muito pouco sobre o mundo da BD Português. De acordo com você, quais são as características e pontos fortes do BD no seu país? E quais são os autores e quadrinhos mais importantes e que merecem ser conhecidos também por nós?

João Amaral :  O que posso dizer é que talento em Portugal não falta e é diversificado em diversas áreas. Desde os desenhadores veteranos como José Ruy, José Pires (que em tempos trabalhou na série Irigo com Jean Dufaux para o Tintin), Augusto Trigo, Santos Costa ou Pedro Massano para referir alguns exemplos, até aos mais novos como Ricardo Cabral, Rui Lacas ou uma série de desenhadores que trabalham actualmente para a Marvel e outras editoras norte-americanas como Nuno Plati, Filipe Andrade, Daniel Maia ou Jorge Coelho, existe muita variedade de oferta. E eu só estou a referir aqui alguns exemplos. O problema da BD no meu país tem mais a ver com editores e vivermos numa constante crise, porque muitas vezes não se aposta devidamente no talento que existe. Daí que frequentemente o desenhador português se vê forçado a trabalhar para o estrangeiro, para poder ganhar alguma coisa com a arte de que tanto gosta. E, posso mesmo dizer que se existe banda desenhada no meu país, muito se deve ao grande amor que muitos autores têm pela sua arte.

What I can say is that in Portugal are people very talented and this talent is diversified in several areas. Since the veteran authors like José Ruy, José Pires (who once worked at “Irigo” , a series for Tintin with Jean Dufaux), Augusto Trigo, Santos Costa or Pedro Massano to mention some examples, to the newest like Ricardo Cabral, Rui Lacas or a series of authors currently working for Marvel or another north american publishers as Nuno Plati, Filipe Andrade, Daniel Maia or Jorge Coelho there is a lot of variety on offer. And I am referring here only a few examples. The problem of comics in my country has more to do with editors and there is a constant crisis, because there is no clear focus on the talent that exists. Often, the Portuguese drawers are forced to work outside our frontiers, to be able to win something with the art they enjoy. And I can say that if there are comics in my country, owes much to the great love that many authors have for their art.



Nick Parisi:  Quais são as principais limitações e dificuldades que um cartunista tem de enfrentar no seu país?

João Amaral :  Como disse atrás as dificuldades são muitas porque na maior parte dos casos o trabalho do autor não é devidamente pago ou reconhecido. Os autores, como disse, em Portugal, trabalham muitas vezes porque têm uma grande paixão por aquilo que fazem e se existem alguns que conseguem trabalhar para o estrangeiro e conseguir ganhar alguma coisa com isso, muitos outros singram muito dificilmente porque não existe uma aposta clara. Digamos que a situação na BD nunca foi fácil, mas actualmente vive como uma espécie de parente pobre, numa época em que até os jornais ou a televisão pouco ou nada fazem para a divulgar. Felizmente vai havendo internet que parece ser um bom veículo para vários autores conseguirem chegar aonde dantes era impossível chegar.

As mentioned earlier there are many difficulties, because, in most cases, the author's work is not properly paid or recognized. The authors, as I said, in Portugal, often work because they have a great love for what they do and, if there are some who can work out of our frontiers and can gain something from this, many other work with no conditions, because there is no clear commitment. Let's say the situation in comics has never been easy, but now lives in a sort of poor relation, at a time when even the newspapers or television do little or nothing to disclose. Fortunately the internet seems to be a good vehicle for many authors to reach where in ancient times was impossible to reach.

Nick Parisi: Vejamos agora o aspecto técnico de seu trabalho: quais as ferramentas que você usa para desenhar? Você prefere a caneta ou pincel ou talvez o suporte digital)? E quanto tempo em média usa para desenhar uma página?



João Amaral : Os meus primeiros amores foram obviamente os lápis, as canetas e os pincéis, até porque comecei num tempo em que ainda não havia computadores. No entanto, o suporte digital, para mim, tornou-se uma ferramenta muito poderosa e limpa. Já fiz coisas só com os suportes tradicionais e já trabalhei unicamente em suporte digital. Actualmente prefiro usar uma espécie de um misto de ambos: ou seja faço o esboço e o desenho no papel e depois todo o processo de cor é tratado no computador. Gosto muito de fazer isso, porque assim permite-me usufruir das vantagens de ambos os meios. Quanto ao tempo que demoro a desenhar e colorir uma página, varia, mas posso dizer que é em media uma semana.

My first loves were obviously pencils, pens and brushes, because I started at a time when there was still have no computers. However, the digital support to me became very clean and a very powerful tool. I did things only in traditional ways and I had worked exclusively in digital format. Currently, I prefer to use a sort of a mix of both: I do the sketch and drawing on paper and then the whole process of color is handled on the computer. I really like to do that, because allows me to enjoy the advantages of both supports. Finnally, the time it takes me to draw and making the colors of a page, it depends, but I can say that is an average of one week.

Nick Parisi:  Descreva um dia típico de João Amaral…

João Amaral : Essa é fácil. Um dia típico de João Amaral começa por o João Amaral se levantar, comer e preparar-se. Depois de tomar um café, fecha-se no estúdio e só sai depois de almoço para tomar outro café. Depois trabalha até à noite, consagrando esta para ver alguns filmes ou séries para descansar um pouco. Depois antes de dormir lê um pouco e dorme até ao dia seguinte.

That question is easy to respond. A typical day begins with João Amaral getting up, eating and preparing himself. After going out for a coffee, he closes himself in the studio and only comes out after lunch to take another coffee. After, he works till evening. In the evening, he sits a little and sees some movies or series to rest a bit. After reading a bedtime bit, he sleeps until the next day.

Nick Parisi: Vi no seu blogue páginas de "Lua Clara" que muito me interessaram. Como está o projeto progredir? E será uma publicação?

João Amaral :  “Lua Clara” infelizmente é um daqueles projetos que ficaram pelo caminho precisamente porque não tive um editor interessado. Como entretanto se meteram outros projetos pelo meio foi sendo sucessivamente adiado. E, agora, como surgiu a hipótese de alguém que eventualmente poderá trabalhar comigo na balonagem e legendagem, pode ser que um dia destes volte a pegar nele e desenvolvê-lo. O que posso dizer neste momento é que não está esquecido.

"Lua Clara" is unfortunately one of those projects that are unfinished, precisely because I did not have a publisher interested. Between time, other projects came along and this one has become ajourned. And now, with the possibility of someone who might work with me at the balloons and subtitling, may be I can eventually develop it. What can I say at this time, is that this comic is not forgotten.
A Viagem do Elefante
Nick Parisi:  E quais são os seus projetos para o futuro? Terá algo a ver com "Lua Clara"? O que podemos esperar de João Amaral no futuro próximo?

Num futuro mais ou menos imediato irá sair um livro novo. Trata-se de uma adaptação do romance do Prémio Nobel de Literatura José Saramago intitulado “A Viagem do Elefante” . Irá ser com 120 páginas, a maior banda desenhada que fiz até hoje e, é um livro que me demorou cerca de dois anos e meio a concretizar. Esta história baseia--se num episódio histórico e descreve a história de um elefante que viajou desde Lisboa até Viena, depois de ter sido entregue como presente pelo rei português ao arquiduque austríaco. Aqui em Portugal, o livro irá sair durante o mês de Novembro. Por isso, neste momento encontro-me a preparar o lançamento. Depois, como disse, existem algumas ideias que eventualmente poderei concretizar, mas ainda não pensei a fundo sobre elas.

In a more or less immediate future will come out a new book. It is an adaptation of the novel of the Nobel Prize for Literature José Saramago titled "The Elephant's Journey". It will be with 120 pages the longuest comics I've ever done and, it is a book that took me about two and a half years to materialize. This book is based on a historical episode and tells the story of an elephant who traveled from Lisbon to Vienna, after having been delivered as a present from portuguese king to the austrian archduke. Here in Portugal, the book will come out during the month of November. So this time, I find myself preparing the things to the launch. After that, as I said, there are some ideas that may be able to accomplish, but have not thought deeply about them.

Nick Parisi:  Bem João é tudo. Obrigado novamente por sua gentileza. Antes de finalizar fica a clássica pergunta final de Nocturnia: Existe uma pergunta que você teria respondido de bom grado e ainda não respondeu?

João Amaral : Não propriamente. Posso apenas acrescentar que, há já vinte anos que cumpro um sonho de criança e espero cumpri-lo durante mais alguns e, desejar a todos os leitores do blogue, que tentem lutar pelos seus sonhos. Mais tarde ou mais cedo os resultados aparecerão…

Not exactly. Can I just add that. twenty years ago that I fulfill a child's dream and I hopefully to do it for a few more years and, I wish to tell to all blog readers, that they need to try to fight for their dreams. Sooner or later, results will appear...

10 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Intervista interessante che apre davvero un mondo sconosciuto a noi italiani.
Tristemente comprensibile l'autore portoghese quando dice che molti disegnatori del suo paese guadagnano più lavorando per editori esteri e se pubblicano qualcosa in patria lo fanno più per amore del fumetto stesso che non per la prospettiva di guadagni.
Molto professionale come sempre.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
Quando Amaral descriveva la situazione portoghese mano a mano che andava avanti mi sembrava di sentir parlare un disegnatore italiano che descriveva la realtà nostrana. Tempo fa lo stesso copertinista di Urania Franco Brambilla nell'intervista che mi ha concesso a suo tempo,quando ha parlato degli illustratori e dei realizzatori di Cover rimarcava alcuni degli stessi aspetti ed è un peccato!
La realtà portoghese è veramente sconosciuta per noi italiani, comunque leggendo i loro blog, dando un occhiata ai loro fumetti e considerando che ad esempio molti fumetti italiani vengono tradotti in Portogallo (nell'intervista ad esempio si è fato riferimento al bonelliano Tex ) ho l'impressione che siano più i portoghesi a cercare di allacciare relazioni culturali con noi piuttosto che il contrario.
Il che è una grossa mancanza da parte nostra.

Ivano Landi ha detto...

Ti ho scritto una e-mail :)

Nick Parisi. ha detto...

@ Ivano Landi
Visto, letto ed apprezzato!
Ti rispondo nel pomeriggio con più calma perché sono fuori casa stamattina.
Comunque la cosa m' interessa. :)

Marco - Mundo - Sabatino ha detto...

Carissimo Nick, bom dia! :)

Prima di tutto, ti devo fare i miei complimenti: l'intervista é molto ben "confezionata", esaustiva e allo stesso tempo gradevole da leggere. In secondo luogo, da amante del fumetto e innamoratoperso del Portogallo, ti volevo ringraziare per dedicare tanto spazio e aiutare a diffondere in Italia una delle realtá meno conosciute del mio "Paese d'elezione"; è inestimabile il "servizio" che gli fai, e sono sicuro che i miei amici portoghesi ti saranno molto grati.

Il punto, come scrivi tu stesso al termine dell'articolo, é che "considerando che ad esempio molti fumetti italiani vengono tradotti in Portogallo (nell'intervista ad esempio si è fato riferimento al bonelliano Tex) ho l'impressione che siano più i portoghesi a cercare di allacciare relazioni culturali con noi piuttosto che il contrario". Per esempio, in Portogallo esiste un Club Tex, non credo che in Italia esista una cosa anche lontanamente simile dedicata al fumetto portoghese. Probabilmente perché, come dicevo anni fa in un post sul mio blog, non esiste un "personaggio di riferimento" immediatamente associabile al Paese: in Italia abbiamo, per l'appunto, Tex, o Diabolik; in Francia Asterix; in Belgio Tin Tin; negli USA Batman e Superman, in Argentina Mafalda e cosí via. La Banda Desenhada portoghese, invece, é fatta d'AUTORI, non da personaggi. Autori dallo straordinario talento che soprattutto negli ultimi anni hanno sfornato opere eccellenti, ascrivibili in quel "segmento" che oggi chiamiamo graphic novel, e l'adattamento a fumetti del libro di Saramago "A viajem do elefante" di Amaral é solo l'ultimo esempio in questo senso. Opere che sicuramente meriterebbero di essere "esportate" e tradotte anche nel nostro Paese ma alle quali, purtroppo, sembra che nessun editore nostrano, benché "piccolo" si sia mai interessato.

È un peccato. Per questo iniziative come la tua meritano tutti gli elogi possibili: ripeto, non devi ringraziarmi, sono io che ringrazio te, per l'attenzione prestata e l'eccelente lavoro svolto.

Buon lavoro ;)

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco- Mundo-Sabatino
Bom Dia Marco!
Sono stato felice di aver potuto presentare un disegnatore bravo come Amaral al pubblico italiano. Come ti scrissi a suo tempo io sono un appassionato di cultura europea, di narrativa e di fumetti. Quando posso unire le tre cose sono particolarmente felice. Il Portogallo assieme a Francia, Spagna; Inghilterra è sempre stato un posto che mi ha molto affascinato, ma mi stupisce che a differenza della altre nazioni che ho citato è poco studiato, apprezzato e conosciuto da noi.
E questo è ancora più vero per quanto riguarda generi come fumetti o la narrativa di genere (io e te parlammo a suo tempo della fantascienza in Portogallo e in Brasile). Parlando dei fumetti mentre cercavo informazioni sui fumetti portoghesi ho potuto vedere che in Portogallo oltre a Tex (e sul fan Club lusitano di Tex tornerò nel prossimo articolo) c'è molto interesse anche nei confronti di Pratt, Manara; Crepax e tanti altri autori e personaggi italiani.
Da parte nostra invece solo adesso stiamo cominciando ad aprirci nei confronti della loro produzione fumettistica, recentemente a Treviso Comics alcuni autori portoghesi sono stati ospiti della manifestazione, ma secondo me è ancora solo una goccia nel mare.
Ad ogni modo come ti avevo preannunciato, nelle prossime settimane pubblicherò un articolo sul fumetto portoghese nel suo complesso.
Poi, arriveranno altre interviste con autori portoghesi.
Allo stesso tempo spero, se le forze reggeranno di poter fare la stessa cosa con altre produzioni fumettistiche di altri paesi.
ad ogni modo penso che quando l'articolo sul fumetto portoghese sarà pronto ti userò come lettore "beta", ti va?
P.s
Grazie per la condivisione.;)

angie ginev ha detto...

Apprezzo moltissimo le tue interviste, sono tutte splendide, tu sai bene però che almeno per ora, vi è un unico fumetto che mi attrae.

Grazie Nick della tua pazienza....

Nick Parisi. ha detto...

@ Angie
So che preferisci Dylan Dog ma l' anno prossimo proverò ad intervistare qualche disegnatore di quella collana.

Argonauta Xeno ha detto...

Molto bella l'intervista, e anche il profilo dell'autore. Non conosco assolutamente nulla del fumetto portoghese, me ne sono reso conto leggendo gli autori citati. Qualcuno credo di averlo visto in libreria... forse Cabral? Interessanti comunque i paralleli nelle difficoltà lavorative.

Nick Parisi. ha detto...

@ Salomon Xeno
E' incredibile come le difficoltà lavorative per i disegnatori siano uguali in Italia come in Portogallo, vivere di un lavoro artistico è sempre stato complicato ma in certi paesi come i nostri sembra sia ancora più difficile.

Forse è stato proprio Cabral il nome da te letto, per quanto se bazzichi i comics americani potresti aver incontrato alcuni disegnatori portoghesi come Jorge Coelho che lavorano per gli editori statunitensi.
Ad ogni modo, come promesso sulla "banda desenhada" portoghese tornerò presto, qualche giorno fa mi è ritornata un altra intervista completa di risposte (e ne sto aspettando una terza) e poi ci sarà l'articolo dossier sui fumetti lusitani.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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