Blaise Pascal
"Sin dal giorno della mia nascita, la mia morte ha iniziato il suo cammino. Sta camminando verso di me, senza fretta."
Jean Cocteau.
Non è mai facile ricominciare.
Aprire un nuovo capitolo nel corso della nostra vita significa il doversi assumere un rischio, fare delle scelte.
E, si sa, non possiamo mai dire a cosa ci condurranno quelle scelte.
Ma d'altro canto, bisogna scegliere, spesso siamo obbligati a scegliere.
E' una questione di sopravvivenza, oppure la semplice speranza per una vita migliore.
Speranza per una vita migliore.
Ricordatevi di questa frase.
Perché fu proprio la speranza, il desiderio di ricominciare che portarono la 44 enne Maria Baumgartner a bussare alla porta sbagliata alle prime luci dell'alba del 31 marzo 1922.
Ma questa Storia era cominciata molto tempo prima.
Una storia fatta di dettagli, di solitudini e di scelte, per l'appunto.
Ma è anche una Storia costruita sulle paure e sulle maldicenze umane, una Storia Malata dove il sulfureo s'incrocia con l'umano e dove i personaggi sono semplici ingranaggi all'interno di un orologio sbattuto con violenza su un minato terreno.
Facciamo un passo indietro.
- UNA FAMIGLIA COME TANTE ALTRE (?)
1921.
La Germania sta vivendo i suoi anni più difficili.
La grande guerra testardamente voluta dalle alte gerarchie prussiane si è conclusa con una infamante sconfitta.
Sono periodi di caos politico e di scontri sociali, la moneta locale, il Marco sta subendo la peggiore svalutazione della sua storia, nuovi movimenti politici, uno più populista dell'altro, si stanno affacciando sulla scena.
Assieme a nuovi incubi.
Tuttavia la maggior parte delle persone, almeno all'inizio, cerca semplicemente di andare avanti con le loro vite.
Gli abitanti di Kaifeck, per esempio .
Situato nel cuore della Baviera più rurale, tra Ingolstadt e Schrobenhausen,ad appena una cinquantina di chilometri dal capoluogo Monaco, quello di Kaifeck è un tranquillo borgo contadino come ce ne sono molti nella Germania di quest'epoca.
Ma come tutte le comunità anche quella di Kaifeck è molto meno unita di quanto appaia ad un primo superficiale sguardo.
Ci sono posti in quel territorio dove la maggior parte delle persone evitano di andare.
La casa dei Gruber è uno di questi posti.
Si tratta dell'ultima fattoria del paese, costruita lontano da tutte le altre fattorie ed abitazioni della zona ma abbastanza vicina ad un fitto bosco cosa che, specialmente nei rigidi inverni bavaresi, contribuisce ad isolare la famiglia dei Gruber dal resto della comunità.
La fattoria ha un nome, gli abitanti della regione preferiscono infatti chiamarla Hinterkaifeck, dal nome dell'uomo che l'ha costruitaa metà del secolo precedente: un certo Josef Asam Von Hinterkaifeck
Josef è morto da tantissimi anni, ma la sua vedova Cäzillia ormai 77 enne abita ancora nella tenuta assieme al suo secondo marito Andreas Gruber che di anni ne ha 63.
E già il fatto che ci sia così tanta differenza d'età all'interno della coppia dà adito a buona parte delle speculazioni e delle chiacchiere che vengono fatte all'interno delle bettole paesane. Un buon numero dei suoi compaesani considera Andreas Gruber come un bieco calcolatore che ha compiuto un fortunato matrimonio d'interessi.
La Famiglia Gruber. |
Viktoria, una splendida donna coi capelli biondi a cui la natura ha regalato un procace fisico che porta benissimo le sue 35 primavere è una presunta vedova di guerra.
Anche nei suoi confronti corrono tante voci.
Il marito di Viktoria, il bavarese Andreas Gabriel, non è più tornato dalla Grande Guerra, di lui -come di molti altri-si sono perse le tracce tra una battaglia e l'altra. Anche se per la legge è ufficialmente deceduto il suo corpo non è mai stato davvero ritrovato.
In molti hanno provato a corteggiare Viktoria, compreso molti vicini dei Gruber, perfino un uomo importante della regione come Lorenz Schittenbauer si è fatto avanti.
Ma non se ne è mai fatto niente a causa delle costanti e veementi opposizioni di Karl ad un qualsiasi nuovo matrimonio della figliastra.
Opposizione che, inutile dirlo, genera una ulteriore tornata di calunnie.
Le più ricorrenti sostengono che l'apparentemente tranquillo e timorato di Dio cittadino Andreas Gruber sia in realtà un uomo violento dedito a tiraneggiare con pugno di ferro la propria famiglia; che l'uomo intrattenga una relazione contro natura con Viktoria e che addirittura il piccolo Josef, sia in realtà, un indesiderato frutto di questo incestuoso rapporto.
Un'altra foto della faiglia Gruber assieme ad altri parenti |
Certo non tutti danno credito alle voci, per esempio, a difendere pubblicamente l'uomo si spinge la giovanissima cameriera Krescenz Riegler che presta servizio proprio presso i Gruber.
In più occasioni la ragazza descrive i suoi datori di lavoro come una famiglia profondamente perbene ed in particolare Andreas come un uomo molto gentile ed assolutamente incapace di compiere del male a niente e a nessuno.
Questo almeno fino al giorno in cui qualcosa cambia profondamente.
- UN LUNGO E GELIDO INVERNO.
In Germania quando fa freddo fa freddo sul serio e l'inverno del 1921 non pare fare eccezione: la neve scende copiosa, le temperature si abbassano più delle medie stagionali e la già lontana fattoria dei Gruber rimane quasi del tutto isolata.
Uniche eccezioni: la frequenza scolastica della piccola Cäzillia (certo, eccetto i non pochi giorni nei quali la scuola stessa non viene chiusa a causa degli eventi atmosferici) e le sempre più rare apparizioni in paese di Andreas o di Krescenz per effettuare qualche acquisto.
Ma tra le ombre degli alberi che lambiscono i confini di Hinterkaifeck qualcosa comincia ad agitarsi
E a sorvegliare la casa.
Niente di buono in apparenza.
- SUSSURRI NELLE TENEBRE.
Comincia tutto con un sussurro, un fruscio appena percepibile, un tenue rumore notturno.
Inizialmente nessuno ci fa caso, ma poco a poco, notte dopo notte la coscienza più fragile di tutte inizia a sfaldarsi, a perdere tutta la razionalità di cui avrebbe bisogno.
La piccola e delicata Krescenz Riegler capta qualcosa.
Lei e solo lei avverte delle voci soffocate: voci che le dicono di andarsene via, di scappare finché è in tempo.
Dopo un paio di giorni per la cameriera arrivano anche le prime visioni, visioni di fugaci presenze all'interno della casa.
Dopo alcuni dubbi iniziali, decide di parlarne con i suoi padroni.
Che ovviamente non le credono per niente
La Riegler almeno all'inizio tenta di resistere alle sue paure, prova a combatterle. Ma ogni giorno che passa questo le risulta sempre più difficile.
Finché una notte stanca della situazione decide di provare a sciogliere l'enigma, accende una candela e illuminata solo da quella flebile luce sale le scale del suo piano dirigendosi verso la soffitta, luogo dal quale paiono provenire tutte le voci misteriose.
Soffitta nella quale, per quanto Krescenz ne possa sapere nessuno della famiglia è più entrato da tempo immemore.
Non è dato sapere cosa effettivamente abbia trovato in quel luogo, cosa veda, fatto sta che la mattina successiva Krescenz Riegler dopo anni di fedele servizio presso i Gruber si licenzia improvvisamente ed ancora più frettolosamente raccoglie i suoi pochi averi per fuggire verso la città.
Da quel momento in poi a chiunque gli chiederà il perché la ragazza risponderà che l'intera costruzione di Hinterkaifeck è stregata, che una presenza malvagia risiede in soffitta e che qualcosa di grave sta per avvenire in quel luogo.
- SEGNALI.
Nei giorni successivi anche Andreas Gruber sceglie di attraversare quelle scale che separano le stanze da letto dalla soffitta. L'uomo non trova niente che lo insospettisca, anche se ha più volte l'impressione di trovare molte cose sistemate in posizioni differenti da come ricordava.
La famiglia comincia a cercare una nuova cameriera che prenda il posto della fuggitiva Krescenz Riegler, ma la ricerca si dimostra molto più difficile di quanto sembrasse all'inizio. I Gruber provano anche a riconquistare la perduta normalità.
O quantomeno la sua apparenza.
I segnali che qualcuno o qualcosa li stia assediando però si fanno giorno dopo giorno più evidenti.
La mattina del 30 marzo, Gruber scopre una strana serie di impronte che dalla casa portano verso il bosco, la notte prima c'è stata una fortissima nevicata, di conseguenza quelle impronte sono fresche e non possono essere state lasciate da nessuno della famiglia, l'anziano fattore prova quindi a seguirle.
Dopo un centinaio di metri le impronte si perdono in mezzo al nulla.
Gruber si ritrova da solo in mezzo agli alberi innevati.
Una forte tensione s'impadronisce dell'uomo, che torna a Hinterkaifeck in tutta fretta.
Solo per scoprire che la serratura del garage è stata recentemente forzata.
Anche vicino al generatore sembrano esserci segni del passaggio passaggio di un estraneo
Andreas, a quel punto, compie una delle scelte più logiche che si possano fare in circostanze del genere: si spinge fino alla fattoria più vicina, sia per chiedere un aiuto, sia per rendersi conto se stia accadendo qualcosa di strano anche ai suoi vicini.
Ma Kaspar Stegmair, il vicino interpellato dichiara di non aver notato nessuna anomalia nei giorni antecedenti alla visita di Andreas.
Al quale non resta altro che tornare a casa dalla sua famiglia prima del sopraggiungere di una nuova notte.
Andreas trascorre le ore notturne in uno stato di agitata veglia, più volte ha l'impressione di sentire un chiarissimo rumore di passi provenire dalla soffitta, più volte sveglia la moglie per chiederle conferma, per capire se anche lei senta le stesse cose.
Ma Cäzillia ha un udito molto debole.
In più si sta convincendo che le stesse paranoie che in passato avevano minato la ragione di Krescenz adesso stiano contagiando anche Andreas.
Tuttavia per tenere tranquillo il marito lascia che l'uomo imbracci il fucile da caccia e che ispezioni tutta la fattoria.
Ancora una volta non viene trovato niente che possa anche solo lontanamente far pensare alla presenza di altre persone dentro casa.
Nonostante abbia perlustrato centinaia e centinaia di metri Andreas Gruber non scorge nessuna traccia di estranei.
Nulla di nulla.
E' però al sopraggiungere del nuovo giorno che vengono scoperti due particolari inquietanti.
Il primo riguarda la sparizione di un mazzo di chiavi dalla scrivania del contadino.
Le chiavi non verranno mai più ritrovate.
La seconda cosa che succede è che proprio fuori casa viene rinvenuto un giornale. Andreas è sicuro di non averlo portato lui, così come è certo che non sia stato nessun altro membro della famiglia.
Anche Josef Mayer il postino del paese, interrogato da un sempre più isterico Gruber si dice certo di non aver consegnato nessun giornale a quella famiglia.
Ma allora come ha fatto il giornale ad arrivare fino alla fattoria? Chi lo ha lasciato?
I giochi sembrerebbero esser fatti: la famiglia si prepara a trascorrere le notti successive fuori della loro abitazione, magari facendosi ospitare per un periodo a casa di vicini o di amici. Se non che il destino ci mette lo zampino.
La nuova cameriera, cercata per mesi, si decide ad arrivare proprio in quel momento.
E' la mattina del 31 marzo del 1922 quando entra in gioco la quarantaquattrenne Maria Baumgartner di cui parlavamo all'inizio del presente post.
Felice la donna per aver trovato un nuovo lavoro, felice la famiglia Gruber per aver recuperato una seppur minima forma di sostegno esterno.
Stanno però scendendo le prime ombre della sera, l'ora si è fatta tarda e non c'è più tempo per lasciare le mura della fattoria. Così i Gruber compiono la loro scelta: trascorreranno anche la notte tra il 31 marzo ed il 1 di aprile dormendo all'interno di Hinterkaifeck.
Quella è la notte in cui tutto avviene.
(Continua...)
27 commenti:
Oddio, stavolta è più inquietante del solito. Sembra davvero la trama di un horror di quelli spaventosi...
@ Ariano Geta
Questa è davvero una vicenda molto spaventosa, una delle più cattive che io abbia mai raccontato.
@ Bara Volante
E sarà davvero una storia molto molto horror.
Te lo garantisco.
Dannato! Non puoi interrompere in un punto così cruciale!
Mamma mia che storia!Aspetto il seguito. Complimenti.
sinforosa
@ Obsidian M.
Lo faccio apposta!
( Risatona sadica in sottofondo)
@ sinforosa c.
Cercherò di non farti aspettare troppo per il seguito...anche se temo che il seguito sarà ancora più cattivo di quanto sia stato l' inizio.
Bello ....ma siccome per me è la prima volta ti farò delle domande stupide.
Son ricerche di storie che fai tu e poi le romanzi?
Son racconti tutti partorito dalla tua fantasia?
Qualsiasi sia la risposta ( magari sei come i cuochi , gelosi delle loro ricette;) complimenti!
Aspetto la seconda parte ...ciao
@ MAX
Ciao Max, nessun problema, non sono come quei cuochi gelosi delle loro ricette, anzi ti posso assicurare che ne ho conosciuti diversi e tranne una splendida eccezione non è una categoria che sopporto. Ti potrei raccontare di uno in particolare, era il rampollo di una ricchissima famiglia veneta quindi era una di quelle classiche persone che era stato sempre facilitato nella vita, la famiglia ed i falsi amici gli avevano fatto credere di essere un grande. Il seguito lo immaginerai facilmente: una gran convinzione di sé stesso, eccessiva autostima ma poi bruciava i risotti e faceva dei ragù viola! :P
In quanto alle vicende che racconto, sono storie vere, eventi storicamente accaduti che io poi racconto sul blog. Ovviamente li racconto in una maniera colloquiale, secondo il mio stile come se le raccontassi davanti al fuoco la sera davanti agli amici magari bevendo un bicchiere di vino. Cerco di essere il più storicamente corretto possibile, qualche particolare mi sfuggirà di sicuro, ma ci provo. Magari drammatizzo un paio di scene come farebbe uno sceneggiatore di film, ma il contenuto di quello che racconto corrisponde sempre, quindi se scrivo che due personaggi si sono incontrati un determinato giorno,che hanno litigato e poi uno dei due è morto allora è quello che è successo davvero.
Con questo spero di averti chiarito tutti i tuoi leggittimi dubbi, se ne hai altri sono qui volentieri.
L'ambientazione stavolta è persino più inquietante del solito... Sembra Amityville...
@ Marco Lazzara
Ricorda abbastanza Amityville infatti...
Grazie.
Risolto i dubbi.
Ps.
Speriamo di non andar a mangiare da quel cuoco allora :)
Se “esercita “ in riviera ..:speriamo di non capitarci.
Buona serata
Ottima storia, che va a nozze con l'ultimo film che ho visto (Incident in Ghostland). Mi starei preparando a meraviglia per Halloween, se solo lo festeggiassi ;-D
Aspetto con viva partecipazione di leggere il seguito :-)
Mamma mia che storia :)
Secondo me succederà di tutto, sangue a gogo, ma il mistero della soffitta si risolve... ;)
Moz-
@ Ivano Landi
Io lo festeggio Halloween, nel senso che ormai da anni mi sono rassegnato a comprare una discreta quantità di cioccolatini e dolcetti vari da distribuire ai vari gruppi di bambini e di adulti poco cresciuti che durante quella serata mi bussano alla porta.
Però non ti preoccupare pubblicherò la seconda parte molto prima di Halloween.
;)
@ MikiMoz
Non ti svelo niente, per ora posso solo anticiparti che nella seconda parte veramente accadrà di tutto.
;)
@ MAX
Non ti preoccupare...non so precisamente dove il tizio eserciti adesso, è qualche annetto che non ho più contatti con lui, ma non credo che eserciti proprio in Riviera. ;)
Anzi magari una sera organizziamo una uscita con tutti i blogger della Riviera ( o comunque della provincia di Venezia) Ce ne dovrebbero essere altri due o tre come @fperale. Oramai dopo il tuo post da Ivano sei un po' blogger anche tu. ;)
INquietantissimo!
Mi piacerebbe sapere dove le trovi, queste storie, che oltretutto racconti benissimo.
Non vedo l'ora di leggere la seconda parte!
Ah, un'altra cosa: hai tolto il pulsante per condividere su Facebook? Quello che c'è mette solo il "mi piace".
@ Moreno Pavanello
Riguardo alle storie, è abbastanza facile. Sono da sempre un grande appassionato di vicende controverse e di casi misteriosi,specialmente se almeno all'inizio sembra esserci un tocco di soprannaturale o, al limite di perturbante, quindi sono sempre in cerca. A volte reperisco informazioni su libri italiani o stranieri(come nel caso dei misteri relavitivi al mondo cinematografico: morti misteriose di attori, film perduti o considerati maledetti e così via...)a volte su altri siti,spesso stranieri. Nella maggioranza dei casi però tutto nasce per caso,trovo la vicenda citata magari brevemente da qualche parte (un articolo di giornale, una menzione su una trasmissione televisiva,su un racconto o fumetto o altro ancora. Ad esempio il massacro di Bodom l'ho conosciuto tramite il Gruppo Musicale "Children of Bodom", mentre la Black Dahlia dai tanti film che ne hanno parlato ) e sento il bisogno di approfondire quindi studio tutto quello che trovo sulla vicenda in questione fino a che non ho un quadro abbastanza completo.Dopodicchè è come se la storia stessa mi esplodesse in testa e mi dicesse :"Raccontami, raccontami!" e non mi lascia pace finchè non la narro.
In questa mi ci sono imbattuto per caso, ad esempio mentre leggevo diverse cose sugli anni che hanno portato all'ascesa del Nazismo in Germania.
@ Moreno Pavanello
Temo che si tratti di un bug del sistema, io non ho tolto niente però quel pulsante a volte funziona anche per condividere altre volte permette solo il mi piace.
Ad ogni modo se tu volessi condividere su FB (cosa per la quale ti ringrazio molto :D) hai altre alternative, o scegli di condividere il mio post uscito ieri direttamente sulla piattaforma oppure fare un copia-incolla del link col titolo e poi inserirlo in un post scritto da te.
A prescindere da questo, grazie di cuore per l'apprezzamento.
Mamma mia, mi è già venuta la pelle d'oca... ... ... :( E poi ci lasci in sospeso così, ma fai bene, queste storie devono essere lette e ragionate poco a poco. Se si pensa che sono storie autentiche vissute da gente comune, e non racconti di fantasia, si fanno enormemente spaventose. I complimenti sono doverosi: sei grande come al solito.
@ Cristina M. Cavaliere
La cosa peggiore è che si tratta davvero di storie veramente avvenute, non di fantasia. Quello che spaventa è quello. Si dice che spesso la realtà supera la fantasia, ed in questo caso è drammaticamente vero.
Storia veramente interessante, sopratutto inquietante. La cosa più incredibile è che queste storie sono veramente accadute.
P.S. Il tuo stile di scrittura è veramente stupendo. Mai pensato di scrivere una storia?
@ Long John silver
Un tempo scrivevo racconti, però a sentire alcuni blogger che frequentavo all' epoca.gente con cui non ho più rapporti da anni ma che ai tempi stimavo e consideravo come degli "amici" non facevano altro che ripetermi che scrivevo male, che non avevo per niente talento ecc. ecc.
Quindi smisi coi racconti.
A pensarci bene probabilmente si trattava di critiche strumentali ( quei blogger si consideravano tutti grandi scrittori) quindi lentamente sono tornato a scrivere.
Chissà se ci sarà anche un risvolto splatter... la seconda parte potresti pubblicarla il 31 ottobre in tema Halloween! Bravissimo Nick tieni tutti col fiato sospeso😉
@ Mariella
L' idea sarebbe pubblicare la seconda parte proprio a ridosso di Halloween.
Risvolti splatter?
Per ora non anticipo nulla ma vedrai che in questa vicenda non mancherà proprio niente.
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