ROAD TO L. (2005).-Prima parte.

LA GENESI.




Questa storia comincia nel 2002, quando il giovane Roberto Leggio, curiosando in una bancarella antiquaria a Montecatini Terme, rinviene un manoscritto datato 1926. Il manoscritto una quarantina di pagine circa, risulterà essere una lettera su un viaggio in Polesine dell'ignoto autore, il testo incompleto, strappato in alcune parti e sopratutto scritto con una grafia irregolare ma con una prosa molto ricercata
Ma questa storia finirebbe anche qui se Leggio e un suo amico, il regista Federico Greco non fossero ferventi appassionati dello scrittore americano Howard Philips Lovecraft e qualcosa nella grafia, nei riferimenti personali gli ricorda proprio l'autore di Providence; Rhode Island.

Eppure la biografia ufficiale di H.P.L non conosce nè riconosce l'esistenza di viaggi dello scrittore al di fuori degli Stati Uniti; Lovecraft del resto già visse come una maledizione gli anni dell'esilio a New York figuriamoci ipotizzare qualcosa al'Estero. E di falsi anche clamorosi, lo sappiamo. è piena la storia della letteratura.
Ma proprio a Montecatini soggiornò Alfred Galpin, uno dei migliori amici di Lovecraft, in più la lettera è firmata Granpa Theo, lo pseudonimo preferito da H.P.L.
Che fare? Cosa credere?
E poi perchè Lovecraft tra tante destinazioni possibili per un soggiorno all'estero avrebbe dovuto scegliere proprio il Delta del Po e il Polesine?

H.P.L -IPOTESI DI UN VIAGGIO IN ITALIA.
Nel 2004, grazie alla collaborazione della Rete Studio Universal i due filmakers riescono a realizzare un documentario di 26 minuti, in cui si cerca di dare qualche risposta.
Riguardo al " cosa credere?", vengono intervistati gli esperti Sebastiano Fusco e Gianfranco De Turris; Fusco, in particolare, inizialmente scettico si dimostra via via più possibilista ammettendo che la lettera si collocherebbe all'interno di alcuni momenti d'ombra poco studiati della vita di H.P.L.
Mentre sulla domanda "perchè proprio il Delta del Po e in particolare il Polesine?" la risposta la danno lo sceneggiatore di MARTIN MYSTERE Alfredo Castelli e Eraldo Baldini, non a caso cantore del Gotico Padano.
Su una cosa tutti gli intervistati concordano: che la lettera potrebbe essere autentica(e dico potrebbe non a caso, dato che la questione è ancora aperta tra detrattori e fautori), e che Lovecraft, grande appassionato di ogni genere di Folclore, sarebbe potuto venire in Italia per documentarsi sulle leggende popolari dei "Racconti del Filò", la tradizione orale delle genti del Polesine. I Racconti del Filò sono una delle tante tradizioni ormai in via di estinzione,una sorta di racconti attorno al fuoco di contadini e pescatori, tra i cui protagonisti si ritrovano creature acquatiche molto molto simili a Cthulhu e alle divinità marine descritte dall'autore Americano.





Un dato interessante è che Lovecraft diede ai suoi Miti di Chtulhu una forma definita dopo il 1926, quindi dopo questo ipotetico viaggio.
Il Documentario risulta ben realizzato tecnicamente, a dare voce alla lettera del ignoto viaggiatore viene chiamato il grande attore teatrale Roberto Herlitzka che dà alla narrazione un tono fermo ma ipnotico contribuendo a fare del girato un discreto successo nel circuito dei Festival cinematografici, primo tra tutto proprio quello di Venezia.

Eppure, eppure...la storia non finisce qui: gli autori descrivono gli undici giorni delle riprese come deliranti, qualcosa non funziona,qualche fatto sconcertante accade e non sempre si riesce a spiegarlo tanto che Greco e Leggio decidono di utilizzare parte del girato per realizzare un vero e proprio film Horror, un qualcosa che sia a mezza strada tra il backstage e il metacinema.
Un operazione forse "furba" ma affascinante sopratutto in un contesto come quello Italiano dove da anni il Cinema di genere,purtroppo latita.
Il risultato sarà ROAD TO L. IL MISTERO DI LOVECRAFT e ne continueremo a parlare domani.

20 commenti:

Gianluca Santini ha detto...

Ho sempre ritenuto questo documentario come degno di esser visto, ma non ne ho ancora avuto il tempo. Attendo la seconda parte del post allora! :)

Ciao,
Gianluca

Ferruccio Gianola ha detto...

Ostrega una curiosità che potrebbe servirmi :-)

Ariano Geta ha detto...

Sembra il tipico artificio letterario... interessante.
P.S.: grazie per l'inserimento nel blogroll, ho già reciprocato ;-)

Nick Parisi. ha detto...

@ Gianluca.
Merita sia il documentario che il film, ti consiglio di vederli: in rete se ne trovano ampi frames mentre invece per comprarlo non sempre è facile,io per primo ho trovato la mia copia dopo tanto tempo che la cercavo.
@ Ferru.
Lieto di essere utile. :)
@ Ariano.
Si c'è anche questo: c'è la parte letteraria come c'è il discorso metafilmico. Adesso sto scrivendo la seconda parte.
Ti ringrazio per la reciprocità, il tuo blog meritava da tempo, spero che il mio ti piaccia. ;)

Fra Moretta ha detto...

Ottimo articolo Nick.L'ipotesi del viaggio italiano di lovecraft per quanto non confermata rimane molto suggestiva.(e poi se fosse vera sapere che una parte di folklore italiano ha ispirato Lovecraft sarebbe un motivo d'orgoglio per i Lovecraftiani DOC del belpaese come noi)

Nick Parisi. ha detto...

Eh si, caro Fra. L'ipotesi è sicuramente stuzzicante io per primo non so quanto crederci, preferisco aspettare conferme. Però se fosse (e ripeto se fosse) sarebbe una di quelle cose che cambierebbero la storia della Letteratura tout court.

Unknown ha detto...

L'ho visto e non mi ha colpito più di tanto, per ragioni che ho dimenticato rapidamente come il film, sinceramente :) quindi questo commento è inutile. Ecco.

Nick Parisi. ha detto...

Niente è inutile caro Matteo, nemmeno i commenti in dissenso.:)
Anzi servono sempre. Ecco.

Temistocle Gravina ha detto...

Ho visto gli spezzoni dei filamti su youtube (mi sembra che mettendoli insieme dovrebbero dare il tutto. E avevo già letto di questo (ipotetico) viaggio di HPL (a proposito, proprio ieri sera nella puntata di Voyager si parlava di lui) in Italia. Non saprei che dire e sinceramente non credo che quest'esperienza abbia influenzato più di tanto i suoi lavori. Io comunque non sono un esperto di L., quindi il mio parere resta solo a livello di curiosità. Comunque un bel post, corposo e informato. Aspetto il segiuto.
Temistocle

Nick Parisi. ha detto...

@ Tim
Si in rete si trova quasi tutto sia del Documentario che del film. Sinceramente non ti saprei dire se quanto una eventuale esperienza potrebbe aver cambiato H.P.L. Certo che è interessante tutto il "contesto" che ci ruota attorno.
Ciao.

Donata Ginevra ha detto...

grande pezzo Nick! non avevo idea che il Polesine potesse essere tanto evocativo!

Nick Parisi. ha detto...

@ liber@
n un certo senso è stata una sorpresa anche per me nel 2005 quando ho saputo di questa cosa.

Lucrezia Simmons ha detto...

Dimentichiamo spesso (io per prima, essendo fissata con il Regno Unito)che l'ITalia esercita un indiscutibile fascino mica per i soliti speghetti mozzarella e pizza, ma soprattutto per la storia, le leggende, le tradizioni.
Potrebbe essere, perchè no?
Affascinante letteratura investigativa..:!

Nick Parisi. ha detto...

@ Lady.
Io per primo sono un esterofilo dal momento che ho una fissazione per il Regno Unito; per la Francia e per gli USA e il Canada però sono sempre più convinto che avremmo tante potenzialità da poter sfruttare anche nel campo della letteratura di genere. Basterebbe saper recuperare alcuni degli elementi del nostro folklore. se ci pensi proprio in U.K sono decenni che lo fanno, con ottimi risultati.

michela ha detto...

Fantastico... questa me la seguo!

Nick Parisi. ha detto...

@ Michela.
Cosa farei io senza di te? ;)

SteamDave ha detto...

Come Matteo, ho visto e dimenticato il documentario/mockumentario.
Ottima idea comunque.
Il ridicolo però si raggiunse quando gli autori vennero pubblicamente denunciati come truffatori che cercavano di spacciare un falso al pubblico beota (che poi saremmo noi).
Questo da gente che si fiscalizza come esperta di letteratura fantastica - ma che probabilmente pensa che davvero gli Spinal Tap avessero l'amplificatore che andava a 11.
Quando si dice non capire il gioco.

Anonimo ha detto...

Ho seguito questo progetto fin dal suo concepimento, e devo dire che, nonostante un pò troppi limiti dovuti al budget risicato, il risultato è decisamente apprezzabile. Tra l'altro credo sia uno dei migliori prodotti dedicati a Lovecraft degli ultimi tempi, se non IL migliore.

Lisa Deiuri ha detto...

Ciao Nick, bel post e sai quanto lo trovo interessante!!! Ecco altre "suggestioni legate ai nomi" sul dio-pesce, che avevo recuperato tempo fa in Rete per quel mio progetto di cui ti ho parlato in pvt: Nel Mali c'è una popolazione, i DOGON, che possiede un mito di fondazione che comprende creature anfibie di origine stellare. I Dogon dicono di discendere dal dio Amma, proveniente dalla stella Po Tolo (Sirio B, stella che orbita intorno alla sorella più grande, SIRIO A).
La loro antica religione animista si esprime in cerimonie e danze rituali, in cui le maschere sono il simbolo più importante.
Una volta ogni sessant'anni viene celebrato il Sigui, cerimonia itinerante di villaggio in villaggio, che rappresenta la perdita dell'immortalità da parte dell'uomo, attraverso la rievocazione della morte del primo antenato Dyongu Seru, rappresentato dalla iminana una grande maschera che viene intagliata a forma di serpente ed è alta circa 10 metri. Questa straordinaria maschera viene poi conservata in una grotta segreta.

Nelle tavolette di Ebla (attuale SIRIA settentrionale) appaioni i nomi di dei Semiti conosciuti (DAGON, Ishtar, Reshef, Kanish, Hadad), ed altri sconosciuti (Kura, Nidakul), inoltre appaiono dei Sumeri (Enki and Ninki) ed Hittiti (Ashtapi, Hebat, Ishara).
Dagon è il nome ebraico del dio Dagan, importante divinità mesopotamica e semitico orientale[1]; era la divinità della fertilità e del raccolto nel pantheon dei Cananei, che secondo il mito era il padre di Baal. Il suo aspetto era di un uomo sorgente da una spiga di grano, oppure di un uomo barbuto con la parte inferiore del corpo a forma di pesce.
Il suo culto si estese dalla Palestina fino in Mesopotamia. Dagon venne adottato come divinità principale dalla confederazione dei Filistei, i quali erano formati da diverse popolazioni preindoeuropee provenienti dall'Egeo e dall'Anatolia, che adoravano in origine la Grande Madre. Nella Bibbia si ricorda un episodio, nel libro di Samuele 1 capitolo 5, in cui la statua di Dagon nella città filistea di Ashdod, crolla dinanzi all'Arca dell'alleanza. Dagon entrò nel pantheon delle divinità adorate dai fenici, e nella sua forma di uomo-pesce i fenici lo fecero conoscere ai greci che lo chiamarono Tritone, e ancora ai nostri giorni Tritone rappresenta uno dei simboli più ricorrenti legati al mare e alla navigazione.

Nick Parisi. ha detto...

Ciao a tutti, sono felice del vostro interessamento.
@ Weirdcase.
Sicuramente uno dei progetti migliori dedicato ad H.P.L, se si escludono un paio di cose del primo Brian Yuzna. Ma per gli ultimi anni è sicuramente il migliore. ;)
@ Steamcave.
Sei sempre una miniera di informazioni preziose, Grazie.
@ Violange.
Benvenuta sul mio Blog. Accidenti che informazioni. Tra tutti io conoscevo finora solo quella dei DOGON, che sono anche stati studiati da degli Ufologi, col risultato che sappiamo.
Lovecraft, comunque ha sempre ammesso che Dagon è stato una delle poche creature che non ha inventato lui, ma che ha preso dai popoli antichi.
Il tempo di sbrigare alcune faccende e tra un paio d'ore parlerò del film ROAD TO L. vero e proprio.
Ciao.

Ricordando il passato

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