Oggi a quanto pare Blogger fa di nuovo le bizze, con i miei post che non vengono caricati sui blogroll altrui.
Sto cominciando a chiedermi chi me lo fa fare di insistere a raccogliere dati, a perdere ore di sonno se poi nessuno riesce a vederne il frutto , bello e brutto che sia.
In ogni caso ecco la seconda parte dell'articolo su Carosello.
Come ricordato nel POST precedente, la lunga stagione di Carosello venne resa possibile anche da tanti artigiani del disegno, da tanti illustratori che ebbero il merito e la bravura della creazione di tanti personaggi che entrarono letteralmente, nell'immaginario collettivo degli italiani dell'epoca.
Carosello, rappresentò quindi una palestra attraverso la quale debuttarono centinaia di disegnatori che poi proposero il loro talento anche al di fuori del contenitore televisivo dell'emittente di Stato.
Quei personaggi, quei disegnatori costituirono quindi il nucleo principale, del rinascente mondo dei Cartoon italiani.
Questa è la storia di alcuni di loro...
-PAUL CAMPANI. (1923-1991 )
Paolo Campani era quello che si direbbe oggi, un talento precoce.
Originario di Modena esordisce professionalmente già a sedici anni con una storia sui prestigiosi Albi dell'intrepido.
Il ragazzo disegna bene, e se ne accorgono in diversi sia in Italia che in Argentina, allora mercato privilegiato per chiunque volesse poter lavorare come sceneggiatore o disegnatore di fumetti.
La strada pare tracciata.
Sarà però nel 1949 la partecipazione ad uno dei primi veri due lungometraggi d'animazione italiani a colori ed in Technicolor (ed uno dei primi in Europa) LA ROSA DI BAGDAD di Anton Gino Domeneghini, a fargli decidere di dedicarsi ai cartoni animati.
Pochi anni dopo, Paolo Campani, che adesso si fa chiamare Paul, con alcuni amici tra cui Max Massimino Garnier apre il suo pionieristico studio di animazione.
I tempi stanno cambiando. Dappertutto si vocifera della diffusione di un nuovo elettrodomestico che cambierà il modo di fare intrattenimento, e Campani comprende subito di volerne fare parte.
Campani con la sua Paul Film, in un certo senso diventerà uno dei padri,sia di Carosello sia della cosiddetta scuola modenese del disegno.
Del resto, Campani è anche un artista completo, come molti della sua generazione si dimostra in grado di poter lavorare sia come sceneggiatore che come regista, sia come disegnatore che come produttore di sé stesso.
In venti anni sfornerà decine e decine di personaggi per decine di reclame.
I filmati dell'artista emiliano sono colmi di sensibilità, di garbata ironia, anche con qualche tocco surreale, ma sempre con una nota di purezza sia nel tratto che nella realizzazione.
Copyright: Eredi Campani. |
Nel 1958, nasce Angelino, un timido angelo dal naso a patata, che diventerà la prima di una lunga serie di creazioni per Carosello.
In seguito arriva anche l' Omino coi Baffi, nato per pubblicizzare la ditta Bialetti geniale parodia dello stesso fondatore della Ditta costruttrice di caffettiere.
Gli oltre trenta personaggi creati dal disegnatore modenese, diventano dei veri e propri beniamini per i bambini, in un certo senso, si dimostrano perfino più popolari dei prodotti che dovrebbero pubblicizzare...e
agli inizi degli anni sessanta debuttano perfino su diversi giornaletti per l'infanzia .
Circola anche la leggenda che la stessa Walt Disney, ad un certo punto abbia chiesto a Campani di entrare nello Staff dei suoi disegnatori e che l'artista bloccato dalla sua timidezza abbia declinato.
La strada pare tracciata.
I tempi però stanno cambiando ancora, nel 1977 Carosello chiude per sempre i battenti.
Non è un colpo da poco: privato della sua maggior fonte di guadagno a Paul Campani non resta che chiudere il suo studio d'animazione nel corso dello stesso anno.
- I FRATELLI PAGOT.
Nino Pagot (1908-1972) Toni Pagot (1921-2001) |
A differenza di Campani non si dedicano esclusivamente a Carosello.
In definitiva sarà questa la loro fortuna.
Nino, il maggiore in particolare si fa notare sin dalla fine degli anni trenta. Il giovane veneto è uno dei primi disegnatori italiani a ricevere il consenso a potersi occupare dei personaggi Disney (all'epoca per accordi contrattuali, le strisce disegnate potevano essere realizzate solo in America; l'Italia fu il primo paese a poter avere l'autorizzazione a poter"derogare" e a poter far disegnare "in proprio" le storie di Paperi e Topi).
Dato che il giovane Pagotto ha uno stile particolarmente floreale, gli editori che detengono i diritti disneiani (prima il fiorentino Nerbini e poi l'Arnoldo Mondadori ) gli affidano storie con protagonisti i personaggi del film BIANCANEVE.
In particolare Biancaneve e il Mago Basilisco del 1939 crea a quel ragazzone che si firma Pagot una certa notorietà nell'ambiente professionale.
Ed è proprio il suo amore per il lungometraggio statunitense gli fa decidere di dedicarsi all'animazione.
La via sembra tracciata...
Nino unisce le sue forze al fratello Antonio, che nel frattempo lo ha raggiunto; i due costruiscono un loro piccolissimo Studio nel 1946.
Certo le cose, almeno inizialmente, non vanno per il verso giusto: quello stesso anno, una bomba inesplosa dell'appena concluso Conflitto Mondiale distrugge i locali dello Studio.
Nonostante questo i due fratelli stringono i denti e riescono a terminare un "loro" Cartoon: I FRATELLI DINAMITE (1949)
I Fratelli Dinamite (1949). |
Entrambe poi sono presentate alla Mostra del Cinema di Venezia.
Si apre un piccolo contenzioso tra gli esperti.
Ancora oggi, non si è ancora deciso quale delle due pellicole debba aggiudicarsi la Palma come primo lungometraggio d'animazione italiano.
I pareri restano discordi.
E anche se molti tra gli storici e gli esperti propendono per assegnare il titolo al film di Domeneghini, Tuttora adesso ce ne sono molti altri che dissentono da questa ricostruzione, disposti invece a riconoscere il primato ai fratelli veneziani.
Lentamente lo Studio Pagot si espande, i due creano un personaggio in particolare, un piccolo pulcino nero.
Calimero.
Copyright: Pagot. |
Calimero nasce nel 1963 ed è uno dei personaggi simbolo di quel decennio.
Sopratutto Nino riversa in esso gran parte della sua poetica: le ambientazioni rurali, il dialetto veneto di alcuni dei personaggi (in primis in Cesira, la madre del pulcino).
Veneto era anche lo sponsor, la Mira Lanza un azienda produttrice di detersivi.
A differenza dei Cartoon di Paul Campani quelli dei Pagot possiedono storie meno consolatorie, il protagonista è un reietto, isolato da tutti: dal padre,dalla madre e dai fratelli perfino dalla sua intera comunità, semplicemente per la sua diversità, per il piumaggio tanto sporco da risultare nero. A Calimero, poi , nel corso degli spot prima (e dei cartoni animati in solitaria che nasceranno successivamente) non solo capita una disgrazia dietro l'altra, ma subisce in continuazione la cattiveria altrui.
Solo nel finale , il pulcino trova la serenità grazie al prodotto, che lavandolo lo "uniforma" agli altri.
Naturalmente piovono anche diverse critiche su questa pubblicità.
Calimero, piace però, proprio per la sua natura di "vittima",di sconfitto, di debole. Grazie a questo- esattamente come nella Disney avviene per Paperino - ottiene le simpatie di grandi e piccini, tutti a fare il tifo per il perdente, sperando nella classica e catartica riscossa finale.
Diversamente dagli altri cartoonist, però Carosello -come detto- va stretto ai due fratelli; nel corso degli anni lo Studio Pagot (in cui nel frattempo sono confluiti anche Marco e Gina, i due figli di Nino ) lancia anche diversi progetti estranei al contenitore pubblicitario.
Il più importante è senza dubbio Grisù, il draghetto con un sogno improbabile: quello di diventare pompiere per riscattarsi dai danni provocati agli umani dalla sua stirpe.
Grisù come molte altre "invenzioni" dei due veneziani, è uno sconfitto, una figura tragica animata di buone intenzioni, che però naufragano puntualmente nel finale, un finale poi quasi mai -almeno nelle avventure iniziali- lieto.
Purtroppo, quando viene lanciata la serie nel 1972 Nino Pagot muore e non fa tempo nemmeno a godersi il debutto.
Sarà Toni a raccogliere lo scettro: per Carosello lancia altri cartoni come quelli di Jo Condor mentre fuori da questo ambito avvia prestigiose collaborazioni internazionali come quella con gli americani Hanna & Barbera.
E quando Carosello cessa la sua programmazione lo Studio non si ferma, ma lancia diversi nuovi progetti.
Tra le altre cose, è da ricordare il lavoro dei Pagot per una serie intitolata IL FIUTO DI SHERLOCK HOLMES del 1981 coprodotta dalla R.A.I e dai giapponesi della Tokyo Movie Shinsha di Hayao Miyazaki.
Con SHERLOCK HOLMES, Toni Pagot si guadagna la stima e l'ammirazione del grande mangaka giapponese, anche la serie non va molto bene sul mercato italiano, probabilmente a causa dei continui cambi di programmazione applicati dalla solita R.A.I.
I Pagot, nel corso degli anni hanno continuato la loro attività, sia pure tra alti e bassi, Carosello ha rappresentato per loro, una fase.
Una fase importante, ma non certo l'unica, non se ne sono fatti fagocitare.
Paul Campani e i fratelli Pagot non sono stati gli unici cartoonist legati al contenitore pubblicitario più famoso della storia della televisione.
Nemmeno i più famosi.
Molti nomi si sono rincorsi durante quel ventennio, durante questa lunga stagione: potremmo parlare ad esempio di Osvaldo Cavandoli e della sua Linea.
Potremmo ricordare anche Guido De Maria, che in seguito sarebbe stato tra gli autori di SuperGulp, oppure quella miriade di onesti artigiani che lavorarono con loro e con gli altri che non sono neanche stati citati in questo articolo.
E non è detto che in futuro non lo faremo.
Solo che sarà molto più avanti, per ora Nocturnia conclude questa piccola cavalcata tra le pubblicità del tempo che fu.
E' arrivato il momento di tornare a parlare degli argomenti "normali" di questo blog.
E dei Soliti Orrori.
11 commenti:
Calimero e Condor per me sono indimendicambili.
Certo che ti sei smazzato mica poco per questo post, complimenti:-)
@ Ferru.
Giá, e come sempre blogspot mi mette i bastoni tra le ruote rendendolo invisibile sia sui blogroll che sui motori di ricerca. :(
Alle volte mi chiedo chi me lo faccia fare. : P
ora c'è. a volte esce con qualche ora di ritardo:-)
@ Ferru.
Meglio così...grazie fratello. ;)
Il mio blogroll ancora ignora questo tuo bellissimo post!
Comunque Calimero mi piace troppo e poi è bello conoscere la storia dei disegnatori! Il Carosello è un pezzo di storia che merita di essere conosciuto di più!
Insomma, se blogger ti rema contro, io ora condivido su G+, di più non posso fare, purtroppo!
Ottimo, Nick. Mi sono chiesto se non sarebbe stato possibile inserire qualche spot di Calimero o di Angelino con l'arrangiamento della marcia turca di Mozart... (meriterebbe persino qualche riga la colonna sonora dei cartoon di carosello, per dire), ma nessun problema, esiste sempre Yotube.
Mi dispiace un pochino per l'uomo linea di Cavandoli, una creazione a dir poco geniale, ma non dispero in un tuo carosello 3. Quanto al tuo blog, è regolarmente apparso sul mio. Il che non so se ti consola, ma te lo dico ugualmente.
@ Romina.
L'importante è che almeno qualcuno lo abbia letto.
@ MaxCiti.
Se blogspot non mi costringe alla chiusura penso che prima possiblie parlerò anche di Cavaldoli e del suo personaggio.
Lacrimuccia di nostalgia per la primissima infanzia...
@ Ariano.
Che vuoi farci ?
E' la nostalgia che ci frega. ;)
Però, è vero, la nostra generazione al contrario di quelle che sono venute dopo ha avuto una infanzia molto tutelata anche a livello televisivo.
Calimero...il mio pulcino preferito!!!
@Lady.
E' anche il mio preferito.
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