LA LEGGENDA DELLE JANARE.- Prima Parte.

Stasera affrontiamo un campo minato.
Stasera parliamo di Streghe.
Una sorta particolare di Streghe, le Janare o Ianare  una leggenda della mia terra, la Campania.
Stiamo parlando di una leggenda antichissima, le cui radici si perdono nella notte dei secoli, anzi se chiedete ai vecchi contadini delle zone rurali della  regione ognuno di loro quasi sicuramente vi racconterà leggende o storie capitate a qualche antenato o a qualche conoscente.
Il problema in definitiva è proprio questo : esistono tante, troppe varianti da provincia a provincia, da paesino a paesino, addirittura in alcuni casi tra famiglia e famiglia.

Le storie che si raccontano a Benevento presentano delle differenze rispetto a quelle che si raccontano ad Avellino, le  Janare della provincia di Caserta sono parzialmente diverse rispetto a quelle raccontate dalle leggende di Massalubrense nella provincia di Napoli o da quelle conosciute a Salerno.
E tutto questo spesso nasce da tradizioni orali che nascono non si sa quando precisamente, ma che sicuramente arrivano fino agli anni Sessanta \ Settanta del secolo scorso.
Anche per questi motivi un argomento come questo nel presente post in misura ancora maggiore di quanto è accaduto ad esempio nel precedente articolo sui Benandanti non potrà essere altro che una trattazione parziale, un primo accenno

Partiamo però dagli elementi comuni.
Ma cos'è precisamente una Janara ?

-- PROBABILE ETIMOLOGIA DEL TERMINE.
Benevento, terra di streghe.
Forse è qui che nasce per la prima volta l'etimologia della parola, le tradizioni contadine cominciano a parlare delle Dianarie,  le sacerdotesse di Diana. Diana la Dea della caccia , identificata con la Artemide dei greci, e anche in parte con Ecate che regnava all'inferno e la notte vagava tra le tenebre spaventando gli uomini.  Secondo altri il nome proviene da Giano, il Dio bifronte.in grado di controllare, non solo il passato e il futuro ma anche in quanto protettore delle porte di casa, controllare  chi entrava dalle medesime.  Altre teorie vorrebbero la radice nel termine latino ianua: porta.
Per l'appunto.
E la porta sarà un elemento che tornerà molto spesso in questo post.
Avellino, terra di lupi.
Qui dominava un altra figura, una figura differente, ma per certi versi sovrapponibile: la Maciara.
Colei che stende il malocchio, che "affascina", che manipola.
Insomma due nomi per definire le streghe.
Ma cosa facevano precisamente le Janare?

- LA LEGGENDA.

Come tutte le fattucchiere, anche le Janare  preparavano pozioni, inducevano  aborti, compivano malefici, partecipavano ai sabba notturni.
Ma c'era una differenza fondamentale rispetto alle altre streghe: di giorno una Janara poteva essere una persona normale, magari anche sposata, in grado di frequentare le messe domenicali.
Un insospettabile, insomma.
La notte però era un altra storia.
La notte potevano trasformarsi in vento e partecipare ai Sabba. Oppure penetrare nelle case delle persone a cui si voleva fare del male attraverso le
porte delle case.
Le porte, ricordate?
Ma prima di parlare di porte e di case invase facciamo un passo indietro e dedichiamoci ad un certo albero e a un certo santo.

- DI NOCI E DI SANTI.

VII Secolo D.C. 
L'Impero Romano è solo un pallido ricordo, l' Italia è ormai terra di conquiste .
 Tutta l' Italia;  a Benevento, ad esempio sono arrivati i   Longobardi.  Il popolo barbaro anche se ufficialmente si è convertito al cristianesimo in pratica continua a seguire i propri idoli.
In particolare, una divinità dalle fattezze di Vipera.
Il luogo scelto era un albero, un antico Noce.  La chiesa locale non poteva però accettare che tutto questo si svolgesse sotto i suoi occhi, approfittando di una delle periodiche guerre tra Longobardi e Bizantini il vescovo del periodo: San Barbato fece tagliare il Noce di Benevento.
Solo che secondo le leggende quell'albero sarebbe ricresciuto diverse volte nello stesso punto nel corso dei secoli e sempre secondo le stesse leggende quello sarebbe diventato uno dei punti preferiti dei sabba delle Janarie.
Altri ce ne erano di luoghi ancora oggi sospettati di essere luoghi di ritrovo delle streghe: a Massalubrense nella penisola Sorrentina, vi è ad esempio una località conosciuta come Prete Janche , cioè Pietre Bianche un luogo affollato da uccelli -  in passato principalmente quaglie - dove  specialmente di notte si riscontravano strani vortici d'aria e curiose urla accompagnate da apparizioni di enormi volatili dalle fogge assurde.
Ma , per quanto possa sembrare strano il fenomeno del Sabba è un evento secondario  nella trattazione.
Adesso è arrivato il momento di aprire quella famosa porta... perché questo è quello che riusciva meglio alle Janare : forzare le porte delle case, abbattere le illusorie sicurezze di protezione e minacciare le persone all'interno del loro privato.
Porte, Case, Finestre, Vento ...e il Nulla.
( Continua....)

30 commenti:

Boh non so mah ha detto...

Ma quindi esistono le streghe terrone!?
Ma come sono? grosse, scure, pelose e vanno in scopa senza casco?
XDXDXD

Ma non ci ha scritto un racconto anche il tuo ex intervistato Marolla?

Secondo me tu e la Donata vi siete scambiati i ruoli... ;)

Lucrezia Simmons ha detto...

Mentre leggevo ho sentito una folata di vento...brrr
Adesso voglio leggere il resto e ti dirò, avevo già sentito nominare la leggenda dell'albero di Noce.
Tu sei mai stato in uno di questi posti?

Nick Parisi. ha detto...

@ Eddy.
Sai com'è...perlomeno noi al Sud ci abbiamo delle tradizioni, mica come certe città che ci hanno solo la nebbia e l'Ombralonga. XD XD XD

Si, Marolla ci ha scritto un racconto recentemente intitolato proprio LA JANARA.

Ho letto l'articolo che Donata ha dedicato ad una recensione filmica e direi che se l'è cavata bene, per quanto mi riguarda quelli dedicati a misteri e fantasmi saranno sempre e solo delle estemporanee eccezioni.
Nocturnia è e rimane un blog dedicato alle recensioni filmiche, televisive e librarie.

Nick Parisi. ha detto...

@ Lady Simmons.
Purtroppo no. Non sono mai stato in nessuno dei posti descritti. Sono stato si a Massalubrense ad esempio, però non a Petre Janche.

Fra Moretta ha detto...

Tra i miti popolari italiani quello della Janara è uno dei più interessanti (e paurosi) e sono felice che tu abbia scelto di parlarne Nick.

Nick Parisi. ha detto...

Grazie Fra! Mi auguro di riuscire a scrivere una cosa quantomeno decente. ;)

Obsidian M ha detto...

Fantastico.. questo blog è davvero una fonte ineguagliabile di figate

Argonauta Xeno ha detto...

Mi ero incuriosito all'argomento leggendo "La corsa selvatica" di Coltri, dove tra le altre cose c'era pure una janara. Attendo la seconda parte!

Massimo Citi ha detto...

Beh da queste parti ci sono le masche, insieme streghe, erboriste e qualche volta spettri. Un misto sufficientemente agghiacciante, soprattutto se raccontato d'inverno a -20°. Bella la storia delle Janare, comunque, aspetto incuriosito la seconda parte.

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian.
Se posso permettermi, direi che a livello di misteri, il tuo blog è sicuramente a livelli superiori di quanto possa collocarsi il mio.

Nick Parisi. ha detto...

@ Salomon.
Ne LA CORSA SELVATICA compariva anche una Janara anche se differiva parzialmente dall' iconografia ufficiale di queste creature.
Grazie per i complimenti.

Nick Parisi. ha detto...

@ Max.
Delle Masche dovrei parlare a breve, comprendo che a parlarne a -20° possa diventare un argomento che ta gelare anche il sangue.

EDU ha detto...

Essendo come te campano (ma del salernitano) posso dirti che dalle mia parti vengono anche chiamate come "fattucchiare" perchè capaci di lanciare fatture e altri sortilegi.
Anche nel mio paese come in diverse zone della campania c'è una tradizione datata e ampia di streghe e fatti inquietanti.
Magari un giorno ne parlerò...
Attendo il seguito.

Nick Parisi. ha detto...

Ti ringrazio caro EDU per aver riportato il particolare delle "fattucchiare" ed averlo aggiunto in questa nostra piccola trattazione. La nostra Campania- pochi lo sanno, compresi gli stessi campani- ha una lunga tradizione di racconti sulle streghe ed è giusto, specialmente per noi che abbiamo dei blog tematici parlarne.
Magari, la butto così, potresti un giorno effettivamente scrivere un post sulle "fattucchiare", io lo leggerei volentieri.

Marcella Andreini ha detto...

Inquietanti le Janare! le "classiche" streghe in confronto sono fatine :)

Nick Parisi. ha detto...

@ Marcella Andreini.
E il peggio deve ancora venire.....:)

Camilla P. ha detto...

Mi unisco ai complimenti, è davvero un argomento curioso e l'hai reso proprio interessante!

Nick Parisi. ha detto...

@ Camilla P.
Grazie. :)

Unknown ha detto...

Le conoscevo già, ma alcuni aspetti mi erano totalmente ignoti, grazie per questo post!

PS. credo anche io che ci siamo scambiati i ruoli :D

Nick Parisi. ha detto...

@ Donata Ginevra.
Oddio! Adesso si che comincio a sentirmi in crisi d'identità. :D

daniela ha detto...

Forte Nick, le streghe esistono ancora? Direi di sì solo che oggi è difficile localizzarle, magari sono tecnologiche come usa...oggi...
Ma non è detto che siano così cattive su andiamo.....
Un abbraccio Angie

Nick Parisi. ha detto...

@ Angie.
Mah, non so risponderti, io credo che sicuramente sono esistite delle persone che avevano un rapporto speciale con la natura e per questo magari erano ostracizzate dal resto della comunità.
In quanto alle Janare, quello che m'interessa principalmente è l'aspetto del folklore locale. Per il resto sulle streghe ne riparleremo ancora...

Anonimo ha detto...

aspettavo da molto tempo questo post, me ne avevi parlato tempo fa...curiosissima vado a leggere la seconda parte.

ps. Nelle mia zona si dice che quando il tronco del noce raggiunge la grandezza del collo di chi l'ha piantato vada tagliato, altrimenti assorbe la linfa vitale della persona e ne causa la morte!!!

Nick Parisi. ha detto...

@ Misia.
Questa non la sapevo! Bella però!
Riguardo al fatto che avessi promesso questo post tanto tempo fa hai perfettamente ragione, addirittura l' avevo fatto l' Estate scorsa, poi le complicazioni della vita mi avevano costretto a posporre l' impegno.
Meglio tardi che mai. ; -)

Alessio Del Debbio ha detto...

Interessante articolo. Sto proprio scrivendo un romanzo in cui compaiono anche le Janare! :)

Nick Parisi. ha detto...

@ Alessio Del Debbio
Sono contento di esserti utile, fammi sapere se il dossier al suo completo ti potrà dare qualche input in più!
A questo punto, se ti va ti autorizzo a dare il mio nome ad un personaggio del tuo libro. ;)
Magari quello di uno studioso del paranormale. :)
Scherzo, però mi auguro lo stesso che il dossier sulla stregoneria in Italia ti possa essere utile.

Mariella ha detto...

Come avevo promesso, ho cominciato il mio cammino attraverso i tuoi post che sono davvero attenti alle tradizioni, un piacere leggerli!
Sono partita da questo perché le leggende della mia terra le conosco molto bene.
Le "ianare" beneventane erano spesso amiche di famiglia, come dici tu, insospettabili. Ma allo stesso tempo temute e rispettate.
Spesso venivano chiamate per risolvere problemi di salute altrimenti non curabili. E non ti sto parlando di tempi lontanissimi, no...
GRAZIE per l'omaggio alla mia città d'origine e guarda che il vecchio noce ancora esiste ahahahah

Nick Parisi. ha detto...

@ Mariella
Sono campano anche io, quindi di storie sulle Janare ne ho sentite molte,quindi penso che prima o poi tornerò a scrivere sull'argomento.
Il noce esiste ancora?
Sarà un discendente di quello fatto tagliare.;)
Ciao!

Mariella ha detto...

Nick, il noce esiste ancora nella misura in cui si narra che ancora accadano delle cose misteriose lì lungo il Sabato, in una zona non meglio identificata.
Poi, oltre alle Janare ci sono altre due streghe beneventane, la zoccolara (strega che era un personaggio del Triggio, quartiere storico di Benevento) e la Manolonga, la strega che aggrediva i bambini che si avvicinavano ai pozzi.
Insomma, leggende a iosa!
Ciao!

Nick Parisi. ha detto...

@ Mariella
Ok,adesso ho compreso meglio.
Grazie per le info, mi hai fornito materiale e idee per almeno un altro paio di articoli.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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