AMERICAN HORROR STORY. - Prima Stagione

Lo psichiatra Ben Harmon ha appena convinto la sua famiglia a trasferirsi da Boston a Los Angeles. Sua moglie Vivien considera questa nuova vita come l'ultimo tentativo di salvare il loro matrimonio da un precedente
tradimento di Ben avvenuto con una sua studentessa, mentre Violet la loro figlia minorenne si sente morbosamente attratta dalla  casa dove la famiglia si è stabilita.
La nuova dimora degli Harmon gode di una  sinistra reputazioneil primo proprietario, l'uomo che l'ha fatta costruire agli inizi del 1900  è stato un medico caduto in disgrazia ridottosi a praticare aborti clandestini, dopo di lui diversi inquilini della magione hanno trovato la morte all'interno delle sue mura, spesso in maniera violenta. Ultimi di una lunga scia di sangue proprio la coppia omosessuale che ha vissuto nella casa prima degli Harmon. 
Al punto che  tra vicini e curiosi ormai non si fa altro che parlare de " la casa degli omicidi".
Ignari di tutto gli Harmon tentano di ricostruire il loro traballante menage familiare. Ben comincia a ricevere i clienti all'interno la casa, tra loro, uno in particolare, un adolescente problematico di nome Tate Langdon fa innamorare di se Violet.
Mentre iniziano a verificarsi eventi sempre più inquietanti gli Harmon vengono sempre più perseguitati dagli ex inquilini della casa.
Sia da quelli vivi che da quelli ormai morti.


 
Come sempre arrivo buon ultimo su un argomento, di questo passo quando arriverò a parlare di Django Unchained sarà il giorno che i  miei pronipoti si sposeranno.
 Ma sono fatto così, preferisco occuparmi di un argomento dopo che l'attenzione su di esso si è smorzata, rimasticare bene le cose, magari prendendomi i miei tempi.
Quindi,  grazie al fatto che ieri notte  mi sono rivisto bello sparato sparato diversi episodi della serie in un colpo solo, eccoci qui a parlare di American Horror Story.

 Da qualche anno, complice il gran successo di True Blood,  i Network  americani sembrano essersi nuovamente fiondati sull' Horror. Responsabili di questo ritrovato interesse in particolare però non sono state le grandi reti ma bensì le più piccole (e vitali ) televisioni via cavo, spesso nel tentativo di proporre situazioni più mature e adatte anche a coloro che solitamente sembrano non gradire questo tematiche.
I risultati, viste anche le traversie  e gli inciampi capitati in più di una occasione, specialmente per quanto riguarda The Walking Dead  , ma anche altre serie, non sono però sempre stati esaltanti e alle volte hanno anche fatto dubitare del risultato finale.
Ma questo è un argomento su cui torneremo in un futuro post.
Per ora concentriamoci su questa prima stagione di American Horror Story



A volere fortemente la realizzazione del serial è stata
la cable television FX  di proprietà della murdocchiana FOX;  la rete conosciuta fino a quel momento quasi esclusivamente  per la produzione di show iperrealistici, violenti e fuori dalle righe come Sons of Anarchy e Nip\Tuck (e anche per la gran quantità di nudi maschili all'interno dei loro programmi )  era desiderosa  ampliare il proprio campo d'azione producendo una serie d'ambientazione horror.



La FX , del resto, ha voluto giocare sul sicuro;  a creare materialmente la serie sono stati due degli "uomini d'oro" della televisione: Ryan Murphy e Brad Falchuk.  Due tra i migliori sceneggiatori americani e che oltretutto avevano già lavorato con l'emittente ai tempi di Nip\ Tuck. 
 Murphy e  Falchuk , in realtà stavano pensando  ad un concept horror, già ai tempi di Glee, a causa del desiderio di mettersi alla prova su qualcosa di diverso rispetto a quanto già fatto in passato.




Il talento maggiore di Falchuk e Murphy è sempre stato nel saper costruire ottimi casting, di saper creare  cioè personaggi interessanti ed originali, e il riuscire poi a trovare gli attori giusti per quei ruoli.
 Ed in parte  questa magia è stata ricreata anche per questa piccola gemma che è AHS, cominciando dalla scelta della star cinematografica Jessica Lange. La Lange, la cui carriera si era obiettivamente un poco appannata negli ultimi anni è stata chiamata ad interpretare il personaggio dell'ambigua vicina nonché ex inquilina della Casa degli Omicidi:  Constance Langdon.

La recitazione della Lange per un ruolo volutamente sopra le righe, istintivo e gioiosamente manipolativo è forse tra le cose migliori viste negli ultimi anni sul piccolo schermo.
Uno di quei personaggi che i telespettatori amano odiare.
Dove però  fallisce la scelta dei due autori - a mio avviso- invece, sta proprio nell'individuazione dei due attori protagonisti. In particolare, la recitazione fin troppo monocorde di Dylan McDermott attira su di se più di qualche critica.

In parte posso anche comprendere la scelta di McDermott. Probabilmente al pubblico americano serviva un attore che avesse una faccia rassicurante, un volto che potesse quindi rappresentare un buon Virgilio tra l'universo razionale del " fuori della casa" e la follia tanto imperante da sgretolare ogni certezza, rappresentata dai fantasmi all'interno delle mura domestiche.
Però quello che risulta poco convincente è prettamente il personaggio in se:  Ben Harmon è uno psichiatra, ma quanto può essere credibile uno psichiatra che non si rende nemmeno conto che i suoi clienti sono quasi tutti fantasmi? O di quello che da un certo punto in poi avviene a sua figlia ? O, volendo rimanere in ambiti  più leggeri, possibile che non si faccia più di tante domande sullo strano via vai o sugli ancora più strani avvenimenti che capitano dentro la casa dove vive?

Stessa cosa avviene con la protagonista femminile Vivien Harmon sia pure in misura minore. L'attrice Connie Britton è sicuramente molto brava, una vera esperta della recitazione. Per questo suo  ruolo ha ricevuto diverse candidature per premi importanti, ma in alcuni momenti si avverte un certo qual suo  spaesamento,una incapacità di aderire bene al suo personaggio; questo avviene specialmente nelle scene di coppia, quasi come se mancasse una qualsiasi sorta di feeling con McDermott.

Fortunatamente il resto del cast risulta in stato di grazia. 
Evan Peters fornisce un convincente ritratto dello psicopatico Tate,  un ruolo non certo  facile ma che regala allo spettatore dei bei momenti recitativi  anche se la palma per il miglior personaggio spetterebbe alla governante Moira,  che compare con le fattezze di un anziana signora agli occhi di tutte le donne ( la veterana Frances Conroy ) mentre ai personaggi maschili appare con le fattezze di una conturbante e tentatrice ragazza dai corti capelli rossi e dalle ancora più corte gonne ( una sensuale Alexandra Breckenridge )

Ancora più felice è risultata la scelta dei personaggi di contorno, quasi tutti scelti tra attori di estrazione televisiva in modo da risultare riconoscibili agli occhi del telespettatore abituale.
Se il buon Eric Close è relegato ad un paio di apparizioni quasi in sottofondo, dal canto suo Zachary Quinto col  suo fantasma gay ossessivo e aggressivo invece aggiunge un altra perla al suo repertorio di attore dopo il Sylar di Heroes e lo Spock dell'ultimo Star Trek. Ugualmente piacevole per agli occhi di tutti i nerd-addicted  è il ritrovare le polposette  Mena Suvari ( Day of the Dead ) e Alessandra Torresani ( Caprica )  come guest star.
Con queste scelte di casting Murphy e Falchuk sembrano voler realizzare la loro personale geografia del perturbante e per poterlo fare hanno voluto chiamare a collaborare molti di coloro che negli ultimi decenni hanno contribuito a costruirla.



I dodici episodi della prima stagione raccontano il più classico  degli scenari possibili, quello della casa infestata da fantasmi e lo fanno con uno stile volutamente trash e kitsch. Ogni esagerazione è perfettamente voluta, i clichè vengono citati uno ad uno: mad doctors; psicopatici assassini che ti bussano alla porta, stanze infestate, sotterranei bui e  segreti inconfessabili.


Gli autori giocano con gli spettatori, però- e questo alle volte acquista un che di stonatura perché lo fanno senza calcare del tutto la mano, senza premere completamente l' acceleratore, promettendo molto e mantenendo solo in parte le promesse.

Nondimeno la serie risulta godibile almeno fino a metà della stagione con il doppio episodio di Halloween, poi qualcosa comincia a fiaccarsi, anche perché i fantasmi  dentro la casa cominciano a diventare effettivamente "troppi", roba che, al confronto, nemmeno la Metropolitana di Roma all'ora di punta è così affollata e, nel farlo parte della spinta iniziale si perde.

Il meccanismo però continua a funzionare. Le sceneggiature, nonostante i ricordati difetti, rendono la serie godibile, parecchio sopra il piattume che ultimamente circonda il fantastico televisivo e AHS ci trasporta verso un finale di stagione magari sottotono, ritenuto scontato da diversi commentatori ( e in parte anche a ragione ) ma che appare ai miei occhi come l'unico possibile per dare un senso compiuto alle vicende della famiglia Harmon e alla stagione in sé stessa.




A questo punto, terminata la programmazione della stagione è rimasta un ultima cosa da sistemare: la trama della casa infestata era sì  terminata, ma la serie era stata un successo.
Di pubblico ma anche anche di critica, addirittura superiore alle aspettative.
La prima visione si era rivelata  la più vista di sempre per la FX...e per una rete minore, questo è un risultato di non poco conto.

In parole povere per la televisione americana, una serie di successo diventa come il tradizionale maiale... non se ne butta via niente.
Il merito dell'intuizione geniale, semplice ma geniale per risolvere l'empasse deve essere riconosciuta ancora una volta al duo Murphy-Falchuk: invece di reiterare fino all'impossibile la formula iniziale, con le vicende della famiglia Harmon, AHS è stata trasformata in una serie antologica, con ogni stagione indipendente dalla precedente.
 L'unico punto di contatto è diventata la presenza nella nuova produzione di alcuni tra gli attori della prima serie, sono stati quelli le cui interpretazioni hanno colpito maggiormente gli spettatori ( o secondo i maligni, quelli consigliati direttamente da Jessica lange ai due creatori ). Oltre alla stessa Lange, del cast originale sono stati confermati  Evan Peters; Zachary Quinto ( sarebbe stata un eresia lasciar fuori un attore del suo talento ), Sarah Paulson e Lily Rabe.


Cambia anche l'ambientazione, la seconda stagione, ribattezzata American Horror Story: Asylum, sfrutta un altro dei luoghi comuni dell' horror, quello della follia e dei manicomi. Il serial presenta tematiche più spinte della stagione iniziale  ed è completamente ambientata negli anni sessanta. Mentre si sta già parlando di una futura terza stagione che, secondo le parole sibilline di Ryan Murphy  dovrebbe diventare una versione dark di Romeo e Giulietta.
Di American Horror Story: Asylum  parleremo presto, per provare ancora una volta qualche genuino brivido.

Hanno parlato di American Horror Story:
-Direzione Errata.

- IlGiornoDegliZombi.

24 commenti:

Unknown ha detto...

La serie che mi ha fatto riavvicinare all'horror. Condivido in pieno entusiasmo e critiche. Sul protagonista maschile soprattutto, ritrovato anche in Asylum, purtroppo.
Quando ti vedi la seconda serie ne parliamo ma in generale mi è sembrata soffrire dello stesso difetto di base della prima. Una partenza in bomba per poi persere un po' di mordente.

Gianluca Santini ha detto...

Io, che non sono affatto un grande appassionato di serie tv, specie quando iniziano a essere di tante stagioni diverse, non ho mai visto AHS, ma da qualche giorno ci stavo facendo un pensierino.
La tua recensione mi ha messo qualche curiosità. E poi nel finale ho intuito, dimmi se sbaglio, che le stagioni sono comunque separate e parlano di cose diverse. Il che per me, poco incline alle n-mila stagioni, è un bene. :)

Ciao,
Gianluca

Anonimo ha detto...

Condivido tutto, elogi e critiche. Prima stagione forse un po' troppo piena di roba non miscelata a dovere.
La seconda è tutta un'altra storia.
Però resta il miglior prodotto horror televisivo degli ultimi anni.

Unknown ha detto...

Bella recensione per una delle mie serie recenti preferite. Aspetto con ansia Asylum! ;)

Nick Parisi. ha detto...

@ Matteo Poropat
AHS ha riavvicinato anche me all' horror televisivo, però è innegabile che abbia dei difetti, anche qualcuno enorme.
Certo rimane un prodotto superiore alla media però mi dispiace sapere che anche nella seconda stagione si verifichi un calo qualitativo.

Lisa Costa ha detto...

Una serie che mette i brividi e che sa colpire. Ora però penso proprio che la seconda stagione sia molte spanne sopra a questa prima!

Nick Parisi. ha detto...

@ Gianluca.
Hai intuito bene, ogni stagione è a sè stante,ogni stagione racconta storie differenti ambientate anche in luoghi e periodi diversi.
Quello che rimane uguale è solo la presenza di alcuni attori (che però interpretano ruoli diversi tra stagione e stagione).
Io, ti consiglierei di vederla comunque.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ilgiornodeglizombi.
Bai usato il termine giusto: troppi elementi oltretutto miscelati non sempre in maniera corretta.
Però è indubbio che sia una serie superiore alla media.
Sono sempre più curioso riguardo ad Asylum. ;)

Nick Parisi. ha detto...

@ Gian De Steja
Grazie per i complimenti!
Asylum me la sparo quanto prima! :)
Farotti sapere.

Nick Parisi. ha detto...

@ Lisa Costa.
Ciao e benvenuta su Nocturnia!
Ho sentito parecchi parlar bene di Asylum, sono sempre più curioso di vederla. :)

Narratore ha detto...

Una serie come poche ultimamente, in grado di riportare l'horror a livelli più che accettabili.
Il cast, l'ambientazione, la trama, tutto ruota bene, a parte qualche difettuccio, e crea un grande prodotto.
Ora attendo con ansia la seconda serie, che a breve mi gusterò sperando in un bis del precedente successo! ;)

Boh non so mah ha detto...

Grazie un miliardo della segnalazione, guy!
Non ti dico niente che ho già detto troppo.
Il top del top i due maiali di falciuc e marfi, cmq lo raggiungono con la seconda serie che è un gioiello di rara bellezza.

Nick Parisi. ha detto...

@ Narratore
Il prodotto è ottimo, non torno comunque sui difetti perchè già ne abbiamo parlato più volte.
Però AHS è un buon viatico per l' horror televisivo. Buona visione per la seconda stagione! :)

Nick Parisi. ha detto...

@ Eddy.
Ricordo che avevi parlato benissimo della seconda serie.
Non ringraziarmi per il link, era una cosa giustissima da fare.

Lucrezia Simmons ha detto...

Apettavo un tuo commento su questa serie della quale non ho ancora visto una puntata...!

Nick Parisi. ha detto...

@ Lady Simmons
Così servo a qualcosa. ;)

Anonimo ha detto...

la scopro qui da te, e bilanciando pregi e difetti una visione la merita comunque, un caro saluto Nick

Nick Parisi. ha detto...

@ Misia.
Bentrovata amica mia!
Prova a dargli un occhiata, credimi una visione la serie se la merita.

Babol ha detto...

Una delle cose migliori mai prodotte per la tv americana. Se fosse uscito negli anni '90 sarebbe stato paragonabile a Twin Peaks, purtroppo invece la perla Lynchiana rimane tuttora inarrivabile.
C'è da dire però che l'episodio dell'uomo-porco nella doccia mi mette ansia ancora adesso a ricordarlo! XD
Comunque, la Lange è superlativa, ma nella seconda serie riesce ad essere ancora una spanna sopra.

Nick Parisi. ha detto...

@ Babol.
La Lange ha dimostrato a tutti cosa vuol dire saper recitare sul serio.
L'episodio dell'uomo porco è uno dei miei preferiti. ;)

Violet ha detto...

Oddio vogliamo davvero definire True Blood una serie horror?! No dai XD Detto questo a me la prima stagione è piaciuta molto pur non essendo il mio genere. Su tutti spiccano, a mio modestissimo parare, Jessica Lange & Evan Peters. Ruoli favolosi per due attori che li sanno gestire molto bene.

Nick Parisi. ha detto...

@ Violet.
Beh, dai...come impostazione True Blood lo sarebbe dovuto essere, poi lo hanno trasformato nell'ennesima telenovela del tipo: "Lui cerca lei che però è altamente indecisa!"
Diciamo - e credo che sarai d'accordo con me- che è comunque più horror di Twilight! XD XD XD
Riguardo alla recitazione della Lange e di Peters sono d'accordo! Due veri fuoriclasse.
Dimenticavo: benvenuta su Nocturnia. ;)

angie ginev ha detto...

Sei in formissima Nick complimenti, non conosco questa serie, e mi hai incuriosita, quindi sei bravo.
Ciao
Angie

Nick Parisi. ha detto...

@ Angie
Prova a vederla. Sono convinto che il finale ti piacerà molto.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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