Ristampo qui il post dedicato alla figura di Alberto Lisiero scritto per Il Futuro è Tornato.
Il 2 gennaio di quest'anno un attacco cardiaco ha stroncato la vita a soli 48 anni di
Alberto Lisiero.
Lisiero assieme alla moglie
Gabriella Cordone, era diventato nel corso degli anni un punto di riferimento per tutti gli appassionati italiani di
Star Trek, ma non solo, grazie allo
Star Trek Italian Club.
Star Trek, la serie, il suo franchise, la filosofia del suo creatore originario
Gene Roddemberry rappresentano qualcosa di fondamentale nel panorama dell'immaginario
tout court del ventesimo secolo. Può piacere o meno, però è indubbio che l'universo della Federazione abbia avvicinato tantissime persone alla fantascienza, come è altrettanto indubbio che nei tempi in cui serviva, abbia contribuito alla causa dell'esplorazione spaziale, ben più di un qualsiasi programma di divulgazione scientifica.
Senza contare che, sempre quando serviva, nel periodo in cui nel Sud degli Stati Uniti ancora si combattevano le battaglie per i diritti civili, la serie originale di Star Trek ci presentava l'idea di un futuro migliore.
Io non riesco nemmeno ad immaginare cosa dovesse essere per uno spettatore degli anni sessanta residente in Alabama o in Georgia trovarsi ad assistere ad uno Show che presentava l'idea dell'integrazione,della parità tra razze e sessi storie d'amore interrazziali, l'idea della tolleranza e della convivenza come necessaria.
Ma Gene Roddemberry invece si. Lui se l'era immaginato e sempre con le armi a sua disposizione aveva combattuto la sua battaglia.
Era il segno dei tempi ed oltretutto
Roddembberry stava dalla parte giusta.
Nondimeno non era un atteggiamento usuale per la Televisione americana, e non solo, di quei tempi.
La forza di
Star Trek era anche questa, poi c'era l'idea dello Spazio. Poi c'erano dei protagonisti indovinati.
Certo col tempo le cose si sono complicate.
Oggi quell'ideale di futuro in cui l'umanità compie i suoi passi tra le stelle sembra ancora più lontano rispetto agli anni sessanta; riguardo agli ideali propugnati da
Roddemberry ( ma non solo da lui ) certe volte sembriamo essere tornati tragicamente indietro.
Però, parlando strettamente della serie, di quella originale e delle quattro che l'hanno seguita, non credo esista nessuno in tutto il pianeta che non ne abbia visto almeno un episodio in vita sua.
Per non parlare dei film. Dei romanzi. Dei fumetti. Dei games.
Insomma, un qualcosa di fondamentale, anche per chi come me nel suo amore e nella sua passione per la fantascienza non si è fermato alla sola
Star Trek.
Ed è alla voce passione che subentra Alberto Lisiero.
Passione credo sia la parola giusta per descrivere la sua attività.
Quanta ce ne sarà voluta per creare un Club di appassionati ? Per reperire le prime introvabili videocassette in lingua inglese ? per radunare altri appassionati ? per creare le prime fanzine ?
Magari in ciclostile, magari in fotocopia
Quanta ce ne sarà voluta per dedicarsi ad una serie che in quel momento non trovava spazio da nessuna parte, perlomeno in Italia?
Perchè è questo quello che persone come
Lisiero, la
Cordone e pochi altri hanno fatto.
Non solo loro magari, ma in questo momento stiamo parlando di Lisiero.
Il primo nucleo dello STIC si forma attorno al 1982, giusto qualche incontro tra amici e l'occasione di creare un piccolo bollettino chiamato
Inside Star Trek, la decisione di organizzare la prima Convention dedicata all' universo dell Astronave
Enterprise , ma è solo nel 1986 che nasce ufficialmente il Club, che ogni fan comprende di non essere l'unico ad amare quel certo telefilm che viene dagli States.
Quello è l'inizio.
In seguito lo
STIC cresce si sviluppa, l'
Inside Star Trek Magazine si trasforma in una pubblicazione semiprofessionale che spesso si trova anche in edicola, aumentano anche le iniziative che coinvolgono il Club in tutte le iniziative che riguardano la creazione di
Roddemberry : dalla collaborazione con gli editori che ne pubblicano i libri (prima la
Garden, poi l'
Armenia e infine la
Fanucci) alle emittenti televisive ( quando ad esempio, in momenti diversi,
Rai e
Mediaset manderanno in onda le varie serie si avvarranno della supervisione del Club), fino ai fumetti della
Play Press di inizio anni novanta, arrivando quindi alla supervisione delle videocassette italiane del franchise e dei giochi.
Quella è la prosecuzione.
In un certo senso col tempo lo
STIC stesso si trasforma in un fenomeno di costume assieme alle sue convention come le
Sticcon o le
Reunion in cui cominciano a partecipare gli attori e i produttori dello show e il cui culmine si raggiunge nel 2002 quando davanti agli appassionati italiani si presenta l'attore
Leonard Nimoy.
Certo Nimoy non è l'unico, prima o dopo hanno preso parte alle manifestazioni dello STIC praticamente tutti gli attori delle cinque serie ( Classica; Next Generation; Deep Space Nine; Voyager; Enterprise ) e degli undici film per il grande schermo .
Potrei continuare parlando delle iniziative benefiche messe in piedi dall'associazione, o delle varie partecipazioni televisive dei vari soci - spesso vestiti con le uniformi dei loro beniamini, fatto questo che ha contribuito a far nascere nel nostro paese il fenomeno del
cosplayer; ma lo scopo di questo post non è solo di ricordare quello che ha fatto lo
STIC quanto piuttosto di ricordare la figura che l'ha creata , l'ha accompagnata e che fino all'ultimo l' ha seguita
Alberto Lisiero, o come lo chiamavano tutti, l'
Ammiraglio è stato sepolto il giorno 4 gennaio nella sua
San Michele al Tagliamento in provincia di
Venezia.
Su sua richiesta è stato sepolto con l'uniforme della flotta stellare, la stessa moglie
Gabriella e i numerosi amici partecipanti hanno seguito la bara con gli stessi abiti.
Quando muore una persona si utilizza sempre una frase:
" se n'è andato nello stesso modo in cui ha vissuto".
Non è mai stato così vero come nel caso di
Alberto Lisiero.
Anche se non sono mai stato un membro dello STIC, anche se il mio immaginario non si è fermato a Star Trek sento comunque di dovergli molto lo stesso.
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