Con la prima intervista continuiamo il nostro giro virtuale sugli artisti italiani. Parleremo infatti con lo scultore, illustratore e disegnatore napoletano Fabio Lastrucci una presenza costante in molte riviste italiane come ROBOT, ALIA e STRANE STORIE.
Invece per il secondo incontro torniamo nel mondo degli scrittori d'oltreoceano
Lo scrittore ospite sarà Kevin J. Anderson, una figura fondamentale per la narrativa americana specialmente per i suoi romanzi ispirati a numerose serie
televisive e cinematografiche.
Qualche nome?
DUNE, STAR WARS e X-FILES.
Di Anderson abbiamo già parlato Qui.
Come sempre prima di ogni intervista pubblicherò un breve articolo dedicato all'intervistato e alle sue opere.
Si parla spesso ultimamente di crisi dei blog tradizionali, di diminuzioni dei commenti , di un nuovo algoritmo di Google o dei Social Networks o magari ancora alla disaffezione dei lettori come causa di buona parte dei problemi.
Un po tutti noi abbiamo affrontato il problema parlandone in vari articoli.
Sono convinto che un modo c'è per rispondere a questa crisi: cercare -per quanto è possibile- di pubblicare contenuti e post di qualità.
Ora non so se io sia o meno in grado di fare un "lavoro" di qualità con i miei post ( no, non occorre che mi rispondiate ), ma questo è l'unico modo di " lavorare" che conosco, l'unico modo in cui io sia in grado di agire. (e questa comunque sarà l'ultima volta che interverrò sull'argomento "crisi dei commenti- crisi dei blog tradizionali "
Questo è il mio modo di affrontare il problema.
Spero che le prossime interviste vi piacciano.
14 commenti:
Anch'io penso che la qualità sia importante, come penso anche post "paraculi" sul trend del momento abbiamo comunque il loro effetto.
Le interviste sono il tuo cavallo di battaglia, non c'è che dire.
Poi mi butto anche sugli arretrati da leggere!
Ma infatti è giusto che tu conduca il blog nel modo che tu ti senti di fare.
Se ci limitassimo a copiare lo stile di altri blog, sai che noia!
Grandissimo, continua così ^^
Come avrai notato, è da un po' che non mi pongo più il problema di chi mi segue e perché, così ho iniziato a diradare i post, scrivendo solo quando ho veramente qualcosa da dire. Non capisco quelli che si sentono obbligati a scrivere tutti i giorni e magari per farlo buttano giù quattro ..., ci siamo capiti, o lanciano sondaggi su chi preferisce il formaggino e chi la nutella, vantandosi magari di gestire un blog "letterario". Tutto questo senza voler indicare nessuno in particolare! E ho fatto tutto ciò perché penso che non ci siano ricette e pensieri "in assoluto". Io, come persona, cambio ogni giorno, fisicamente e intellettualmente; perciò voglio che il mio blog cambi con me. Non faccio oggi proclami edit(t)oriali, perché so che tra una settimana potrei aver cambiato idea. Come sai sono passato dal preferire un certo tipo di scrittura e lettura ad un altro. In questo passaggio ho "perso" tutti quelli che mi seguivano sulla prima strada e a cui non interessa la seconda. Benissimo; a me interessa avere qualcuno che mi vuole leggere per sapere ciò che penso, non per sentirsi dire ciò che vuole lui. Allora dov'è il problema di "conservare un pubblico"? A volte penso che dietro ci sia solo un modo per conservare altri "privilegi", magari più remunerati e remunerativi. Continuerò perciò così, vivendo alla giornata. E non mi preoccuperò di vedere calare le visite (che poi ho notato che i contatti sono anche aumentati in certi giorni!). Come ricorderai sono tra quelli che parteciparono al Survival Blog, riuscitissima creatura di Alex Girola. Tutti, o quasi, hanno poi riproposto quella loro esperienza attraverso ebook che raccolgono la storia, spin-off e quantaltro. Anch'io, a suo tempo, feci il mio. È una storia che riprende i miei interventi dell'epoca e aggiunge una storia parallela. Ma è lì, chiuso e confezionato nel suo file, nella sua cartellina sul desktop. Basterebbe un clic e sarebbe visibile a tutti. Ma proprio quando ho finito di scrivere il tutto ho capito che quel genere letterario non mi attirava più. E così mi è sembrato normale lasciare tutto dove stava. Eppure avrei potuto avere commenti ai post, feedback di lettura, magari qualche intervista. Ma non mi interessava più. Ecco, io sono fatto così e... chi mi ama mi segua! E tu continua sulla tua strada, non ti porre mai il problema: questo piacerà?; piuttosto chiediti: mi piacerà fare questo? e in bocca al lupo... mannaro!
Fantastico! Amo di amore fraterno Fabio Lastrucci, anche ottimo e originale scrittore, e quindi sarò ben felice di leggere la tua intervista. Grazie!
@ Occhio
Ne abbiamo parlato molte volte in passato, per fortuna che il tempo dei post "paraculi" è passato. Io e te non li abbiamo mai utilizzati così come molti altri. Di sicuro è arrivato il momento in cui chi ama la qualità (anche su Web) faccia sentire la sua voce.
@ Ariano
Infatti sarebbe una grandissima noia, quella già ce n'è tanta nella vita, almeno per le cose che si vivono per passione è giusto provarle a fare come si vuole. ;)
@ Babol
Grazie!
@ TIM
Ho notato, ho notato.
Credo che tu abbia fatto bene, hai seguito le tue passioni, i tuoi gusti e scrivi solo quando ti va e come ti va.
E' la strada giusta secondo me.
Un abbraccio.
@ Max
So che avete lavorato assieme su molti progetti, quindi credo proprio che l'intervista ti piacerà. ;)
Lo sai che mi piacciono sempre tanto le tue interviste!
Aspetto con molta curiosità quella a Fabio Lastrucci che non conosco e che Max apprezza molto.
Certamente scoprirò qualche nuova perla italiana. :)
Per la qualità del lavoro...continua così!
Davvero!Meglio la qualità che come sempre richiede un po' di tempo in più che chiacchiere affrettate.
Lo sai...ho troppo poco tempo per sprecarlo in inutili fritture di aria! ;)
@ Cily
Ciao cily!
Grazie!
Ti comprendo benissimo riguardo al problema del tempo purtroppo ce n' è sempre di meno e non sempre e facile gestirlo.
Le interviste continuerò a farle finchè troverò gente disposta a parlare con me.
Aspetto anche Anderson, ovviamente! Io lo conosco solo per la sua collaborazione col figlio di Herbert... e per come hanno realizzato una conclusione un po' "meh" dell'esalogia. Poco per giudicarlo, ma si tratta pur sempre di 1200 pagine! :D
@ Salomon
So che la conclusione dell' esalogia non ti ha soddisfatto, anzi per essere sinceri non ha soddisfatto parecchie persone, nell'intervista parleremo anche di questo comunque.
Comunque lo stesso Anderson riconosce una certa "differenza" tra i romanzi scritti in proprio e le "novellizzazioni" da lui praticate per i franchise.
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