GALAXIES: STORIA DI UN ALTRA RIVISTA

Qualche tempo fa ho scritto un articolo dedicato alla rivista inglese Interzone e sulla sua vita editoriale.
La mia idea era quella di creare una serie sulle maggiori riviste di fantascienza europee.
Mi accingevo a cercare informazioni su Galaxies, la maggiore rivista francese, quando ho scoperto -con sommo divertimento, peraltro- che la vita editoriale delle due riviste è stata abbastanza simile, però non solo non mi andava di rinunciare all'articolo, ma dentro di me confrontando la storia delle due pubblicazioni che è solo grazie agli sforzi degli appassionati che le cose migliori vengono realizzate.
A quanto pare ci sono davvero più cose in Cielo o in Terra di quante se ne possano immaginare.
Ma procediamo con calma.

Il primo numero di Galaxies

Tutto comincia con un altra rivista, una pubblicazione che ha fatto la storia della fantascienza francofona, la pubblicazione si chiama Galaxie al singolare. La rivista va avanti in maniera discontinua e con alcune interruzioni dal 1953 al 1977, proponendo sia novità che grandi classici, sia autori francofoni che americani.

Ma quell'esperienza termina per l'appunto nel 1977,  in un periodo fondamentale per la Fantascienza d'oltralpe: anni di grandi trasformazioni, anche politiche in cui per primi gli autori stessi cercano punti di riferimento. Proprio per questo un gruppo di giovani scrittori attorno al 1992 comincia a lavorare all'idea di una nuova rivista; i quattro autori di belle speranze rispondono ai nomi  di:  Stephanie Nicot ; Jean-Claude Dunyach; Pierre K. Reye e Jean-Daniel Brèque.  

L'idea  dei quattro è di riportare in Francia una pubblicazione professionale e nel 1996 finalmente ci riescono.
 A dirigere la rivista ci pensa  Nicot che nel corso delle sue attività avrà diverse intuizioni geniali, mentre Dunyach preferirà occuparsi della sezione della fantascienza francese. Quando arriva il momento di scegliere il nome il collettivo di autori decide di fare un omaggio alla tradizione: la nuova nata si chiamerà Galaxies.

Il numero di Galaxies dedicato all' inglese Brian Stableford

La formula scelta è semplice : la cadenza è trimestrale ed ogni numero viene dedicato ad un autore in particolare di cui viene pubblicato un racconto lungo e a cui vengono dedicati articoli ed interviste.
Il primo numero del maggio 1996 viene dedicato allo scozzese Ian Banks mentre il secondo all'americano Dan Simmons e solo col terzo si decide di giocare in casa ospitando il francese Ayerdhal

Certo non sono tutte rose e fiori, i quattro creatori investono in prima persona sia il loro tempo che i guadagni provenienti dalle loro attività principali, lo stesso Jean-Claude Dunyach nell'intervista che mi concesse due anni fa alla mia domanda su Galaxies ricordava così quei tempi:

"The magazine (4 issues a year) went on during ten years – we were not paid (the authors and translators were, but for us it was a labour of love). Then we slowly lost our stamina "
 
Sia come sia la rivista va avanti, acquista sempre maggior credibilità ed affetto da parte dei lettori francesi, ma la cosa più importante è che numero dopo numero continuano ad essere ospitati autori provenienti da tutto il mondo: nel  fascicolo numero 11 datato 1998 l'ospite è l' italiano Valerio Evangelisti mentre il tedesco Andreas Eschbach viene ospitato nel diciassettesimo. Nel 2001 con la ventiduesima uscita arriva il turno del decano della fantascienza spagnola Juan Miguel Aguilera.
Accanto a questi nel corso del tempo tra le altre pagine di Galaxies vengono fatti debuttare diversi autori francesi, di cui molti come Oliver Paquet in seguito diventeranno vere e proprie star.

Ma anche in questo caso le cose non sono fatte per durare: nel 2007 i problemi economici e gestionali diventano insormontabili, un numero  regolarmente annunciato ( il quarantunesimo ) non esce nemmeno e con l'uscita successiva, un fascicolo 42 dove si respira un po l'aria del "liberi tutti" il gruppo che aveva retto le redini fino a quel momento dà l'addio ai lettori . Ognuno segue la sua strada, Dunyach torna a dedicarsi a tempo pieno alla sua attività di scrittore
Sembra proprio arrivato il momento della fine anche per Galaxies.

Per fortuna le cose vasnno in maniera profondamente diversa.
Come accaduto anni prima per la britannica Interzone  anche in questo caso arrivano forze più fresche a salvare la rivista francese. 

I Circoli culturali francesi non reagiscono bene alla ventilata chiusura, raccolgono un capitale iniziale per la ripartenza, chiedono il consenso da parte di Stephanie Nicot per poter riprendere le pubblicazione e nel momento in cui arriva la risposta positiva provano a ripartire.

Rimane un problema però: tra i donatori non cè nessuno che capisca di editoria, nessuno che sia in grado di dirigere la rivista e garantirne la ripartenza.
Si fa avanti un fanzinaro.
Pierre Gevart, che per anni ha gestito la rivista semiprofessionale Géante Rouge accetta di dirigere la ripresa.
Arriva anche il sostegno del Centre National du Livre
Così nel luglio 2008 Galaxies riprende le pubblicazioni. Riprendono gli abbonamenti, riprendono le distribuzioni nelle librerie specializzate.
Nel segno della tradizione, ma con qualche novità.
Nasce ad esempio la rubrica "Autres Mondes" curata dal bravo Dennis Labbè dedicata alle incursioni degli scrittori mainstream nel mondo della science fiction.
In seguito  arrivano lo scrittore nonchè esperto della fantascienza d'oltralpe Jean-Pierre Fontana (alcuni suoi racconti in passato sono stati pubblicati anche in Italia ) e Jean-Pierre Andrevon ad arricchire il comparto direttoriale e redazionale.


 L'ultimo numero uscito con lo
"Special Italie"

Il resto è cronaca recente.
La rivista continua ad uscire ancora oggi con cadenza bimestral, cntinua anche la politica ddel dedicare ogni numero ad un determinato scrittore, ma c'è anche una piacevole novità.
Quella dei numeri tematici dedicati ogni volta ad un paese diverso.
Così abbiamo avuto un  focus sulla fantascienza belga, un altro su quella russa e perfino uno sulla fantascienza cinese.
A fine 2013 arriva anche il momento della fantascienza italiana, l' ultima uscita dell'anno ( il 26 oppure 68 se si segue la vecchia numerazione ) presenta ben tredici racconti scritti da autori italiani, più un corposo dossier sulla produzione e sulle tendenze letterarie del belpaese a firma di Jean-Pierre Fontana.
 Nello stesso anno arriva anche l'edizione digitale e così è come se si fosse chiuso un cerchio nei confronti della modernità.
Galaxies ha intrapreso il suo viaggio molto tempo fa, un viaggio con alti e bassi, fatto di crisi e di resurrezioni. Certo, anche lei come altre pubblicazioni ha dovuto combattere con una certa diminuzione di vendite ed abbonamenti, però esiste ancora, fa bene al cuore vederla ancora in vita.
Rimane la questione dei prezzi: un numero cartaceo costa mediamente sugli 11 euro mentre la versione in PDF viene fatta pagare 4,90.
 Riviste come Galaxies nascono quasi sempre come atto d'amore, quasi per scommessa.
E' bello vedere che le scommesse di tanto in tanto si possono anche vincere.  

20 commenti:

occhio sulle espressioni ha detto...

Quella dei numeri tematici per Paesi è una figata, grazie per la dritta!

Nick Parisi. ha detto...

@ occhio
Infatti, da quello che si può vedere ne hanno dedicati parecchi: l'ultimo è rivolto proprio all'Italia, ma ce ne sono stati anche di rivolti a quella belga, russa, ucraina e cinese.

Ivano Landi ha detto...

Belle anche le copertine (mi concentro su quelle perché degli autori che hai citato non ne conosco manco uno), però non vedo quella del numero uno (mi dà l'icona spezzata); problema del mio computer o dell'immagine?

Boh non so mah ha detto...

Maledetti fvanscesi! ;)
E poi mi sembra di leggere un certo nome conosciuto nel numero dedicato all'italia :)

Nick Parisi. ha detto...

@ Ivano Landi
A me la dà senza problemi, forse dipende dal tipo di browser. Tu quale usi?
Ad ogni modo nel pomeriggio vedo di inserire l' immagine sotto altro formato.

Nick Parisi. ha detto...

@ eddy
Si, un certo Piscu, chi sarà mai costui? Lol

:P

Ivano Landi ha detto...

@Nick Parisi Uso Chrome, che dovrebbe essere uno dei più utilizzati.

Nick Parisi. ha detto...

@Ivano Landi
Alle 16:30 provo a reinserire l' immagine sotto altro formato. Vediamo se riusciamo a risolvere il problema. ;)

MikiMoz ha detto...

Come sai, la fantascienza non mi piace ma sai anche che ho apprezzato il precedente articolo sulla rivista Interzone.
Anche qui ti faccio i miei complimenti, bel dossier.

Riviste come queste, oggi, hanno davvero quel senso di tempo andato che però insiste -per fortuna- ancora.

Moz-

Unknown ha detto...

ottimo post zio Nick! praticamente un'enciclopedia questo blog, bravo davvero!

Nick Parisi. ha detto...

@ MikiMoz
Ti ringrazio! Il fatto che tu non sia un appassionato di fantascienza ma che ti piacciano lo stesso questo tipo di articoli è per me fonte di soddisfazione doppia!

Nick Parisi. ha detto...

@ Donata
Grassie nipotuzza!

Ivano Landi ha detto...

Non è che per caso pensi di dedicare un post anche alla mitica Robot, da alcuni considerata la più bella rivista italiana di SF? Un tempo ne possedevo tutti i numeri...

Nick Parisi. ha detto...

@ Ivano Landi
In un certo senso già l'ho fatto:
http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.it/2012/08/robot-storia-minimalista-di-una-rivista.html

http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.it/2012/05/gli-infiniti-ritorni-di-robot.html

Tuutavia credo che sia arrivato il momento di scriverne una terza parte dal momento che ci sono state ulteriori trasformazioni.

Ariano Geta ha detto...

In effetti è bello quando si riesce a portare avanti un progetto in cui si crede, anche se mi sembra di capire che i quattro appassionati ri-fondatori non ci hanno praticamente guadagnato nulla.
D'altronde, pure noi non guadagniamo nulla a portare avanti i nostri blog / ebook.
Insomma, esprimo perplessità ma all'atto pratico penso che avrei fatto esattamente come loro e avrei lavorato "aggratis" pur di portare avanti una cosa in cui credevo.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano
Credevano in quello che facevano, Dunyach parlando della sua esperienza a Galaxies mi ha detto che in fondo si sono divertiti, che ne hanno guadagnato in soddisfazioni dal momento che hanno così scoperto e lanciato numerosi scrittori e che hanno ottenuto molte critiche positive.
Insomma, anche io dico che sono stati bravi perchè finché hanno potuto hanno portato avanti un gran bel sogno.

Ivano Landi ha detto...

Ok, adesso l'immagine la vedo.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ivano Landi
Perfetto, meglio così!
Ho notato che con la nuova veste grafica le immagini specialmente quelle postate sotto forma di URL tendono ad essere più "ballerine", pian piano mi andrò a rivedere tutti i miei vecchi post per controllarli.
Nel caso magari reinserirò le immagini scomparse una ad una.

daniela ha detto...

Bellissimo come sempre questo tuo articolo, e bellissima segnalazione..
Volevo anche ringraziarti per il tuo link, a quel video che fa tremare il cuore, vorremmo lo so vedere solo le meraviglie di questo mondo, ma invece esiste anche l'orrore.
Un abbraccio
Angie

Nick Parisi. ha detto...

@ Angie
Si fa quel che si può in base alle proprie possibilità.
Di più non possiamo fare. ;)

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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