Ma i sogni sono volatili, spesso al mattino ce ne dimentichiamo.
Quasi come se non fossero mai nemmeno esisiti.
Il Cinema degli esordi è costellato di pellicole scomparse.
Ne abbiamo parlato in Questo Post , dove abbiamo anche spiegato i motivi per cui queste pellicole sono andate perse.
Adesso è venuto il momento di parlare di un uomo, un attore tedesco che amò tanto un determinato personaggio da interpretarlo per ben tre volte.
E per due di queste tre volte vedere il frutto di queste due fatiche andare perduto.
Un intero universo fatto di convenzioni e di convinzioni che dura da secoli si avvia verso una prematura e francamente ingloriosa fine.
Con esso naufragherà un intero concetto d'Europa.
Tutti però sono convinti che questa situazione di stallo possa durare per sempre.
In particolare l' industria cimenatografica teutonica vive uno dei suoi periodi più fiorenti.
E' in questo clima che nasce il film muto Il Golem, direttamente da un romanzo uscito in quello stesso anno risultato degli sforzi letterari del banchiere ( e in segreto seguace dell'occultismo ) austriaco Gustav Meyrink.
Il romanzo ottiene un buon successo in tutti i paesi di lingua tedesca ed una casa produttrice si dimostra interessata.
Ad interpretarlo verrà chiamato un robusto prussiano dotato di una solida prestanza fisica e di un nome dalla pronuncia quasi gutturale: Paul Wegener.
Wegener, uno dei volti simbolo del primigenio cinema tedesco, però è anche un autore sensibile e raffinato, la figura ciclopica nasconde insospettabili doti attoriali.
Ben presto si farà avvolgere dalll'atmosfera del film e ne diventerà anche regista e sceneggiatore.
-LA LEGGENDA.
Il romanzo di Meyrink prima e il film di Wegener poi dovranno la loro origine ad una antica leggenda nata nel ghetto ebraico di Praga, realtà che lo scrittore conosce bene essendo figlio illegititmo di un attrice ebrea ed avendo vissuto per lunghi anni in quella città.
La Leggenda, nata presumibilmente attorno al 1592 narra di un rabbino, Rabbi Low che per difendere la sua gente dalle persecuzioni dell' imperatore Rodolfo II d'Asburgo crea un automa d'argilla, Il Golem per l'appunto,Golem in ebraico infatti altro non significa che automa, ma la creatura impazzisce, diventa incontrollabile e deve essere distrutto.
Se per crearlo si è dovuto incidere la parola Emeth o Aemet (verità) sulla sua fronte, per distruggerlo bisognerà incidere la parola Met (morte).
Naturalmente della leggenda esistono decine di varianti, ma il succo grossomodo rimane questo.
E da queste basi, partirà il film del 1915 trasportando però il tutto nell'epoca contemporanea.
-LA TRAMA DEL FILM "DER GOLEM" .
A causa di alcuni scavi nel vecchio quartiere ebraico di Praga tra le rovine viene rinvenuta un antica statua d'argilla. Grazie alle formule magiche contenute in un libro misterioso l' antiquario Trodler riesce a dare vita alla creatura. Da quel momento il Golem rinato diverrà l'incondizionato servitore dell'antiquario. Le cose però non dureranno a lungo: il Golem s'innamorerà di Jessica la figlia di Trodler e vistosi rifiutato impazzirà causabdo distruzione e morte per tutta la città.
Compresa definitivamente la sua natura non umana la creatura morirà precipitando da una torre.
Il film Der Golem ottiene un buon successo grazie anche alle atmosfere gotiche e viisonarie che contiene, viene anche esportato in diversi paesi come Giappone e Polonia, arriva anche nella "nemica" America tradotto come Monster of Fate.
Solo per scomparire quasi subito .
Piano piano le copie scompaiono una dopo l'altra finché del film non rimangono che pochi frammenti, poche scene che messe assieme non recuperano che una manciata di minuti del film originale e delle interpretazioni di Wegener e dell'attrice praghese Lyda Salmonova (una delle interpreti preferite da Wegener,sua amica anche nellla vita) nel ruolo di Jessica.
- DI PREQUEL, DI SEGUITI E DI IMMEDESIMAZIONI VARIE.
L'attore non ci sta, sente di avere ancora qualcosa da dire sul personaggio e due anni dopo nel 1917, mentre la guerra ancora divampa richiama la Salmonova (lo so, il nome fa un po ridere ...) e buona parte del cast e della troupe della prima pellicola per girarne una seconda.
Wegener non se ne rende conto, ma in pratica ha girato il primo sequel della Storia del Cinema mondiale.
Ancora una volta però i Destino ci mette la mano ed anche questa seconda pellicola scompare nell'oblio.
Il Regista non si arrende e nel 1920 confeziona un altro film.
Der Golem: Wie er in die Welt Kam ( Il Golem: Come Venne Al Mondo ) compie l'operazione inversa, torna cioè alle origini, raccontando la nascita del Golem, la sua creazione per opera del rabbinoYehuda Low nel 1500.
Ancora una volta Wegener non se ne rende conto, ma in pratica ha girato uno dei primi prequel della Storia del Cinema mondiale.
Forse non il primo in assoluto, ma sicuramente uno dei primi.
Dopo questa prova l'uomo Paul Wegener si sente come svuotato, ritiene che la creatura da lui interpretata abbia preteso troppe enegìrgie da lui: da quel momento in poi non girerà più film come regista, si limiterà ad intepretarli.
In più capita anche un altra cosa.
Pochi mesi dopo l'uscita di Der Golem: Wie er in die Welt Kam l'attore si trova a passare del tempo ad Amsterdam, mentre passeggia per il ghetto ebraico di quella città nota che la gente tende ad allontanarsi da lui, i bambini piangono, i vecchi urlano atterriti che è arrivato il golem; in pochi attimi quella che era una via popolosa si svuota completamente.
L'attore Paul Wegener comprende come sia arrivato il momento di dedicarsi ad altri ruoli.
L'uomo Paul Wegener si limita a spaventarsi per questa troppo profonda immedesimazione.
-PAUL WEGENER (1874-1948)
L'attore prussiano continuerà a recitare e anche se il suo nome rimarrà sempre legato all'interpretazione del gigante d'argilla, numerosi sono i ruoli di film gotici da lui interpretati: da Lo Studente di Praga del 1913 fino a Storie Inquietanti del 1932.
Ma c'è qualcosa in più da dire sul personaggio: quando nasce rischia subito di morire a causa della salute cagionevole, i genitori si disinteresseranno quasi totalmente di lui e sarà solo uno zio ad insegnargli a leggere e scrivere.
Quell'uomo senza nome in pratica gli salverà la vita perché inculcherà nel giovane l'amore per la cultura ed il teatro, cosa che accompagnerà il giovane Wegener per il resto della vita.
In più l'uomo cresce profondamente pacifista, si avvicina alla filosofia buddista, in seguito quasi finirà in bancarotta nel tentativo di girare un film dedicato al Dalai Lama.
E se la maggior parte dei suoi compatrioti salutano con gioia lo scoppio della Prima Guerra Mondiale non così farà l'attore che finirà arruolato solo in un secondo momento e solo perché obbligato.
La cose si complicano ulteriormente con l'avvento di Hitler, a differenza di molte altre personalità germaniche del periodo Paul Wegener non aderirà mai al NazionalSocialismo e proprio per questo la sua carriera subirà numerose battute d'arresto.
Certo gira alcuni film di propaganda, giusto per evitare rappresaglie, ma utilizza il compenso ricavato per sostenere i pochi gruppi antinazisti rimasti in Germania.
L'ultimo atto lo compie nel 1945, durante le fasi finali della guerra quando a Berlino sia le truppe sovietiche che le disordinate formazioni irregolari naziste superstiti si abbandonano ad atti di violenza come stupri e saccheggi l'attore ormai vecchio e stanco salva dodici donne nascondendole dentro casa sua.
Ecco, forse in quel momento forse l'attore si sente veramente come il Golem da lui interpretato anni prima, perché fa tutto quel che può per salvare la sua comunità dalla follia imperante.
E quando la follia della guerra sarà finita Wegener sarà uno dei primi ad attivarsi per la ricostruzione della sua città; il cuore però non è più quello d'un tempo e nel 1948 un infarto stronca la vita dell'attore.
Dei tre film da lui intepretati sul gigante d'argilla, solo il terzo , Der Golem: Wie er in die Welt Kam è arrivato fino a noi.
39 commenti:
Bello, questo è un altro di quei film che, durante i primi tempi della mia passione per il cinema, aveva attirato la mia attenzione e il mio ovvio desiderio :)
@ Babol
E posso anche capirne il perché.
In quei primi decenni di vita del Cinema sapevano ed avevano il coraggio di sperimentare. :)
Molto bello, sia il film che il tuo articolo!
Il cinema degli albori è mefistofelicamente magico... ha un qualcosa di assurdo, come di "tempo sospeso", io lo chiamo così.
Riprovo le stesse sensazioni solo con le opere di Lynch.
Moz-
@ MikiMoz
Mi piace molto la tua definizione, "tempo sospeso" si adatta bene alle emozioni scatenate dalla visione di un film degli albori.
Concordo anche su Lynch a cui mi permetto di aggiungere qualcosa del primo Takashi Miike.
Belle queste storie legate al cinema dei primordi, quando i film potevano letteralmente scomparire. Chissà che effetto ci farebbe, oggi, la visione di film concepiti con un'estetica così diversa dalla nostra.
Rubrica molto bella. Avevo intenzione di recuperare il "Golem" ma non sapevo del film perduto. Un vero peccato, che però in qualche modo rende più preziosi i frammenti che sono sopravvissuti. Danno proprio l'impressione dello sforzo pionieristico dei primi cineasti.
@ Ariano Geta
Nel 1915 il Cinema era ancora relativamente giovane, non si sapeva ancora in che direzione sarebbe andato, non c'erano regole codificate quindi molti avevano voglia di sperimentare di più.
C'era anche una concezione diversa di "arte" ed anche i produttori spesso erano un po più mecenati e un po meno affaristi.
Per questo ci si potava permettere qualcosa di differente. Però c'erano altri tipi di problemi.
Io mi immagino cosa dovesse essere la Germania di dopo la Grande Guerra e del Nazismo.
Sinceramente, almeno in questo meglio i "tempi" che viviamo.
@ Salomon Xeno
Alcuni ricercatori sono convinti che
prima o poi riescano a saltar fuori anche le scene perdute della versione del 1915. Per fortuna almeno quella del 1920 esiste ancora.
@Nick:
"tempo sospeso" è proprio un concetto che uso per esprimere quel che provo quando ho a che fare con film del genere... Caligari, il carretto fantasma, Nosferatu e via dicendo... Non so, è un concetto che estendo anche ad altre cose, a dire il vero: zone rurali (non per forza fisiche) in un mondo in cui avanza la modernità.
Zone al confine, quindi... come quando senti raccontare che negli anni '70 in una certa casa si facevano gli spiritismi, e accanto hai industrie che fabbricano computer :)
Moz-
@ MikiMoz
Si, il paragone è appropriato.
Direi che ben si adatta alle atmosfere del primo Pupi Avati, quello de "La Casa dalla Finestre che Ridono" oppure al misconosciuto "Road to L" del mio amico Federico Greco. Direi che la definizione si adatta benissimo al contiguo filone nostrano del Gotico Rurale.
Road to L non lo conosco, devo recuperare.
Sai cosa? Domani metto un post sull'argomento... citando anche quali opere ( anche animate!) mi danno certe impressioni ;)
Moz-
Ovviamente sarai citato e anche Avati lo sarà, con alcune delle sue opere ;)
Moz-
@ MikiMoz
Ti ringrazio per la citazione naturalmente leggerò l'articolo con piacere.
Per quanto riguarda "Road To L" forse ti posso aiutare, dal momento che ne ho parlato a suo tempo, ecco i link:
http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.it/2011/09/road-to-l-2005-prima-parte.html
http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.it/2011/09/road-to-l-2005-seconda-parte.html
In più ecco anche l'intervista a Greco che gli feci a suo tempo:
http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.it/2011/10/tra-kubrick-e-lovecraft-intervista.html
Benissimo, Nick! Appena sono sul pc leggo tutto!!
Beh... ci si sente domani, allora ;)
Moz-
Conoscevo la storia del film (mi ricordo che in gita a Praga in quinta liceo la raccontai a due mie compagne di classe quando visitammo il cimitero ebraico), ma non sapevo fosse andato perduto!
Bellissimo articolo, Nick, ma hai fatto una piccola dimenticanza, forse: ovvero che Mary Shelley si è probabilmente ispirata alla leggenda del Golem per scrivere Frankenstein.
@ Marco Lazzara
Eh si ...purtroppo dei tre film dedicati da Paul Wegener alla figura del Golem purtroppo due risultano persi.
Dell'edizione del 1915 rimangono come detto solo alcuni spezzoni, mentre di quello del 1917 pare sia andato perso del tutto mentre l'unico arrivato fino a noi è quello del 1920.
Hai fatto bene a citare il particolare della Shelley, adesso ti confesso un mio piccolo crimine: conoscevo il particolare ma non l'ho citato per aggiungerlo ad un futuro articolo su Frankenstein in uscita nelle prossime settimane. ;)
Giusto comunque quello che scrivi, tra parentesi aggiungo anche un altro particolare: quando James Whale era alla ricerca di ispirazioni per il suo film su "Frankenstein" utilizzò come base proprio la figura del Golem dei film di Paul Wegener.
Questa storia delle influenze tra il gigante di argilla e la creatura della Shelley è semplicemente affascinante. ;)
Verissimo! A proposito, sulla mia pagina G+ ho scritto, come ti avevo detto, quell'articolo su Dan Simmons. Se poi riuscirai ad avere la sospirata intervista con lui, gli aggiungo anche il link alla tua pagina.
Sinceramente ignoravo che il film fosse andato perduto. Ne avevo visto alcuni spezzoni e credevo fosse ancora disponibile, pur se danneggiato. Un grossissimo ringraziamento, comunque, per questo tuo contributo alla storia del cinema e a quella personale di Paul Wegener, antinazista e brava persona come poche altre.
@Marco Lazzara
Ho letto l'articolo e l'ho anche piunizzato.
Riguardo l'intervista, purtroppo gliela devo ancora mandare (ho fatto
tardi questo mese).
Mea Culpa, mea maxima culpa. :(
@ Max Citi
In rete circolano sia gli spezzoni superstiti della versione scomparsa del 1915 che gli spezzoni del prequel realizzato nel 1920, per questo molti pensano che il film sia ancora disponibile.
L'articolo è online! :)
http://mikimoz.blogspot.it/2014/01/tempo-sospeso.html
Moz-
Bellissimo questo articolo, ritrovare certi tesori è veramente faticoso, ma ne vale la pena.
Un caro saluto
Angie
Del Golem di Wegener (quello del 1921), come ricorderai, avevo parlato sul blog molto tempo fa (qui), per cui non mi dilungherò troppo.
Tra l'altro mi accorgo adesso che non avevo risposto al tuo commento. Mi scuso e ti do l'occasione per ricambiare la scortesia ignorando il mio commento di adesso.
Peccato che l'originale sia andato perduto (anche se pare che in realtà ne siano stati recuperati alcuni minuti) ma alla fine credo che il remake del 1921 possa ripagarci ampiamente della perdita
@ Angie
Hai ragione, i film perduti vanno considerati come un tesoro da recuperare!
@ Obsidian
Perché dovrei farlo? Se non hai risposto significa che non avevi tempo.
;)
Comunque si, è vero sono stati recuperati alcuni frammenti della versione del 1915 e gli studiosi sono convinti di poter un giorno o l'altro riuscire a ritrovare questo film nella sua interezza.
Per ora, consoliamoci con il prequel del 1920.
Sfondi una porta aperta con la potenza di un Golem!
Quanto mi piacerebbe poter vedere gli altri due, anche solo per questione "mito".
Importante anche l'apporto di Henrik Galeen, grande autore da me stimatissimo.
Su Wegener e l'assedio di Berlino, non ricordo dove lessi che la sua casa fu omaggiata anche dalle truppe sovietiche, forse leggenda, forse realtà...
@ occhio sulle espressioni
Hai fatto bene a citare Galeen, che io ho colpevolmente dimenticato. Non conoscevo l' aneddoto sulla casa di Wegener omaggiata dall' Armata Rossa ma adesso che me l' hai raccontato sarebbe bello poter pensare che sia vero e non solo mito.
Sarebbe bello anche poter ritrovare almeno uno dei due film di Wegener scomparsi, speriamo che prima o poi accada.
Dal suo esordio il cinema tedesco ha raccolto con successo l’eredità lasciatagli dalla
mitologia, dalla fiaba e dalla letteratura. Ha saputo mostrare le angosce primordiali dell'umanità, caricaturandole o aggiornandole ai tempi. Ottimo articolo e ottima pellicola.
@ Manuela Bonci
Il cinema tedesco degli esordi, prima che il nazismo lo rovinasse era proprio come tu lo descrivi, un cinema che sapeva avvicinarsi ai contorni del Mito con la "M" maiuscola.
Grazie per i complimenti e benvenuta sul mio blog. ;)
Grazie... ti seguo con piacere!
Grazie. Ti seguo con piacere...
Che bella storia! Wegener sembra una persona davvero interessante. E' un peccato che i primi due film siano andati perduti...
@ Camilla P
Peccato davvero! Magari un giorno o l'altro risalteranno fuori.
@ Manuela Bonci
Il piacere è reciproco, credimi! ;)
Ciao, certo che c’è da perdersi qua nel tuo blog!!
Il film c’è l’ho in Dvd , fa parte di quei film che prendo quasi incoscientemente ( di questo mi prendeva il titolo) che mi prometto di vedere e dopo restano in mansarda accatastati , tanti ancora sigillati nel cellophane.
Questo che ho è un’edizione rimasterizzata dell’Ermitage cinema.
Sempre dell’Ermitage avevo preso anche Freaks , quello però l’ho visto.
Del Golem mi frenava scoprire che è un film muto.
L’ultimo film muto e forse unico ( se non consideri le comiche ) che avevo visto in VHS era un film di Hitchcock che faceva parte di una colonna d film a lui dedicati usciti in edicola ( costavano 16.000 lire l’uno).
Comunque complimenti per la recensione , davvero bella.
Non sapevo tutti i trascorsi e le difficoltà che aveva incontrato questo film.
Ne sapevo niente dell’attore Wegener.
Sai ...non son se leggi Dylandog , ma uno dei primi albi il n.10 credo se non sbaglio si chiamasse Golem .
La il Golem era una specie di Terminator .
Ma la storia ricalcava molto la trama del film di Wegener.
Va ben adesso devo trovare solo la forza di vederlo il dvd.
Ciao
Visto.
È un film da ascoltare.
Per la colonna sonora ...;)
Mi ha lasciato perplesso il fatto che il film fosse stato colorato...bho ?
Forse è una tecnica di restauro per “salvare” i film in bianco e nero troppo datati?
Comunque, niente dai ...quei film hanno sempre il loro fascino è inutile negarlo.
Son lenti .nella dinamica..per carità.
Ma in questo caso nemmeno poi tanto!
Ciao
@ MAX
Sono felice che tu abbia apprezzato sia il post che il film, "Der Golem" ha una sua storia che meritava di essere raccontata, il film è poi splendido nella sua diversità.
Grazie a te per il commento doppio, sono felice di aver trovato un nuovo lettore appassionato e competente come te.
Passi per l’appassionato ma competente proprio no.
Grazie a te ciao
@ MAX
E ti avevo fatto un complimento! ;)
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