BILL CARDILLE, IL CRONISTA DELL' APOCALISSE. - Prima Parte.

La sera del 1 ottobre 1968 venne proiettato in prima visione assoluta in un unico cinema di Pittsburgh, un piccolo film realizzato in economia da un gruppo di speranzosi filmakers della città.
Ci furono parecchie polemiche e quel minuscolo cinema, il Fultom Theatre si attirò numerose critiche da parte dei benpensanti per aver permesso ai teen agers dell'epoca di assistere al film.
Una produzione dalle scene molto gore, peraltro,  dal momento che si trattava di un horror che infrangeva molti dei tabù dell'epoca.
Ma gli abitanti della zona di Pittsburgh e di tutta la contea di Allegheny (ed in particolare quelli della cittadina di  Evans City dove il nostro film venne effettivamente girato ) reagirono appassionatamente. Per quegli abitanti si trattava del "loro" film, del "film di Pittsburgh".
 Un qualcosa  che -evento più unico che raro per l'epoca, non veniva realizzato ad Hollywood, non in un futuribile studios californiano ma a casa loro.

Anche i realizzatori erano ragazzi del posto: si trattava di  un giovane regista  conosciuto fino a quel momento per aver realizzato caramellosi spot pubblicitari e di alcuni  suoi amici, in particolare Russel Streiner e John Russo che avevano fondato assieme una propria casa di produzione, chiamata inizialmente Latent Image  ed in seguito Image Ten quando ad essi si aggiunsero un altra decina di piccoli investitori.
Quel piccolo film era, ovviamente,  La Notte dei Morti Viventi ( Night of the Living Dead ), il giovane regista di belle speranze si chiamava, altrettanto ovviamente, George Romero.

Night of the Living Dead si rivelò un successo planetario, uno di quei classici che hanno fatto la storia del Cinema eppure per tutta una serie di errori e di ingenuità i giovani realizzatori persero immediatamente i diritti sulla pellicola che finì per diventare di pubblico dominio al punto che, negli anni seguenti, non poterono nemmeno utilizzare il termine "living dead" per i loro successivi progetti.
Quell'evento, quella perdita avvenuta nel 1968  finì per influenzare in maniera totale tutte le vite quegli allora giovani cineasti di belle speranze, non tanto quella di George Romero, che riuscì comunque ad emergere, ma quelle dei suoi soci  Streiner e  Russo, Quest' ultimo in particolare (co-autore della sceneggiatura assieme a Romero) da quel momento in poi  nel corso di questi decenni non ha fatto altro che lanciarsi in tutta una serie di iniziative ( tra cui l'orrida versione del trentennale di Night of the Living Dead prodotta nel 1999) che alla fine non sono stati altro che un riscrivere e rigirare praticamente lo stesso film nel tentativo disperato di " riuscire a farci finalmente un po di soldi sopra" come dichiarato dallo stesso Russo in più occasioni.
Ma questa è un' altra storia.


Quello che conta, perlomeno in questo articolo, è che per realizzare La Notte dei Morti Viventi, George Romero e soci dovettero girare in economia approfittando di tutti i week end liberi ( e di ogni altro momento buono) per poter registrare più scene possibili, inoltre la maggior parte dei membri della troupe per poter risparmiare accettò di apparire anche in veste di attori: se del protagonista Duane Jones ho già parlato in passato , altrettanto esemplare è il caso di Russel Streiner,  che interpretò il ruolo di Johnny la prima vittima della resurrezione degli zombie
Ma diversi abitanti di Evans City recitarono nel film, molti furono cooptati nel ruolo dei morti viventi ( ricordiamoci che Romero non ha mai usato il termine zombie nel corso di questo film ) e poi pagati con la cifra simbolica di un dollaro e con una T- shirt celebrativa, altri ancora apparirono nel ruolo dei comprimari.
E  questo spiega -in parte, solo in parte - anche l'interesse degli abitanti di Pittsburgh accorsi in massa nel corso di quella serata del 1 ottobre 1968: tanta era la curiosità ed il desiderio di scorgere le fattezze del proprio vicino di casa tra le file dei mostri cannibali, oppure ritrovare sulla pellicola, magari nel ruolo del cacciatore di zombies la persona con cui qualche giorno prima si era andati a caccia assieme.
Però, tra queste fattezze, tra i volti degli abitanti di Pittsburgh ce n'era uno che attirava più curiosità degli altri.

Si trattava di un giornalista che appariva in una manciata di scene, quelle in cui i personaggi asserragliati all'interno della casa assediata dai morti viventi si fermavano a guardare le notizie alla televisione per conoscere lo stato dell' apocalisse e della zombie outbreak.
In quelle scene si vedeva spesso un giornalista rassicurante, uno che compiva tranquillamente il suo lavoro seguendo le truppe dei volontari, dei poliziotti e dei militari che cercavano di contrastare la resurrezione dei morti. In più in quei filmati lo stesso giornalista spiegava come si potessero ammazzare i risorti cannibali. Quel giornalista era anche uno dei pochi personaggi a non morire durante la storia, però rimanevano comunque impresse le sue ultime battute prima del finale con conseguente strage di tutti i protagonisti principali:( " Pare che le cose stiano procedendo bene").

Quel giornalista non era un personaggio fittizio, non era un attore ma si trattava di un vero giornalista, una personalità molto conosciuta nell'area di Pittsburgh ed in tutta la sua contea; un uomo che in pratica interpretava sè stesso.
Perfino il nome: Bill Cardille, talmente particolare da sembrare falso era il suo nome originale.
Cardille era all'epoca tra gli interpreti del film il nome ed il volto più famoso, certo la sua era una fama totalmente locale, ma  che con la sua stessa presenza non solo aggiungeva un tocco di credibilità in più a tutta l'operazione, tanto far sembrare quasi una docu fiction ante litteram tutto Night of the Living Dead


 Ma perchè un giornalista serio, un professionista vero si era legato ad un operazione come Night of the Living Dead?
 Tanto per cominciare Bill Cardille era un vero e proprio appassionato del genere horror, da anni conduceva trasmissioni televisive in orario notturno in cui proponeva film di genere (si, avete indovinato. Bill Cardille era la risposta di Pittsburgh a Zio Tibia )

Però nemmeno lui poteva immaginare che per il resto della sua vita il suo nome sarebbe stato associato a Romero e ai Morti Viventi
( Continua...)

34 commenti:

Babol ha detto...

Quest'uomo era un grande, già mi sta simpatico :) Attendo di conoscere il resto della storia!

Nick Parisi. ha detto...

@ Babol
Infatti Bill Cardille era ed è ancora un grande e tra le altre cose non disdegna tuttora di comparire alle convention di appassionati nonostante l' età non propriamente giovanile.

Pirkaf ha detto...

La Notte Dei Morti Viventi è un Cult.
Aspetto il seguito. :-)

Nick Parisi. ha detto...

@ Pirkaf
La Notte dei Morti Viventi è stato il film che mi ha fatto amare il genere zombie, non so cosa sarebbe stato e cosa sarebbe diventato l' horror cinematografico senza Romero e i suoi amici.

Temistocle Gravina ha detto...

veramente interessante: fai vedere le cose più scontate da un altro punto di vista! aspetto il seguito!

Alessia H.V. ha detto...

Io ho adorato i film di Romero! Li ho visti di fila qualche anno fa con un amico appassionatissimo e mi hanno dato il senso di una grandissima storia di una 'specie', quindi che dire? Aspetto curiosamente il seguito! :D

Argonauta Xeno ha detto...

Mi ha sempre lasciato stranito il fatto che la legislazione di allora non proteggesse il diritto d'autore in caso di mancanza del contrassegno. Quel film fu involontariamente un pioniere del copyleft!
Non conoscevo invece Bill Cardille, per cui sono curioso di scoprire dove andrai a parare. :)

Ivano Landi ha detto...

Ho visto entrambe le versioni di N.of the L. D., ma sinceramente il giornalista non mi è rimasto impresso. Comunque questo articolo promette bene... anch'io aspetto il seguito!

AleK ha detto...

Grazie quel "continua..." forse non arriverò tardi al lavoro, però... maledetto, tagliare sul più bello. ^^'

Coriolano ha detto...

Un interessante retroscena che non conoscevo. Non vedo l'ora di sapere il seguito.

Nick Parisi. ha detto...

@ Juan Segundo
Ma infatti è proprio questo il punto! :)
Tutti quanti ( ed io per primo) quando analizziamo" La Notte dei Morti Viventi" parliamo di vari aspetti: Critica sociale, denuncia del consumismo, disgregazione della famiglia intesa come istituzione, le trasformazioni degli anni 60s...etc etc e tutto questo effettivamente c'è....però dimentichiamo che il film prima di tutto conteneva diversi riferimenti e strizzate d' occhio alla società e alla comunità di Pittsburgh a cui il film era - in prima istanza - rivolto. Night of Living Dead era pieno di citazioni che solo un abitante della contea di Allegheny, di cui Pittsburgh faceva parte, avrebbe potuto riconoscere...e la presenza di Bill Cardille nel film era una di queste.

Nick Parisi. ha detto...

@ A.H.V
I film di George Romero ( almeno i primi tre) sui morti viventi sono stati appunto un grandioso affresco sulla fine dell' umanità ed il sorgere di una nuova specie per questo sono così intensi e coinvolgenti.
Che dire dei " must" assoluti ed è sempre bello per me poterne riparlare.
:D
Il seguito esce al massimo giovedì.
Grazie a te.

Nick Parisi. ha detto...

@ Salomon Xeno
La perdita dei diritti di NOLD da parte di Romero e soci fu una grande ingiustizia ed é stata una cosa che ha finito per condizionare le loro vite.

Vedrai dove andrò a parare....finirai per dire:" Cavolo! Com'è che non ci ho fatto mai caso?"

Nick Parisi. ha detto...

@ Ivano Landi
Al massimo per giovedì avrai il seguito.

Nick Parisi. ha detto...

@ AleK
Non lo faccio mai con cattiveria ma solo per evitare articoli troppo lunghi ^^
Vedi il lato positivo: almeno non sei arrivato in ritardo al lavoro.
^^

Nick Parisi. ha detto...

@ Coriolano
Infatti è un retroscena che almeno in Italia conosciamo in pochi ma é un retroscena molto gustoso.

Massimo Citi ha detto...

Ottimo lavoro, come tua abitudine. Aspetto il seguito.

Nick Parisi. ha detto...

@ Massimo Citi
Grazie.
Vedrò di scrivere il seguito entro giovedì.

Ariano Geta ha detto...

Non sapevo i dettagli della genesi del film rivelazione di Romero. E ora mi chiedo cosa capitò al giornalista co-star del film...

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
E pensa che questa è solo una parte dei dettagli sulla genesi de "La Notte dei Morti Viventi", e la vicenda di Bill Cardille è solo una delle tante legate a questo film, però risulta interessante per poter parlare del capolavoro di Romero sotto una luce diversa ed in una maniera inusuale.

Marco L. ha detto...

Quel film è stato talmente importante da rivoluzionare completamente la figura del morto vivente/zombie, grazie all'influenza e sovrapposizione con tutta una serie di cose... un giorno ve ne racconterò approfonditamente.
Per adesso sono incuriosito da questo personaggio di Cardille.

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco Lazzara
" ... un giorno ve ne racconterò approfonditamente."
Adesso sei tu che incuriosisci me.
Tornando a Bill Cardille, ne riparleremo molto molto presto.

Glò ha detto...

Eh che bel post Nick! *__*
Oltre a lasciarci sul più bello... hai fornito dettagli che non conoscevo. Fa pensare che molte produzioni storiche e cult (e qui si potrebbe anche allargare il discorso ad altre arti, non al solo cinema) siano state quasi fortuite: budget irrisorio, distribuzione iniziale direi quasi amatoriale, attori casuali...

P.S.: Lazzara è cattivello, ché ci incuriosisce e rimanda a un giorno: non si fa!!! :P

Ciao, attendo con curiosità gli sviluppi! ^_^

Nick Parisi. ha detto...

@ Glò
É vero spesso il successo di un opera é, se non casuale, decisamente inaspettato; è il bello dell' arte.

Il Lazzara sa come farci penare. :D

Patricia Moll ha detto...

Se ti dico che non ho mai visto un film di Romero?

Nick Parisi. ha detto...

@ Patricia Moll
Ti direi che è potresti anche cominciare, magari ti piacciono pure.

Unknown ha detto...

Affascinante l'universo di aneddoti che fiocaano sempre dietro un grande cult. Un post prezioso Nick!

Nick Parisi. ha detto...

@ Fabrizio Borgio
Grazie Fabrizio! Penso che la bellezza di un film come " La Notte dei Morti Viventi" stia anche in tutti gli aneddoti ed i retroscena che gravitano attorno ad esso.
E la cosa, altrettanto affascinante con la visione di questo classico è che più si va avanti e più si notano particolari che in un primo momento ci erano sfuggiti.
Ho anche appena terminato la seconda parte domani la posto, spero che ti possa coinvolgere come la prima.

Obsidian M ha detto...

In ritardissimo ma arrivo anch'io! Avevo credo già letto da qualche parte alcuni retroscena su questo film, in particolare sul fatto che gli autori non avrebbero potuto più utilizzare "living dead". Non ricordo dove l'avevo letto, forse l'avevo trovato negli extra di qualche DVD che ai tempi avevo noleggiato (quando i DVD ancora di noleggiavano). Il remake del trentennale non fui poi così malaccio per quel che mi ricordo (al di là dall'essere una pura operazione fotocopia): diciamo che servì per aggiungere nuovi proseliti a chi non ebbe l'occasione di conoscere l'originale. Bill Cardille non ce l'ho presente al momento... vado avanti a leggere la seconda parte.....

Obsidian M ha detto...

Niente da fare.. non me lo ricordo proprio. Eppure ho visto la prima scena del cimitero almeno un milione di volte.... Ah.. e poi scopro nel frattempo che il DVD che credevo di possedere era solo frutto della mia immaginazione.... eppure sono convinto che ci fosse.... Mi sa che sto invecchiando di brutto.

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian M.
Probabilmente non ti ricordi Cardille perché appare a metà e sul finire del film, inoltre la sua presenza è uno di quei particolari che di solito solo un appassionato americano riesce a notare.

Questione edizione del trentennale: io la possiedo in VHS così come possiedo la versione classica in DVD, quindi mi è capitato di fare il confronto tra le due.
L' edizione del trentennale possiede alcune cose belle, come il nuovo score musicale composto da Scott Vladimir Licina e le nuove scene girate ex novo con Bill Hintzman che riprende il suo ruolo dello zombi che esce dal cimitero o la presenza della mia amica Debbie Rochon.
Quello che ho trovato inutile, noioso e francamente forzato sono le altre nuove scene quelle in cui lo stesso compositore Scott Vladimir Licina interpreta il prete fanatico e fuori di testa...per non parlare di tutto il sottotesto religioso che mancava nella versione girata da Romero nel 1968.
Parere personale, ovvio.

No che non stai invecchiando...al massimo diventi sempre più vintage. :)

Obsidian M ha detto...

In effetti non mi è mai passato per la testa di confrontare le due versioni. Viste a distanza di anni l'una dall'altra mi era sembrato fossero fotocopie...

Michele il menestrello pignolo ha detto...

Non sapevo nulla di quegli aneddoti e che dire su Romero, un mito ^^

Nick Parisi. ha detto...

@ Michele il menestrello pignolo
Davvero, un grandissimo mito Romero, una di quelle persone che mi ha fato amare l'horror cinematografico.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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