Non c'è niente da fare,all'inizio la Rai proprio non la voleva trasmettere per niente la serie su Coliandro. Alcuni dirigenti temevano che una fiction così atipica non sarebbe piaciuta al teleutente medio, di più si temeva che una figura di protagonista così maldestra; sboccata; violenta,apparentemente piena di pregiudizi; sfigata e sopratutto perdente avrebbe provocato reazioni indispettite e veementi da parte delle Forze dell'ordine veri Poliziotti in testa.
Di più ancora, diversi esponenti politici -tutti appartenenti ad una ben individuata forza politica - non facevano altro che pronunciare invettive contro certe "produzioni pagate con il canone degli italiani che ridicolizzavano l'operato della Polizia italiana".
Il risultato fu che, pavidamente, la Rai bloccò a lungo tempo una produzione già avviata.
Non era certo la prima volta, né sarebbe stata l'ultima, ma dal caso specifico si sarebbero potute imparare diverse lezioncine utili per il futuro.
Nata nel 2003 come film unico fortemente voluto dal produttore Tommaso Dazzi che aveva scoperto i romanzi di Lucarelli innamorandosene, la cosa si era rapidamente trasformata in una vera e propria serie stagionale di 4 episodi, coi soggetti scritti da Lucarelli stesso e da Giampiero Rigosi per la regia dei bravi Manetti bros.
Tutto era pronto, la serie era anche già stata venduta ad alcune televisioni estere, ma gli scrupoli (diciamocelo pure chiaramente di parte) di tanti cosidetti esperti fecero si che la messa in onda fosse rimandata per ben tre anni.
Diario dell'Avvento /21
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