Mi ci è voluto qualche giorno in più del previsto, a causa imprevisti burocratici, ringraziando i tanti "Uffici Complicazioni Cose Semplici" sparsi per il nostro meraviglioso Stivale, sono finalmente riuscito a pubblicare questa intervista collettiva con alcuni autori italiani. Lo scopo era tentare di fornire un quadro sullo "Stato dell'Arte", uno sguardo, certamente parziale e non conclusivo su quanto avvenuto nel nostro paese lo scorso anno a livello letterario. In special modo nei nostri generi preferiti: fantascienza, fantasy e horror. Sia per il loro lavoro sia in ambito generale. Ringrazio nell'ordine: Davide Del Popolo Riolo (D.D.P.R.) ; Diego Rossi (D.R.); Marco Crescizz (M.C.); Alfonso F.Dama (A.F.D) ; Linda De Santi ( L.D.S); Giacomo Festi (G.F.); Silvia Treves (S.T.); Valeria Barbera (VB); Maurizio Cometto ( M.Co.); Romina Braggion (R.B); Massimo Citi (Ma.C.) Inizialmente pensavo di dividere il post in due parti, ma -visto che siamo quasi a fine settimana e dal momento che nei prossimi giorni sarò un poco assente dal web -vi propongo il post (lungo ma, spero piacevole) completo. Ringrazio gli autori intervenuti, qualsiasi errore o imprecisione è imputabile solo alla mia persona. Al termine troverete le biografie di tutti gli scrittori e le scrittrici intervenuti\e.
Buona lettura!
PARLANO GLI AUTORI!
|
Davide Del Popolo Riolo
|
1) Nick: Prima di diventare scrittori\scrittrici cosa conoscevate della narrativa italiana di genere?
Davide Del Popolo Riolo : Devo riconoscere che ne sapevo poco. Ma è una mancanza cui sto cercando di rimediare
Diego Rossi: La lettura di genere italiana è ricca di autori bravissimi. Conosciamo tutti le case editrici più importanti: Urania, Fanucci, Delos, Zona42, Edizioni Della Vigna, Hypnos, Edizioni Scudo, Watson, Future Fiction, Kipple... Poi ci sono gli autori indipendenti, e tra questi ammiro Adriana Lorusso (che ho scoperto su Nocturnia) e Paolo Broccolino.
Marco Crescizz: Prima
di cimentarmi nella scrittura, quindi prima dei 18 anni, tra gli
italiani conoscevo i classici che si studiavano a scuola. Buzzati,
Calvino, Rodari, Baricco. I primi che mi vengono in mente. L'approccio
alla materia era principalmente scolastico/accademico.
Alfonso F. Dama: poco o nulla. All’epoca ne girava poca sia nelle edicole che nelle librerie e non c’era il web.
Linda De Santi: Poco. Avevo letto alcuni romanzi di Tullio Avoledo e Valerio Evangelisti per la fantascienza, conoscevo il nome di Licia Troisi per il fantasy. Non ne sapevo molto più di così.
Giacomo Festi: Ciao Nick, e grazie per l’ospitata!
Beh, la narrativa fantastica mi è sempre piaciuta. Ho iniziato coi cartoni animati e i film fantastici, inoltre ero abbonato a Il Giornalino che faceva degli ottimi dossier per i più piccoli sulla mitologia greca, che divenne una delle mie passioni. Poi come tutti quelli della mia generazione sono stato un figlio di Peter Jackson, che con le sue trasposizioni tolkieniane ha fatto conoscere quel monumentale romanzo a tutti.
Ecco, credo sia stato lì che iniziò la mia passione vera e propria verso il fantastico, sfociando poi nelle sue derivazioni.
Di italiano però, lo ammetto... sapevo davvero poco. Erano altri tempi e internet non era entrato così prepotentemente nelle vite di tutti noi. Mi piaceva molto Valerio Evangelisti, ma in gioventù ho peccato di eccessiva esterofilia
Silvia Treves: Quando ero ragazzina, a casa c’erano libri ovunque e i miei leggevano con il medesimo interesse mainstream e fantastico, in particolare fantascienza. Di conseguenza io non ho mai imparato a sparare la letteratura di genere dal mainstream: per me, tra gli scrittori italiani, Calvino e Capuana (e più tardi Landolfi, Buzzati e Morselli), stavano nel medesimo luogo mentale di Aldani, Cremaschi, Gilda Musa, Catani… Il mio periodo di “semplice lettrice”, però, non è durato molto. Ho provato a scrivere abbastanza presto, alcuni miei vecchi raccoglitori sono pieni di quei tentativi. E quando si comincia a scrivere, indipendentemente dalla qualità delle storie prodotte, si guardano le cose in modo diverso: per esempio si fa maggiore attenzione, anche quando si legge, alla struttura dei testi e delle frasi, alla scelta delle parole… Molti autori e autrici italiani non compaiono in questa prima domanda perché li ho letti in seguito.
|
Valeria Barbera
|
Valeria Barbera : Ciao a tutti. Purtroppo, conoscevo poco e niente. Essendo della generazione X e nata in provincia di Napoli, sono cresciuta nel mondo offline, senza poter frequentare community o leggere i volumetti di Urania, collana sconosciuta anche agli edicolanti. Grazie a internet ho rimediato.
Maurizio Cometto: Ho iniziato a scrivere nel 1995 e a pubblicare nel 1997, quindi stiamo parlando di un periodo molto lontano nel tempo, tanto che mi è difficile pescare nei ricordi per capire cosa conoscessi in merito all’epoca. Credo che di certo avessi già letto almeno Calvino e Buzzati. Di una cosa sono certo: ero un grande fan dei fumetti Bonelli e dei Disney italiani. Autori come Alfredo Castelli, Tiziano Sclavi e Romano Scarpa hanno molto formato il mio immaginario e la mia scrittura. E sappiamo bene comesoprattutto i primi due pescassero a piene mani nel fantastico.
Romina Braggion: Nick, grazie per avermi definita scrittrice. Se per “genere” intendi fantascienza, conoscevo quasi nulla.
Massimo Citi: Conoscevo relativamente poco della sf scritta da italiani. Mi regalarono un’antologia, «I labirinti del terzo pianeta» che apprezzai particolarmente ma poco più. Conoscevo e amavo Buzzati ma in generale leggevo soprattutto traduzioni.Poco prima di iniziare a scrivere lessi Gilda Musa, Inisero Cremaschi e Lino Aldani epoco dopo, grazie a Robot, lessi e apprezzai Daniela Piegai, Vittorio Catani e Vittorio Curtoni. Ma cominciai scrivendo una storia di sf lunghissima – peraltro mai pubblicata – e diverse storie soprannaturali: in entrambi i casi poco a che vedere con la sf classica.