Ripropongo qui un post che è stato scritto per la blogzine collettiva IL FUTURO E' TORNATO che, tra parentesi, vi consiglio di tenere sempre d'occhio, se non altro per gli articoli di gran qualità dei miei quattro soci. Anzi, se qualcuno di voi lettori avesse voglia di collaborare, si sentisse libero di proporsi: a noi, non può che fare piacere.
Il Post fa parte di una serie dedicata alle coppie di scrittori, altri ne usciranno, in linea di massima, sempre nel fine settimana.
Ne approfitto, per sottoporvi un piccolo dubbio, che spero mi aiuterete a risolvere: mi sono tornate indietro contemporaneamente due delle cinque interviste che avevo inviato:una è con il bravissimo Autore di Hard Science Fiction Roger MacBride Allen l'autore del classico L'Anello di Caronte nonchè proseguitore dell'opera di Asimov, l'altro è invece James P. Blaylockl'autore di Homunculus, colui quindi che ha creato lo Steampunk sia come nome che come genere.
La domanda è: quale delle due interviste volete che sia pubblicata per prima?
Gli scrittori sono esseri umani con pregi e difetti comuni a tutti noi, noi li conosciamo quasi esclusivamente tramite le loro opere, solo ultimamente riusciamo a scoprire i volti degli uomini e delle donne dietro i racconti.
Eppure dietro i volti, dietro le foto, dietro le opere scritte si nascondono storie di vite umane.
Storie di persone, che hanno le loro simpatie, antipatie, inimicizie.
E che alle volte s'innamorano.
Ecco una di quelle storie che merita di essere raccontata.
Anno 1936.Il californiano Henry Kuttner è un aspirante giovane scrittore di belle speranze e come molti altri scrittori di belle speranze gravita attorno alla rivista Weird Tales.
Il suo mito è lo scrittore Howard Phillips Lovecraft, Kuttner è già in contatto epistolare col gigante di Provvidence, ma proprio perchè vorrebbe scrivere come lui comincia a mandare lettere anche agli altri scrittori del gruppo di Weird Tales .
Ce n'è uno in particolare il cui stile affascina il giovane.
Tre anni prima sulla stessa rivista è infatti apparso Shambleau un meraviglioso racconto a firma di un certo C.L. Moore, in seguito lo stesso autore lancerà una serie di heroic fantasy sulla falsariga di Conan, dai toni più cupi e con protagonista una donna: Jirel di Joiry.
Il giovane Henry, che nel frattempo ha cominciato a vendere le sue prime storie, scrive ammirato al suo più famoso collega.
La prima lettera comincia con un : "Dear Mister C. L. Moore.
Ma la risposta non sarà quella che lui si aspetta.
E gli cambierà per sempre la vita.
Nelle successive corrispondenze, un divertito e sorpreso Kuttner scopre che non esiste un
Mister C.L. Moore, però esiste una Catherine Lucille Moore, che, del resto, non ha mai fatto molto per nascondere la sua vera identità, solo che siamo pure sempre negli anni trenta...difficile anche il solo pensare che una donna possa scrivere storie come quelle che appaiono su Weird Tales, la rivista "pulp" per eccellenza.
I due si scrivono lunghe lettere, cominciano a collaborare professionalmente, nel 1938 finalmente s'incontrano.
E si perdono l'uno nell'altra.
Non lo dico solo perchè due anni dopo si sposeranno, non sono così romantico; i due scrittori si perderanno l'uno nell'altra perchè sarà sempre più difficile che scrivano separati ma quando scriveranno assieme sarà praticamente impossibile che lettori ed esperti capiscano dove termini il lavoro dell'uno e dove cominci quello dall'altra.
Henry Kuttner ha ormai abbandonato lo stile lovecraftiano degli esordi, che ormai utilizza sempre più raramente, e solo per storie omaggio nei confronti del suo antico mentore; adesso ha acquisito uno stile più cerebrale, però risulta essere più veloce della moglie, che dal canto suo, ha più tecnica del marito.
Ma quando scrivono assieme questo non conta, i due si fondono, creano storie come se fossero una persona sola. La coppia diventa specialista in storie di fantascienza, tre saranno i filoni che maggiormente tratteranno in questa parte della loro carriera: storie di bambini meraviglia; storie di robot totalmente differenti da quelle di Isaac Asimov e racconti su scienziati pazzi. Racconti come The Twonky (1942), che praticamente ricreano il genere SF.
Ci sono le eccezioni scritte singolarmente, ovviamente,come le storie del ciclo di Gallegher, riunite nel volume Robots Have No Tails scritte dal solo Henry Kuttner, c'è l'estrema velocità dell'uomo, che spesso utilizza diversi pseudonimi , i più famosi ed utilizzati saranno Lewis Padgett e Lawrence O' Donnell,che spesso da soli occuperanno interi numeri di riviste.
La cosa andrà talmente avanti, che ad un certo punto si parlerà di una vera e propria "sindrome- Kuttner": a farne le spese sarà anche un giovane debuttante di nome Jack Vance, scambiato per un ennesimo alias dello scrittore californiano.
Qualcosa si spezza, però,le condizioni di salute di Henry Kuttner, che non sono mai state particolarmente buone peggiorano sempre più: l'uomo proprio quando sta per realizzare il suo antico sogno di laurearsi, muore per un attacco cardiaco nel 1858.
Caterine Lucille Moore ne esce distrutta, praticamente non scriverà più nè Fantasy nè Science Fiction, certo camperà vendendo sceneggiature per diverse serie televisive, ma niente più racconti inediti, certo si risposerà nel 1963 ma avrà cura di scegliersi un marito che non sia uno scrittore, che sia totalmente distante dal suo vecchio mondo.
Nessun confronto, nessuna sofferenza.
Ma il suo vecchio mondo non si dimenticherà mai totalmente di lei: nel 1981 la scrittrice ottiene uno dei massimi premi della fantascienza, il Word Fantasy Award, lei promette in continuazione di riprendere a scrivere...ma sa che non manterrà mai la promessa.
Non potrà farlo, l'Alzheimer la sta consumando e nel 1987 il suo corpo smette di resistere.
Forse il suo spirito era già morto anni prima, forse.
Le storie per fortuna, almeno quelle non muoiono mai,
Diario dell'Avvento /21
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10 ore fa
18 commenti:
Me l'ero persa, grazie per averla postata anche da te.
Bellissima questa fusione di cuori e di menti a tal punto da creare un unico grande scrittore.
Per la domanda posta all'inizio, io scelgo il primo :D
Grazie per aver votato cara Melinda.
E voi altri, orsù, non siate timidi: votate,votate, votate. Lol :-)
Sono anni che vorrei leggere Homunculus, quindi il mio voto va a James P. Blaylock!
@ Iguana.
Voto segnato caro Giorgio.
Caro Nick, resto curioso di leggere entrambe le interviste programmate - una prima e l'altra dopo il piacere sarà lo stesso - e nel frattempo mi complimento per il suo post su Kuttner & Moore.
Grazie Frank per i complimenti.
Gentilissimo come sempre.
Qui però siamo in situazione di parità. Coraggio gente: fatevi sentire! :-)
Anch'io pendo più per Blaylock mi sa...
@ Marco.
Voto acquisito.
Intervista: James P. Blaylockl'autore di Homunculus
Che storia affascinante. Non la storia d'amore normale, l'altra, quella della fusione scrittoria, che è una storia d'amore ancora più grande.
Non mi era mai capitato di leggere una cosa simile.
Tu hai letto qualcosa in merito? Davvero lo stile è omogeneo, irriconoscibile?
Mi interessano molto le vite degli artisti oltre le loro opere, c'è sempre qualcosa di curioso da conoscere.
OK, a quanto pare pubblicherò prima l'intervista a Blaylock.
Per quanto riguarda la fusione scrittoria tra Kuttner e la Moore, si ho letto molto scritto da entrambi gli scrittori e veramente gli stili si fondono. Pensa che spesso, neanche loro ricordavano bene cosa avesse scritto l'uno e cosa l'altra.
Thank U Nick! :3
I'm glad too :3
@ Judka.
I'm so happy for you.
Tonight i am sending an email. ;)
Sei troppo forte, bellissima la recensione, ma bellissima anche la storia umana, con un risvolto veramente tragico.
Caro Nick sai oggi era il mio compleanno...
Ciao
Angie
Ma, ma , ma....
Augurissimiiiiiiiiiiii!!!!!!
Se lo avessi saputo ti avrei fatto prima gli auguri.
Scusami. :(
Roger MacBride Allen perché ho letto proprio ciò che hai citato.
La vicenda dell'articolo l'avevo sentita, in maniera molto meno dettagliata, mancava il curioso inizio! Ah però!
@ Occhio.
Voto inserito per MacBride Allen. ;)
Vengono fuori curiose storie scavando scavando vero?
Che bella storia. Una di quelle vicende reali che sembrano una fiction e invece...
Invece è tutto vero,caro Ariano, sembra proprio un film, vero?
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