Comincio qui una nuova rubrica, una serie di brevi post dedicati alle figure più simboliche del Folklore regionale italiano.
Tempo fa avevo promesso di scrivere alcuni articoli in proposito, Dopo un iniziativa che ho poi lungamente rimandato ( la scarsa fiducia nelle mie doti è ormai leggendaria )adesso finalmente ci provo in concomitanza con l'avvicinarsi di Halloween.
Con due avvertenze.
La prima è che non esprimo posizioni in merito: come ho già scritto altre volte io riguardo a questi argomenti non sono né un credente ma nemmeno uno scettico, non m'interessa esprimere opinioni in merito ma semplicemente m'interessa descrivere il lato folkloristico e storico di credenze, leggende e figure che risalgono ad un passato nemmeno troppo lontano della nostra storia.
Queste che andiamo ad affrontare non saranno, giocoforza trattazioni esaustive sugli argomenti in questione, consideriamole delle prime infarinature per l'argomento.
Cominciamo, quindi...
- I BENANDANTI DEL FRIULI.
Immaginate il Nord Italia dei secoli bui, immaginate in particolare una zona che è sempre stata al confine.
E il termine confine lo intendiamo in tutte le sue sfaccettature, non solo come dimensione geografica, ma come incontro di popoli, di culture, di mentalità differenti e a volte confliggenti tra loro.
Fatto questo proviamo a spingerci ancora più in là, tentate anche solo di ipotizzare borghi lontani tra loro senza tutti i mezzi di comunicazione a cui oggi siamo abituati, le notti senza illuminazione se non quella fornita solo dalla Luna e dalle stelle, pensate alla paura, alla superstizione, al terrore che dietro le malattie o dierto agli elementi naturali quelli che distruggono i raccolti, spesso unica fonte di sostentamento di intere comunità, ci sia dietro il diavolo e delle streghe.
Mescolate il tutto, aggiungete delle reminiscenze dell'eredità pagana di tempi ancora più lontani e il quadro sarà completo.
Forse...
- LA LEGGENDA DEI BUONI CAMMINATORI.
Friuli. A cavallo tra i secoli XVI e XVII.
Nonostante il clima montante delle trasformazioni sociali e religiose, l'Europa è ancora attraversata da credenze e superstizioni, una di queste vuole che le streghe, e più in generale, coloro che hanno deciso di seguire il Male siano in grado di creare tempeste e di alterare il clima a loro piacimento per distruggere vite, coltivazioni e interi villaggi.
Non tutti quelli però che praticano la magia però stanno dalla parte del Demonio.
Proprio in Friuli in quel periodo vigilano congreghe di maghi che proteggono le loro comunità.
Li chiamano Benandanti oppure i Buoni Camminatori.
Il loro compito è, per l'appunto, quello di proteggere i villaggi dall'azione di streghe e stregoni.
Un Benandante non è altro che una persona nata ancora avvolto dal suo sacco amniotico .
L'espressione "nato con la camicia" probabilmente deriva proprio da questo..
In seguito lo stesso sacco amniotico, o perlomeno una sua parte veniva benedetto e, sempre secondo le leggende, veniva cucito in un sacchettino da porre permanentemente al collo del predestinato.
Grazie a questa procedura il predestinato acquista i suoi poteri, ma c'è una regola da seguire sempre: il sacchetto non deve mai essere perso altrimenti con esso andranno via anche i poteri.
Già, ma quali poteri le leggende attribuiscono a questi maghi buoni?
- LEGGENDE E DICERIE.
Ritorniamo al nostro scenario iniziale: supponiamo un ipotetico sabba o un altro raduno di streghe e stregoni pronto ad arrecare danni alle popolazioni locali.
Bene, in determinate notti, coloro che erano stati scelti come benandanti narrano le cronache erano in grado di fuoriuscire dai loro corpi, a volte sotto forma di nebbia altre volte prendendo l'aspetto di piccoli animali e in gruppo si riunivano per impedire i malefici degli stregoni voltati al male.
Piccole battaglie notturne, non in cui era come si fronteggiassero due eserciti contrapposti, da un lato le streghe con le loro canne di sorgo contro i benandanti armati solo di rami di finocchio.
Battaglie combattute a suon di magia, combattimenti non riportati dalla storia ufficiale ma di cui nelle mattine invernali, nei falò notturni i contadini bisbigliavano tra loro mentre la paura dominava i cuori e le menti delle comunità agresti.
Gli scontri avvenivano durante periodi ben precisi: le notti delle quattro tempora, cioè gruppi particolari di giorni in cui un tempo si santificavano Dio e lo scorrere delle stagioni.
Secondo la tradizione popolare in caso di vittoria dei benandanti si sarebbe assistito a mesi di fortuna e prosperità, se invece avessero vinto gli stregoni malvagi allora in quel dato territorio gli abitanti sarebbero stati condannati a passare periodi di fame, morte e sfortuna.
Non era questo l'unico potere dei benandanti: erano anche in grado di vedere i morti, di ascoltare le loro voci.
Spesso arrivavano anche al punto di riuscire a scorgere le processioni dei defunti.
C'è però un lato macabro in tutta la leggenda.
Un alto macabro e ancora più misterioso.
Un benandante "camminava tra i morti",riusciva a scorgere prima degli altri la famigerata "caccia selvaggia", cioè i cortei notturni in cui si diceva le entità sovrannaturali, spesso demoni, spesso divinità pagane, si riunivano per cacciare creatura ancorapiù sovrannaturali di loro.
E per tutti gli sventurati che ne incrociavano il cammino, una "caccia selvaggia" spesso foriere di sventura.
Unici tra tutti i mortali che s'imbattevano nell'evento, solo i benandanti avevano la forza di riuscire a sopravvivere.
- LA REALTA' STORICA.
I benandanti sono realmente esistiti,le cronache documentano la loro presenza nel territorio friulano per secoli; molto probabilmente erano quello che rimaneva di credenze pagane, figure similari erano diffuse peraltro in quasi tutta l' Europa centro orientale almeno fino al 1600.
A differenza di molti altri non si opponevano alla Chiesa, anzi i benandanti erano profondamente credenti, il più delle volte si trattava di individui perfettamente integrati nella loro comunità. Spesso anzi consideravano le loro azioni come complementari a quelle di preti e religiosi. Una sorta di armata non autorizzata della Chiesa.
Questo rappresentò comunque un problema per i vertici ecclesiastici, che non potendo tollerare la presenza di queste figure indipendenti finirono per perseguitarli.
Questi maghi buoni vennero equiparati agli stregoni o agli eretici finendo col subire le poco piacevoli attenzioni della Santa Inquisizione.
Così, anche se spesso i processi si concludevano con delle assoluzioni poco alla volta, i "nati con la camicia" persero l'appoggio popolare.
Fino con lo scomparire quasi del tutto.
- PER CHI VOLESSE APPROFNDIRE.
C. Ginzburg. I Benandanti, stregoneria e culti agrari tra Cinquecento e Seicento, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino 1996
Franco Nardon, Andrea Del Col. Benandanti e inquisitori nel Friuli del '600, Ed. EUT 1999
Diario dell'Avvento /21
-
Per la *ventunesima casella del calendario dell'Avvento* ci sono i biscotti
di marzapane creati dalla Steel Wool Studios, E chi cazzo sono? Boh? Non lo
s...
6 ore fa
32 commenti:
Su di loro ho letto il saggio di Carlo Ginzburg, bellissimo per approfondire.
@ Aislinn.
Ti ringrazio anche perché mi dai la possibilità di rimediare a una mia dimenticanza.
Il saggio di Ginzburg è stata una delle mie fonti, quindi consiglio a tutti di leggerlo.
Bella storia, quella dei Benandanti, che rappresentano il legame non dimenticato del cattolicesimo con il perduto paganesimo. Consiglio anch'io agli eventuali interessati la lettura del saggio di Carlo Ginzburg, «I benandanti», soprattutto per la ricchissima raccolta di testimonianze di uomini e donne dell'epoca e per i «verbali» degli inquisitori che si sforzano di assimilare i benandanti alle streghe e ai demoni.
@ Max
La cosa più sorprendente del saggio di Ginzburg è rappresentata proprio dalle reazioni degli inquisitori alle risposte dei benandanti.
Alcuni tra loro si rendevano benissimo conto che stavano perseguitando degli innocenti eppure andarono avanti lo stesso con le accuse.
Avevo sentito parlare dei benandanti, ma in modo vago. Grazie per averli spiegati in maniera esaustiva :-)
@ Ariano.
Ho solo cercato di fare una trattazione generica sull'argomento.
Spero di esserci riuscito. ;)
Oddio, rubrica fantastica. Non avevo mai sentito parlare dei 'benandanti' ò_ò
@ la Leggivendola.
Gruppi simili ai Benandanti erano presenti un poco in tutta l'Europa centro-orientale fino al 1600, In Ungheria c'erano ad esempio i Taltos, in Croazia i Krasniki.
venendo alla rubrica, devo confessare che si tratta di una vecchia promessa che avevo fatto sul blog quasi un anno fa...poi avevo accantonato la cosa,perchè non ero per niente soddisfatto degli articoli che avevo scritto. Però dato che mi piace mantenere le promesse, dopo ho recuperato l'idea dalla naftalina.
Adesso dovrò decidermi a scrivere il secondo post, quello sulla Janarie.
Dopo una credenza del Nord Italia, ce ne vuole una del nostro splendido Sud. ;-)
Davvero bella l'idea di questa rubrica; ho la sensazione che "ruberò" qualcosa quando parlerò, nel mio blog, delle fiabe italiane; furto a cui metterò un link!! :)
Ottima l'idea di una rubrica sul folklore italiano e buona anche l'idea di cominciare dai Benandanti,che se non ricordo male c'era anche un numero di dampyr sull'argomento.
@ Marcella Andreini.
Sono curioso di leggere la tua rubrica, metti pure tutti i link che vuoi anche perché con questa rubrica io non ho inventato niente di nuovo.
gran bel post!!!! bravo, lo condivido perchè merita!
@ Fra.
Se non ricordo male, da anni si parla di un numero di Damphyr basato sui benandanti, ma almeno nella serie regolare ancora non è stato pubblicato.
A meno che non sia avvenuto in un numero speciale che mi sono perso.
Se è così, per favore fammelo sapere che aggiungo l'informazione nel post.
@ Donata.
Grazie. ;)
Chi ha bisogno di un po' di autostima? Ah, già, Nick!
Hai fatto bene a cominciare una nuova rubrica, soprattutto se l'avevi in sospeso da tempo.
Probabile che avessero un'energia radiante....
Mi è piaciuto molto il tuo articolo, sai cosa penso che essi esistano ancora...ma non svelino la loro natura ....oggi sarebbero derisi...da chi ormai non crede più a nulla...
Ciao
Angie
@ Romina.
meglio tardi che mai. ;-)
@ Angie.
Anche a me piace credere i benandanti esistano ancora ma che agiscano in silenzio.
I Taltos? Allora non se l'era inventati Anne Rice ò__ò ooohh...
Approvo sentitamente questa rubrica, un tempo mi interessavo parecchio di leggende, mitologie e la loro genesi, ma negli ultimi anni ho un po' perso la voglia di fare ricerche...
ò la leggivendola.
No, decisamente i Taltos non se li è inventati la Rice, che al massimo ha svilito tutta una serie di leggende. Non che la Rice sia stata l'unica, intendiamoci...
Anzi ammetto che rispetto a quelle che sono venute dopo tipo la Hamilton e la Meyer sapeva decisamente scrivere.
Adesso appena mi libero dell'incombenza 2MM mi fiondo ascrivere un altro post similare.
Grazie per aver apprezzato.
Post molto interessante!
Se posso permettermi, aggiungerei in coda un elenco di fonti per approfondire.
(per dire, da dove arrivano le informazioni storiche sui benandanti?)
@ Iguana.
Hai ragione. Infatti ho appena rimediato a questa dimenticanza.
Non conoscevo....molto interessante.
Grazie, Edu. :)
Molto interessante, ne ignoravo del tutto l'esistenza! Le loro battaglie extracorporee mi ricordano un po' il modus operandi dei Trenta (preti/guerrieri nati dalla penna di David Gemmell).
Cinque stelline a questa nuova rubrica!
@ Salomon Xeno.
la parte più interessante di tutta la tradizione sui benandanti è proprio quella riguardante il particolare delle battaglie extracorporee.
Grazie per l'apprezzamento sulla nuova rubrica.
Post affascinante per una figura misteriosa "di casa nostra". Anche l'Italia è ricca di miti e storie che meritano di essere raccontate, bravo Nick, come sempre. Mi permetto di fare una piccola addenda: sull'argomento esiste anche un bellissimo racconto di Gianfranco Sherwood a titolo "Il Benandante" pubblicato nel 2001 in Nord News 1.0.
Difficile da ripescare, ma ottima affabulazione sulla leggenda.
@ Fabio L.
Fai pure tutti gli addendum che vuoi.
Non conoscevo il racconto in questione, quindi grazie per averlo segnalato.
da leggere soprattutto "Storia notturna" di carlo ginzburg. Lì si ha un quadro preciso storico antropologico e globale. si, in friuli i benandanti sono ancora vivi .
@ Raffaele Lazzara
I saggi di Ginzburg hanno rappresentato una grande base e una fantastica fonte d' informazione per questo post.
I miei suoceri abitano in provincia di Udine e lì ho sentito parlare per la prima volta dei Benandanti, leggenda affascinante che andava raccontata.
Benvenuto sul blog.
p.s
Parente di Marco Lazzara per caso?
Vero cara Angie...
Interessante..pur essendo friulana non conoscevo i benandanti..
Posta un commento