Sono passati molti anni dall'ultimo degli omicidi di Woodsboro e la ragazza da spaventata sopravvissuta si è trasformata in celebrata autrice di manuali per l'autodifesa.
Woodsboro è cambiata: una nuova generazione ha fatto la sua comparsa, una generazione che ha mitizzato gli omicidi compiuti da Ghostface.
Giunta nella cittadina, Sidney riallaccia i rapporti con lo sceriffo Linus Riley e sua moglie l'ex giornalista Gale Wheather, gli unici altri due superstiti dei precendenti bagni di sangue.
Ci sono anche altre persone che attendono il ritorno di Sidney: una è la sua giovane cugina Jill.
L' altro è colui che ha ereditato la maschera e il costume di Ghostface.
A Woodsboro è ricominciata la stagione degli omicidi.
Era il 1996 quando Wes Craven e l'allora sconosciuto sceneggiatore Kevin Williamson crearono il franchise della Saga dell'urlo.
Solo sedici anni fa, ma cinematograficamente parlando sembra quasi che siano passate intere ere geologiche.
Il concetto, l'idea di base, a ben vedere era anche piuttosto semplice: giocare con tutti gli stereotipi del filone degli Slasher e degli horror seriali, fornire al pubblico una saga estremamente "citazionista" in cui non solo l'assassino, ma anche le sue vittime - senza dimenticare il pubblico potessero partecipare inserendosi nel vortice dei riferimenti e degli omaggi.
Molti, a ragione parlarono di Meta-Cinema, di decostruzione dei topoi, quasi di sberleffo nei confronti di un genere, quello dello Slasher Movie che lo stesso Craven aveva contribuito a codificare in passato con il geniale NIGHTMARE- DAL PROFONDO DELLA NOTTE (1984).
Nel primo SCREAM infatti, venivano sì apparentemente rispettati tutti i canoni tipici dello Slasher, ma contemporaneamente assistevamo al loro stravolgimento: la Sidney Prescott del primo film è la classica e tipica final girl ricalcando in questo tutte le Nancy o le Ripleyvenute prima e dopo di lei, però a differenza delle altre non disdegna di fare sesso col suo fidanzato, lo stesso Serial Killer, il già ricordato Ghostface. l'assassino che utilizza la maschera da "Urlo di Munch ", non è una creatura soprannaturale come potrebbe essere un Freddy Kueger o un Jason Voohrees, ma solo esattamente una maschera che film dopo film può venire indossata da una persona diversa, uomo o donna che sia o anche da più persone all'interno dello stesso film.
Addirittura veniva creata all'interno della narrazione il ciclo di STAB una intera serie fittizia di film horror che si basava sulle gesta di Ghostface.
Da quel primo film si può dire che sia nato un vero e proprio filone a cui in parte ha contribuito lo stesso Williamson con SO COSA HAI FATTO, la sua altra saga cinematografica, da quel input sono venute copie obbrobriose, ma tutto sommato divertenti come URBAN LEGEND parodie come SCARY MOVIE tutte però ereditavano dal capostipite la stessa carica citazionistica, quasi da dizionario del Cinema Horror "di paura" e la presenza di tante star piovute dai telefilm al momento più popolari del piccolo schermo sia nei ruoli principali sia come guest e comparse.
In un certo senso i due seguiti originali: SCREAM 2 (1997) e SCREAM 3 (2000) pur essendo pellicole profondamente imperfette, specialmente il secondo capitolo, rappresentavano una ideale conclusione del cerchio, i segreti della famiglia di Sidney interpretata da una sempre più stanca Neve Campbell sembravano essere venuti tutti allo scoperto, SCREAM 3 rappresentava poi un ideale compendio di tutto il ciclo fondendo la narrazione delle traversie di Sidney,Linus e Gale con quelle degli attori di STAB impegnati a sfuggire all'ultima incarnazione del serial killer in una Hollywood da cartolina.
Il tutto in un tripudio di comparsate di lusso: da Roger Corman a Kevin Smith e Jason Mewes impegnati ad interpretare i ruoli culto di Jay e Silent Bob (in realtà come ho scoperto poi questa era un gioco nel gioco,quasi un cross-over dal momento che Craven ha ricambiato il favore apparendo come comparsa nel ruolo di sè stesso su un finto set di SCREAM nel film di Smith: JAY & SILENT BOB...FERMATE HOLLYWOOD
I giochi sembravano fatti dunque, complice anche un relativo insuccesso al botteghino dell'ultimo capitolo che aveva fatto desistere la Miramax che fino a quel momento aveva prodotto le pellicole da insistere ancora.
Oltretutto i tempi stavano cambiando, stava cambiando anche l'Horror con nuovi filoni e nuove tendenze: SAW e l'intero fenomeno del Torture Porn stavano bussando insistentemente e sanguinosamente alle porte.
Discorso diverso per Wes Craven. Craven probabilmente uno dei registi più discontinui della storia della settima arte, sicuramente molto creativo e tecnicamente dotato, in grado però di sfornare capolavori assoluti e al contempo,
Ed è un Wes Craven reduce da diversi insuccessi di critica e di botteghino che nel 2009 si decide a tornare ad occuparsi di Ghostface, di Sidney e di Woodsboro. Williamson, lontano anche lui dai fasti iniziali accetta di buon grado di ritornare ai "suoi" personaggi.
Del cast originale la sola Neve Campbell fa passare qualche tempo prima di sciogliere la sua riserva, mentre Arquette e la Cox accettano quasi subito.
La Dimension produce ed i giochi si riaprono.
Ma il giocattolo funziona ancora?
A questa domanda posso dare delle risposte ambivalenti, gli anni sono passati per tutti e si nota in alcuni passaggi del film una sorta di "forzatura", di mancanza di idee.
SCRE4M si pone a metà strada tra il sequel e il remake del primo capitolo, correttamente fa presente al pubblico e a sé stesso il dato del tempo trascorso, se nei primi film il filo conduttore sembrava essere il labile confine tra realtà e finzione, in questo caso l'accento viene posto sull' assuefazione da parte del pubblico giovanile nei confronti della violenza, sulla sua dipendenza dai Social network ( non a caso uno dei nuovi personaggi riprende praticamente ogni momento della sua giornata con una telecamera a mò di cappellino per condividerlo con gli amici) e sulla voglia di apparire ad ogni costo.
Il film però non è costruito per la nuova generazione ma per i quarantenni storici fan della saga.
E la cosa si vede tutta.
Le nuove regole quelle propagandate per tutto il film risultano solo una flebile scusa, quasi un modo per poter riproporre lo stesso clichè semplicemente rivestito di un abito nuovo.
La cosiddetta nuova generazione quelli che in teoria dovrebbero raccogliere il testimone in realtà fungono quasi esclusivamente da vittime sacrificali per consentire ai vecchi leoni di reggere ancora la scena quasi illudendosi che si tratti della prima volta.
Solo che ormai non ci crede fino in fondo più nessuno: non ci crede il regista, non ci credono gli attori coinvolti, ci crede in parte il pubblico e i fan storici ma solo per una sorta di "captatio benevolentiae" nei confronti del tutto.
Anche per quanto riguarda i tre attori storici (quattro considerando Roger Jackson, da sempre la voce "ufficiale" dei vari Ghostface ,mentre in Italia se ne è occupato il bravo Carlo Valli) il rischio del "già visto, già fatto" è sempre in agguato. La reiterazione dell'eterno rapporto sentimentale da tira e molla tra i personaggi di Linus e Gale sa di ripetitività bella e buona.
Perfino il ribaltamento dei ruoli tra Sidney adesso scrittrice affermata, indipendente e proveniente da "fuori" e Gale non più giornalista, non più scrittrice ridotta a moglie casalinga disperata non funziona fino in fondo risultando in alcuni punti quasi ad una forzatura.
Veniamo ora all'argomento Meta-Cinema.
SCRE4M comincia con una serie di camei, quasi dei falsi inizi intrecciati in una sorta di vasi comunicanti, una sorta di siparietti in cui compaiono tra le altre Anna Paquin ( TRUE BLOOD, DARKNESS, X-MEN); Kristen Bell (VERONICA MARS, HEROES) e Aimee Teegarden (FRIDAY NIGHT LIGHTS) ancora una volta dei film nel film, cosa che permette a Williamson di poter riprendere i ragionamenti cari alla poetica e alla filosofia dello sceneggiatore e a noi spettatori di re-immetterci nell'universo e nella mitologia di Ghostface.
Un operazione quasi filologica se vogliamo, ma che anche in questo caso dimostra quanto l'espediente sia ormai abusato.
E quanto l'operazione SCRE4M sia probabilmente giunta fuori tempo massimo.
Nonostante questo, il film si fa guardare con piacere, risulta girato con mestiere : Wes Craven è sempre Wes Craven dopotutto!
La trama ha ancora la sua dose di ironia al momento giusto,i suoi momenti spaventosi, ha ancora personaggi indovinati: è un piacere rivedere all'opera gente come Hayden Panettiere (HEROES) o Erik Knudsen (il nerd di tanti serial come JERICHO) nel ruolo del fissato dei Social Network già ricordato poca'anzi, particolarmente riuscita è la presenza della promettente Emma Roberts, che interpreta al cugina Jill, un personaggio nato come replica della Sidney originale ma che avrà una sua evoluzione.
Parziale delusione invece viene dalla veterana Mary McDonnell, fresca reduce dal set di BATTLESTAR GALACTICA, che di solito è semplicemente grande nelle sue interpretazioni, ma non in questo caso. Chiamata ad impersonare la ritrovata zia di Sidney la McDonnell fornisce una performance totalmente fuori parte, insomma la sensazione che l'attrice sia stata presente sul Set solo per motivi alimentari è forte.
In definitiva SCREAM 4, o SCRE4M come viene chiamato preferibilmente è un film carino, godibile, sicuramente adatto ad una serata " Birra e Salsicce", ben girato ma che non aggiunge niente di nuovo a quello che è stato già realizzato.
Questo non è necessariamente un male, anzi da un certo punto di vista la pellicola raggiunge i suoi scopi.
Io per conto mio mi sono divertito a vederlo, però non ho ancora deciso se avrei preferito vedere conclusa la Serie dell'Urlo con la conclusione del terzo capitolo oppure no.
Voi come la pensate?
22 commenti:
Ciao Nick, ogni tanto mi riaffaccio nella blogosfera.
Ho letto con attenzione questo tuo post e mi trovo abbastanza d'accordo con il tuo pensiero.
Il 4° capitolo della saga non mi ha colpito particolarmente, le scene di violenza mi sono sembrate così gratuite che non riuscivo a godermi il film in pieno, come avvenuto in precedenza. Invece, ho apprezzato molto la parte iniziale, il film nel film, è un espediente che suscita sempre un certo fascino su di me.
Tra i 4, forse perché è l'unico che ho visto sul grande schermo, il mio preferito resta sicuramente il 3°.
@ Melinda.
E' sempre un piacere sentirti quando ti riaffacci nella blogosfera. :)
Il problema con una serie come SCREAM,credo è che dopo un poco risulta difficile creare qualcosa di nuovo, anzi ritengo che tutto quello di interessante che poteva essere detto era giá stato realizzato da tempo.
Devo dire che, tra tutti e quattro i film anche io preferisco il terzo capitolo che, perlomeno, aveva il pregio di dare una conclusione logica a tutta la serie.
Ciao e graziee per il tuo commento. :D
Io la mia risposta la detti qualche tempo fa e quindi se qualcuno se la vuole rileggere: http://themovie-club.blogspot.it/2011/04/scre4m-2011.html.
(Scusa per il link ma sai che sono una faccia da c... ;) )
@ Eddy.
Ma nooooo! :P
Non me n' ero mai accorto.....:) ) Lol
Io devo ancora vederlo. Devo dire però che con il terzo capitolo si avvertiva molto la chiusura della trilogia, e forse anche questo mi ha trattenuto dal vedere questo Scre4m quando è uscito.
Rimedierò!
@ Salomon Xeno.
SCRE4M non è male intendiamoci, ha dei buoni momenti. Però è vero nel terzo capitolo si avvertiva molto un atmosfera da fine dei giochi, da chiusura della trilogia in un certo senso per me è ancora oggi il capitolo migliore di tutti.
Il primo l'ho visto al cinema e mi era piaciuto. Il secondo già risultava stantio e forzato in alcuni punti. Il terzo ha rappresentato la chiusura del cerchio ed è un buon esercizio di stile.
Il quarto non l'ho ancora visto ma prima o poi mi decido.
Ciao Nick.
Ciao EDU.
Anche io mi sono deciso a vederlo dopo mesi che era uscito, diciamo che anche il quarto è un buon esercizio di stile, perlomeno in alcuni punti. ;)
Il tuo Articolo è notevole, ma non mi piaceva troppo il genere...e neppure ora...ma ovviamente apprezzo molto ciò che scrivi
Un abbraccio
Angie
@ Angie.
E io apprezzo il fatto di avere te tra i miei commentatori.
Abbraccio ricambiato.
È l'unico che mi manca, e penso che per divertire diverta, come gli altri, senza pesare troppissimo, concordo sulla parola!
Sarà scontato dirlo, ma preferisco il primo per l'atmosfera di quell'idea, peccato che non sia un fan della serie per l'imbellettatura generale e le figaccionate sparse, cosa che però ha avvicinato alla serie anche non aficionados del genere.
Se lo viene a sapere mia moglie sicuramente vuole andare a vederlo. Ha visto tutti i precedenti.
per me un sequel parecchio riuscito e divertente! e io di solito odio i sequel...
e comunque i fan della saga come me sono 30enni, mica 40enni ahaha :D
@ Occhio.
Simpatico il nuovo Avatar. ;)
Diverte come gli altri questo indubbiamente, una visione la vale sicuro.
@ Ariano.
E allora non facciamoglielo sapere a tua moglie. :)
@ Marco Goi ( Cannibal Kid)
I suoi meriti li ha anche questo capitolo, anche se molte cose sono abbastanza forzate.
Tra i fan della serie ci sono trentenni e anche quarantenni...compreso il sottoscritto che ne ha quarantatre!
Ahahh ahha hh. :D
Il terzo capitolo è poco meno che indecente, il quarto non sono ancora riuscito a vederlo, giusto l'inizio e non mi sembrava così deplorevole, anzi.
Devo recuperarlo al più presto!
@ Babol.
A me il terzo capitolo è forse quello che mi è piaciuto di più, ma è un mio parere personale, come sempre. Anzi la magia del Cinema è proprio questa che una cosa che può piacere a me, potrebbe legittimamente non piacere a qualcun altro.
L'importante è che i film siano amati, anzi, per mia curiosità: avresti voglia di dirmi cosa non ti è piaciuto del terzo?
Così magari creiamo una bella discussione tra appassionati (il mio lato nerd che di tanto in tanto esce fuori. Lol :D).
E quando recuperi il quarto il m'interesserebbe anche in quel caso il tuo parere.
Ciao!
L'avatar è tratto da un'operona di Terayama, è più brillante degli altri! :D
@ Occhio.
Niente male davvero. :)
@Nick
Ti accontento suBBito ^__^
Allora, il terzo capitolo non mi era piaciuto perché l'avevo trovato privo di suspance o ironia, troppo simile al secondo episodio e abbastanza "scorretto" nei confronti dello spettatore, con la storia della madre di Sidney che, fino a un certo punto, viene trattata quasi come se fosse uno spirito in procinto di tornare.
Aggiungo poi una sequenza iniziale fiacchissima che toglie di mezzo uno dei personaggi migliori, gli omicidi seguenti fatti proprio a tirar via e guest apperances che vanno dall'imbarazzante (Carrie Fisher che avrebbe voluto essere Leila? Signore...)al cool fuori tempo massimo (Jay & Silent Bob????).
@ Babol.
Grazie per la risposta! ^____^
In linea di massima sono d' accordo con la fuoriuscita di Liev Scriebner /Cotton che mi sembrava uno dei personaggi migliori della serie.
Invece ho apprezzato molto le guest apperances...sará che sono io che sono troppo citazionista e se ho avuto la sensazione da "fuori tempo massimo" su una pellicola l' ho avuta proprio su questo quarRo capitolo. Però ripeto la magia del cinema è proprio il fatto che si possono avere sensazioni diverse sulle stesse pellicole.
Su Jay io credo che si sia trattato di uno scambio di favori e di comparsate nei rispettivi film tra Craven e Smith.
Grazie ancora per aver accettato il mio invito. :-)
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