Prima intervista del 2019 ! L'ospite odierno è lo sceneggiatore e scrittore Giovanni Gualdoni, del quale recentemente ho presentato il suo libro Leonardo da Vinci. Il Rinascimento dei Morti (ne ho parlato QUI). Nel corso della sua ormai ventennale carriera (e questa intervista è il mio modo per omaggiare l'anniversario) Giovanni ha contribuito a rinnovare il fumetto italiano ed europeo creando e sceneggiando numerose serie a fumetti. Molte produzioni (come il fantasy Akameshi e L'Anello dei Sette Mondi nate inizialmente per il mercato francese sono state tradotte anche da noi) nascono sotto il marchio del Settemondi Studio che riuniva sotto di sé numerosi sceneggiatori e disegnatori tutti uno più bravo dell'altro. Il suo lavoro più importante di questa fase rimane però Wondercity creato e sceneggiato da Gualdoni stesso e disegnato da diversi validi artisti della scuola Disney. Wondercity diventa un buon successo internazionale risultando pubblicato in numerosi paesi europei (Francia; Spagna; Portogallo; Croazia; Grecia e Turchia. Per l' Italia pubblica la nostrana Free Books). Altro progetto purtoppo sfortunato è l' horror Dr. Voodoo. Nel 2006 Giovanni entra nello staff bonelliano con la qualifica di redattore creando numerose storie per l'Indagatore dell'Incubo Dylan Dog, diventandone anche curatore della testata dal 2010 al 2013 (e anche di questo parleremo nell'intervista!). Attualmente oltre a continuare il suo lavoro di soggettista e sceneggiatore Giovanni Gualdoni è curatore delle testata Martin Mystere- Le nuove Avventure a Colori. Ma non solo!
Ringrazio Giovanni Gualdoni per la sua disponibilità, per la sua gentilezza e per essersi prestato a questa lunga intervista!
A tutti quanti voi invece auguro una buona lettura! A presto con le nuove Interviste Nocturne!
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Armadel ! Il primo Iperfumetto italiano. |
Nick: Ciao Giovanni, sei il benvenuto su Nocturnia, come prima domanda ti va di raccontarci dei tuoi inizi? Cosa ti ha avvicinato al mondo del fumetto?
Giovanni Gualdoni: Leggo fumetti fin da bambino. Ho cominciato, come credo molti, con
Topolino,
il Giornalino e
il Corriere dei Ragazzi. Il mio primo fumetto da adulti è stato un
Dylan Dog, e, per l'esattezza, il
29, "
Quando la città dorme", scritto da
Medda, Serra &Vigna e disegnato da
Montanari & Grassani. Ricordo di averlo acquistato perché, nella mia classe, all'epoca frequentavo le medie, c'era una ragazza che mi piaceva e con cui non avevo argomenti in comune. Un giorno ho scoperto che leggeva l'
OldBoy e, nella speranza di fare colpo, l'ho acquistato anch'io. Con la compagna di scuola non è mai accaduto nulla, ma in compenso da lì ho iniziato a collezionare tutti gli albi della serie e, successivamente, tutti quelli della
Bonelli. Finite le medie ho convinto i miei genitori ad iscrivermi al
Liceo Artistico e lì ho cominciato a comprare
manga e
comics. Per farlo non mangiavo durante la pausa pranzo e usavo il denaro che mettevo da parte per i fumetti. Da lì la passione è esplosa e mi ha portato ad iscrivermi ad una scuola specializzata, vale a dire la
La Scuola superiore d'Arte applicata all'Industria. O, come la chiamavamo tutti:
Scuola di Fumetto del
Castel Sforzesco, perché, in quegli anni, si trovava proprio dentro al castello, in uno scenario da favola. Quando arrivai alla scuola ero convinto di voler fare il disegnatore di fumetti ma mi scontrai quasi subito con la dura realtà: molti compagni erano molto più bravi di me e facevano molta meno fatica a disegnare. Ebbi un periodo di sconforto che finì quando feci la scoperta, sempre rapportandomi con quegli stessi compagni, che talento per il disegno e immaginazione non sempre andavano a braccetto. In pratica molti di loro non sapevano costruire storie mentre a me le idee venivano senza difficoltà. Da qui la decisione di smettere di disegnare e iniziare a scrivere. Prima racconti brevi e poi sceneggiature.