LA BALLATA DI BLACK TOM (2016)


Sinossi Ufficiale: "New York, anni Venti. Charles Thomas Tester è un “intrattenitore” nella Harlem del jazz. Lui sa come lanciare un incantesimo anche senza magia e come attirare la gente. Ma quando dovrà consegnare un pericoloso libro a una maga solitaria nel cuore del Queens e s’imbatterà in un ricco occultista di nome Robert Suydam a Flatbush, sulle cui tracce è l’investigatore Thomas Malone, il giovane nero di Harlem aprirà la porta a un regno di profonda e imperscrutabile magia, attirando l’attenzione di creature che sarebbe meglio lasciare dormienti. L’umanità sarà davvero spazzata via? Il globo tornerà di nuovo ad appartenere a… Loro?"

Il mondo della narrativa weird ed horror continua a fare i conti con una eredità importante ma- che in questi ultimi anni pare anche diventata-ingombrante quale quella di H.P. Lovecraft. Semmai è esistito nel corso del XX ° secolo uno scrittore tramutatosi in punto di riferimento per molti lettori e per tantissimi emuli artistici questi è stato proprio il Sognatore di Providence. Il suo personalissimo stile letterario fatto di atmosfere evocative e geometrie non euclidee, la sua altrettanto personale cosmogonia (I Miti di Cthulhu ) brulicante di riti più antichi della nostra razza, un pantheon fatto di creature talmente aliene da risultare inconcepibili per l'occhio e la mente umana, i suoi pseudobiblia (vi dice niente un certo Necronomicon?) e la sua geografia fittizia hanno costituito  un unicum letterario difficilmente replicabile ma che vanta lo stesso numerosi epigoni, veri o presunti eredi ed altrettanti tentativi di imitazione.
Però Lovecraft era un essere umano, come tale imperfetto e -di conseguenza - portatore di luci ma anche di ombre.
Sopratutto preda dei suoi demoni
Inutile girarci attorno, mi sto riferendo al rapporto dell'autore con le minoranze etniche, alle sue concezioni riguardo alle razze.
Temi difficili da affrontare in poche righe, il dibattito in America (così come in Europa) sulla figura dell'autore continua ancora oggi e non sembra che si arresterà tanto presto.
E' indubbio però che si sta assistendo ad una sorta di riposizionamento dell'ambiente letterario nei confronti dell'"uomo" Lovecraft e delle sue contraddizioni.

Victor LaValle

E questo ha generato anche un imprevisto e imprevedibile ma benefico effetto secondario: il desiderio di molti artisti rappresentanti di quelle parti di umanità meno amate e meno considerate da H.P.L ma che comunque e nonostante tutto avevano apprezzato ed erano stati ispirati dal suo corpus letterario di scrivere "dal loro punto di vista" racconti e romanzi che saccheggiassero a piene mani quel medesimo corpus letterario ma che lo rendessero più adatto alle sensibilità del nuovo millennio.
Da parte di quegli autori si tratta probabilmente di un modo per far pace con una materia tanto amata, sicuramente -e qui voglio fortemente crederci- di un tentativo di riappropriarsene per chiudere almeno con la propria coscienza e sensibilità di artisti quel cerchio fatto prima di momenti di fascinazione per le creazioni letterarie e successivamente di delusione per le idee (nemmeno troppo private) dell'uomo che le aveva create.
Non è un discorso nuovo, già qualche tempo fa avevo parlato del romanzo breve La Ricerca Onirica di Vellitt Boe nel quale la scrittrice Kij Johnson nel 2016 aveva trasposto le ambientazioni loveraftiane trattandole in chiave squisitamente femminile. Sempre nel 2016 la stessa operazione è stata messa in pratica da un autore afro-americano  stavolta affrontando quella che probabilmente è l'opera più dichiaratamente razzista dell'autore di Providence: e cioè L'Orrore a Red Hook che Lovecraft compose nel 1925 durante il suo infelice soggiorno newyorkese.

The Horror at Red Hook fu il risultato di tutta la frustrazione e dell'odio di un uomo che si sentiva in gabbia, sappiamo tutti che Lovecraft detestava vivere nella megalopoli affacciata sull'oceano rimpiangendo la tranquillità del suo tanto mitizzato New England, non esiste pagina dove l'autore non si scagli contro le legioni di immigrati che popolavano New York unendo questa antipatia\ odio alle braci del suo nascente Ciclo dei Miti di Cthulhu.

Allo stesso modo nel 2016 un newyorkese purosangue, per la precisione nato nel Queens e residente a Washington Heights, di nome Victor LaValle ha sentito il bisogno di tornare su quella storia rielaborandone la trama, mantenendo sì l'ossatura di base del'intreccio ma narrando una trama diversa che risultasse parallela alla storia di Lovecraft integrandone la narrazione in maniera totalmente inedita.
Sotto molti aspetti il risultato finale delle fatiche di LaValle e cioè il romanzo breve The Ballad of Black Tom rappresenta anch'esso il frutto dei sentimenti contrastanti del suo autore, allo stesso modo della  Kij Johnson prima di lui (e come per chissà quanti altri prima e dopo di loro) è forse anche un modo per riappacificarsi con la figura di Lovecraft.

The Ballads of Black Tom è un romanzo breve, anzi brevissimo: 98 snellissime pagine che si leggono tutte d'un fiato, lo stile di LaValle è diretto, senza fronzoli ma accurato ed avvincente.
LaValle riprende le ambientazioni del racconto di Lovecraft come il già citato Red Hook, Flatbush e tutti quanti gli altri ed anche i due personaggi che di Orrore a Red Hook ne furono i protagonisti : il poliziotto Thomas Malone e l'anziano studioso Robert Suydam. Solo -ed è qui che Victor LaValle compie il suo doveroso ma geniale stravolgimento- crea un protagonista nero e racconta tutta la vicenda dal punto di vista della gente di colore.

Charles Thomas Tester non è certo uno stinco di santo, si guadagna la vita strimpellando (male) la chitarra e svolgendo piccoli lavori ai limiti della legalità, lavori che, a volte, coinvolgono anche la magia. Tuttavia è animato da buone intenzioni e finisce per trovarsi davanti a cose più grandi di lui.
Come nella migliore tradizione delle opere horror.
E sempre come nella migliore tradizione di questo genere, l'orrore spesso diventa anche una scusa per parlare d'altro.

Il personaggio diventa così testimone muto e rassegnato di tutte le quotidiane discriminazioni alle quali negli anni 20's del secolo scorso venivano sottoposte le persone di colore e dei soprusi praticati nei loro confronti (spesso anche da parte dei rappresentanti delle forze dell'Ordine) . Ironia della sorte sarà proprio Suydam, il malvagio del racconto di Lovecraft quello che tratterà con maggior rispetto Tester.
Sia pure per bieco interesse.
La Ballata di Black Tom si trasforma così in una lenta discesa verso l'incubo, il soprannaturale comincia a farla da padrone e Victor LaValle dimostra di conoscere il canone lovecraftiano e di saperlo maneggiare per bene,a parte alcune scivolate nel gore (che non apparteneva per niente a Lovecraft) verso il finale ed un paio di scelte narrative forse fin troppo affrettate, ma questo probabilmente è solo il tocco personale dell'autore e non inficia per niente il valore di questo romanzo breve.
Che anzi, si conferma una valida e piacevole lettura.

Diverse pagine vengono dedicate alla New York del tempo, una città in profondo cambiamento, in via di sviluppo selvaggio in alcuni dei suoi quartieri e già sovrappopolata ma che sembra ancora un isolato e tranquillo paesone di provincia in altri se non addirittura con ampie fasce di campi coltivati a stretto contatto con gli ultimi sobborghi .
Una città però non si può entrare in tutti i quartieri dove se non si possiede il colore della pelle "sbagliata" 
E certe cose purtroppo non cambiano mai.

In sintesi: La Ballata di Black Tom è l'ulteriore prova che si può raccontare qualcosa di nuovo pur senza stravolgere la tradizione.

NOTE:
Prima di chiudere due dettagli "tecnici" .
Il romanzo è giunto in finale in quasi tutti i premi letterari americani ed inglesi del settore finendo per aggiudicarsi lo Shirley Jackson Award.
Nel nostro paese l'opera è stata pubblicato dalle Edizioni Hypnos che hanno presentato il volume con una splendida copertina di Ivo Torello e  per la traduzione della brava Laura Sestri.

Titolo: La Ballata di Black Tom
Autore: Victor LaValle
Editore: Hypnos
Formato: Cartaceo
Prezzo: 8,90 Euro
Pagine 98
Collana:Visioni
N° Collana:5
Link: Acquisto QUI.

19 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

La sinossi mi ha interessato e poi tu sai sempre come incollare il lettore con I tuoi post

sinforosa c ha detto...

Un libro davvero magnetico e un autore da scoprire. Grazie per questa bella presentazione. Buona giornata.
sinforosa

Il Moro ha detto...

Intrigante.

Nick Parisi. ha detto...

@ Daniele Verzetti il Rockpoeta
Grazie per le gentili parole,non so se le merito ma grazie di cuore. :)

Nick Parisi. ha detto...

@ sinforosa c
Ovviamente quello dell'Orrore lovecraftiano è un genere particolare che può piacere oppure no, però dentro al libro(che per la sua brevità si legge velocemente) si parla anche di altro, sopratutto del razzismo a cui venivano sottoposti i neri nell'America del passato. Insomma, per me è stata una piacevole sorpresa e mi auguro possa piacere anche ad altri.

Nick Parisi. ha detto...

@ Cassidy
Secondo me potrebbe davvero piacerti.
Cheers anche a te! ;)

Nick Parisi. ha detto...

@ Il Moro
Una piacevole sorpresa, una delle letture migliori di quest'anno.

Clarke è vivo ha detto...

Molto, molto, molto interessante. Sei riuscito a incuriosirmi. Poi sono un grande fan delle edizioni Hypnos (ho letto tutti i numeri della loro rivista e qualche libro). Grazie

Nick Parisi. ha detto...

@ Clarke è vivo
Innanzitutto, benvenuto su Nocturnia! Apprezzo molto la rivista "Hypnos" e penso che come casaeditrice stiano facendo un lavoro egregio.

Pirkaf ha detto...

Me lo sono segnato, grazie!
Prima o poi...

Mariella ha detto...

Cercherò il libro. Temevo non fosse stato tradotto ma per fortuna non è così.
Non so se ti ho già detto che ho letto tutto Lovecraft, una ventina di anni fa. Fu una maratona pazzesca che mi lasciò esausta. Da allora, non l'ho più riletto, sono ancora scioccata dai suoi "deliri" fantastici e dal suo palese razzismo.
Ma ciclicamente, c'è sempre qualcuno che lo ricorda o che si ispira. Resta un precursore, un vero genio del horror-fantasy.
Per esempio, negli ultimi mesi, più volte la Sergio Bonelli Editore ha ricordato il mito di Cthulhu nei suoi album. Sia negli speciali di Martin Mistere che con Dampyr. Proprio questo mese si è concluso un breve ciclo di quattro numeri del cacciatore di vampiri, completamente dedicato alla mitologia completa di Lovecraft. I Disegni splendidi di Luca Rossi hanno trasferito con spettacolare vigore le ossessioni letterarie del grande scrittore americano, in campo fumettistico, volevo segnalarlo perché è stato davvero un ottimo lavoro.
Buona serata Nick.

Nick Parisi. ha detto...

@ Pirkaf
Il mio augurio più sincero è che tu te ne possa comprare a centinaia di libri,non solo questo qui.

Nick Parisi. ha detto...

@ Mariella
Ti capisco, tutti quanti noi che abbiamo letto Lovecraft pur amando molto il suo stile e le sue tematiche prima o dopo abbiamo dovuto fare i conti anche con il razzismo con il quale permeava i suoi racconti, io stesso ho attraversato quella fase nella quale non riuscivo a credere che uno scrittore che amavo così tanto potesse essere anche così profondamente razzista. Rimane comunque un grande maestro dell'horror ed anche della fantascienza, nonostante i suoi difetti ed io non mi stancherò mai di rileggere i suoi racconti.
Ho letto i 4 numeri di Dampyr che citi e mi sono anche piaciuti, nonostante un finale forse troppo affrettato.Luca Rossi poi è bravissimo a rendere le atmosfere magiche dell'universo dampyriano e spero di poter leggere ancora tantissimi suoi lavori in Dampyr.
Buona serata Mariella!

Ariano Geta ha detto...

Ho sempre trovato interessanti gli esperimenti meta-letterari, l'idea di "vedere" una storia già nota da un'altra angolazione. Sicuramente quest'opera incuriosirà tantissimo gli appassionati di Lovecraft.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
Te lo posso confermare,da quello che ho sentito in giro moltissimi appassionati di Lovecraft hanno molto apprezzato "La Ballata di Black Tom" e da quello che si dice in giro potrebbe ispirare un adattamento televisivo in preparazione a breve.

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Davvero molto interessante questo esperimento letterario. Si tratta di tutt'altro genere, ma per certi versi mi ha ricordato "Il grande mare dei Sargassi" di Jean Rhys, dove la voce narrante è la moglie di Rochester che racconta la sua versione dei fatti.

Nick Parisi. ha detto...

@ Cristina M. Cavaliere
Il principio è lo stesso, più o meno come quei romanzi apocrifi nei quali le avventure di Sherlock Holmes vengono narrate non dal dottor Watson ma dalla sua prima moglie. E lì ti assicuro che sia Holmes che Watson ne escono ritratti in maniera mooolto diversa!

Long John Silver ha detto...

Sembra un titolo veramente interessante, questo è proprio il periodo adatto per leggere una storia ispirata dalla prosa di Lovecraft.

Nick Parisi. ha detto...

@ Long John Silver
Sono d'accordo! E' proprio il periodo giusto per leggere cose Lovecraftiane.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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