Di solito quando si parla di editoria-di tutta l'editoria non solo quella di genere- nel nostro paese (ma non solo) di solito ci si sofferma solo su due o tre categorie: gli autori (ovviamente e giustamente), gli editori e gli autori delle copertine e spesso tutto il resto viene, se non proprio trascurato, messo in secondo e terzo piano.
Provate però un attimo a pensare a quante e a quali diverse figure professionali servono per realizzare un libro o una qualsiasi altra pubblicazione.
Provate a riflettere a quanto lavoro c 'è sotto.
I traduttori per esempio.
Persone il cui compito è quello di trasporre i testi da altre lingue ed adattarle alla nostra.
Quanto conosciamo del loro lavoro?
Ho quindi chiesto aiuto su Facebook ai miei contatti per realizzare una intervista collettiva, l'idea era (oltre a voler tentare un focus sui traduttori) era quella di restituire a chi legge un quadro quanto più possibile sfaccettato e completo di quelli che sono gli aspetti di una attività importantissima ma non sempre adeguatamente valorizzata.
Come tutte le analisi non può ovviamente dirsi completa, consideriamola un punto di partenza per poter continuare ad approfondire il discorso anche in futuro.
Certo, come ogni cosa l'analisi è migliorabile, di conseguenza i traduttori e le traduttrici che lo vorranno potranno partecipare nei commenti di questo post (quindi.....sentitevi liberi di dire la vostra!)
Pubblico le risposte nell'ordine di arrivo.
Ringrazio con estrema gratitudine nell'ordine: Ferdinando (Wanni) Temporin (WT), Lia Tomasich (LT); Chiara Reali (CR) , Marco Passarello (MP)
Senza di loro il presente post non esisterebbe.