TRA TOPI E PAPERI: ALCUNI PERSONAGGI SCOMPARSI DEI FUMETTI E DEI FILM DI WALT DISNEY. -Seconda Parte.

La prima parte è uscita QUI.

Nel 1934 le cose vanno decisamente molto meglio per Walter Elias Disney, seppur ancora agli albori i suoi nuovi Studios di Burbank in California viaggiano a gonfie vele, l'azienda può contare su un personaggio come Mickey Mouse che ha un forte impatto commerciale in patria e all'estero (il primo numero della prima serie del Topolino italiano edito dalla CE fiorentina Nerbini risale al 1932) e questo consente a Walt e ai suoi dipendenti di potersi dedicare con relativa tranquillità a tante altre iniziative.


Vi sembra Paperina? Beh, credetemi non lo è !


 Una di queste, la più famosa è la serie di cortometraggi delle Silly Sinphonies (Sinfonie Allegre in italiano), pur non avendo un protagonista fisso, nel corso degli anni -la serie durerà dal 1929 al 1938- le Silly Sinphonies rappresenteranno non solo il modo per provare nuove tecniche di animazione ma anche il banco di prova per alcuni personaggi già creati come il cane Pluto ed il lancio per nuovi protagonisti dell'universo disneyano come I Tre Porcellini ed il Lupo Cattivo che, in una sequela di quattro episodi cominceranno a costruire la loro interminabile saga (da segnalare che almeno all'inizio Ezechiele Lupo avrà ben tre figli malvagi e famelici come lui, i tempi del buonissimo Lupetto amico dei porcellini sono ancora lontani).
 Nel 1934 all'interno di questa serie esce un cartoon tra i tanti.
S'intitola The Little Wise Hen (La Gallinella Saggia) una favola morale su una chioccia che cerca di educare nel modo migliore i suoi pulcini

The Little Wise Hen (1934) con Paperino e Meo Porcello
A complicare le cose penseranno due personaggi minori, due veri e propri sfaticati che vivono all'interno di una capanna ribattezzata con una certa classe Club o Circolo dei Pigri, un maiale chiamato Peter Pig (Meo Porcello) e uno sgraziato papero.
Donald Fauntleroy Duck.
In italiano Paolino Paperino. 

La Gallinella Saggia riscuote un enorme successo ed anche se all'inizio non era stato preventivato si pensa che possa lanciora una nuova Star del firmamento disneyano.
Non sarà però la gallina protagonista della Storia, non sarà nemmeno quel maialino che in patria tornerà solo un altra volta nel cartoon Fanfare  (1935) quanto piuttosto quel papero \ anatra dal collo e dal becco lunghissimi.
A partire dal 1935 il disegnatore ufficiale delle strisce di Mickey Mouse il grande Floyd Gottfredson inserisce Paperino in tre avventure di Topolino, che assieme a Pippo per un breve periodo diventa la seconda spalla privileggiata di Mickey  ma questo è ancora solo il primo passo.
Un giovane artista s'innamora del personaggio ed ottiene di lanciare una striscia quotidiana con le avventure del papero sganciandolo dalle vicende di Mickey Mouse.
Al Taliaferro  che già aveva disegnato la versione a fumetti de La Gallinella Saggia ripulisce e ridisegna le fattezze di Donald accorciandone sia il collo che il becco rendendolo oltretutto un poco più paffutello e a partire dal 1936 assieme allo sceneggiatore Ted Osborne dedica a Paperino sia una striscia quotidiana che delle tavole domenicali.

Charles Alfred Taliaferro (1905-1969)
Taliaferro sente molto suo il personaggio e gli inserisce molti dei suoi aspetti caratteriali, inoltre inventa e lancia dentro la striscia parecchi dei comprimari che conosciamo ancora oggi, tra i tanti cito: Nonna Papera, Ciccio e perfino i tre nipotini.
Che fedeli alla tradizione disneyana almeno nei primissimi anni non saranno i saggi quasi adulti in corpi da bambini ai quali siamo abituati ma tre teppistelli in grado di far arrossire perfino il Bart Simpson dei suoi giorni peggiori.
Mancava una fidanzata e si comincia a ragionare in proposito.
E qui comincia una delle situazioni meno conosciute legate a Donald Duck. 

DONNA DUCK, IL PRIMO AMORE DI PAPERINO.

Per quanto importanti le vignette di Taliaferro raccontano ancora quasi esclusivamente delle situazioni auto-conclusive, giusto il tempo per raccontare delle brevi gags quello che ancora mancano sono delle avventure più lunghe.
Nel frattempo cominciano anche i cartoni animati con protagonista il solo Paperino.
Uno di questi del quale si comincia a parlare nel 1937, dovrebbe cominciare a risolvere il problema dell'assegnare o meno al bizzoso e sfortunato papero una fidanzata.

Donald & Donna Duck in "Don Donald" (1937)


Il corto si dovrebbe intitolare The Lost Prospectors e lo dovrebbe disegnare il futuro grande artista Carl Barks, colui che un giorno prenderà il posto di Taliaferro come autore privileggiato del mondo dei Paperi, The Lost Prospectors dovrebbe presentare anche una certa Daisy Duck, destinata a diventare l'interesse amoroso di Donald Duck.
Sorgono però tutta una serie di problemi e The Lost Prospectors viene prima rimandato al 1938 e poi del tutto cancellato.
Ma si continua a pensare ad una controparte femminile del "nostro" e grazie al cartone animato Don Donald (in italiano Don Paperino), uno dei tanti esperimenti di quel periodo per tentare di penetrare anche nel mercato sud-americano, si pensa di averla trovata.
Almeno temporaneamente.


Una tavola dalla storia inglese "Donald and Donna" del 1937


 Don Donald racconta le sfortunate e disastrate imprese di Paperino in Messico e dei suoi tentativi di corteggiare la sua fidanzata.
Solo che non si tratta di Daisy.
Bensì di una papera o anatra locale. 
Una certa Donna Duck.
Fisicamente Donna assomiglia molto a Daisy e questo nel corso degli anni ha fatto si che molti esperti e parecchi siti siano stati portati a considerare le due come un unico personaggio, o che al massimo abbiano finito col considerare Donna Duck come una sorta di prototipo, anzi di vera e propria  versione di prova di Paperina, cosa che magari in parte sarà anche vera, solo che come vedremo poi in effetti si tratta di due personaggi  diversi, tanto per cominciare Donna Duck è molto più volitiva e violenta rispetto a Daisy, inoltre sempre rispetto a Daisy la papera messicana si dimostra parecchio più esperta delle sue arti seduttive.
Però non si pensa a Donna come ad un personaggio da far tornare, la sua dovrebbe essere solo una presenza one-shot.

 Al punto che non le si trova nemmeno una voce a doppiarla sarà lo stesso Clarence Nash lo storico doppiatore di Paperino quasi come se non si volesse perdere tempo a caratterizzare ulteriormente il personaggio.
Una figura da dimenticare quella di Donna Duck?
In effetti, l'appuntamento tra i due in Don Donald non va molto bene ed i due paiono andare ognuno per la propria strada.
Una mano inaspettata le daranno le versioni estere, anzi UNA versione estera dei comics di Donald Duck

LE AVVENTURE BRITANNICHE DI DONALD DUCK (CON LA PARTECIPAZIONE DI UN CERTO MARINAIO ....E DI DONNA DUCK)

Nel frattempo i personaggi Disney  stanno ottenendo un sempre maggior successo in tutto il mondo e lentamente l'azienda comincia a concedere i diritti di pubblicazione delle sue creazioni all'estero. Rimane però il problema della mancanza di avventure lunghe del collerico papero dato che al momento le uniche cose disponibili di Donald sono le brevi strisce autoconclusive di Taliaferro e così la Disney inizia a concedere anche la possibilità agli autori esteri di realizzare, sempre all'interno del copyright e della continuity ufficiale delle avventure locali dei suoi characters anche ad autori e a pubblicazioni estere.
E dal momento che non esiste ancora un Canone, i vari autori si sbizzarriscono nel crearne uno all'interno di maglie ancora non troppo strette .
Per ogni successo, per ogni albero piantato ci saranno numerosi rami che o saranno subito tagliati o che non faranno in tempo nemmeno a fiorire.
Cominciano gli inglesi.
Sempre a partire dal 1937 all'interno della rivista britannica Mickey Mouse Weekly (nata l'anno prima) un autore nativo del Buckinghamshire chiamato  William A.Ward (1887-1958)  realizza la prima vera storia a fumetti con protagonista Paperino.
Il titolo?
Donald and Donna.

Donald e Mac il Marinaio, il personaggio creato da William Ward.

In essa Paperino e la bizzosa muchacha latina appaiono ufficialmente come fidanzati e si trovano a dover affrontare i complotti del villain Eli Squick (anch'esso piovuto dalla striscia USA di Mickey Mouse), almeno all'inizio lo stile di Ward è quello che è, con più di qualche limite e si basa più che sui fumetti sui cartoni della casa madre. Spesso si perde dietro gags e situazioni umoristiche molto poco politically correct però col tempo si affina ed un poco alla volta migliora.
In tutto le avventure britanniche di Donald Duck disegnate da Ward saranno dodici per un periodo che va dal 1937 al 1940 con ambientazioni che vanno da location tipicamente british al Selvaggio West passando per i fondali marini fino alla Luna.
Nelle sue storie Ward utilizza sia personaggi nati negli States: oltre allo stesso Squick ci saranno Pippo, Gambadilegno ed il Dottor Enigm che personaggi creati da lui per l'occasione per il pubblico di casa.
Sarà proprio a favore di uno di queste creazioni autoctone che a partire dalla seconda storia intitolata Donald and Mac with Squinch and Hydrophobey Bill in A Very Fishy Business (in italiano Paperino e Mac con Squick e Hydrophobey Bill in “Un’attività Molto Pescosa") che la povera Donna Duck sarà abbandonata anche qui fino con lo scomparire del tutto.


Ancora Mac & Donald.

Si tratta di lupo di mare, di uno scozzese, chiamato Mac the Sailor (Mac il Marinaio) con cui Paperino stringe una sorta di indissolubile amicizia virile dal momento che ognuno dei due finisce col limare i lati del carattere dell'altro. Mac diventa ben presto il vero co-protagonista di queste avventure,il suo nome compare nei titoli assieme a quello del partner, spesso addirittura mette in ombra il Papero.
Ma la cosa non è destinata a durare.
La Guerra incombe e nel 1940 il bravo ma discontinuo Ward è costretto ad interrompere la sua saga, l'artista continuerà a disegnare ma non si occuperà mai più dei fumetti Disney.
Mac il Marinaio non sarà mai più ripreso da nessun altro autore e finirà ben presto anche lui nel limbo dei personaggi dimenticati.
A lungo semi-dimenticate anche in patria e poco diffuse anche all'estero (in Italia solo una delle dodici storie era stata tradotta in maniera molto discutibile negli anni '30 \40s con Mac ribattezzato come Ciccio Sbronza, mentre negli USA erano perfino ancora meno conosciute ) . Solo di recente, nel 2013 le avventure scritte e disegnate da William Ward sono state stampate nella nostra lingua nel volume Paperino - Le Inedite Follie Inglesi,edito dalla ANAFI per la cura di alcuni tra i maggiori esperti italiani del settore come Alberto Becattini, Luciano Tamagnini, Massimo Bonura e Federico Provenzano.

NEL FRATTEMPO NEGLI USA ARRIVA DAISY DUCK.

Il cartoon Mr. Duck Step Out (1940) con la prima vera apparizione di Daisy Duck (Paperina)
Mentre in Inghilterra avviene tutto questo in America le cose non si sono certo fermate.
Nel 1940 il regista Jack King e l'artista Carl Barks realizzano un altro corto, il titolo è Mr. Duck Step Out (in italiano Paperino e l'Appuntamento), In esso finalmente debutta Daisy Duck. Nel novembre di quello stesso anno Taliaferro la inserirà nelle strisce quotidiane di Donald che continua a realizzare.
Da quel momento la nostra Paperina e Paolino Paperino saranno per sempre inseparabili.
Tutto concluso?
Non proprio, perché un piccolo posto per Donna Duck continua ad esserci.
Con una mossa inaspettata Taliaferro- che di sicuro ignorava le storie di Ward - nel 1951 inserisce anche Donna nelle sue vignette.


Paperina e Donna nel 1951 in una delle strip di Al Taliaferro. Fa una certa impressione vederle insieme vero?
Va detto che si tratta di mere comparsate, il ruolo dell'anatra messicana è del tutto secondario se non di più. Donna Duck viene in questo caso presentata come una rivale in amore di Paperina, un'occasione per mettere alla prova il rapporto tra i fidanzatini, un rapporto che però si dimostra molto forte, ormai indissolubile. Donna alle volte flirta con Paperino, alle volte lo prende in giro, altre volte ancora gli presenta i suoi nuovi fidanzati in una sorta di gioco. Certo Paperino si dimostra ancora abbastanza sensibile alle grazie della muchacha però alla fine quello che vincerà sempre sarà il fidanzamento con Paperina.
Donna Duck appare ancora in una manciata di strips nel 1951 e nel 1962 fino a scomparire "quasi" del tutto.
Su quel "quasi" torneremo a fine di questo articolo.

LE AVVENTURE ITALIANE DI PAOLINO PAPERINO.

Come anticipato prima le prime strisce giornaliere di Topolino cominciarono ad essere tradotte nel nostro paese già a partire dal 1932 tramite l'editore fiorentino Nerbini, la leggenda -non so quanto vera- che si racconta in proposito è che in un primo momento Arnoldo Mondadori avesse avuto lui la possibilità di poter pubblicare il Topo ma che, non credendo nelle possibilità di quelle creazioni d'oltreoceano se le fosse lasciate sfuggire, salvo poi pentirsi quasi subito e provare per diverso tempo a sfilarle al concorrente.



Il primo numero di Paperino ed Altre Avventure (1937)

La Nerbini dal canto suo, e questa è storia vera, all'inizio ebbe diversi problemi col materiale che non arrivava e fece diversi casini con i diritti e con i vari licenziatari italiani ed internazionali.
Il Topolino giornaletto nerbiniano era un fascicolo settimanale spillato di otto pagine che cercava di imitare il più possibile il Corriere dei Piccoli (non a caso inserì dei testi in rima in calce alle storie che pubblicava). I personaggi Disney inoltre condividevano il poco spazio a disposizione con rubriche e con personaggi di altra provenienza (ma quella al tempo era la norma).
Ad ogni modo dopo un incontro con Walt Disney (sempre la leggenda vuole che i due si trovassero molto simpatici e che si sarebbero stimati per tutta la vita) Mondadori cominciò a pubblicare un altro giornaletto ribattezzato I Tre Porcellini contenente le versioni a fumetti di tutte le altre produzioni disneyane come le Silly Sinphonies per le quali la Nerbini non possedeva i diritti.
Questo finchè nel 1935 l'editore milanese non riuscì a strappare i diritti di Topolino alla Nerbini
Due anni dopo Topolino e I Tre Porcellini sarebbero stati fusi in un unico giornale la cui foliazione sarebbe passata a 16 pagine e visto il successo di quei caratteri anche in Italia si cominciò a pensare ad una testata dedicata alla nuova star Donald da noi ribattezzata Paolino Paperino.


Federico Pedrocchi (1907-1945)
Anche gli autori nostrani dovettero quindi fare i conti con la mancanza di avventure corpose del Papero ed anche loro chiesero ed ottennero il permesso di poterle realizzare in autonomia.
Nel 1937 usciva quindi il primo numero di Paperino ed Altre Avventure.

Il responsabile di queste prime storie sarebbe stato uno degli autori migliori di quel periodo, il bravo Federico Pedrocchi, che come Taliaferro prima di lui si sarebbe letteralmente innamorato del personaggio ed in un certo senso lo avrebbe fatto suo.
Inizialmente Pedrocchi si occupò sia delle sceneggiature che dei disegni, in seguito mano a mano che il lavoro aumentava preferì dedicarsi esclusivamente alla scrittura affidando i disegni di Paperino ad Enrico Pinochi (che sovente si basava sui disegni americani e alle volte li ricalcava proprio) mentre il veneziano Nino Pagot (Nino Pagotto) il futuro inventore del pulcino Calimero continuò col suo personalissimo stile floreale le avventure dei Sette Nani.
Pedrocchi -che evidentemente non conosceva l'esistenza di William Ward ed ignorava (come del resto quasi tutti gli addetti ai lavori di quel periodo) completamente il lavoro della sua controparte britannica- si dimostrò comunque più ironico e moderno e pur con qualche buco nella sua conoscenza dei Canoni disneyani e con qualche "licenza di troppo oggi impensabile" (in una delle sue storie Orazio e Clarabella vengono presentati come marito e moglie) realizzò diverse avventure che ancora oggi risultano estremamente godibili. Fino a qualche decennio fa anzi, prima della ri-scoperta- del ciclo britannico molti esperti anche internazionali, erano convinti che fossero stati gli italiani i primi ad aver creato delle avventure lunghe di Paperino ed invece, bisogna ribadirlo, Donald e Donna arrivò qualche settimana prima degli inizi dell'avventura pedrocchiana, ma questo gli italiani ancora non lo sapevano.


Immagine da Paolino Paperino inviato Speciale (1938), la seconda avventura italiana di Paperino. Per l'occasione Pedrocchi ricongiunge il papero con Meo Porcello la sua prima spalla.

Già con la prima storia Paolino Paperino e il Mistero di Marte il bravo Pedrocchi trasporta l'iroso papero addirittura tra le sabbie del pianeta rosso, in seguito lo farà passare attraverso scenari di guerra (dopotutto ricordiamoci il momento storico che si stava vivendo ), tra gli indiani d' America, gli farà vivere vicende investigative degne del suo "compare" Topolino e così via.
Nelle storie italiane Pedrocchi utilizzerà a volte Gambadilegno, il cravattaio Eli Squick (si vede che l'usura era una problematica  molto sentita negli anni '30s) e sopratutto il buon Pippo.
Unico in tutto il mondo poi Pedrocchi riesuma la prima spalla di Donald, quel Peter Pig ribattezzato Meo Porcello che in alcuni casi assurgerà a ruoli da comprimario come nel caso delle storie Paolino Paperino inviato Speciale (nelle prime vignette si cita perfino il Circolo dei Pigri mostrato in The Little Wise Hen) e Paperino tra i Pellirosse del 1939 ma che lentamente anche in Italia perderà sempre più spazio a favore di Pippo ritenuto una spalla più adatta passando prima a brevi comparsate come nella divertentissima Paperino Chiromante sempre del 1939 fino con lo scomparire del tutto.
Un altra vittima del Limbo dei Personaggi Dimenticati. 


Il Signor Linotipi, uno dei personaggi italiani delle origini

 Non ebbero miglior fortuna le creazioni autonome di Pedrocchi.
 Già perchè come Ward anche l'autore italiano nella sua personale saga sente il desiderio di sperimentare e di creare figure più adatte alla realtà locale che sta andando a narrare.
Volendo rimanere solo sulla serie di Paperino tralasciando la coeva serie sui Sette Nani si può dire che Pedrocchi crea un vero e proprio universo parallelo: c'è Linotipi il direttore del giornale "L'Altro Mondo" che diventerà il primo datore di lavoro di Paperino e ci sarà perfino un nemico mortale, il primo grande avversario del' "nostro".
Bartolomeo Circonlocuzioni detto "Il Gatto".
Si tratta di una figura viscida, un felino in impermeabile e cappellaccio nerio che si dimostra un vero e proprio subdolo doppiogiochista, fedele allo spirito del tempo, a volte "Il Gatto" viene presentato come un rivale pronto a tutto, altre volte come l'emissario di altri nemici del Papero ma ogni volta come una persona sempre pronta a voltar gabbana non appena la cosa gli fa comodo.



"Il Gatto".

Ma i venti di guerra si fanno sempre più vicini.
E ben presto anche i bambini del nostro paese ci dovranno fare i conti, il 26 ottobre del 1940 dopo 149 numeri il Paperino giornale è costretto a chiudere i battenti, uno degli ultimi scampoli di gioia sarà l'avventura Paperino e il Vaso Cinese cominciata il 27 giugno di quell'anno che riunirà per l'ultima volta la coppia Pedrocchi ai testi e Pinochi ai disegni ( con il disegnatore che spesso e volentieri ricalcherà le illustrazioni delle storie americane di Floyd Gottfredson) e riunirà ancora una volta Paperino con Pippo.

Come molti altri Federico Pedrocchi viene richiamato in servizio, la follia della guerra ha bisogno delle sue vittime. Probabilmente l'autore si ripromette di scrivere altre storie, magari pensa di apportare nuove migliorie al suo Universo autoriale.
Purtroppo non farà in tempo.
Nonostante sia stato congedato un paio di anni prima lo sfortunato autore troverà beffardamente la morte il 20 gennaio del 1945 a soli 37 anni. 
La causa?

L'azione di un aereo inglese che mitraglierà il treno civile che sta riportando a casa lo sceneggiatore.
Poche settimane dopo la Seconda Guerra Mondiale col suo triste bottino di lutti terminerà per sempre.
Come accaduto per William Ward nessuno riprenderà in mano i personaggi "pedrocchiani" e poco alla volta -con una sola eccezione- anche questi finiranno dimenticati.
Ormai però il mondo dei Paperi e dei Topi è talmente sviluppato da poter vivere e prosperare nonostante gli abbandoni dei singoli autori e per ogni personaggio scomparso se ne aggiungerà sempre qualcuno di nuovo e magari più adatto allo scorrere del tempo e al cambio dei gusti.
E questa è una storia che continua ancora oggi.

A VOLTE RITORNANO.
Nonostante il loro impatto sia stato francamente minimo nell'evoluzione della cronologia Disney ogni tanto c'è qualcuno, qualche autore ma anche qualche lettore che dimostra di ricordarsi dei personaggi delle origini.
Non solo di quei due o tre di cui ho parlato ma anche di tutte le decine di altri.
 Ancora una volta la risposta arriva dall'Europa.
Un paio di anni fa in Italia è stato rispolverato Peter Pig \ Meo Porcello (certo con un nuovo look ma ci hanno provato).
C'è poi una recente storia a fumetti che è stata tradotta in numerosi paesi europei anche se ancora non in Italia.
Si chiama Too Many Donalds ed è stata proposta per la prima volta in Danimarca nel 2012.


 
Immagini da Too Many Donalds del 2012


 Ci ha pensato un autore danese chiamato Lars Jensen ha riproporre il character di Donna Duck  per una scoppiettante reintrée.
In Too Many Donalds l'ex interesse amoroso di Paperino (adesso fidanzata con un lontano cugino del papero) approfitta di un contest per coppie per flirtare col "nostro eroe".
Con esiti decisamente spassosi. 
Anche se l'amore tra Donald e Daisy non rischierà mai la fine, non preoccupatevi. 
 Insomma certe cose non finiscono mai completamente.
Ed anche i personaggi più rari possono avere le loro seconde chance.

Con questo post termina la programmazione per il 2019 di Nocturnia. Ci sarà solo un breve post di segnalazioni della serie "Accade in italia" a cavallo tra Natale e l'Ultimo dell'Anno.
Quindi.
BUON NATALE A TUTTI!

Per le immagini utilizzate nel post copyright & diritti: Walt Disney Comics e dei vari licenziatari internazionali (come la Panini Comics per l'Italia). Naturalmente nel caso di inesattezze e\ o dimenticanze rimango a disposizione per aggiungere ed inserire ben volentieri le diciture corrette. Lo stesso vale per l'inserimento di ulteriori link

ALCUNE FONTI CHE MI SONO STATE UTILI PER LA COMPILAZIONE DEL PRESENTE ARTICOLO E CHE INSERISCO CON ESTREMA GRATITUDINE:

Per Pedrocchi:

Link in italiano: 

WIKIPEDIA

PAPERSERA.NET.

Per William Ward:

Link in Inglese:

LAMBIEK

INDUCKS

DISNEY COMICS RANDOMNESS

Link in Italiano:

PAPERMEDIA.

Per Donna Duck e Mac the Sailor:

Link in Italiano:

ANAFI.

DISNEY COMIC GUIDE.

ALETRIUM COLLECTION

PAPERMEDIA

27 commenti:

Pietro Sabatelli ha detto...

Paperina molto meglio indubbiamente ;)

Nick Parisi. ha detto...

@ Pietro Sabatelli
Infatti, a voler essere buoni Donna Duck era un concentrato di luoghi comunu. Tu ce li vedi i disegnatori moderni nel tentativo di renderla attuale?

Massimo Citi ha detto...

Mah, personalmente non ho mai amato Paperina, tipica donnina anni '60. Immagino che ultimamente si sia emancipata, ma un personaggio come la messicana Donna era senz'altro più curiosa e stimolante. In ogni caso ottimo lavoro, Nick.

Enrico zio ha detto...

Complimenti! È un lavoro enciclopedico questo post.
Gioiose festività
enrico

Nick Parisi. ha detto...

@ Massimo Citi
Paperina è molto cambiata nel corso del tempo, oggi è molto più emancipata, si dimostra una vera e propria donna dei suoi tempi. In quanto a Donna è apparsa troppo poche volte (al massimo una manciata di storie in 95 anni) per essere stata influente nella cronologia dei fumetti Disney, tuttavia mi chiedo come sarebbe stata la storia di Paperino se al posto di una fidanzata wasp come Daisy si fosse ritrovato con una fidanzata "latina" ed esuberante come Donna.

Nick Parisi. ha detto...

@ Enrico zio
Grazie per i complimenti e benvenuto su Nocturnia!

Nick Parisi. ha detto...

@ Enrico zio
Dimenticavo, buone feste anche a te.

Ariano Geta ha detto...

Interessantissimo. Leggevo "Topolino" negli anni '70 (per motivi anagrafici, ahimè) eppure non conoscevo minimamente Donna Duck. Mi chiedo invece se compaiano ancora negli albi di oggi (è da parecchio che non lo leggo più, lo ammetto) il viscido Topesio, la spasimante paperoniana Brigitta McBridge e Amelia la strega.
Buone feste Nick!

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
In linea di massima Topesio è quasi del tutto sparito dalle storie italiane, mi ricordo di averlo visto comparire in un paio di storie brasiliane, lì per il Topo privilegiano le trame comiche rispetto a quelle più investigativo-avventurose, Invece ti posso rassicurare riguardo a brigitta e ad Amelia che continuano a godere di buona salute e a rovinare i sonni a Paperone.
Buona feste a te e a tutta la tua famiglia!

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Ricchissimo e succulento anche questo post! In effetti i personaggi di contorno possono essere più rivelatori di quelli principali... e sono molto importanti. La cosa succede anche nei romanzi. Peraltro mi ha sempre fatto riflettere il fatto che nel mondo Disney di Topolino e Paperino non ci siano mai "genitori", ma soltanto "zii". Tanti auguri di Buon Natale, Nick!

Marco L. ha detto...

Mi hai fatto tornare in mente il corto di propaganda Scrap Happy Duffy del '43, con protagonista Daffy Duck. Sai se alla Disney abbiano mai realizzato qualcosa del genere con Topolino o Paperino? Mi verrebbe da dire di no.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Super post. Chiudi col botto. Auguri di cuore a te ed a tutti coloro che ami

Maria Teresa Steri ha detto...

Caspita, quante cose non sapevo e quanti esperimenti sono stati fatti nel corso degli anni. Un mondo incredibilmente ricco.
Grazie per queste post che ho apprezzato molto, non posso che sperare che ne farai altri di questo tipo.
Ti faccio anche tanti auguri per le feste, Nick!

Long John Silver ha detto...

Molto interessante, conoscevo il personaggio di Donna Duck. Comunque l'unico e vero amore di Paperino è Reginella, le altre sono solo avventure!

Buone Feste e Buone Letture Nick!

MAX ha detto...

Complimenti per l’articolo.
Paperino dei personaggi Disney resta il mio preferito.
Interessante la storia dei scrittori e disegnatori europei autorizzati dalla Disney a inventarsi storie e a disegnarle sui personaggi americani.
Piuttosto di avere degli autori che scrivono storie su paesi che non conoscono sfruttando i soliti cliché e luoghi comuni che il più delle volte son passati o addirittura non corrispondono a realtà.
Donna Duck mi sa tanto da femme fatale ..un po’ svampita come Il personaggio di Jessica Rabbit 😀
Buon Natale

Nick Parisi. ha detto...

@ Cristina M. Cavaliere
Nei primi anni della vita dei personaggi della Disney avevano anche provato a creare delle figure genitoriali come il padre e la madre di Minnie, poi si vede che gli autori avranno pensato che questo gli avrebbe creato troppi problemi nelle trame e per questo non li hanno eliminati. Del resto anche negli altri fumetti per bambini non esistevano genitori ma solo zii.
Buon Natale a te! :)

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco Lazzara
Certo che anche la Disney ha realizzato dei cartoni animati di propaganda antinazista, il più famoso è "Der Fueher's Face" con Donald sempre del 1943 che vinse anche un Oscar per l'animazione. Inoltre ci sono storie di Topolino a fumetti realizzate da Floyd Gootfredson negli anni '40 in cui il Topo combatte attivamente contro i nazisti, in una di queste finisce per arrestare anche Hitler (e questo quando la guerra stava ancora continuando ed i fatti del bunker di Berlino erano lungi da arrivare).

Nick Parisi. ha detto...

@ Daniele Verzetti il Rockpoeta®
Augurissimi anche a te e tutti quelli che ami.

Nick Parisi. ha detto...

@ Maria Teresa Steri
Per adesso non sono in programma a breve, in futuro però mi piacerebbe tornare sull'argomento parlando prima della guerra che il suo ex distributore Charles Mintz gli fece prima che creasse il Topo e in seguito anche di una particolare storia a fumetti italiana,realizzata in Italia nel 1949 e che quindi risente di tutte le conseguenze degli anni di guerra. S'intitola "L'Inferno di Topolino", una chiara parodia della Commedia dantesca (infatti ci sono anche i versi per tutta la storia). In esse Topolino e Pippo prendono le vesti di Dante e Virgilio ed attraverso una lunga e grottesca trama incontrano all'inferno tutti i vari personaggi disneyani dell'epoca, compresi alcuni oggi scomparsi come Cosimo un nipote di Clarabella.

Nick Parisi. ha detto...

@ Long John Silver
Le storie con Reginella sono tra le mie preferite, le prime poi sono parecchio commoventi ed in alcuni momenti lasciano anche il cuore spezzato.

Nick Parisi. ha detto...

@ MAX
Beh, più che svampita donna Duck sembrava proprio Paperino in tutto e per tutto, con lo stesso caratteraccio bizzoso: In "Don Donald" non esita a menare Paperino e ad abbandonarlo nel deserto. In un certo senso capisco come mai nel corso di due \tre anni lo sviluppo del personaggio sia stato abbandonato a favore di quello di Daisy: Donna Duck era un character troppo stereotipato, sarebbe stato meno interessante creare storie su di lei e troppo piene di luoghi comuni sulla "focosità" delle donne latine....almeno penso che anche questo abbia contribuito. O forse all'inizio doveva essere un personaggio che doveva apparire solo in quel cartone del 1937 ma che poi alcuni autori in tutta autonomia come il britannico Ward prima e poi l'americano Taliaferro hanno deciso di utilizzarla coi vertici Disney che si sono trovati davanti "al fatto compiuto".

Alessia H.V. ha detto...

Me lo divido in due parti! È carichissimo questo articolo e pieno di cose interessanti (sapevo della POCHISSIMA simpatia di Qui, Quo e Qua agli albori della loro carriera). Ignoravo l'esistenza di Donna, ma sono ben felice che abbiano avuto l'attenzione di fare chiarezza con la posizione/figura di Paperina, evitando di lasciare in sospeso storie e personaggi. Ci vuole cura in queste cose!

Nick Parisi. ha detto...

@ Alessia H.V.
Sono d'accordo che ci vuole cura in queste cose, in realtà credo che nei primi anni alla Disney abbiano compiuto diversi tentativi ed esperimenti che poi non hanno seguito più (leggi la creazione di diversi personaggi poi abbandonati quali la stessa Donna ) e detto sinceramente sono questi cambi di percorso, quello che avrebbe potuto essere e poi non è stato, ad affascinarmi di più.

Kukuviza ha detto...

Non sapevo niente di queste storie inglesi, invece qualcosa mi suona per quelle di questi autori italiani del periodo bellico. Lo stile floreale di Pagot mi ricorda qualcosa ma non riesco a trovare immagini attinenti. Cosa intendi? Mi ricordo vagamente decorazioni floreali in storie da Tascabilone, ma dubito siano quelle.
Paperino quando va in Messico combina sempre qualcosa. Non si era "innamorato" di una senorita che stava in terrazza e le cantava mille serenate, solo per poi accorgersi che era un manichino?

Obsidian M ha detto...

Paperina dopo tanti anni resta però sempre l'eterna fidanzata... e contemporaneamente si condanna zio Paperone per tenersi alla larga dalla povera Brigitta. Tale zio, tale nipote...

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian M
Veramente qualche anno fa avevano realizzato proprio qui in Italia una storia in cui Zio Paperone e Brigitta si sposavano...alla fine però veniva fuori che si era trattato solo di un sogno. :(

Nick Parisi. ha detto...

@ Kuku
C'è una storia del 1939 intitolata "Biancaneve e il Mago Basilisco" illustrata proprio da Pagot (il futuro inventore del pulcino Calimero)nella quale il disegnatore veneto si sbizzarrisce a creare sfonti fatati e bucolici pieni di piante e fiori, in questo senso intendo floreale perché ha uno stile quasi liberty nel realizzare le sue illustrazioni. Ti consiglio di cercare questa storia ed anche il suo seguito "I Sette Nani Cattivi contro i Sette Nani Buoni". ;)

Ricordando il passato

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