LE STREGHE DI TRIORA. - Seconda Parte.

La prima parte di questo post è apparsa QUI.


"Le streghe hanno cessato di esistere nel momento stesso in cui noi abbiamo cessato di bruciarle."
Voltaire.







Nel 1588 la situazione a Triora è ancora estremamente confusa: i due inquisitori sono stati allontanati senza aver concluso la loro indagine.  La paura rimane, il sospetto tra gli abitanti avvelena ancora l'aria.
Cosa ancora peggiore, restano ancora prigionieri tredici donne e un uomo.
I due inquisitori se ne sono sì andati certo, le macerie causate dal loro operato no.

Sollecitato dalle proteste, nel maggio del 1588 il governo genovese invia a Triora l'inquisitore capo Alberto Fragarolo, a questo punto il Podestà Carrega e il Consiglio degli Anziani,  pentitisi di aver avviato l'iniziale caccia alle streghe, si aspettano una revisione del processo.
Le cose non vanno esattamente secondo i loro desideri.
Fragarolo visita le carceri, interroga le donne che, ovviamente ritrattano le confessioni precedenti tutte estorte sotto tortura.
Ma decide di lasciarle in prigione.
Solo una ragazza di tredici anni nemmeno viene lasciata libera,a patto però che si "penta" e che "abiuri" il suo patto con Demonio pubblicamente dentro la locale chiesa.




A questo punto, come in una partita a scacchi, come una recita tratta da Shakespeare quasi tutti gli elementi sembrano essere posizionati sulla scacchiera: il borgo, le donne, le accuse, i giudici e gli inquisitori.
Tutti in una situazione d'inpasse.
Manca però ancora un elemento, l'ultimo attore della tragedia, colui che farà trascinare tutti i personaggi verso l'atto finale. Verso la tragedia.




Il giorno 8 di giugno del 1588 un uomo chiamato Giulio Scribani fa la sua prima apparizione a Triora.
Scribani è stato nominato commissario straordinario dal governo di Genova col compito di investigare sulla situazione venutasi a creare.
Particolare ancora più importante Giulio Scribani è un fanatico.


Le persone già prigioniere vengono d'imperio trasferite da Triora alle prigioni di Genova mentre il commissario scatena una nuova persecuzione alla ricerca di altre Streghe.
Ripartono gli interrogatori, ricominciano le torture, la caccia scatenata da Scribani infiamma la zona finendo per coinvolgere anche paesi vicini come Sanremo, Montalto Ligure, Castelfranco, Porto Maurizio e Andagna.
La vicenda assume la forma di un vero e proprio contagio, nessuno si sente più al sicuro; nel comune di Andagna tre sorelle : Antonina; Battistina e Bianchina Vivaldi-Scarella, apparentemente senza aver subito nessun genere di torture si auto-accusano di pratiche maligne e dell'omicidio di alcuni bambini, le tre donne accusano delle stesse pratiche anche una loro concittadina Franchetta Borrelli.
Franchetta Borrelli viene sottoposta per un intera giornata alla tortura del cavalletto, nonostante le sofferenze almeno lei negherà sempre ogni accusa. 



Scribani invia tutte le documentazioni sui suoi interrogatori a Genova, assieme alla condanna a morte per le quattro donne di Andagna.
A quel punto capita qualcosa di imprevisto e di inesplicabile: per la prima volta dall'inizio del processo qualcuno si oppone, per la prima volta la voce della ragionevolezza mette piede in questa storia.
Un giudice consultore, Serafino Petrozzi rifiuta di concedere la pena di morte. Mancano prove concrete per poter mandare quelle donne al rogo sostiene Petrozzi, tutte le accuse formulate fino a questo momento sono puramente indiziarie e insufficienti. In più Scribani è un magistrato civile, inviato dal Governo genovese a Triora per gestire la situazione dal punto di vista esclusivamente politico, al massimo amministrativo quindi  non avrebbe nemmeno il potere di intervenire in materia religiosa, figuriamoci quello di eseguire processi o sancire condanne a morte per gli stessi motivi (compito esclusivo, questo della Santa Inquisizione di Roma )

Ma Scribani, a questo punto è incontrollabile, un vero cane sciolto.
Ricevuto il rifiuto da parte di Petrozzi, in un primo momento si lamenta pubblicamente di non essere in grado di produrre prove certe, poi decide di riprocessare comunque le quattro accusate di Andagna (secondo altre fonti, tra le accusate ci sarebbe stata una quinta ragazza poi  fatta rinchiudere in monastero ) riproponendo la condanna a morte.
A quel punto, il vento  cambia di nuovo, il Senato genovese
pur non fidandosi più del proprio inviato decide pilatescamente di sottoporre di nuovo la questione a tre giudici , tra cui lo stesso Serafino Petrozzi.
Ma se quest' ultimo la prima volta si era opposto, stavolta incredibilmente si fa convincere dai suoi due colleghi a concedere la condanna all'impiccagione con conseguente cremazione dei corpi.
La vicenda delle presunte Streghe di Triora, un oscuro impasto di fanatismo, superstizione, ignoranza, burocrazia malata, ignavia politica e rimpallo di responsabilità sembrerebbe essere arrivato alla battuta finale.
Le tre sorelle Vivaldi-Scarella, Franchetta Borrelli  più le altre due streghe Peirina Bianchi e Gentile Moro si avviano al patibolo.
Tutto finito?
Non proprio.



Un secondo piccolo miracolo si compie: la Santa Inquisizione, che tante altre volte è stata responsabile della morte di innocenti, in questo singolo caso assume una funzione quasi salvifica;  il Padre Inquisitore di Genova cioè colui che rappresenta localmente il Santo Uffizio ordina la sospensione della condanna. Il governo genovese tramite il suo uomo Giulio Scribani ha sconfinato in materie di esclusiva competenza religiosa. In parole povere: solo la Chiesa ha
il diritto di effettuare processi per stregoneria, solo la Chiesa ha la facoltà di condannare a morte per questo crimine

In attesa del nuovo processo le sei accusate raggiungono le iniziali tredici Streghe di Triora nel carcere di Genova mentre gli incartamenti vengono inviati a Roma.
Passerà un altro anno prima che una qualsiasi decisione venga presa.
E qui la Storia, quella ufficiale presenta dei buchi, degli omissis, come se una cortina fumogena avesse deciso di avocare a se il destino dei personaggi di questa tragedia.
Delle tredici streghe di Triora detenute già dal 1588 si sa per certo che almeno tre muoiono dietro le sbarre in attesa della sentenza, stesso destino avviene per due delle donne condannate da Scribani.


La  prima risposta della Curia arriva nell'aprile 1589 con l'ordine di chiudere tutti i processi pendenti, le donne accusate non vengono più appellate con l'infamante titolo di "streghe" ma come "sudditi della signoria", chiaro disconoscimento dell'operato di Giulio Scribani, lo stesso magistrato quello stesso anno viene scomunicato dalla  Chiesa a causa del suo comportamento.
La scomunica però non dura poi a lungo, dopo nemmeno pochi mesi grazie all'intercessione del Governo genovese l'uomo verrà " assolto e riabilitato"
E le altre donne ancora prigioniere ? 


Il 28 agosto del 1589, per ordine della Curia, le ultime tre streghe condannate a morte vengono liberate e presumibilmente lo stesso destino avviene anche per le altre.
Tutte quelle ancora in vita, perlomeno.

Ci siamo chiesti all'inizio del PRECEDENTE  post  che volto potesse assumere il Male.
Una risposta  ci viene data dalla vicenda delle Streghe di Triora che non è per niente incoraggiante: il male assume la forma della paura, dell'ignoranza, della superstizione, anche del fanatismo.
Questi sono i veri demoni.
Probabilmente il Male, quello assoluto assume il volto di Giulio Scribani .
O di quelli come lui che circolano tra noi ancora oggi.
O forse , più semplicemente quando andiamo in cerca del Male, quello assoluto, così come del Bene, quello assoluto dovremmo semplicemente porci davanti ad uno specchio.
E guardarci dritti negli occhi.

" Riducete la Storia alla verità e la distruggerete!"
Voltaire.

NOTA CONCLUSIVA:
Oggi Triora è un tranquillo borgo di poche centinaia di abitanti posto nella provincia di Imperia, spesso premiato come uno dei borghi più belli d'Italia; conosciuto oltretutto per un tipo particolare di pane prodotto in loco ma sopratutto, per i turisti in visita nei luoghi del processo.

17 commenti:

Massimo Citi ha detto...

Un finale amaro, come c'era da temere fin dall'inizio. E la solita Italia fatta di stronzi fanatici con qualche tornaconto personale, poteri politici che tirano a campare e una sola autorità reale: la Santa Madre Chiesa. Un episodio che meriterebbe una notevole pubblicità. Per il momento mi accontento di pubblicizzarlo per quello che posso.

Nick Parisi. ha detto...

@ Max
Si il finale è quantomeno amaro, non basta sapere che almeno in questo frangente la maggior parte delle donne accusate riuscirono a salvare la vita (sia pure dopo due \tre anni passati in carcere)
purtroppo in quell'Italia del 1600 c'erano già le basi dell?italia di oggi.
Per fortuna che il caso di Triora è abbastanza famoso nel nostro paese e quindi almeno la memoria di quelle donne è stata riabilitata.
Grazie per la pubblicità.

Anonimo ha detto...

Da tanto tempo cercavo informazioni ordinate e ben scritte sul processo di Triora. Anche io sono ligure (dell'altra riviera, però) e di questa storia avevo sempre sentito parlare in modi assai nebulosi. Grazie, è stato davvero interessante leggerti. :)

Lucrezia Simmons ha detto...

La persecuzione della stregoneria è la storia di bigotti che non accettano la diversità.
Gli accusatori sono tutti uomini, e le streghe (tranne qualche malcapitato per antipatia) sono tutte donne.
Dove non può il machismo, arriva la solerzia di qualche fanatico.
La mente delle persone era plastilina ed ecco che la follia si è sparsa a macchia d'olio.
La faccenda è inquietante, perchè queste vicende si ripropongono un po' ovunque nel mondo che si ritiene civilizzato, Salem ad esempio. O in Sardegna, con la storia di Julia Carta a cui ancora oggi non hanno voluto dedicarle una via http://www.claudiazedda.it/il-giro-oscuro-di-julia-carta/
Ancora oggi non ci si fida, di quella donna lì, che viveva da sola e chissà in quali situazioni oscure si trovava per il solo fatto di essere indipendente.
Adoro le storie di streghe per l'idea dei poteri magici e del legame speciale con la natura, ma trovo solo persecuzioni e bigotteria, andando a scavare nelle storie come queste.
Moltissime donne sono morte per i pruriti di uomini che erano criminali legittimati in qualche modo anche dalla legge.
Omicidi, torture adanno di creature che non sapevano nemmeno perchè la società intera le accusasse.
E non dimentichiamo che assieme a loro venivano ammazzate i loro animali: gatti, polli, qualsiasi bestiola fosse di loro compagnia o aiuto per il sostentamento.
Queste storie non sono finite, si perpetrano ancora oggi nella paura del diverso: lo straniero, la persona con gusti sessuali differenti, domani qualcos'altro.
Credo che sia un tarlo dell'anima umana, quello di voler uccidere la pecora che si allontana dal gregge.

Nick Parisi. ha detto...

@ Lazitellafelice
Benvenuta sul mio blog!
Mi fa piacere l' esserti stato utile, da tanto tempo volevo parlare di Triora, almeno da un paio di anni solo che la storia era talmente lunga intricata e in alcuni punti fornita di informasioni discordanti che mi ci è voluto parecchio tempo per trovare "una quadra".
Mi auguro di esserci riuscito almeno in maniera decente.
Alla prossima.

Nick Parisi. ha detto...

@ Lady Simmons
La storia della persecuzione della stregoneria è stata una delle pagine buie dell' umanità, come hai detto tu spesso è stata ed ha rappresentato solo una scusa per perseguitare il "diverso" (ma diverso da cosa vorrei capire? Quale sarebbe la.presunta normalità?) Solo un modo per mantenere lo status quo, l' ignoranza e l' ignavia dei cittadini. Non parliamo poi degli animali: ci sono state epoche in cui i gatti (non parliamo poi se erano di colore nero) erano considerati strumento del male.
Insomma la vicenda di Triora ha ancora tanto da insegnarci.
Grazie per avermi segnalato la vicenda di Julia Carta, ammetto che non la conoscevo. Penso che assieme alla vicenda segnalatami da TIM nei commenti del' altro post potrà diventare argomento di un mio prossimo articolo.

Unknown ha detto...

beh che dirti zio nick, sono senza parole! letto tutto d'un fiato, grandissimo"!!!

Nick Parisi. ha detto...

@ Donata
Grazie di cuore !

Unknown ha detto...

Sono stato diverse volte a Triora, è un paesino meraviglioso e avvolto da un incredibile alone di mistero, creato non dalle streghe o dalla magia, ma dalla ferocia e l'ignoranza dell'uomo. Un posto da vedere, anche solo per rendersi conto fino a che punto del baratro l'animo umano si può spingere, magari in nome di Dio...

Unknown ha detto...

P.S: Splendido pezzo, davvero! ;)

Nick Parisi. ha detto...

@ Gian
Hai detto bene: l' alone di mistero è stato dato a Triora non certo dalle streghe (che il più delle volte altro non erano che innocenti capri espiatori) ma dall' ignoranza e dalla stupidità umana.
Grazie per i complimenti.

Argonauta Xeno ha detto...

Al male non c'è fine, sembrerebbe. E quando c'è, non è lieto.
Brutta storia, ma narrata benissimo!

Nick Parisi. ha detto...

@ Salomon
Purtroppo il finale di questa vicenda è amaro e pensa che rispetto ad altri processi per stregoneria in questo caso almeno una parte delle donne accusate ha potuto avere la vita salva.
Certo è una magra consolazione, me ne rendo conto.

angie ginev ha detto...

Perbacco scrissi anch'io un articolo su questo caso "caccia alle streghe ed oggi"? Un caso emblematico (ignoranza superstizione, sete di potere, e tanto altro) Bada che oggi non siamo messi meglio....non vi sono roghi ma altri sistemi..legali e non.
Il tuo articolo è molto ben articolato e preciso, mentre io mi rifacevo a quella storia per arrivare alle streghe di oggi...
Ciao Un abbraccio
Angie

Nick Parisi. ha detto...

@ Angie
Domani ricerco quel tuo articolo e ti prometto che lo linko nel post.
Un abbraccio.

Romina Tamerici ha detto...

Bellissimo post! L'ho letto tutto d'un fiato! Non aggiungo nulla, cito solo una tua frase:
"Il male assume la forma della paura, dell'ignoranza, della superstizione, anche del fanatismo."

Nick Parisi. ha detto...

@ Romina
Grazie! Lo penso veramente anzi sono convinto che molti nostri comtemporanei dobrebbero ricordarsi di queste parole.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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