CRISTIANA ASTORI: L' INTERVISTA COMPLETA!

Benvenuti!
Oggi vi propongo l'intervista completa con la scrittrice Cristiana Astori.
Ringrazio Cristiana per la gentilezza con cui si è prestata alle mie domande ed anche per la simpatia dimostrata. Nonché per la pazienza dimostrata nell'attesa che l'intervista fosse da me postata.
Ringrazio ancora il BloggerSenzaBlog  Marco Lazzara che ha reso possibile l'intervista, mentre a quelli tra voi che volessero approfondire la conoscenza, QUI trovate la mia scheda sulla scrittrice.
Buona lettura!

Nick: Ciao Cristiana, Benvenuta su Nocturnia! Come prima domanda ti chiedo di parlarci dei tuoi inizi e del momento in cui hai deciso di diventare una scrittrice.

Cristiana Astori: Ciao Nick, e grazie per l'invito! I primi momenti in cui ho cominciato a scrivere risalgono alle elementari: abitavo di fronte a un cinema e mi divertivo a inventare storie prendendo spunto dalle locandine dei film horror vietati ai 14 che esponevano fuori. Mi ispiravano pure le gite di classe: ricordo una volta che ci avevano portati al Museo egizio e obbligati a scrivere una relazione sulla visita: io l'avevo svolta con precisione, ma alla fine avevo inventato di esser rimasta chiusa nel museo al buio ed essere inseguita da una mummia. L'insegnante si era preoccupata, temendo che mi fossi spaventata durante la visita, in realtà mi ero divertita molto, soprattutto a raccontarlo. Riguardo al momento in cui ho deciso di diventare scrittrice, lo ricordo bene: avevo sedici anni e, appena finito di leggere It di King, avevo esclamato: “Io da grande voglio scrivere roba così!

Nick: Quali sono state le tue maggiori influenze letterarie ? Quali sono stati gli scrittori che ti hanno influenzato maggiormente, come lettrice prima e come scrittrice poi? Lo stesso vale naturalmente per i film, serie televisive, musica e tutto quello che ti viene in mente.

Cristiana Astori: Qui l'elenco sarebbe lungo... Comunque tra i principali scrittori che mi hanno emozionato e sono diventati miei modelli cito senz'altro Stephen King, Edgar Allan Poe, Joe Lansdale, Alessandro Manzoni, Joyce Carol Oates, Hans Christian Andersen, Donald Westlake, Raymond Chandler, Emilio Salgari e Ray Bradbury. Sono un'appassionata di fumetto, e devo molto a gente come Frank Miller, Garth Ennis e Neil Gaiman. Se poi si parla di cinema ho un debito enorme con un'infinità di registi, tra cui John Carpenter, Dario Argento, Jess Franco,George Romero,Lucio FulciCronenberg David Lynch. Molte colonne sonore mi ispirano durante la scrittura, ma l'anima delle mie storie risiede nella poetica e nella musica di Bruce Springsteen, oscura e solare nello stesso tempo.

Nick: In un paio di occasioni ti sei definita come una "proto- Nerd". Ce la spieghi questa affermazione?

Cristiana Astori: Ah, possibile! Forse mi riferivo al fatto che da ragazzina quando ancora non esisteva internet ed era più complicato seguire i propri interessi, io lo facevo ugualmente: mi inventavo da sola le t-shirt più strane con scritte sanguinanti o copiando personaggi dei fumetti (non sono mai stata capace a disegnare!) e, pur vivendo in un paesino di poche anime e frequentando una scuola piuttosto chiusa, non rinunciavo a coltivare i miei interessi, anche grazie a un amico come me appassionato del genere con cui ci scambiavamo libri e film introvabili, partecipavamo a festival, provavamo a girare corti eccetera. Ora essere nerd è molto diffuso, ma mi chiedo -ora che è tutto così facile - quanto sia davvero una passione e quanto una moda.

Nick : Si può essere buoni scrittori senza essere buoni lettori?

Cristiana Astori: Assolutamente no. Infatti amo scrivere ciò che amo leggere. La lettura fa nascere quella passione che poi alimenta le mostre storie, oltre che dare forma e profondità al ritmo e allo stile.

Nick: Se non ricordo male i tuoi primi lavori pubblicati sono stati la graphic novel "L'Amore ci Separerà" di cui scrivi il soggetto a cui seguono - nel 2004- alcuni racconti su M-Rivista del Mistero. In quei casi i tuoi ciceroni letterari sono stati Andrea Carlo Cappi ed  AldaTeodorani, vorrei che tu per noi tornassi con la memoria a quei giorni e ci raccontassi di quei due lavori e di cosa hanno significato per te e per la tua carriera.

Cristiana AstoriAlda Teodorani è stata la prima “scrittrice vera” ad apprezzare i miei racconti, e a propormi ad Andrea Carlo Cappi per collaborare a M-Rivista del Mistero: le sono infatti grata per aver creduto nella mia scrittura. “L'amore ci Separerà” è nato infatti dalla collaborazione con il disegnatore Alberto Lingua e dall'idea di inventare una storia incentrata su un'antica leggenda del mio paese riguardo a una ragazzina indemoniata. La storia riunisce due tematiche allora contrastanti, l'amore e l'horror... oggi potrebbe sembrare un'anticipatrice del paranormal romance, anche se è a tinte forti e priva di melensi sentimentalismi. Grazie ad Andrea Carlo Cappi ho poi avuto la possibilità di pubblicare su “M-Rivista del Mistero”, una rivista che era un po' il “Black Mask” del noir italiano e il cui storico marchio è tornato da poco in libreria con una neonata collana editoriale di qualità. Cappi ha deciso di scommettere su di me e ha raccolto alcuni di questi miei scritti nell'antologia “Il Re dei Topi e altre Favole Oscure”, antologia che ha ottenuto il plauso del grande Joe Lansdale.


Nick: Infatti uno dei tuoi lavori più conosciuti è proprio la raccolta "Il Re dei Topi ed altre Favole Oscure" del 2006 in cui accosti horror, thriller e temi sociali ( il racconto "Il Re dei Topi" è una metafora ed al tempo stesso una condanna della violenza sui bambini) . M'incuriosisce molto l'accostamento delle parole "favole" con "oscure", per quali motivi hai voluto effettuare questo accostamento?

Cristiana Astori: In realtà tutte le fiabe sono oscure... la maggior parte, dai fratelli Grimm ad Andersen, contengono tematiche violente e inquietanti, oltre a essere esplicitamente horror: si pensi ad Hansel e Gretel, a Cappuccetto Rosso, a Barbablu ecc. Chesterton diceva che le fiabe raccontano ai bambini dei mostri e dei draghi non per farli crescere nel terrore, ma per dimostrargli che si possono sconfiggere. E questa è la mia idea alla base del Re dei Topi: usare la metafora della favola per calarsi nel buio per poi uscire a vedere la luce.

Nick: Ed è qui che arriva l'apprezzamento di Joe Lansdale, giusto?

Cristiana Astori: Già... avevo incontrato Lansdale al Noir in Festival Courmayeur durante la lavorazione dell'antologia e mi ero fatta autografare la rarissima edizione Urania della Notte del Drive In che custodisco come un cimelio. Dopo una simpatica chiacchierata sui nostri fumetti preferiti non mi sarei aspettata che accettasse di leggere alcuni miei racconti tradotti in inglese e di scrivere lo splendido blurb per la raccolta. Quando ho letto la sua mail per poco non avevo bisogno dei sali! Scherzi a parte, il fatto di ricevere un tale apprezzamento da quello che è uno dei miei scrittori preferiti di sempre, oltre che una persona esemplare, umile, ironica e affatto snob, è stata una grande soddisfazione.

Nick: In questi ultimi anni ti sei specializzata in una serie molto personale, con "Tutto quel Nero" (2011); "Tutto quel Rosso" (2012) e il recentissimo "Tutto quel Blu" Un ciclo ricco di citazioni (anzi, totalmente citazionista, detta nel senso buono del termine) in cui dai sfogo alla tua passione per il Cinema e per la musica. Quanto è importante il lavoro di documentazione ai fini della riuscita di opere come le tue?

Cristiana Astori: La documentazione è importante in ogni romanzo per dare spessore e profondità a vicende che altrimenti apparirebbero di “carta”. In romanzi come quelli della mia trilogia poi, è fondamentale, specie quella relativa a eventi cinefili insoliti e misteriosi in quanto l'idea che sta alla base è l'inquietante effetto di far credere reali fatti inventati e inventati fatti reali.

Soledad Miranda

Nick: "Tutto quel Nero" era impregnato sulla figura della scomparsa attrice Soledad Miranda e sul film "Un Dìa en Lisbona", un documentario considerato maledetto. Cosa ti ha affascinato in particolare nella figura della Miranda (scomparsa a soli 27 anni) e in quel film?

Cristiana Astori: La prima volta che ho visto Soledad Miranda è stata quando impersonava Lucy nel film “Il Conte Dracula” di Jess Franco: la scena in cui Christopher Lee/Dracula la stava baciando mi ha inquietato perché lei non sembrava la vittima, ma la vera vampira, e il suo fascino oscuro mi ha rapito. Di qui le ricerche su di lei, la scoperta del mistero sulla sua morte in un misterioso incidente d'auto e la diceria tra gli appassionati che il film perduto “Un dia en Lisboa” contenesse il presagio della sua fine... Poco per volta la sua figura mi ha conquistato e non ho potuto fare a meno di raccontare di lei, la scrittura di Tutto quel nero è avvenuta come sotto l'impulso di una sorta di possessione...

Nick: E' vero che grazie al critico Carlos Aguilar (1) sei riuscita a far riemergere "Un Dia en Lisbona"?

Cristiana Astori: Sì, avevo contattato Carlos Aguilar in quanto oltre ad aver collaborato in passato con Jess Franco è il più grande esperto del regista. In principio anche lui mi aveva scoraggiato sulla storia dell'esistenza di “Un dìa en Lisboa” dicendo che si trattava di una leggenda metropolitana, e io mi ero rassegnata a scrivere del film inventandone le scene. La mia richiesta aveva però spinto Carlos a effettuare alcune deduzioni e dato input  all'indagine poi culminata con il ritrovamento della pellicola in un polveroso magazzino della Cineteca di Madrid. Appena mi ha avvisato mi sono precipitata in aereo a Madrid e quando ho visionato il film mi attendeva una sorpresa: le immagini erano identiche a quelle inventate per Tutto quel Nero!



Nick:  Invece il  tuo ultimo romanzo "Tutto quel Blu" (sempre della serie di Susanna Marino) tra le altre cose cita, un film perduto del Cinema italiano intitolato "L'Autuomo" risalente al 1984 e poi scomparso. La pubblicazione del tuo romanzo ha innestato una serie di eventi che hanno portato al ritrovamento di questo film. Dal momento che gli argomenti "Film Perduti" e"Film Ritrovati "m'interessano particolarmente e spesso ne ho trattato su Nocturnia ti chiedo di parlarci di questo film e di scriverci qualche riga sulla riscoperta del medesimo.

Cristiana AstoriL'Autuomo” è uscito lo stesso anno di “Terminator” (su cui è anche incentrato “Tutto quel Blu”), ma è stato proiettato soltanto una volta al Festival di Bellaria del 1984, poi il regista Marco Masi ha deciso di ritirarlo ed è diventato uno dei Misteri d'Italia citato anche dalla rivista “Nocturno”. Essendo il motore dell'azione del mio thriller, mi interessava poterlo visionare: non è stato facile né contattare il regista che si era ritirato dalle scene né vedere il film. Infatti l'Autuomo mi è stato soltanto raccontato dall'autore, che ha però deciso in via eccezionale di farlo proiettare in sua presenza durante la presentazione ufficiale di “Tutto quel Blu” al Cinema Trevi di Roma (2), dinanzi allo stupore di critici e appassionati. “L'Autuomo” – nell'ottica di Masi - non è un semplice film di fantascienza, ma una metafora dell'alienazione dell'individuo nella società automatizzata.

Nick : Susanna Marino la protagonista della serie ( che oltre ai tre romanzi è composta anche di alcuni racconti ), è diventata un personaggio molto amato dai lettori. Te lo aspettavi tutto quest'interesse? E quanto di te e della tua personalità sono confluite nel personaggio?

Cristiana AstoriSusanna Marino è nata con “Tutto quel Nero” come protagonista di quello che doveva essere un romanzo one shot, una studentessa di cinema ventisettenne e fuori corso, curiosa, distratta, e con un'innata capacità di cacciarsi nei guai. L'idea era di sostituirla al classico detective d'azione capace di difendersi dai killer grazie alla sua pistola e alle sue abilità: Susanna è una di noi, che non sa fare assolutamente nulla al di fuori del quotidiano, ma viene sbalzata in situazioni straordinarie in cui deve cercare di sopravvivere. Il personaggio è piaciuto parecchio ai lettori che le si sono affezionati e con mia sorpresa mi è stato chiesto da numerose mai di apprezzamento di continuare a raccontare di lei: di qui gli altri due romanzi, Tutto quel Rosso e Tutto quel Blu. Ovviamente sì, Susanna ricalca aspetti della mia personalità: sono cinefila, curiosa e insieme distratta, oltre che amante delle situazioni complicate... ma è vero che sfaccettature del mio essere si manifestano anche negli altri personaggi, come pure nei killer di turno..! Come diceva Stephen King uno scrittore è sincero non tanto se i fatti di cui racconta sono autentici, ma se le emozioni che affida a ogni personaggio lo sono, in quanto per descriverle ha attinto dalla sua anima.

Nick: Una domanda che faccio sempre ai miei intervistati riguarda il loro rapporto con i loro animali da compagnia (anzi, la dico meglio con i "membri pelosi della famiglia"). Ora mi risulta tu sia proprietaria di una splendida gatta chiamata Crudelia rigiro volentieri anche a te la stessa domanda.

Cristiana Astori: In realtà di gatti ne posseggo due: Prince Crudelia, adottati qualche anno fa dal Gattile di CuneoPrince è uno splendido incrocio tigrato/siamese, dal pelo grigio e gli occhi azzurri... un gatto stupendo e regale, ma traumatizzato e che non si fa avvicinare da nessuno: ho deciso per questo di adottarlo, perché con le sue fobie ero certa che nessuno avrebbe avuto la pazienza di accudirlo e sarebbe rimasto per sempre al GattileCrudelia al contrario è una gatta tartarughina buffa ed euberante e, se pur senza coda, con tanta gioia di vivere e voglia di farsi coccolare... senza di loro vicino le mie storie non sarebbero le stesse!

Prince e Crudelia.

Nick: Secondo te com'è lo stato di salute della narrativa di genere italiana e quali sono gli scrittori tuoi colleghi che segui con maggiore attenzione e interesse.

Cristiana Astori: A parte i grandi nomi consolidati nel genere noir thriller, di cui apprezzo in particolare Gianrico Carofiglio e Massimo Carlotto, mi piacerebbe che venisse maggiormente valorizzata la letteratura di genere italiana, così come sta facendo Franco Forte con noi scrittori del Giallo Mondadori. Vorrei che la stessa attenzione venisse riservata dagli editori ad altri generi legati al fantastico, come per esempio il vero horror e la fantascienza, e non quelli di derivazione Twilight-Hunger Games. Riguardo agli autori italiani di genere che seguo cito, tra gli altri, Claudia SalvatoriAndrea G. PinkettsAndrea Carlo CappiDanilo AronaVincent SpasaroAnnamaria FassioPaolo Di Orazio; tra gli emergenti ho invece apprezzato il fantastico di Marco Lazzara e l' horror di Pietro Gandolfi.

Nick: Progetti futuri: di cosa ti stai occupando adesso e cosa ci dobbiamo aspettare da Cristiana Astori nel prossimo futuro?

Cristiana Astori: Per scaramanzia non amo rivelare i miei progetti futuri; posso però anticipare che uscirà a breve la ristampa di un mio precedente lavoro, mentre quest'estate è appena tornata Susanna stavolta in un racconto per un'antologia di autori tutti italiani del Giallo Mondadori intitolata Delitti in Giallo.

Nick:  Bene Cristiana, siamo arrivati alla fine, ti ringrazio ancora per esserti sobbarcata questa lunga intervista. Nel salutarti ti rivolgo la classica domanda finale di Nocturnia: esiste una questione di cui avresti parlato con piacere, una domanda alla quale avresti risposto volentieri e che io invece non ti ho rivolto?

Cristiana Astori: Direi che la tua intervista è stata approfondita ed esauriente, ed è stato un piacere rispondere alle tue domande. Grazie ancora Nick per l'ospitalità sul tuo blog, e un affettuoso saluto ai tuoi lettori!


NOTE:
(1)Lo spagnolo Carlos Aguilar è uno dei maggiori esperti del Cinema iberico, collabora con le più importanti riviste del settore, tra cui la nostrana Nocturno ed è autore di numerosi saggi. Da noi qualche anno fa è arrivato il fondamentale Fantaespanã. Orrore e fantascienza nel cinema spagnolo: un secolo di delirio filmico
(2) Ne hanno parlato anche su Nocturno con  un articolo della stessa Astori.

38 commenti:

Massimiliano Riccardi ha detto...

Bella intervista, Ottimo Nick. L'intervistata è stata molto carina. A questo punto non manca che leggere qualcosa di Cristina Astori.

Lucrezia Simmons ha detto...

Confesso che non conoscevo questa autrice. Adesso dopo aver letto questa bella intervista sono assolutamente intenzionata a leggerla! Ha ragione quando dice che essere nerd era difficile prima di internet: era una fatica! Grazie Nick per l'articolo, ottimo lavoro.

cristiana marzocchi ha detto...

Da anni ho abbandonato 'Il giallo Mondadori' perchè non mi piaceva più la scelta degli autori.
Questa tua intervista mi stuzzicata e cercherò questa autrice.
Cristiana

Ariano Geta ha detto...

Anche io ammetto che non la conoscevo, però dall'intervista sono riuscito a "coglierla" bene e mi sembra una professionista volenterosa e al tempo stesso una donna molto cordiale e gentile.

Nick Parisi. ha detto...

@ massimiliano riccardi
Felice di averti fatto scoprire una autrice per te nuova.
Se sei interessato credo che l'antologia "Delitti in Giallo" sia ancora disponibile nelle edicole, dentro c'è anche un racconto di Cristiana.

Nick Parisi. ha detto...

@ Lady Simmons
Io ricordo il periodo in cui se dicevi che ti piacevano certi film, musica o libri ti guardavano come se fossi un pazzo od un maniaco. Adesso è indubbiamente vero che l'arrivo di internet ha reso meno difficile la vita degli appassionati mettendoli in contatto tra loro.

Nick Parisi. ha detto...

@ cristiana 2011
Per un periodo avevo abbandonato anche io il Giallo Mondadori, adesso però stanno arrivando molti autori che vale la pena leggere. Cristiana è una di loro, anzi spero che pubblichino presto molte altre cose della scrittrice piemontese.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
Ti posso confermare entrambe le tue impressioni, la Astori è sia una persona molto gentile sia una gran professionista.

Ivano Landi ha detto...

Una cosa che mi sono sempre chiesto, è se ricorderemmo con lo stesso affetto Soledad Miranda se avesse avuto il tempo di sbarcare a Hollywood come era previsto. Già la sua partecipazione a "100 fucili" mi era sembrata mortificante...
E mi sa che dovrò dare il via alla caccia di alcuni Gialli Mondadori.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ivano Landi
Mah, probabilmente temo se fosse sbarcata ad Hollywood penso che l'attrice iberica sarebbe diventata una delle tanti attrici ed attori europei impiegati in ruoli minori ( come la svedese Anita Eckberg) o comunque stereotipati ( come il francese Alain Delon nei suoi pochi film statunitensi ) e poi esaurita la fase di curiosità da parte degli americani costretti a tornare immediatamente dopo in Europa.
Tra parentesi, una curiosità che pochi sanno è che lo stesso Jess Franco ha sempre sostenuto che la sua seconda compagna, e cioè Lina Romay altro non era che la reincarnazione di Soledad Miranda.

Patricia Moll ha detto...

Bravi! Siete grandi!!!

daniela ha detto...

Ciao sono lieta che tu sia tornato, questa scrittrice mi è davvero molto simpatica, ama i gatti, ne ha due, proprio come me...
L'intervista è veramente bella..., il tuo ritorno è un ritorno alla grande...per cui un altro G+1 non te lo leva nessuno...
Un abbraccio..

Nick Parisi. ha detto...

@ Patricia Moll
Grazie!!! :)

Nick Parisi. ha detto...

@ Angie Ginev
Visto? Noi proprietari di gatti stiamo diventando maggioranza. Io ne ho solo uno al momento ma ti assicuro che mangia e ronfa per dieci! :)
Sono molto contento che tu abbia apprezzato l'intervista!

Ivano Landi ha detto...

Ahahah, non conoscevo l'aneddoto Nick, ma se fosse davvero così, durante la trasmigrazione dell'anima da un'attrice all'altra deve esserci stato un incidente di percorso ;D

Nick Parisi. ha detto...

@ Ivano Landi
E' una cosa che raccontava lo stesso Jess nei suoi ultimi anni di vita, penso che fosse un modo per dare un senso alla tragica morte della Miranda...e magari anche un modo per ricordarla sempre e comunque.

Ivano Landi ha detto...

Sono stato cattivo, lo so, ma me l'hai messa su un piatto d'argento ;)

Nick Parisi. ha detto...

@ Ivano Landi
Ti perdono, ti perdono....;)

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti! Ci tengo a ringraziare ancora Nick per l'intervista brillante e professionale, e voi lettori per esservi interessati alle mie storie ^__^
@ivano Io credo che Soledad se non fosse morta sarebbe andata ancora avanti, sempre se avesse trovato un regista come Jess Franco ma con più mezzi tecnici capace di leggere il buio e la luce che attraversavano la sua anima. Se ti capiterà tra le mani "Tutto quel nero" capirai meglio quello che intendo... intanto è verissimo quello che dice Nick della possessione della Romay da parte della Miranda, il mio romanzo è basato parecchio anche su questa storia, e su alcuni fatti reali accaduti a un amico che ha incontrato Lina durante un'intervista, oltre alle testimonianze di altri colleghi attori, tra cui Jack Taylor sul set della Nona porta. In ogni caso scrivendo TQN sono successi fatti strani pure a me, e ci sono incredibili coincidenze che si intrecciano...
@angie: W i gatti! Senza Prince e Crudelia al mio fianco non avrei scritto neanche una riga ;-)
Cristiana A.

Obsidian M ha detto...

L'alone mitologico che avvolge Soledad Miranda non dipende solamente dalla sua bellezza e dalla sua bravura. Non dimentichiamo che anche lei, con la sua morte, è entrata a far parte del famoso "Club27", del quale fanno parte, come sappiamo, gente come della statura di Morrison e di Hendrix. L'ipotesi reincarnazione è solo una parte del medesimo mito...
@ Cristiana - C'è anche il Boss nella tua scrittura? Grande! Proverò a farci caso
@ Nick - Confermo che la raccolta AAVV che contiene "Tutto quel pulp" è ancora in edicola... mi ci sono fiondato stamattina presto e me ne sono appropriato. Un giorno, chissà, potrei diventare milionario.... ^_^

Nella Crosiglia ha detto...

Non perderò più un libro della Astori, che oltre ad essere carina è di una simpatia fulminante. Una gran bella intervista a tutto tondo caro Nick, ma la mia prima affascinazione verso di lei sta per il suo amore verso lo zio Bruce , tratteggiato in due aggettivi che dicono tutta la sua opera.
Un saluto e un abbraccio Cristiana, e a te un bacio e complimenti vivissimi!

Ivano Landi ha detto...

@ TOM
Allora domattina alle 6.30 tutti di corsa all'edicola. Non vorrai mica che ti lasciamo diventare ricco da solo ^_^

Nick Parisi. ha detto...

@ Cristiana Astori
La tua analisi sul destino probabile di Soledad Miranda è molto condivisibile, anche perché -ricordiamocelo - il buon "Tio" Jess Franco era un regista geniale, ma costretto il più delle volte a lavorare con budget ridicoli. Mi domando cosa sarebbe riuscito a fare con sceneggiature decenti e con finanziamenti più cospicui.
P.S
Un giorno o l'altro, mi piacerebbe che ci raccontassi tutti i retroscena e le esperienze dietro alla scrittura di TQN.

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian M
E ricordiamoci che del Club 27 fa parte anche quel Robert Johnson di cui ho parlato tempo fa.
Ti auguro veramente che quell'antologia possa diventare un prezioso oggetto di collezione . ^^

Nick Parisi. ha detto...

@ Nella Crosiglia
Visto?
Solo gli ospiti migliori su Nocturnia!

Nick Parisi. ha detto...

@ Ivano Landi
Così mi piaci. ^___^
Domani tutti a caccia nelle edicole. ;)

Ivano Landi ha detto...

Non so, dovrei riuscire prima a leggere TQN per decidere se mi sento o meno di avallare la tesi di Cristiana, ma la mia idea - forse troppo mistica e ingiustificata - è che la morte in qualche modo ci abbia lasciato una Soledad Miranda più pura, incontaminata da pallettes e divismo.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ivano Landi
Probabile anche questo. Del resto noi mitizziamo Kurt Cobain perchè non può più scrivere nuove canzoni,Andrea Pazienza perché non può più disegnare nuovi fumetti e così via.
Nel momento in cui muore un artista giovane noi rimaniamo sempre col dubbio di cosa avrebbe potuto fare se fosse rimasto ancora vivo, se si sarebbe svenduto o se col tempo avrebbe creato nuovi capolavori.
E quel poco di loro che rimane acquista ai nostri occhi un valore quasi mitologico.

Glò ha detto...

Arrivo con un ritardo grandioso ^^
L'intervista è spettacolare e Cristiana Astori si è rivelata una persona simpaticissima e assai comunicativa, per altro gli autori che ha citato sono quasi tutti tra i miei preferiti (che sono millemila, ormai si sa, no? :P)
E non resta che leggere le sue opere.
I mici sono: *__*

Nick Parisi. ha detto...

@ Glò
Purtroppo ho avuto anche io dei ritardi nella risposta, sorry. :(
Ho avuto il piacere di conoscere recentemente Cristiana, sia pure solo via mail, inoltre condividiamo la passione per i film scomparsi, per questo ti posso confermare la sua grande simpatia. ;)

Michele il menestrello pignolo ha detto...

Non conoscevo Astori anche se il suo nome non mi era nuovo. Non è per il Color Fest, alla seconda pagina del fumetto ho già rimosso i nomi di sceneggiatori e disegnatori :D

Nick Parisi. ha detto...

@ Michela il menestrello pignolo
Strano! Sai, avrei invece pensato che fosse proprio per il DyD Color Fest?
So del tuo amore per DyD ed immaginavo che ricordassi quella sceneggiatura. :D

Michele il menestrello pignolo ha detto...

amore per Dylan Dog non esageriamo (._.)

Nick Parisi. ha detto...

@ Michela il menestrello pignolo
E allora diciamo meglio: visto la tua strettamente eterosessuale passione per la narrativa disegnata in quanto cultore del genere "fumetto" tout court. (---_--- ;) supponevo che tu seguissi non solo le storie ma anche gli autori...
Niente di male, nel contrario, comunque...vuol dire che ti godi meglio i fumetti senza farti distrarre dalle troppe informazioni secondarie....;-)

Michele il menestrello pignolo ha detto...

Apro il fumetto, leggo la pagina introduttiva, leggo sceneggiatore e disegnatore, giro pagina, già rimosso tutto :D
Non seguo gli autori come non seguo gli attori, registi e scrittori :D
Vado al sodo, niente preliminari (~_~;)

Nick Parisi. ha detto...

@ Michele il menestrello pignolo
Mi sembra giusto. ;-)

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti :-)
@obsidian: felice che tu e gli altri lettori del blog abbiate preso l'antologia, e buona lettura pulp! ;-) Riguardo a Soledad Miranda, è vera questa cosa del Club 27, e di certo la morte prematura aggiunge fascinazione e mistero al suo personaggio. Ma una cosa la dico con certezza, e qui rispondo anche a @ivano: dal materiale che sono riuscita a trovare su di lei su riviste d'epoca, e dalla testimonianza di Carlos Aguilar (che ha lavorato con Jess Franco e ha conosciuto diverse persone a lei legate) posso dire che Soledad era una persona semplice e umile che ha sempre cercato di tenere distaccati gli affetti familiari dalla sua vita di attrice: una cosa era la sua vita privata, un'altra i suoi personaggi sul set. Ci tengo che emerga tale aspetto, e ho cercato di mettere la mia scrittura proprio al servizio di questa idea: Soledad infatti è sempre vista dal punto di vista di Jess Franco, perché come attrice/vampira lei esiste solo attraverso gli occhi del suo regista e dei suoi film, la sua vita affettiva è altro, e questo purtroppo pare le sia stato letale. Non credo che col passare degli anni e col successo sarebbe cambiata, anche se è impossibile dirlo... In ogni caso non posso comunque aggiungere altro per non rovinare la lettura di Tutto quel nero... e ci terrò a sapere nel caso il vostro parere :-)
Riguardo a Bruce, certo, la sua poetica influenza tutto quello che scrivo, infatti in ogni romanzo non posso esimermi da inserire una sua citazione... mi è anche capitato di incontrarlo dal vivo, e anche lui si è dimostrato umile e per niente rockstar, quindi un vero Boss! saluto dunque a tutti gli springsteeniani e felice di ritrovarvi qui su Nocturnia ^__^
@michele: sì la mia storia dylaniana è uscita sul Color Fest un paio di estati fa, anche se la brevità delle pagine e la dimensione fumetto non mi ha permesso di raccontare tutto quello che avevo in mente per quei personaggi...

Cristiana

Nick Parisi. ha detto...

@ Cristiana
Una volta o l'altra mi piacerebbe approfondire sul blog il rapportoumano e professionale intercorrente tra "Tio Jess" Franco e le sue compagne: Soledad Miranda e Lina Romay, credo proprio che ti disturberò per chiederti informazioni in proposito.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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