LUSITANIA #4: TALKING ABOUT JOANA AFONSO

Con la presente scheda comincia il conto alla rovescia per la chiusura dei miei interventi sul fumetto portoghese; in questi mesi ho provato a proporvi diversi punti di vista sulla produzione fumettistica di un paese a noi molto vicino, perfino molto simile culturalmente ma di cui sappiamo poco.
Vi ho presentato tre disegnatori tutti estremamente diversi l'uno dall'altro ( QUI, QUI e QUI ) ed ognuno di loro rappresenta una fetta degli stili e delle modalità di produzione fumettistica che, tra mille difficoltà, esistono in Portogallo.
Adesso siamo quasi arrivati alla fine del viaggio, a breve, uscirà la mia intervista con la fumettista lusitana Joana Afonso infine arriverà il momento di quel famoso post- dossier sul mondo della banda desenhada portoghese che concluderà la trattazione dell'argomento.

Questo non significa che non tornerò mai più sulla materia, in futuro  non escludo altre interviste però è arrivato il momento di cominciare a gettare lo sguardo anche verso altre realtà ( e sto parlando sia di nazioni grandi produttrici di fumetti come la Francia, sia di nazioni insospettabili come la Finlandia o la Danimarca )

Nel frattempo, è arrivato il momento di presentarvi Joana Afonso.


Il nome della Afonso, a differenza di quello di molti suoi altri colleghi iberici, comincia ad essere conosciuto anche da noi. Non che sia stato già tradotto qualcosa di suo ma perché recentemente di una sua opera se n'è occupato anche la nostrana Fumo di China.
Quello che colpisce in questa artista è la grande padronanza del mezzo tecnico nonostante la sua giovane età ( è nata nel 1989), dotata di uno stile a metà tra il realistico ed il grottesco, la disegnatrice riesce ad affrontare con sicurezza e delicatezza le più disparate situazioni narrative, da quelle più intimistiche ed angoscianti fino a quelle più avventurose o ironiche, senza dimenticare le varie vignette auto ironiche, disseminate in rete o attraverso varie riviste, in cui ironizza su sé stessa e sulle proprie idiosincrasie o insicurezze.


Laureatasi presso la FBAUL, l'importantissima Facoltà di Belle Arti, presso l'Università di Lisbona ben presto ne diventa anche uno degli insegnanti, anche se -contemporaneamente- lavora nel campo del fumetto e dell'illustrazione.
E questo sia singolarmente, sia in collaborazione con altri artisti, tra le altre cose la Afonso è membro del collettivo The Lisbon Studio di cui abbiamo già parlato QUI.

Ma è nel sopratutto nel primo caso che la disegnatrice lusitana fornisce il meglio di sé, in particolare è con l'album cartonato"O Baile" (tradotto in italiano sarebbe "Il Pallone") che nel 2013 l'artista fa parlare di se in patria.
Ambientato, nel 1967 durante il periodo dell' Estado Novo ( 1), "O Baile" descrive le vicissitudini di un ispettore del PIDE, la famigerata polizia segreta portoghese, inviato ad indagare su una misteriosa epidemia che trasforma gli abitanti di un villaggio di pescatori in pericolosi zombie.
A peggiorare le cose, giunge la possibilità di una visita del Papa nelle stesse zone dell'epidemia.

O Baile riesce a trattare in maniera inusuale un tema oggi abusato come la zombie outbreak, coniugandolo con una forte carica di ironia ed una feroce critica sociale nei confronti di uno periodi più controversi di tutta la Storia iberica

Il volume ottiene un buon successo sia di critica che di pubblico, facendo vincere diversi premi sia alla disegnatrice che allo sceneggiatore Nuno Duarte.
Tra i vari premi, in particolare in patria,"O Baile" vince l' Amadora BD / 2013 per il Miglior Album ed il Prémios Profissionais de BD per le categorie Miglior Disegno e Migliori Colori.

Il successo si ripete con il lavoro successivo, la miniserie in tre volumi "Living Will" (che vince diversi altri significativi riconoscimenti )

Oltre ai lavori in volume la Afonso collabora anche con diversi quotidiani e riviste portoghesi e, ultimamente comincia a vedere i suoi lavori tradotti anche al' estero: in particolare negli Stati Uniti dove è stata ospitata nel volume antologico Outlaw Territory 3 (nominato anche agli Eisner Award ) edito dalla Image Comics, ed in Polonia dove alcuni suoi fumetti sono stati tradotti dalla rivista Ziniol.

Nel corso degli anni Joana Afonso è sempre più diventata una figura di primo piano nel panorama portoghese (2) , anche per questo nel corso della prossima settimana sarà per me un piacere potervi presentare l'intervista rilasciatami dalla disegnatrice

NOTE:
(1)  In portoghese significa "Stato Nuovo" e rappresenta una delle fasi peggiori della vita del paese iberico, quella della dittatura. Fu l'economista Antonio de Oliveira Salazar quando prese il potere spinto da una giunta militare a coniare il termine. La dittatura di Salazar e dei suoi successori  - pur con alcune variazioni-  durò ininterrottamente dal 1926 fino al 1974 quando la cosiddetta "Rivoluzione dei Garofani" riportò la democrazia nel paese.
Lo "Estado Novo" fu caratterizzato da forti politiche di Destra (praticamente di ispirazioni fasciste), estrema censura ( in Portogallo ancora ricordano la PIDE,  la tremenda polizia segreta di Salazar), estremismo cattolico, nonché da un forte isolamento internazionale.

(2) Recentemente la disegnatrice è stata ospite speciale alla 364 ° Tertulia BD di Lisbona, la riunione mensile tenuta dagli operatori e disegnatori di Banda Desenhada portoghese.

6 commenti:

Ivano Landi ha detto...

Ricordo l'entusiastica iniziale adesione di Pessoa allo Estado Novo, esaltato nella sua opera "O interregno". Opera poi da lui disconosciuta e eliminata da ogni sua bibliografia.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ivano Landi
Storie viste anche da noi purtroppo con tutti i giornalisti, scrittori, attori e perfino la maggioranza dei professori universitari che passarono acriticamente al fascismo.
La cosa più brutta la fecero i professori - che avrebbero dovuto fornire l'ossatura culturale del paese- che accettarono senza batter ciglio le "leggi razziali" che fecero perdere il lavoro a tanti loro colleghi di religione ebraica.
Furono pochi a reagire fin da subito -e questo vale per il Portogallo, per la Spagna, per la Germania Nazista, la la Russia stalinista, per la nostra Italia....e ovunque ci sia stata una dittatura :(
Con questo non sto a difendere Pessoa, lo dico senza mezzi termini: qualsiasi adesione ad una dittatura è un insulto alla razza umana.

Marco L. ha detto...

Temo di non ricordare perchè "Lusitania".

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco Lazzara
E' legato all'origine portoghese( quindi lusitana) della mia intervistata. Visto poi che è la quarta scheda dedicata ad un disegnatore portoghese ecco spiegato anche il numero 4.

Glò ha detto...

Giovanissima e brava! Mi piace parecchio lo stile - ho curiosato nel suo blog *__* -
e le tavole di Living Will sono molto particolari :O tema importante e non facile :P

Nick Parisi. ha detto...

@ Glò
La Afonso è veramente bravissima, inoltre è davvero molto auto ironica, io di tanto in tanto vado sul suo blog a vedere le sue fantastiche illustrazioni.
Davvero molto molto divertenti.

Ricordando il passato

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