Qualche giorno fa ho recensito
VENNERO DAL FUTURO l'ultimo dei volumi tradotti della serie YEAR'S BEST SF, tra i commenti
Angelo Benuzzi, mi chiedeva (giustamente) lumi su due racconti presenti nel' edizione originale e non tradotti dalla
Mondadori.
Dopo un piccolo controllo ho realizzato che i due racconti provenivano da
THE SFWA EUROPEAN HALL OF FAME un Antologia curata da
James e Kathryn Morrow che la stessa
Mondadori aveva tradotto l'inverno scorso, sempre su
Millemondi.
Ora quanto prima mi prometto di tornare sull'argomento
Urania e sulla sua politica delle traduzioni, vista dal mio piccolo e criticabilissimo ruolo di appassionato e di lettore. Intanto però ,dal momento che è un ottima Antologia, e che raccoglie sedici racconti di Scrittori Europei - razza esistente, ve lo assicuro, ma poco conosciuta nel nostro provincialissimo Stivale- per cominciare recupero
THE SFWA EUROPEAN HALL OF FAME pubblicata con il titolo di
PIANETI DELL'IMPOSSIBILE.
L'idea di una raccolta del genere venne a
James Morrow già nel 2001 durante una partecipazione ad
Utopiales, il grande Festival della Fantascienza Internazionale della città Francese di
Nantes.
Morrow partì dalla convinzione, amara ma vera, che negli Usa non si conoscesse abbastanza la produzione Europea contemporanea, purtroppo per anni il suo tentativo si scontrò proprio contro quello stesso mercato Statunitense, da sempre restio ad aprirsi al resto del Mondo, e solo tempo dopo, grazie al supporto della potente Associazione Science Fiction Writers of America si riuscì ad uscire da questo circolo vizioso: la
SFWA fornì il supporto ed il finanziamento iniziale per poter partire con un Antologia che desse perlomeno una infarinatura di base, qualche nome, qualche titolo.
Quindi una piccola avvertenza:
non aspettatevi un lavoro sistematico, una catalogazione paese per paese, cosa che del resto sarebbe piaciuta anche a me, ma aspettatevi piuttosto una veloce carrellata con alcuni autori validi, diversi racconti validi, insomma un primo sguardo, una prima lettura e sopratuttto , ancora più importante una selezione di racconti Europei, scelti però sulla base della sensibilità Americana.
Non che questo sia un male, tutt'altro. Però è divertente leggere nei commenti di
Morrow e di sua moglie ad esempio "la scoperta" che gli scrittori Sovietici condividevano ad esempio, con quelli Americani l'idea che il progresso scientifico potesse generare un miglioramento della società nel suo complesso. O che la SF in alcuni paesi come la Polonia fosse addirittura favorita dal Regime nella sua fase iniziale.
Sedici racconti: due Francesi, due Russi; due provenienti dalla Danimarca (con mia grossa sorpresa, dato che non immaginavo che in quel paese ci fosse una produzione Science Fiction) e poi un racconto singolo in rappresentanza di: Grecia; Finlandia; Germania; Cecoslovacchia (prima della separazione); Spagna; Portogallo; Polonia; Romania e
Italia.
L'Italia viene rappresentata da
SEPULTURA di
Valerio Evangelisti, tratto dal'Antologia
METALLO URLANTE forse uno dei pochi scritti di
Evangelisti non dedicati al suo Inquisitore
Eymerich. un racconto crudele e "sporco" quanto basta.
Veniamo adesso ai due racconti di questa raccolta esclusi da VENNERO DAL FUTURO:
BABY DOLL della Finlandese
Johanna Sinisalo è sicuramente il più
borderline del volume, non posso dire che mi sia piaciuto, o che possa essere considerato Fantascienza, sicuramente però è una lucida ed amara apologia su un tema tragicamente attuale: la perdita dell'infanzia causata dal consumismo di una società malata. Mentre più classico è il Danese GEROLD SCHENNA, IL MESSIA scritto da
Bernhard Ribbeck, un buon testo ma niente di eccezionale.
La Francia, come dicevo è rappresentata da due racconti: il primo è il bellissimo SEPARAZIONI di
Jean-Claude Dunyach.
Ora la Fantascienza dei "Cugini d'Oltralpe" quando è fatta male è grottesca; surreale; pomposa e ridondante, quando è fatta bene...beh, è come quella di
Dunyach cioè evocativa, letteraria e commovente. Mentre francamente inutile è TRASFUSIONE della
Joelle Wintrebert ,l'altro racconto Francese contenuto nell'Antologia, se proprio posso trovare un merito a questa storia posso dire una cosa, che
è breve.
Altri punti di forza sono il Tedesco LE MERAVIGLIE DELL'UNIVERSO scritto da
Andreas Ecshbach, che piacerà a tutti gli amanti della
Hard Science Fiction Classica; lo Spagnolo IL GIORNO CHE ATTRAVERSAMMO LA TRANSIZIONE che fornisce un occasione di esorcizzare gli anni della dittatura
franchista e l'ironico NOTTE AI CONFINI DELL'IMPERO creato dal vero padre della Fantascienza Portoghese
Joao Barreiros una satira su come
le strade per l'inferno siano sempre lastricate di buone intenzioni.
Due parole sui racconti Russi, se conoscevo già
Sergei Lukyanenko (e il suo racconto DESTINY, INC. è abbastanza classico), invece
Elena Arsenyeva e il suo IL PIANETA MUTO sono stati una vera e propria rivelazione : provate a pensare alla specie Umana, l'unica dotata di parola e trasportatela in un contesto dove la parola conduce alla sparizione fisica, pensateci, provate ad immaginare di essere voi in questa situazione ed avrete davanti il peggiore degli Inferni.
Sedici racconti, sedici tracce, forse non saranno rappresentative, probabilmente non daranno nemmeno un immagine completa e reale della produzione Fantascientifica dei vari paesi rappresentati, però è consolante sapere che questo nostro mondo contiene ancora più cose di quante ne conoscevamo
o che credevamo di conoscere.