NOTTE DI SETTEMBRE. ---Un Racconto.

Mantengo una promessa, questo che vi presento è un piccolo esperimento per il Concorso UNO SQUILLO DA LONTANO di McNab. Il racconto è venuto così in pochi minuti, spero che vi piaccia.

NOTTE DI SETTEMBRE.







" Mi senti? Riesci a sentirmi adesso? Spostati vicino alla finestra, così dovresti avere più campo.
No,è inutile che chiudi la comunicazione, ti richiamerei. E se non bastasse sappi che in questo preciso istante stanno partendo messaggi registrati per la Segreteria Telefonica del numero fisso di casa tua ed una e-mail registrata al tuo account.
Come faccio a conoscerli?
Siediti perchè non sarà facile per nessuno ed io ho poco tempo, non badare nemmeno ai rumori sullo sfondo.
Sei seduto? Bene, ascoltami : io conosco i tuoi recapiti perchè IO SONO TE O MEGLIO SONO IL TE STESSO CHE AVRESTI POTUTO ESSERE.
Continui a non credermi?
O.K. ecco una cosa che potresti conoscere solo tu, una cosa che non hai mai avuto il coraggio di confessare a nessuno : quando c'è stato l' Undici Settembre eri troppo ubriaco per rendertene conto, troppo preso a piangere per una storia finita.
No. Non arrabbiarti, te l'ho detto IO SONO TE.
Non ho tempo per spiegarti, anche perchè non è che ci abbia capito molto anche io, ma gli Universi Alternativi esistono e ti sto chiamando dal mio, credimi sei l'unica persona con cui vorrei parlare in questo momento.
Lo ricordi quel Politico? Ma certo che te lo ricordi, ti offrì di lavorare per lui.
Tu rifiutasti per i tuoi principi io nella MIA LINEA ho accettato, a me è andata bene, ho avuto una bella moglie, belle amanti, case, soldi.
Tu sei passato invece da un insuccesso all'altro. No ascoltami, ti prego... non attaccare, non ti sto chiamando per riderti dietro. Vedi per avere successo IO mi sono dovuto vendere : ho perso me stesso e tutti quelli che amavo.
Perchè ti chiamo adesso?
Perchè lo so che in cuor tuo pensi di essere un fallito e so anche di quel flacone di pillole che tenevi nascosto, si, so anche che intendevi ammazzarti.
Te l'ho detto, io sono te e adesso posso anche dirti il perchè di questi rumori in sottofondo.
Accendi la Televisione, per favore.
Fatto?





Bene, non so nella TUA linea temporale ma qui nella MIA c'è stato un attacco Terroristico per l'Anniversario dell' 11 Settembre, in questo momento stanno bruciando i Parlamenti di Mezza Europa, compreso quello Italiano, non so perchè hanno scelto proprio le 3 di Notte ma è così.
E io sono dentro Montecitorio. La cosa bella è che ci dovrebbe essere il Politico, non io, ma io ero venuto a prendere delle carte per lui.
Volevo salutarti e farCI un regalo: in questo momento non voglio che PERDIAMO TUTTI E DUE.
Ti ho detto come sarebbe stata la tua vita se avessi accettato quella volta, avresti avuto una vita apparentemente felice ma vuota e fallimentare E BREVE. Io al posto tuo avrei preferito la tua vita anonima MA LUNGA.
Se pensi che sbaglio allora prendi le tue fottute pillole e falla finita, ma credimi IO PREFERIREI CHE TU NON LO FACESSI.
A te la scelta.
Adesso ti devo lasciare, non riesco quasi più a respirare. Grazie per avermi ascoltato.
Avrei un ultima richiesta: lo so che sei ateo, ma se puoi prega per me.
Ti voglio bene. "
FINE.


POSTFAZIONE E AVVERTENZA:
E alla fine ce l'ho fatta a scrivere un racconto che non avesse gli Zombi al suo interno! Per essere sinceri una prima versione di questo racconto era venuta di almeno cento parole più grande di quello che era richiesto, e per questo ho dovuto eliminare diversi particolari; non però il riferimento al' Undici Settembre.
Ground Zero
è stata una di quelle esperienze che ha cambiato la vita di tutti.
Ognuno di noi ricorda esattamente dov'era in quel preciso momento e mi affascinava l'idea di un personaggio talmente preso nelle sue minuscole beghe personali da non essersene neanche accorto.
Nel racconto non sono presenti particolari autobiografici, è bene chiarirlo, m'interessa però parlare di sconfitti, di perdenti perchè alla fine sono le figure più vere.
Del resto quello che ci differenza dalle creature NON PENSANTI è proprio la possibiltà di poter effettuare delle scelte.
E la capacità di poterne affrontare le conseguenze.

32 commenti:

Temistocle Gravina ha detto...

Leggerò appena posso la tua fatica.
Solo in margine all'11 settembre: 3000 esseri umani muoiono ogni giorno di fame e sete a causa del terrorismo dei paesi civilizzati, e sono tutti bambini e sono solo in Somalia. E nessuno fa manifestazioni per ricordarli. Forse perché nessuno inserirebbe uno spot pubblicitario all'interno del servizio giornalistico.
Noi uomini siamo fatti così. Un racconto più horrorifico di questo non penso si possa trovare in giro.
Temistocle

Ariano Geta ha detto...

A suo modo offre speranza, visto che, effettivamente, qui in Italia chi segue la retta via passa per stupido mentre chi bara è considerato un grand'uomo.
Sicuramente troverà il suo spazio nel giudizio di Alex.

Nick Parisi. ha detto...

@ Tim.
Purtroppo noi abitanti dei cosiddetti "paesi civilizzati" abbiamo la deprecabile abitudine di voler chiudere gli occhi davanti alle tragedie del mondo, anche di quelle che creiamo noi.
Tanto alla fine finchè ci sarà il Campionato di Calcio ed il Grande Fratello noi ci sentiremo al sicuro. :(
@ Ariano.
Ti ringrazio dei giudizi lusinghieri e adesso passo a leggere il tuo racconto che sicuramente sarà migliore del mio.

Fra Moretta ha detto...

Non male come racconto,oltrettutto l'idea di un nuovo attentato eseguito durante l'anniversario dell'11 Settembre è stata una paura che ho realmente avuto per un pò.

Nick Parisi. ha detto...

@ Fra.
Il racconto è nato proprio dalle paure per l' 11 Settembre. In un certo senso ho voluto esorcizzare sia queste sia il periodaccio che sto passando.

Anonimo ha detto...

Non posso dire nulla, essendo il concorso ancora aperto.
Però ti ringrazio di cuore per aver partecipato e per averci messo impegno e un po' di... autobiografia. Non è mai facile, lo so.

Nick Parisi. ha detto...

@ McNab.
No, non "devi" dire nulla. Non è ancora il momento e non sarebbe giusto.
L'unica cosa che aggiungo è che la sola parte autobiografica riguarda l'offerta di lavoro da parte di un Politico. Quella la ebbi tempo fa, il "tale" era effettivamente un personaggio inaffidabile che passava con nonchalance eccessiva da Destra a Sinistra (anche se non era a livelli da Montecitorio ma era Politico più in piccolo). Io rifiutai per motivi "etici", scelta che rifarei ancora oggi.
Però sarebbe interessante saper cosa sarebbe successo se avessi accettato.
Ciao.

Ferruccio Gianola ha detto...

Bel lavoro, Nick. Mi è piaciuto non occorre aggiungere altro:-)

Nick Parisi. ha detto...

@ Ferru.
E' sempre bello poter avere clienti soddisfatti. ;)

Donata Ginevra ha detto...

bellissimo racconto, come già ti avevo detto. Mi è piaciuto davvero tanto, per il contenuto, per la menzione del 11/09, per le cose scritte, per il significato...Inso,mma, grandisismo pezzo!

Nick Parisi. ha detto...

@ Liber@
Scommetto che se cominci a scrivere racconti tu ci seppellisci tutti. ;)

Anonimo ha detto...

Complimenti Nick! Davvero bello, mi è piaciuto molto.
Hai ragione a riguardo dell'undici settembre, ognuno ricorda dove era in quel momento.
Lo ricordo anche io, e come il personaggio del tuo racconto, non mi sono accorta di niente fino a quando non mi è squillato il telefono.

marco ha detto...

Piaciuto. Bravo!

Nick Parisi. ha detto...

@ Misia.
Sono orgoglioso che ti sia piaciuto ,e si, L' 11 Settembre è stato un momento spartiacque nelle nostre vite con la catastrofe globale che violentava le nostre quotidianità.
E dopo dieci anni stiamo ancora aspettando che esca.
@ Marco.
So quanto sei esigente come lettore, quindi per me è ancora più bello ricevere il tuo complimento.

SteamDave ha detto...

Buono, molto buono.

Nick Parisi. ha detto...

@ Steamdave.
Sono felice.;)
@ Tutti.
Vi ringrazio davvero.
Posso approfittare della vostra gentilezza e chiedervi se invece c'è qualcosa che non vi è piaciuta?
Si, insomma se trovate qualche punto debole?

michela ha detto...

Nick, non ho letto quasi niente di tuo, ma quel poco era veramente, veramente buono.
Questo è la conferma. Quello che scrivi è sempre di sostanza, mai aria fritta, e mai diluito, non sprechi troppe parole.
Non vedo l'ora di leggere altro.

Qualche punto debole, domandi? solo la forma, tutte quelle maiuscole e qualche parola di troppo. Sulla sostanza che gli vuoi dire?

Nick Parisi. ha detto...

@ Michela.
Ciao sorellina, come ben sai non è che abbia mai avuto troppa fiducia nelle mie capacità di "scribacchino", però in questa nuova fase del Blog magari mi darò più da fare e magari arriverà qualcosa altro.
I tuoi consigli sulla forma mi saranno molto utili per migliorare.

Frank Spada ha detto...

Padre nostro, che sei nei cieli, abbi pietà di noi, ché siamo tutti, ma proprio TUTTI, figli... Nick come la mettiamo con Maria?
Complimenti assai.

Nick Parisi. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Nick Parisi. ha detto...

@ Frank Spada.
Ma benvenutissimo!
E grazie. ;)

EDU ha detto...

Letto anch'io. Racconto intimista e molto personale. Condivido molto alcune riflessioni e le atmosfere oltremodo apocalittiche.
Come già abbiamo detto sono giorni in cui racconti del genere sembrano quasi aprirci la mente verso una fine annunciata.
Mi è piaciuto molto. Complimenti amigo!

Nick Parisi. ha detto...

Carissimo Edu, fino all'ultimo momento, non sapevo se ero riuscito o meno, a coniugare l'aspetto intimistico e quello apocalittico, da quello che scrivi, forse ci sono riuscito e le tue parole mi rendono felice.
Io credo nel mio minuscolo, perchè alla fine non sono uno scribacchino sono solo un dilettante assoluto, focalizzare sempre lo sguardo sull'aspetto umano anche all'interno della tragedia più grande.
Se ad esempio riuscissimo a far capire che la Shoah,il Ruanda o l'Undici Settembre, non sono freddi numeri o statistiche ma storie di vite umane che hanno perso e si sono perse, forse un domani riusciremo a non vivere più tragedie simili.
Grazie sempre della stima, amigo.

Romina Tamerici ha detto...

Buongiorno! Sono appena approdata su questo blog, tramite quello di Michela. Avevo letto di questo concorso sul blog "Penna blu", ma non ho partecipato: non ho voluto ascoltare la chiamata da un'altra me. Secondo me, tu hai colto in pieno il senso del concorso: l'altro me sarà orgoglioso di me? Mi è davvero piaciuto il fatto che il "me perdente" risulta alla fine essere migliore dell'altro. Ci vuole coraggio a dirlo e coraggio a crederci fino alla fine. Purtroppo, in questa nostra società, essere onesti significa essere dei perdenti, sognare signifia essere degli inutili... Secondo me, dovremmo tutti fare questo esercizio e chiederci: se un altro me mi contattasse, sarebbe fiero di me? Se ci rispondiamo di no, siamo ancora in tempo per cambiare le cose, altrimenti possiamo essere felici di essere dei perdenti nella nostra società, perché è una cosa positiva.

Io non ho molti ricordi dell'11 settembre, perché, forse, ero troppo piccola per capire, ma concordo pienamente con il tuo ultimo post: non si deve parlare di numeri ma di storie.

Per quanto riguarda gli errori da segnalarti, io ho riscontrato qualche incertezza nell'uso della punteggiatura e non amo molto le maiuscole (come già detto da Michela). Solo un'ultima cosa: la differenza tra si (es. Gianni si veste) e sì (es. Sì, è vero), ma credo sia una svista. Per il resto un ottimo testo!

Sono una logorroica, ma ora finisco questo post. Grazie dell'attenzione e continua così!

Nick Parisi. ha detto...

Ciao Romina!
Mi fa enormemente piacere averti qui. Il tuo è uno di quei commenti che danno senso alla mia giornata e...sii pure logorroica quanto ti pare, come avrai notato spesso lo sono pure io.
Secondo me potresti provare a partecipare pure tu, magari scopriresti che l'altra "te" è davvero fiera come sei.
Ti ringrazio per gli errori segnalati, purtroppo tante volte per la fretta ne commetto troppe di sviste...mi sa che è il mio marchio di fabbrica, in senso negativo. :(
Torna pure tutte le volte che vuoi. ;)

Romina Tamerici ha detto...

Ciao Nick!
Grazie a te... magari proverò a scrivere un racconto anch'io, chissà... mi fa un po' paura il tema e la brevità dell'elaborato (per una logorroica come me è un vincolo terribile).
Ti ringrazio anche per essere passato nel mio blog, l'ho aperto da poco ed è sempre una soddisfazione trovare nuovi commenti.
Io faccio tanto la "maestrina" ma commetto tantissimi errori anch'io... uno pochi minuti fa in un altro blog! Sono felice, però, di vedere che hai capito che la mia era una critica costruttiva... se hai anche tu delle critiche da farmi, sarò felice di riceverle! A presto.

Nick Parisi. ha detto...

@ Romina Tamerici.
Figurati, sarà un piacere.
A presto.

Lucrezia Simmons ha detto...

La tua letteratura degli sconfitti è il tuo marchio di fabbrica.
Bel racconto, l'ho letto con calma, dopo aver gustato il tema del concorso.
E mi ha fatto venire voglia di partecipare.
Questo, ha fatto il tuo racconto.
La tua scrittura mi piace, che sia narrativa o semplici post, per me sai scrivere e susciti qualcosa.
Il che vuol dire che hai i tre punti essenziali:
1. saper scrivere
2. avere qualcuno che ti legge
3. suscitare qualcosa

Se ci pensi siamo qui tutti a dire la nostra. Se non fosse stato interessante in qualche modo non ci saremmo nemmeno presi la briga.

Nick Parisi. ha detto...

Letteratura degli sconfitti? mi piace questo termine, credo che sia indicativo per il racconto,ed è vero a me in qualsiasi storia non piace il vincente, l'eroe tutto d'un pezzo o il cattivo a me interessano i "marginali", ma sai perchè? Perchè ho notato una cosa nella vita di tutti i giorni, che alla fine sono proprio le persone a cui non daremmo due lire quelle più interessanti, che ci sorprendono sempre...e alla fine ce ne accorgiamo solo a cose fatte.
Un caro saluto.

Il Pi ha detto...

Inizialmente avrei dovuto leggere questo racconto in metropolitana, ma sono contento di non averlo potuto fare e di essermelo goduto con calma e nel silenzio della mia stanza. Il racconto merita.
Ci sono alcune cose che non vengono chiarite, come ad esempio come faccia questo tipo a chiamare in un altro specifico universo, ma credo che non sia importante. Quello che conta è il confronto tra due possibilità in cui gli universi alternativi sono usati come artificio narrativo per mettere in scena le domande che prima o poi molti di noi si fanno: "Cosa sarebbe successo se... ? La mia vita è sbagliata?"
Forse il finale è leggermente stucchevole, ma ad un uomo in punto di morte penso si possa perdonare un eccesso di sentimentalismo.

Bravo Nick.

Il Pi ha detto...

p.s. condiviso sia su Google+ che Facebook ;)

Nick Parisi. ha detto...

@ Il Pi.
Ciao Michè!
Si, probabilmente la storia è molto stucchevole, me ne sono reso conto rileggendola e potrebbe essere un grosso limite, ma adesso mi piace così e non avrebbe senso cambiare. Sulle domande ci hai azzeccato, era esattamente questo il senso che gli volevo dare.
Facebook e Google + ?
Domine non sum dignus, troppo onore!;)
Sono in debito.
Ciao.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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