L'intervista avviene anche in concomitanza con l'uscita di un nuovo eBook dell'autore milanese
intitolato RACCONTI CRUDELI .
E così con l' annuncio di questo nuovo eBook, finalmente anche Nocturnia può vantare una notizia in anteprima nazionale.
BUON HALLOWEEN A TUTTI QUANTI!
Io purtroppo, lo passerò in una barbosissima riunione condominiale...SIC ! :(
Nick : Ciao Samuel, benvenuto su Nocturnia, innanzitutto grazie per aver accettato. In questi mesi hai pubblicato la tua seconda Antologia personale, sei diventato uno scrittore conosciuto nell'ambiente del fantastico italiano, adesso ti chiedo di ripercorrere il tuo passato.
Sei sempre stato un appassionato di narrativa Fantastica ? E se si cosa ti ha avvicinato a quel mondo?
Samuel Marolla: Sì, sono sempre stato un appassionato di narrativa fantastica. Da bambino i primi libri che ho acquistato autonomamente, attirato dalla trama, sono stati: A Volte Ritornano di Stephen King, Il Signore degli Anelli di Tolkien, e una raccolta di racconti di Fredric Brown. Da allora non ne sono più uscito.
Nick: Quando hai capito che saresti voluto diventare uno scrittore?
Samuel Marolla: A sei anni, quando inventavo storie nella mia testa e cercavo poi di metterle su carta. Nel quaderno di scuola riportavo eventi di fantasia legati ai miei compagni di classe: erano i primi abbozzi di racconto. Verso gli otto o nove anni ho inventato una rivista di racconti interamente scritti da me, poche pagine battute a macchina, che cercavo di distribuire in classe. Il prezzo era cinquecento lire. Si chiamava “Dracula” (il che può lasciare intuire vagamente quale fosse il contenuto.
Nick: Esordisci se non ricordo male con l'antologia L'ALTALENA delle ed. XII (collaborazione poi continuata con ARCHETIPI e con CARNEVALE).
Marolla : Se si esclude qualche breve racconto sul web, “Una notte al Ghibli” è stato il mio primo lavoro pubblicato a livello professionale. E’ stata certamente una bella soddisfazione.
Nick : In ARCHETIPI utilizzi per la prima volta per descrivere le tue creature del male, il termine "Malarazza", che se non ricordo male è nella realtà è il titolo di una antica ballata siciliana cantata anche da Modugno. Perchè proprio quel termine e se puoi descriverci il tuo concetto di "malarazza" dato che nei tuoi racconti lo utilizzi sia per descrivere demoni, che vampiri che sirene.
Marolla: Si dice spesso che l’horror non è altro che una metafora della nostra vita. La “malarazza” è un termine perfetto in questo senso, perché rappresenta un certo tipo di mostri speculari a entrambi i mondi: quello della fantasia e quello reale. Ne siamo invasi; alcuni li vediamo, altri no.
Nick : Tu utilizzi molto il folklore (milanese, ma anche siciliano e napoletano) nelle tue storie, da cosa deriva quest'interesse?
Marolla: Trovo che in Italia abbiamo un’enorme riserva di storie non raccontate, vale a dire il nostro folklore, spesso dimenticato oppure considerato qualitativamente inferiore ad altre influenze. Allo stesso tempo, le storie folkloristiche sono un’arma a doppio taglio, rischiano di diventare una sorta di “leggenda metropolitana”, quindi preferisco inserire piccoli elementi in storie di più ampia portata.
Nick: La maggior parte delle tue storie sono ambientate a Milano, che più che uno sfondo spesso agisce come comprimaria delle tue storie, Milano però è una città complessa e stratificata , come usi e come riesci ad integrare questa complessità nelle tue storie?
Marolla: Milano è il palcoscenico ideale per le mie storie di paura e spesso è essa stessa protagonista. Come tutte le metropoli antiche e sufficientemente grandi, generano suggestioni di ogni genere. Milano è una fucina inesauribile di storie. Mi basta girarci per un po’ e le storie vengono fuori da sole.
Nick: Il 2009 in un certo senso è il tuo anno di svolta, esce per Mondadori l'antologia MALARAZZA . Parliamo un pò della genesi di questa Antologia .
Marolla: E’ stata una bella esperienza. Nella pratica è stato un processo molto semplice. Ho saputo che ero stato selezionato per Epix, la nuova collana da edicola di Mondadori dedicata al fantastico. Non dovevo fare nulla, se non attendere gli sviluppi. Dopo circa un anno, mi arrivò il testo editato per le ultime correzioni. Aggiunsi tre racconti (l’antologia originale era più breve) e il tutto andò in stampa. Dopo due mesi ero in edicola.
Nick : In molte storie di MALARAZZA come La Pista Ciclabile e Te Nero riscontro influenze Kinghiane e Lovecraftiane, sbaglio?
Marolla: Sì, è così. Lovecraft e King sono fra i miei maggiori ispiratori, insieme a Buzzati, Bradbury e Scerbanenco.
Nick : Nello stesso periodo entri come sceneggiatore per la Dampyr della Bonelli, con una storia (LA LOCANDA DELLE ULTIME FESTE) in cui utilizzi ancora una volta il folklore stavolta europeo, so che la storia ha avuto una lunga gestazione.Ti va di parlarne?
Marolla: Sì, la storia ha avuto una lunga gestazione perché è stata la mia prima sceneggiatura professionale, e non è stato facile imparare le ferree regole del fumetto seriale bonelliano. Con tutte le pause del caso, ho impiegato quasi un anno per concludere le novantaquattro tavole, sotto l’attentissima cura di Mauro Boselli , che mi ha fatto da maestro. Il che per me è stato un grande onore.
Io sono un bonelliano di ferro, e quindi uscire in edicola con il mio nome sulla seconda di copertina è stata, ovviamente, una soddisfazione immensa.
Nick: Come ti sei approcciato al mondo di Dampyr ?
Nick: Come ti sei approcciato al mondo di Dampyr ?
Marolla: Essendo appassionato di horror, l’ho seguito fin dal primo numero e ci ho trovato dentro un’appassionante e colta rivisitazione del tema dei vampiri, in chiave fumettistica moderna. La cosa che trovo affascinante della serie è la capacità di inserire temi anche sofisticati e complessi, dell’horror e del fantastico letterario, in una cornice al 100% action e “popolare”.
Nick: Di Dampyr tra soggetti e sceneggiature sono state pubblicate almeno tre storie tue, eppure so che presto comincerai a lavorare anche a Zagor. Quanto c'è di vero in questa voce e cosa significa per te lavorare su Zagor, uno dei personaggi più longevi del fumetto italiano?
Marolla: Per ora sto lavorando alla mia prima storia, il cui titolo di lavorazione è “HELLGATE BRUCIA !”. Hellgate è una prigione molto famosa nell’universo zagoriano, quindi il titolo può lasciare intuire abbondantemente di cosa parli la vicenda…
Per ora sono circa a tre quarti della sceneggiatura. I disegni sono di Paolo Bisi (ho già visto diverse tavole e le ritengo eccezionali).
Lavorare per Zagor è, oltre che un sogno che si realizza, un grande onore. Zagor è uno dei personaggi più longevi del fumetto mondiale, e questo comporta nei suoi autori l’assunzione di una grande responsabilità.
Nick: Pensi che ci siano differenze tra l'attività di sceneggiatore e quella di scrittore o per te si equivalgono?
Marolla: Per me si equivalgono; cambia solo la tecnica. A me piace scrivere storie; che poi diventino narrativa o fumetti (o altro) è indifferente.
Chiaramente, la tecnica è molto diversa, ma affrontarle entrambe è stimolante. Non potrei mai rinunciare a uno di questi due tipi di narrazione; le amo entrambe allo stesso modo!
Nick: Torniamo alla narrativa: l' anno scorso hai pubblicato LA MEZZANOTTE DEL SECOLO con le Edizioni XII, una mia sensazione leggendo l'antologia è che rispetto ai tuoi lavori precedenti ci sia una nota in più di malinconia penso ad esempi a Il Ninja Bianco o a Ultima Sambuca al Bar dell'Ortica unita anche ad una maggior consapevolezza, insomma maggiore approfondimento. Sbaglio?
I cambiamenti nel modo di scrivere, nel tempo, sono inevitabili, direi quasi fisiologici.
L’importante, per me, è restare coerenti e scrivere sempre e solo quello che desidero scrivere, senza seguire mode del momento.
Nick: Se dovessi consigliare una tua storia ad una persona che non ti ha mai letto quale considereresti più rappresentativa del tuo stile? E quale invece ripensandoci non ti ha poi soddisfatto più di tanto?
Marolla: “Sono tornate”, in MALARAZZA, è quello che ritengo maggiormente riuscita come storia di paura. “Tenebra al neon” è invece più rappresentativa del mio stile attuale.
Per quanto riguarda la seconda domanda: il racconto di MALARAZZA “Il nemico è” l o considero acerbo e un po’ troppo ingenuo.
Nick: Molti lettori chiedono per una ristampa di MALARAZZA, che risposte puoi dargli tu?
Marolla: Che piacerebbe molto anche a me!
MALARAZZA è difficile da trovare e so per certo che sono andate esaurite anche le copie in magazzino. Per cui suggerirei di girare la domanda ai diretti interessati (Mondadori)…………..
Nick: Progetti futuri, sia come sceneggiatore che come scrittore; a cosa stai lavorando attualmente?
Marolla: Dampyr e Zagor, sul fronte fumettistico, mi tengono costantemente impegnato, anche con nuove storie in cantiere. Sul fronte della narrativa, ho appena completato la prima stesura di un romanzo storico-fantasy a cui lavoro ormai da quasi due anni. A breve uscirà sul web un nuovo lavoro che verrà annunciato la notte di Halloween…
Marolla: I miei riferimenti principali nella narrativa li ho già citati: King, Lovecraft, Bradbury, Buzzati, Scerbanenco. Nell’ambito del fumetto internazionale, come sceneggiatori prediligo Eisner, Frank Miller e Alan Moore. Andando su autori più “nuovi”, divoro qualsiasi lavoro di Mike Mignola, e seguo spesso Grant Morrison, Paco Roca, Joan Sfar.
Nick: Recentemente hai concorso all'ultima edizione del Premio Urania con il tuo romanzo MILANO ANNO ZERO, arrivando fino alla finale vinta poi sa Alessandro Forlani con I SENZA TEMPO. Parlaci di questa esperienza.
Beh, in realtà il concorso è stato davvero molto classico… ho spedito la mia opera, come tutti, e ho atteso i risultati!
Nick: Di cosa parla MILANO ANNO ZERO ?
Marolla: E’ un romanzo apocalittico, ambientato a Milano nel 2015 durante l’Expo. La città viene funestata da un diluvio che trasforma Milano in una sorta di New Orleans dopo l’uragano Katrina. Nell’ acqua però si nascondono creature anfibie ferocissime, di origine sconosciuta, che sbattono i pochi umani sopravvissuti al disastro, all’ ultimo livello della catena alimentare…
La città, irraggiungibile via aria e via terra, viene militarizzata dagli Incursori della Marina Militare, e inizia la vicenda vera e propria.
Il romanzo segue un trio di disastrati sopravvissuti, che cercano il modo di fuggire trovandosi in mezzo agli scontri fra militari e creature.
Nick: E' già stato opzionato per la pubblicazione?
Marolla: Attualmente ci sono diverse possibilità, ma preferisco parlarne quando ci sarà qualcosa di certo.
Nick: Ringraziandoti per la tua disponibilità, ti chiedo se c'è una domanda a cui ti sarebbe piaciuto rispondere e che invece non ti ho fatto.
Marolla: Grazie a te.
Sì, c’è una domanda che avrei voluto. La domanda è: “Quando hai capito che volevi scrivere fumetti”?
E la risposta è: “Quando da bambino leggevo lo Zagor scritto da Sergio Bonelli e disegnato da Gallieno Ferri. Lì ho capito che quella era la strada maestra”.