Ringrazio molto Langford per la sua gentilezza, per la sua disponibilità ed anche per il suo umorismo. Se siete interessati ad approfondire su Ansible e su Langford stesso potrete cercare QUI e QUI.
(For english version please scroll down )
Nick: Quando è nata in te la passione per la fantascienza?
David Langford: Quando è cominciata? Con un piccolo e senza dubbio orribilmente precoce ragazzo che leggeva di tutto.
Lessi tutte le storie di Enid Blyton della serie "La Banda dei Cinque " ( però non era SF ), tutti i romanzi dello scrittore Captain WE Johns dedicati all'asso dell'aviazione "Biggles" (e in questo caso ce n'erano almeno un paio che erano indiscutibilmente di fantascienza), e una robusta dose della Children's Encyclopedia che mi ha dato una malsana familiarità con i convertitori Bessemer e il cui volume dedicato alla lettera V mi ha posto in una situazione memorabile durante la scuola media.
Insegnante: " Dimmi il Nome di un personaggio storico che comincia con la V. "
Io:" Alessandro Volta, in cui onore è stato battezzato il volt "!
Maestro: " Temo che tu ti sia confuso con Voltaire! Dì il nome giusto.".
Ne rimasi totalmente sopraffatto.
Un giorno però la mia zia preferita mi ha regalato una copia de Il Giorno dei Trifidi di John Wyndham e capii che questa era la cosa che m'interessava davvero occuparmi. Ho divorato tutta la
SF che sono riuscito a trovare nella biblioteca pubblica più vicina a casa nostra nel Galles meridionale.
Questa biblioteca era gestita da una gentile signorina, Miss Horsfield che ha iniziato a programmare nuove acquisizioni di libri di quel genere per farmeli leggere prima - in particolare quelli della famosa serie Gollancz SF dei cartonati con le loro copertine gialle. Forse erano gli stessi a cui pensava Gene Wolfe quando scrisse sul magico The Book of Gold.
All'epoca non immaginavo certo conto che un giorno sarei diventato anche io un autore pubblicato da Gollancz ....
Nick: Quando hai deciso di creare Ansible e perché?
David Langford: Ero ancora giovane e facilmente guidabile. E' successo nel 1979, ed ero nel giro delle fanzine da soli tre anni. Nel corso di tutti gli anni 70 s la maggiore Newsletter britannica era stata Checkpoint, argutamente curata da Peter Roberts (tutti i numeri di Checkpoint ora sono stati archiviati sul sito di Ansible). Arrivati al 1979, però, Peter voleva chiudere la pubblicazione con Checkpoint # 100 e passare questa terribile responsabilità a qualche fan credulone. Così ha
convinto me a prendere in consegna la sua lista di sottoscrizione, ma ha insistito che cominciassi
dall'inizio con un nuovo nome. Dopo aver considerato di scegliere come titolo Homeopape ( una citazione da Philip K. Dick) e sapendo che la New England SF Association aveva lanciato
Instant Message (omaggio a Cordwainer Smith), alla fine ho capito che la
scelta più ovvia era Ansible (da una gran dama che non ha bisogno di presentazione). Ovviamente speravo che questo mi avrebbe portato a fama, ricchezza, potere e premi Hugo, ma mi sono sbagliato su tre di questi punti.
Nick: Di cosa sei più orgoglioso riguardo ad Ansible e cosa invece vorresti migliorare?
David Langford: Quando File 770 la newsletter statunitense nostra rivale parlando di Ansible ha dichiarato che: "Come newszine, è paragonabile ai vestiti nuovi dell'imperatore", ho realizzato che avevo infastidito con successo il suo editor.
Anche se è una conquista follemente geniale ma di scarso interesse per chiunque altro, però io sono contento di esser riuscito a mantenere un calendario mensile mai interrotto da quando nell'ottobre 1991 dopo una pausa di quattro anni ho rilanciato Ansible.
Prima che tu me lo chieda: la rottura è arrivata nel 1987 dopo la Worldcon britannica - in parte
perché mi sentivo bruciato fuori, in parte perché Ansible in quel periodo doveva affrontare la terribile sfida di dover esser una rivista specialistica all'altezza della vittoria del premio Hugo, e in parte perché mi sembrava opportuno adottare un profilo basso dopo che avevo pubblicamente
gettato birra addosso ad un leader ufficiale della L. Ron Hubbard's Author Services
Inc durante la festa della Worldcon SFWA.
Miglioramenti?
Mi piacerebbe bandire tutti gli errori di battitura - ogni volta ce ne sono sempre uno o due -Vorrei riuscire a fare delle battute un po 'più divertenti, e vorrei trovare il tempo per aggiornare la ormai antica versione di WordPerfect vergognosamente ancora utilizzata per Ansible... Poi però dovrei ricreare tutte le complicate macro che generano le edizioni di testo e il semplice sito web da quei vecchi documenti maldestri.
Per alcune ragioni storiche troppo noiose di spiegare, una di queste macro è stata chiamata STROSS.*
Certo i meravigliosi lettori di Ansible compiono una gran parte del lavoro, presentando delle notizie strane e dei contributi alla bacheca di prosa dei Thog's Masterclass** ( la cosa viene spiegata in maniera molto migliore quanto di potrei sperare di farlo io a http://thog.org/).
Nick: Come vedi lo stato di salute della fantascienza oggi?
David Langford: Non molto chiaramente. Sono in attesa di un intervento di cataratta, ma la vera questione è quella cosa che spero passerà alla storia come il Paradosso di Langford - un
risultato del mio quotidiano lavoro editoriale sul Encyclopedia of Science Fiction (a http://www.sf-encyclopedia.com/). La dichiarazione formale del paradosso è: "Più trascorri la tua vita applicandoti in un enorme dettagliato lavoro di riferimento per cercare di coprire l'intero campo della fantascienza in tutti i suoi strazianti dettagli, meno tempo si ha in realtà per leggere la SF. "
Nick: Immaginiamo che tu debba descrivere le caratteristiche principali della fantascienza inglese ad una persona che non ne ha mai letto niente, come gliela descriveresti? E quali libri, film o telefilm gli consiglieresti?
David Langford: A causa dei miei problemi di sordità ho da lungo tempo abbandonato l'abitudine di guardare film o TV, quindi non so dare nessuna risposta su quella parte. Per motivi di imperturbabile auto-promozione e totale avidità dovrei ovviamente raccomandare mia fantascienza e i miei scritti sulla fantascienza, come raccolto (con ampie scelte di saggistica) a http://ansible.co.uk/.
Invece per quanto riguarda gli amici personali le cui opere leggo sempre includerei sicuramente Chris Priest e Charlie Stross. Per il resto, io ne dico probabilmente un bel po ' di più nelle mie 377 voci scritte da solista e anche per le 741 voci scritte assieme ad altri per la già ricordata Encyclopedia of Science Fiction.
Nick: Bene, questo è tutto. Nel salutarti ti rivolgo la classica domanda finale di Nocturnia: esiste forse una domanda alla quale avresti risposto volentieri e che io invece non ti ho rivolto?
David Langford: Se tu mi avessi chiesto di cosa altro mi occupo oltre ad Ansible e alla
Encyclopedia of Science Fiction , io avrei potuto menzionarti la rubrica che scrivo ogni quattro settimane per la rivista inglese SFX (in ogni numero dalla sua nascita nel giugno 1995), la rubrica "Ansible Link" ospitata su Interzone dall' agosto 1992 e il mio occasionale
contributo per la rubrica "Curiosities" dedicata a polverosi e dimenticati vecchi libri sulla rivista The Magazine of Fantasy and Science Fiction.
Ma sarebbe sembrato egoista, quindi è probabilmente meglio che tu non me lo abbia chiesto.
* Evidente gioco di parole dovuto al fatto che, in una fase iniziale, fu lo scrittore Charles Stross a gestire la versione online di Ansible.
** La più famosa delle rubriche di Langford, che offre- spesso in maniera ironica- delle citazioni letterarie.
INTERVIEW WITH DAVID LANGFORD - THE ENGLISH VERSION
Today I present to you the interview with David Langford, the interview also released simultaneously on IFET.
Thank you very much David for your kindness !
David Langford: When did it start? As a small and no doubt horribly precocious boy I read everything. All Enid Blyton's "Famous Five" stories (no SF in there), all Captain W E Johns's "Biggles" air adventures (a couple of these are SF), and most of a Children's Encyclopedia which gave me an unhealthy early familiarity with Bessemer converters and whose V volume earned me a
memorable put-down in junior school.
Teacher: "Name a historical person starting with V."
Me: "Alessandro Volta, after whom the volt is named!"
Teacher: "I suppose you mean Voltaire. Get the name right."
Crushed, I was.
But my favourite aunt slipped me a copy of John Wyndham's The Day of the Triffids , and I knew this was the real thing. I gobbled up all the SF in the small public-library branch nearest our home in South Wales. This was run by a kindly Miss Horsfield who started keeping back new genre acquisitions for me to read first -- especially the famous Gollancz SF hardbacks with their yellow jackets. Maybe they were what Gene Wolfe had in mind when he wrote about the magical Book of Gold. Little did I realize that one day I'd be a Gollancz author....
Nick: When you have decided to create Ansible and why?
David Langford: I was still young and easily led. This was back in 1979 when I'd been publishing fanzines for only three years. Through the 1970s the current British fan newsletter had been Checkpoint, wittily edited by Peter Roberts (all issues now archived on the Ansible website). By
1979, though, Peter wanted to stop publication with Checkpoint #100 and pass this dread responsibility to some gullible fan. So he persuaded me to take over his subscription list but insisted that I start a fresh with a new name. After considering Homeopape (from Philip K Dick) and remembering that the New England SF Association had bagged Instant Message (from Cordwainer Smith), I eventually realized the obvious choice was Ansible (from a great lady who needs no introduction). Obviously I hoped this would lead to fame, wealth, power and Hugos, but missed out on three of these.
Nick: What are you most proud about at Ansible and what we would like to improve?
David Langford: When the rival US newsletter File 770 said of Ansible that "As a newszine, it is the Emperor's New Clothes", I realized I'd successfully annoyed its editor.
Although it's an insanely geeky achievement of little interest to anyone but myself, I'm pleased to have kept to an unbroken monthly schedule ever since relaunching Ansible in October 1991 after a four-year hiatus.
Before you ask: the break came after the 1987 British Worldcon -- partly because I felt burnt out, partly because Ansible now faced the awful challenge of living up to being a Hugo-winning fanzine, and partly because it seemed wise to adopt a low profile after rather publicly throwing beer over a leading official of L. Ron Hubbard's Author Services Inc at the Worldcon SFWA party.
Improvements? I'd love to banish all typos -- there are always one or two -- make the jokes a bit funnier, and find time to upgrade from the ancient version of WordPerfect shamefully still used for Ansible... but then I'd have to recreate all the complicated macros that generate the plain text and website editions from those clunky old documents. For historical reasons too tedious to explain, one of these macros is called STROSS.
Of course the wonderful Ansible readership does a lot of the work, sending in weird news items and contributions to the Thog's Masterclass prose showcase (explained far better than I could hope to do it at http://thog.org/).
Nick: How do you see the state of health of science fiction today?
David Langford: Not very clearly. I'm awaiting a cataract operation, but the real problem is what I'm hoping will go down in history as Langford's Paradox -- a result of my daily editorial work on the Encyclopedia of Science Fiction at http://www.sf-encyclopedia.
Nick: Imagine that you have to describe the main features of the British science fiction to a person who has never read anything, as you describe him? And what books, movies or the TV series would you recommend?
David Langford: Owing to deafness I've long dropped out of the habit of watching films or TV, so no answers there. For reasons of unabashed self-promotion and naked greed I should of course recommend my own SF and writings about SF, as detailed (with extensive nonfiction samples) at http://ansible.co.uk/.
Personal friends whose books I always read include Chris Priest and Charlie Stross. For the rest, I probably say quite a lot in my 377 solo and 741 jointly written entries for the Encyclopedia of Science Fiction already mentioned.
Nick: Well , that's all . Thank you again and saying to you hello I address the classic final question of Nocturnia : Is there any question that you would have responded willingly and yet I will not I addressed ?
David Langford: If you'd asked me what else I do besides Ansible and Encyclopedia of Science Fiction, I might have mentioned the column I write every four weeks for the British magazine SFX (in every issue since the launch in June 1995), the "Ansible Link" news digest in every issue of Interzone since August 1992, and my occasional contributions to the "Curiosities" feature about dusty old forgotten books at the back of The Magazine of Fantasy and Science Fiction.
But that would have sounded egotistic, so it's probably just as well that you didn't ask.
ADDENDUM:
Nel frattempo segnalo che la mia intervista è stata linkata e segnalata dallo stesso Langford su Ansible.
E con questo siamo a due! Due citazioni su Ansible
Probabilmente unico blog italiano ad essere citato sulla webzine inglese.
Sono soddisfazioni anche queste!
12 commenti:
Davvero straordinari questi autori che trovano modo di raccontarti piccoli aneddoti del loro passato, come questo dell'insegnante che non conosceva l'inventore della pila oppure quello della bibliotecaria gentile. Per quanto riguarda Checkpoint non mi sarebbe dispiaciuto essere anch'io così "credulone": :DDD
Il paradosso di Langford? Lo faccio subito mio!
@ Obsidian M.
Quell' aneddoto sul professore e su Voltaire mi ha fatto scompisciare dal ridere, la prima volta che l'ho letto sono rimasto piegato in due da quanto ridevo.
E poi ci lamentiamo della Scuola in Italia....
Il paradosso di Langford si puo' adattare benissimo a tutti e a tutte le passioni che diventano un lavoro. :(
Grazie per aver rotto il ghiaccio con i commenti
Davvero ironico, non ho mai letto nulla di questo scrittore, Nick, dovrò rimediare, a queste mie lacune.
L'intervista anche se mini è moooolto carina, come sempre ti faccio i miei complimenti a te ed anche al tuo intervistato.
Grazie Nick
@ Angie
Probabilmente Langford è stato, tra tutti, l' intervistato piú auto ironico che abbia mai avuto come ospite.
È stata una intervista molto divertente,
Stile molto british da parte dell'intervistato, e non poteva essere altrimenti :-D
Mi ha lasciato basito, a parte l'aneddoto Volta / Voltaire, l'idea che una fanzine di SF faccia ironia su un'altra fanzine... Mi rendo conto che accade in tutti i settori, si passa più tempo a fare le pulci a chi appartiene al medesimo campo piuttosto che tentare di coinvolgere nuove leve, però, diamine, è sempre spiacevole quando succede. Almeno per per me, e mi viene da pensare che forse sono strano io visto che per molti è assolutamente normale criticare e trovare difetti a persone che in fondo si possono definire colleghi...
@ Ariano
Di rivalita' , spesso anche molto accese, la Storia artistica e culturale ne e' piena. Non sempre si tratta di atteggiamenti piacevoli, a volte si esagera. Ora io non conosco il caso specifico, pero' ti posso dire che ho vissuto anche io nell' ambiente delle fanzine- certo in misura molto minore rispetto al nostro ospite di oggi- pero' ti posso dire che vi si e' sempre respirato un clima
goliardico. Certo noi siamo abituati a pensare che certe rivalita' esistano solo in Italia ( l' erba del vicino e' sempre piu' verde) pero' credo che tutto il mondo sia paese sotto certi aspetti.
Ho condiviso l'intervista pubblicata su IFET. Qui mi limito a farti i miei complimenti. E anche all'ottimo Langford: quando si dirige una rivista un po' di ironia, soprattutto su se stessi, è fondamentale.
@ Max Citi
L' auto ironia è una dote indispensabile se si vuole sopravvivere Nell ' ambiente editoriale.
Gli inglesi poi sono insuperabili sotto questo aspetto,
Grazie per la condivisione. ;)
Intervista davvero molto bella a un tipo molto simpatico, Nick ;)
@ Ivano Landi
Grazie! ;)
Molto ironico! E capisco benissimo il paradosso di Langford.
@ Salomon Xeno
Purtroppo il Paradosso di Langford è una semplice ed amara realtà: più ci si occupa di una cosa meno si ha tempo per la medesima come hobby.
Quanto lo comprendo! :(
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