ZOMBIES OF THE STRATOSPHERE (1952)- LA PRIMA VOLTA CHE LEONARD NIMOY INTERPRETO' UN ALIENO.

 

 Il 26 di questo mese avrebbe compiuto novant'anni l'attore Leonard Nimoy, l'indimenticato Spock originale della saga di Star Trek. Per l'occasione tre grandi blogger hanno voluto celebrarlo con dei loro post. Nello specifico si tratta di Lucius Etruscus ne Il Zinefilo , di  Sam Simon del blog Vengono fuori dalle fottute pareti e Cassidy de La Bara Volante, tutti e tre- ovviamente e come è giusto che sia- si sono concentrati sul Spock e su Star Trek. Lo Zio Nick invece, famoso per il suo continuo non rispettare gli anniversari e le ricorrenze, in questo post omaggerà l'attore a modo suo ed in ritardo, così come più avanti farò lo stesso con Dante.  Come sappiamo l'attore ebbe nel corso della sua vita un rapporto quantomeno controverso ed ondivago con il suo personaggio più celebre ed anche di questo si parla in quei tre articoli, che consiglio a tutti di leggere perché lo meritano.  Ma l'artista bostoniano, di origine ucraina, però è stato molto di più. Nel corso della sua lunga carriera Nimoy è stato un apprezzato fotografo, poeta, scrittore oltre che, naturalmente, attore e regista. Io stesso, poco tempo fa, in questo post, ho parlato di una delle sue numerose attività al di fuori di Star Trek. Nel 1982, grazie ad una coproduzione internazionale, ebbe modo di lavorare anche con gli italiani (anche se, al momento di compilare le biografie, non lo ricorda quasi nessuno). Sto parlando del Marco Polo televisivio di Giuliano Montaldo,  dove ebbe modo di interpretare uno dei numerosi "cattivi"della sua lunghissima carriera.

Leonard Nimoy ebbe anche una proficua  frequentazione con il genere della fantascienza. Non mi riferisco solo a quel vulcaniano dalle orecchie a punta che tutti conosciamo, non parlo delle sue apparizioni in Fringe o del remake del 1978 de L'Invasione degli Ultracorpi. Mi riferisco alle sue orgini, agli inizi.  

E Spock non fu certo il primo extraterrestre interpretato da Nimoy. 

Preparatevi a fare la conoscenza con Narab il Marziano. 

 Siamo nel 1952 e Leonard Nimoy ha debuttato come attore da almeno un anno, il più delle volte si tratta di brevi ruoli, spesso non accreditato, altre volte i film a cui partecipa falliscono miseramente ai botteghini, insomma, inizi non certo felici quando gli viene offerto il primo ruolo di un certo rilievo.



L'eroe interpretato da Judd Holdren

Oddio, la definizione di"ruolo di un certo rilievo" Zombies of the Stratosphere andrebbe quantomeno contestualizzata. Stiamo parlando di una produzione minore, molto minore, praticamente di serie Z. La Republic Pictures che lo mise in cantiere non era esattamente la più importante e florida tra le case di produzione (e difatti di lì a qualche anno sarebbe fallita), inoltre la stagione dei serial cinematografici a puntate stava vivendo i suoi ultimi agonizzanti momenti sostituita dalla nascente industria televisiva. Nimoy ha poche battute, molto spesso si limita pronunciare dei laconici "Yes, Sir" agli ordini di un altro marziano ( un particolare in un certo senso precognitore di quanto sarebbe poi capitato alla Uhura della prime puntate di Star Trek che, come è ben noto, nelle puntate iniziali non pronunciava quasi parola). Per concludere. non ci resta che aggiungere che "Zombies of the Stratosphere"era stato inizialmente pensato per essere un nuovo capitolo di una serie di film e telefilm di un personaggio all'epoca molto popolare negli USA chiamato "Commander Cody", un eroe nato in un serial precedente intolato King of the Rocket Men del 1949 e che la Republic sta pensando di sfruttare sia per il grande che per il piccolo schermo con tante nuove avventure, solo che all'ultimo momento si decise di cambiare il nome del protagonista principale e dei suoi compagni conservandone però diversi  degli attori già utilizzati nei serial precedenti (però con nomi cambiati anche per loro) e buona parte delle armature, dei gadget e dei robot già impiegati in precedenza. Senza parlare di diverse scene riciclate sempre dalle precedenti produzioni di "Commander Cody"e da tante altre cose, sopratutto quelle in cui l'eroe principale ora ribattezzato come Larry Martin sfreccia nel cielo con il suo elmo metallico e la sua futuribile tuta dotata di razzi propulsori. E questo finì per generare parecchia confusione tra gli spettatori.

Leonard Nimoy è Narab il Marziano.

Tuttavia, paragonato a quanto da lui fatto fino a quel momento, si trattò comunque di uno dei primi ingaggi importanti per l'allora ventunenne Leonard Nimoy, che a differenza di quanto sarebbe poi successo anni dopo con il vulcaniano più famoso dell'universo conservò sempre un ricordo abbastanza affettuoso di quei giorni e di quel suo antico lavoro, al punto di spingersi a mostrare ai divertiti intervistatori  anche i poster ed i gadget di "Zombies of...."  quando costoro gli chiedevano di parlare dei suoi inizi..

- DI SERIAL E DI CLIFFHANGERS.

 Dei serial cinematografici ho già parlato QUI e QUI quando ho affrontato le due produzioni degli anni '40s relative a Batman  e prima o poi vorrei tornare ad affrontare il discorso con quelli su Superman. O perché no, qualche altra chicca meno conosciuta. Ma così giusto per ricordare a grandi linee di cosa si trattava, potremmo limitarci a ricordare che  i "serial" furono delle lunghe storie a puntate (realizzate con poche spese e mezzi ridicoli) frammentate in episodi lunghi, di al massimo una ventina di minuti. Le sale cinematografiche trasmettevano queste produzioni al ritmo di una puntata a settimana  immediatamente prima oppure in coda ai film in proiezione. I Serial possedevano anche un 'altra peculiarità, quella cioè di far terminare ogni episodio sempre invariabilmente con un cliffhanger, cioè con l'eroe o l'eroina in una situazione di forte e mortale pericolo (l'esempio classico è quella della fidanzata del protagonista legata sui binari con un treno in arrivo nelle vicinanze). Situazione pericolosa da cui il protagonista finiva per liberarsi in pochi secondi all'inizio della puntata successiva. Insomma, un escamotage da parte dei gestori per fidelizzare il più possibile il loro pubblico per costringerlo a tornare in sala per assistere al finale dell'avventura.

Zombies of the Stratosphere non fece eccezione, anche se perfino all'epoca venne considerato da quei pochi critici che si presero la briga di esaminarlo come un prodotto meramente derivativo. Una "Copia della Copia" per intenderci (ed un premio a chi indovina la citazione), questo non impedì alla maggior parte degli avventori delle sale di trovarlo ugualmente divertente.

-NESSUNO ZOMBIE MA ALIENI (POCHI).

Ma di cosa parla nello specifico il serial? Qual'è la sua trama?

Diciamo subito che contrariamente a quello che sembrerebbe suggerire il titolo di morti viventi non ce n'è nemmeno uno, ci sono però dei marziani ma nemmeno tanti, tre in tutto venuti a minacciare l'umanità. Ed è in questo senso che viene utilizzata la parola (un poco a sproposito)"zombie", intesa nel senso di minaccia inumana e di creature inesorabili e senza pietà. La serie subisce appieno tutte le fascinazioni dell'Era Atomica e di quella Spaziale, ma anche delle paranoie dell'americano medio nei confronti della minaccia "rossa", con gli extraterrestri, in particolare i marziani, presi come metafora dei sovietici. I barbari comunisti sembravano alle porte, anzi, nel sentire comune dell'uomo della strada (e dei soliti politici guerrafondai, che non mancano mai) alcuni tra loro si erano già infiltrati nelle vie e nelle aziende americane, poteva trattarsi di chiunque...perfino del simpatico vicino di casa, quello che salutava sempre.... le atomiche potevano esplodere in qualsiasi momento  Daltro canto l'esplorazione dello Spazio pareva aprire nuove indiscusse possibilità, speranze e timori convivevano quindi assieme in un pericoloso ma fertile equilibrio.
Il successo della fantascienza come genere sullo schermo ne fu una diretta filiazione.

Il primo episodio si apre proprio con un razzo in procinto di atterrare sul nostro pianeta, a bordo ci sono i tre marziani di cui si diceva prima: il leader Marex interpretato da Lane Bradford e i due sottoposti Narab ( Nimoy) ed Elah (Robert Garabedian). Lo scopo stavolta però non è tanto quello di fare da avanguardia ad una invasione del nostro pianeta quanto piuttosto quello di impossessarsi di quante più possibili bombe all'idrogeno ( o perlomeno dei progetti per costruirle). Gli extraterrestri intendono scatenare un numero di esplosioni nucleari così potenti da scalzare il nostro pianeta dalla sua orbita per poter mettere al suo posto il morente Marte. La maggiore vicinanza al Sole e la più favorevole orbita permetterà al Pianeta Rosso e alla sua civiltà di poter rifiorire. La Terra invece andrà incontro ad una inevitabile estinzione, ad aiutare i tre marziani ci saranno i soliti umani traditori, gangsters, come sempre ma anche uno scienziato. Altra metafora questa del sentire comune di molti americani del periodo, sul come non ci si potesse fidare degli uomini di scienza colpevoli di aver inventato la Bomba e pronti a tutto, anche a tradire i loro stessi simili, pur di raggiungere il loro scopo. 

 A contrastare le mire degli estranei s'interpone solo la Inter-Planetary Patrol guidata da Larry Martin e dai suoi collaboratori Bob Wilson e Sue Davis. Coi loro aiutanti e mezzi tecnologici.

Una battaglia impari  e senza esclusione di colpi. 

Per il resto Zombies of the Stratosphere rappresenta il solito coacervo di scazzottate, di battaglie tra umani ed alieni e perfino tra l'eroe nella sua tuta ed un automa marziano. 

Il "Republic Robot".
 

Per questo proposito venne riciclata un'altra presenza fissa dei serial fantascientifici e super-eroistici di quella Casa produttrice, il cosidetto "Republic Robot", un argentato automa che fu la versione Republic del "Robbie" l'automa della Metro- Goldwyn-Mayer utilizzato per la prima volta ne "Il Pianeta Proibito".

 Nel luglio del 1952 il primo episodio era pronto per essere distribuito nei cinema.

- DETTAGLI, DETTAGLI....

In tutto le puntate furono 12 con titoli, come da tradizione, uno più pulp dell'altro:

  1. "The Zombie Vanguard".
  2. "Battle of the Rockets".
  3. "Undersea Agents".
  4. "Contraband Cargo".
  5. "The Iron Executioner".
  6. "Murder Mine".
  7. "Death on the Waterfront".
  8. "Hostage for Murder".
  9. "The Human Torpedo".
  10. "Flying Gas Chamber" .
  11. "Man vs. Monster" .
  12. "Tomb of the Traitors.

Dei soggetti se ne occupò Ronald Davidson, un interno della Republic mentre la regia di tutti gli episodi fu affidata a Fred C. Brannon, uno shooter- come sarebbe definito oggi- che ebbe una carriera limitata ai decenni '40's e '50's. Per il ruolo dell'eroico Larry Martin venne scelto Judd Holdren, un attore oggi completamente dimenticato ma che nei primissimi anni '50's stava vivendo qualche breve scampolo di popolarità. Holdren, pur essendosi dimostrato dotato di una recitazione troppo legnosa,  compariva spesso nei vari serial di fantascienza sia nel cinema che per la Tv, nel 1951 era stato il protagonista del film Captain Video: Master of the Stratosphere  adattamento per lo schermo della serie Captain Video and his Video Rangers (di cui a suo tempo ho parlato QUI). Nel 1953 poi sarebbe stato l'attore principale di un altro serialCommander Cody: Sky Marshall of the Universe. Dopo di questo però la sua stella si offuscò, fece sempre più fatica a trovare nuovi ruoli e già a partire dal 1960 abbandonò l'ambiente del Cinema e cercò di sopravvivere lavorando come assicuratore. Rimasto solo si sarebbe suicidato nel 1974. Dal mondo delle piccole produzioni televisive proveniva anche Aline Towne, l'interprete di Sue Davis. L'unico ruolo femminile di un certo peso nella trama di Zombies of the Stratosphere. Come molti dei suoi colleghi la Towne era già comparsa in diversi serial secondari di fantascienza, compresi diversi del mondo di Commander Cody. La sua carriera fu senza infamia e senza lode, tra parti decenti e ruoli non accreditati. Nonostante questo continuò a lavoricchiare almeno fino ai primi anni ' 70s. A differenza del suo collega Holdren si sarebbe spenta serenamente  a tarda età ( 1996)



 Pur realizzato in economia, Zombies of the Stratosphere non riuscì a ripagare del tutto le spese. Alla fine era un prodotto terminale di un settore che si stava, nemmeno troppo lentamente, morendo. Alla fine tra tutti coloro che vi presero parte fu proprio lo stesso Leonard Nimoy, anche se molto tempo dopo. Il serial, avrebbe comunque vissuto molte vite in seguito, nel 1958 le 12 puntate furono ridotte ed accorpate in un unico film ribattezzato The Satan's Satellite. Molto dopo, già negli anni '90's le temittenti via cavo avrebbero cominciato a trasmettere la serie, però in versione ricolorata ed in quel caso quello che spiccò di più fu il verde accesso delle facce di Narab e degli altri marziani. Edizioni in DVD si possono acquistare in patria, sia pure dopo qualche ricerca, mentre da noi è possibile rintracciare tutti gli episodi sul Tubo però senza sottotitoli.

Niente di imperdibile, intendiamoci, semplicemente la testimonianzia dell'inizio di una carriera che avrebbe preso direzioni inaspettate ed in grando di influenzare numerose vite. Ma anche la testimonianza di una maniera di fare Cinema che oggi sarebbe impossibibile ripetere.

A voi sta decidere se questo sia un bene o un male.

23 commenti:

Unknown ha detto...

Bellissimo post e grazie per la citazione ;-) Nimoy aveva lo spazio e le stelle nel suo destino fin dall'inizio della carriera! Cheers

Nick Parisi. ha detto...

@ Cassidy
La citazione era doverosa perchè i vostri tre post mi hanno ispirato, era da tempo che volevo parlare di "Zombies of the Stratosphere", voi mi avete fornito gli stimoli giusti. ;)

Riky Giannini ha detto...

Ma è Commander Cody ad aver copiato da Rocketeer o il contrario? :D
Beh devo dire che questa prima di Nimoy mi era totalmente ignota (ma anche la partecipazione al Marco Polo tv).

fperale ha detto...

Lo sceneggiato Marco Polo me lo ricordo bene, e mi ricordo pure la sua partecipazione. Ignoravo invece totalmente questo "serial"... comunque mitico Nimoy!

Ariano Geta ha detto...

Ricordo ancora quando a volte, nel pomeriggio, ...anta anni fa, passavano film del genere e già allora parevano datati rispetto ai modernissimi Star Ward e E.T. ... che oggi sembrano girati con mezzi di fortuna. Comunque, senza esprimermi sul film specifico (che ovviamente non ho visto) a volte sono le idee più che i mezzi a fare la differenza. Può darsi che questo film abbia aperto la strada a Nimoy per il suo futuro in Star Trek, già questo sarebbe un merito notevole.

Nick Parisi. ha detto...

@ Riky giannini
Ovviamente è Rocketeer ad aver copiat...oops volevo dire omaggiato Commander Cody. ;)
Di solito ci si dimentica della partecipazione di Nimoy al "Marco Polo", quello sceneggiato vide la partecipazione di talmente tante star che non ci si ricorda di tutte. Ci fu anche David Warner, un altro frequentatore del genere fanta-horror, che nel "polo" fa Rustichello da Pisa.

Nick Parisi. ha detto...

@ fperale
I serial in genere non sono molto conosciuti, tra la produzioni americane erano veramenteconsiderate come le ultime ruote del carro. Questo in particolare, se viene ricordato ancora oggi, è praticamente solo perchè ci aveva lavorato un giovanissimo Nimoy.
Gran sceneggiato "Marco Polo".

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
Anche in "Zombies of..." le idee sono poche, ci sono praticamente solo inseguimenti in auto e scazzottate. I mezzi poi sono al risparmio. Detto questo bisogna dire che a distanza di decenni è proprio l'ingenuità del risultato finale ha fornire buona parte del fascino di queste produzioni d'antan.

Obsidian M ha detto...

E noi siamo qua a mandare sonde su Marte mentre basterebbero due bombette ben piazzate per invertire tra loro le orbite di due pianeti! L'idea fa un po' sorridere ma, tolto il robottone e sistemato qualche dettaglio, potrebbe venir fuori un soggetto interessante.

Al ha detto...

Wow, non sapevo di questa cosa. Grazie per averne parlato, sono sempre stato affascinato dalla roba "vintage". E a proposito, non vedo l'ora che tu parli e ci documenti sul vecchio "Superman" televisivo americano. Lo seguivo da piccolissimo, tutti i pomeriggi, capendoci quasi nulla, ma mi eccitavo un mondo quando volando entrava dalla finestra di turno e puniva il cattivo. Quando venni in Italia ebbi la gran delusione di scoprire che qui non sapevano nemmeno chi fosse (poi scoprii che in realtà lo chiamavano "Nembo Kid" e usciva solo nei fumetti, ma vabbè questa è un altra storia).
A presto Nick.
Al

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian M
L'idea fa certo sorridere oggi ma all'epoca le sceneggiature erano davvero molto ingenue, penso che la maggior parte delle persone si aspettassero di vedere l'uomo conquistare lo Spazio entro breve tempo. Mi domando cosa ne penserebbero vedendo cosa è diventata l'esplorazione spaziale.

Nick Parisi. ha detto...

@ Al
Di "Superman" vorrei tanto affrontare i primi serial cinematografici con Kirk Alyn del 1948 e 1950. E poi passare alla serie televisiva. la storia del cambio di nome italiano in "Nembo Kid" è particolarmente divertente, magari parlerò anche di questo aneddoto.
A presto Al.

Gioacchino Di Maio ha detto...

A quanto pare Nimoy aveva un filo comune con la fantascienza, mi ricordo anche una sua piccola parte in Assalto alla Terra (1954) quello delle formiche giganti modificate dalle esplosioni nucleari nel deserto.

Nick Parisi. ha detto...

@ Gioacchino Di Maio
Hai ragione, alla lista va aggiunto anche "Assalto alla Terra" che credo in originale avesse un titolo tipo "Them". Quello tra Nimoy e la fantascienza era un incontro voluto dalle stelle.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Grande attore e grande persona. Non solo attore, ma anche poeta e tanto altro, dimostrando di essere anche un eclettico. Complimenti sia per il post che per il fatto che a volte ci accomuna, di non rispettare le date di anniversario di nascite o morti di personaggi famosi, ma di ricordarli cmq e con profonda passione e rispetto verso di loro.

Nick Parisi. ha detto...

@ Daniele Verzetti il Rockpoeta®
Grazie per i complimenti: io la penso proprio così: è giusto festeggiare e ricordare gli anniuversari e le date importanti, però certe persone e determinati artisti meritano di essere ricordati anche oltre la fine delle ricorrenze. In quanto al Nimoy poeta, ho letto un paio dei suoi componimenti e devo dire che anche in quella veste Nimoy se la cavava benissimo.

MAX ha detto...

Guarda non ho mai sopportato Star Trek!
Invece ho amato molto la seconda stagione di Spazio 1999.
Poi con i serial legati alla fantascienza ..mi ricordo vagamente il Doctor WHO ma proprio vagamente.
Il personaggio di Spock per quello che mi ricordo mi è sempre sembrato molto enigmatico e serioso non ha mai attirato completamente le mie simpatie.
Non sapevo della gavetta di Nimoy con questo Zombie of... magari qualche episodio lo guarderò sul tubo.
Non sapevo delle serie trasmesse al cinema come “ apripista “ dei film veri e propri.
Potrebbe essere una buona idea anche adesso quando riapriranno i cinema.
Invece di presentare i trailer di altri film , proiettare un episodio pilot di qualche serie presente sulle piattaforme on demand per invogliare la gente a farsi l’abbonamento o a guardarle.
Ottimo articolo.
Ancora Buona Pasqua a te e famiglia

Nick Parisi. ha detto...

@ MAX
Con "Spazio: 1999" sfondi una porta aperta, io sono cresciuto con quella serie. Anni fa ho avuto anche la fortuna di intervistare Zienia Merton l'attrice che interpretava Sandra. L'intervista la trovi qui:
http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.com/2014/05/spazio-1999-intervista-con-zienia-merton.html
Condivido anche gli stessi ricordi del "Doctor Who" trasmesso dalla Rai negli anni '80s.
Di nuovo auguri amico mio!

Long John Silver ha detto...

È un modo bello per omaggiare Leonard Nimoy, soprattutto considerando quando l'attore era affezionato alla serie. Certo oggi queste serie fanno sorridere ma nella loro semplicità sono alla base delle serie moderne.

Magari gli darò uno sguardo a una puntata, ho un debole per i prodotti del passato.

Nick Parisi. ha detto...

@ Long John Silver
Non ti aspettare chi sa quale capolavoro. Si tratta di un prodotto minore ma che però conserva tutto il suo fascino e che ci dà testimonianza di un modo lontano di far cinema. E per questo vale la pena apprezzarlo.

Ema ha detto...

Larry Martin mi ricorda, dalla tua descrizione, Adam Strange della DC Comics. Creato nel '58, quindi dopo questo film.
Maledetti cliffhanger! Li odio nelle serie TV degli ultimi 20 anni, figuriamoci quanto li avrei odiati la cinema!
La citazione sulla "Copia della Copia" purtroppo non l'ho colta.
Il tema zombie-esco mi ha fregato, catturando la mia attenzione ma alla fine non mi piace quando viene accostato alla fantascienza, quindi meglio così se si è trattato di uno specchio per le allodole. La trama reale è comunque molto interessante!

Nick Parisi. ha detto...

@ Ema
La citazione "copia della copia" è presa di petto da un episodio dei "Simpsons". Sei cosciente di tutte le accuse che sono state fatte da tanti a proposito di presunte similitudini tra "I Simpson" e "I Griffin\ Family Guy"? Bene in una puntata ci scherzano sopra "I Simpsons" stessi. Ad Homer viene mostrato prima un cartello con una immagine sua e della sua famiglia con su scritto "Originale". Poi gli viene mostrata unba seconda immagine con i personaggi dei Griffin con sopra scritto "Copia" (in originale "Plagiarism".) Infine gli viene mostrata una terza ed ultima immagine con i personaggi di "American Dad". Ebbene, in quel caso la frase è per l'appunto, "Copia della Copia" (in originale "Plagiarismo of plagiarism"),insomma una presa in giro dei rivali. In questo senso avevo fatto la citazione.
Spero di averti chiarito la tua curiosità.

Ema ha detto...

Aaah, ora ho capito. Ho capito anche la citazione, anche se la ricordo vagamente.
Poi col crossover in cui si incontrano, è stato confermato tutto, dove McFarlane gioca molto con autoironia sul suo aver copiato 😁

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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