IT' S BRITISH TIME: TALKING ABOUT DAVID LANGFORD.

Era da parecchio tempo che desideravo intervistare David Langford .
Ci provai due anni fa, gli mandai anche il link di una mia recensione di un antologia che conteneva anche un suo racconto (  QUESTA per la precisione)  l'autore gradì anche parecchio, purtroppo però mi disse anche che, in quel momento, non se la sentiva di impegnarsi con delle interviste lunghe come quelle che solitamente faccio io.
Non mi ricordo nemmeno più quante volte si scusò con me, apprezzai comunque molto la sua sincerità....voglio dire: le interviste sono la parte della mia attività che comporta più lavoro: ricerche, contatti, trovare le domande giuste, tradurle nella lingua dell'intervistato, ritradurle in italiano, verificare le traduzioni, controllare  eventuali errori...e, credetemi, anche se le soddisfazioni finali sono enormi, enorme è anche tutto lo stress che ne viene fuori.


La cosa peggiore che possa accadere in questa attività - e credetemi anche in questo- è quando una persona accetta l'intervista, si fa mandare le domande, le sollecita anche....per poi scomparire nel nulla, anzi magari non ti rispondono nemmeno più alle mail!
A me personalmente non è capitato poi tantissime volte, circa una decina da quando ho cominciato, l'ultima volta con un disegnatore di Dampyr.
Ma quando succede vi assicuro che brucia.
Certo, il risultato che preferisco è sempre il successo, quello a cui tendo è portare a casa l'intervista. E' quello per cui lavoro, un insuccesso o un rifiuto è sempre una cosa brutta.
Però potendo scegliere, potendo indicare l'ipotesi meno brutta direi che è senza dubbio quando il potenziale intervistato ti dice subito che non può rispondere alle tue domande.
Molto meglio quindi uno che ti dice subito di no piuttosto di uno che ti fa perdere solo tempo, quello che ti dice subito di no si dimostra molto più professionale.

Da allora  io e Langford siamo rimasti in buoni rapporti, cioè, non è che ci sentiamo tutti i giorni, ma una mail di tanto in tanto oppure gli auguri a Natale ce li siamo sempre scambiati con piacere.
Qualche tempo fa sono tornato alla carica, proponendo a David una intervista più piccola, con meno domande. Gli ho spiegato che intendevo scrivere un articolo dedicato ad Ansible e che mi sarebbe piaciuto inserire una sua intervista a corollario del post.
L'idea è piaciuta e a luglio mi sono arrivate le risposte.
Spero sempre di poter proporre un domani una seconda intervista su Langford "scrittore" per adesso  con gran piacere vi presenterò tra pochi giorni un intervento sul Langford "critico", "giornalista", "esperto" ed "appassionato".
E probabilmente la mia sarà la prima intervista che lo scrittore concede ad un blog italiano.



E adesso qualche parola sul nostro ospite.
David Langford è nato nel 1953 a Newport nel Gallles , alcuni anni durante gli studi ad Oxford si avvicina al mondo del fandom .
Il nostro sembra legare tutta la sua vita attorno ad un nome: da un lato c'è l'ironico appassionato, in grado di scrivere parodie Fantasy  e Fantascientifiche, pronto a scherzare anche sui suoi problemi di udito e che nel 1979 ha messo su una fanzine  (diventata poi prozine e dopo ancora newsletter) chiamata Ansible che nel giro di pochi anni diventa uno dei più conosciuti ed autorevoli mezzi d'informazione del settore
Dall'altro c'è il serio professionista che nel 1985 mette su una ditta di software che va avanti per anni (anche se ha ormai cessato l' attività) chiamata Ansible Information.
Entrambe queste personalità hanno dominato la scena fantascientifica britannica.

Come scrittore Langford ha scritto sia parodie che  racconti e romanzi seri.
Tra questi ultimi andrebbero citati il romanzo The Space Eater  del 1982 e l'antologia Different Kinds of Darkness risalente al 2004 (entrambi inediti in Italia )
In più è conosciuto per il ciclo dei "basilisks", una manciata di racconti legati tra loro da un sottile ma interessante filo conduttore: la comparsa di immagini - definite per l'appunto "basilischi"- talmente incomprensibili per la mente umana al punto di essere in grado di far smettere di funzionare i cervelli delle persone che li guardano.
Nel nostro paese sono stati presentati diversi racconti brevi di Langford all'interno dei Millemondi Urania ( segnatamente con le traduzioni degli Year's Best SF  di David G. Hartwell)


In veste di critico invece Langford ha curato rubriche fisse per anni su riviste come White Dwarf e SFX Magazine e ha anche contribuito alla stesura di lavori importanti come The Encyclopedia of Science Fiction e The Encyclopedia of Fantasy

Nel corso degli anni David Langford si è dimostrato sempre più una delle figure aggreganti del settore in tutte le sue vesti: critico, articolista, saggista,scrittore, semplice appassionato, autore di parodie e tanto altro ancora.
Chiudo l'articolo segnalando un ultimo dato: Langford è probabilmente la persona che ha vinto più  Hugo da quando è nato il premio: in totale stiamo parlando di 29  statuette, tra quelle vinte da Ansible è
ottenute dallo scrittore stesso nella categoria Best fan Writer.
C'è di che esserne soddisfatti, non credete?

8 commenti:

Nella Crosiglia ha detto...

Trovo estremamente corretto questo scrittore che hai avuto la fortuna di contattare , perchè come vedi poi da un "no" si può avere un ulteriore risposta molto più positiva. Mentre i classici" illusionisti" ti fanno veramente perdere tempo prezioso, per poi andartene con un pugno di mosche. Mi sembrava di avere già commentato questo tuo post, ma i miei neuroni spesso giocano brutti scherzi!
Un bacio amico caro e tanti complimenti!

Nick Parisi. ha detto...

@ Nella Crosiglia
No i tuoi neuroni non ti giocano brutti scherzi.
Questo post fa parte di una serie dedicata ai mezzi d'informazione mondiale sulla Fantascienza e sulla Fantasy.
Qualche giorno fa avevo pubblicato un post su Ansible, la rivista curata da Langford (e tu avevi commentato quello) oggi pubblico una scheda su Langford e giovedì l'intervista con l'autore.
Però ti prometto: non ci sarà un quarto post! ;)

angie ginev ha detto...

Complimenti Nick, significa che ti stima, altrimenti non te l'avrebbe mai concessa.
Continua ed insisti, e non ti offendere se qualcuno di dice no, fa parte del gioco, magari si dimenticano.
Non essere permaloso, stai andando per la strada giusta...
Un abbraccio

Nick Parisi. ha detto...

@ Angie
Grazie davvero per le gentilissime parole.
:)

Massimo Citi ha detto...

Diavolo di un Nick, l'aspetto più interessante della letteratura può essere proprio l'esplorazione di ciò che gira intorno all'ambiente letterario, l'aria che si respira in quell'ambiente. Davvero un buon lavoro. Immagino che l'ambiente italiano non ti avrebbe dato la stessa soddisfazione... ;-)

Nick Parisi. ha detto...

@ MaxCiti
Sicuramente ne sarebbero venute fuori della più polemiche e pettegolezzi da vecchie zitelle . ;)

Ivano Landi ha detto...

Immagino che a questo punto sarai anche diventato un punto di riferimento per l'ambiente SF italiano, con tutte queste interviste esclusive che proponi :)

Nick Parisi. ha detto...

@ Ivano Landi
Sinceramente non so se sono diventato un "punto di riferimento", ce ne sono moltissimi più bravi ed importanti di me.
Mi piacerebbe- questo si- che le mie interviste avessero la maggior diffusione possibile.

Ricordando il passato

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